Monaco eremita
Non è semplice scrivere di San
Charbel Makhlouf un monaco appartenente all'Ordine Libanese Maronita vissuto nel
secolo scorso ed elevato alla Gloria degli altari da Paolo VI il 9 ottobre 1977,
non tanto per i suoi miracoli o per i fatti prodigiosi o eclatanti avvenuti
durante la sua vita e dopo la sua morte quanto per le sue virtù eroiche che
permettono a noi occidentali di conoscere meglio l'intensa spiritualità della
Chiesa Orientale.
Ri

teniamo quindi che la vita di questo Santo, meriti di essere
maggiormente conosciuta anche in occidente, specialmente fra le nuove
generazioni che sono alla ricerca di una nuova e intensa spiritualità, come
dimostrano l'aumento delle vocazioni negli Ordini monastici contemplativi e se
riusciremo a comprendere il messaggio che San Charbel ci ha lasciato siamo certi
che questi potrà essere un valido aiuto per tutti i credenti.
Abbiamo liberamente tradotto dal francese una lettera del Cardinale Paolo Pietro
Méouchi, Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente indirizzata a Mons.
Salvatore Garofano Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana
"De Propaganda Fide" e autore della biografia del Santo redatta in
lingua italiana ("Il profumo del Libano" Roma 1977) che riteniamo
sintetizzi mirabilmente la spiritualità e le virtù del Santo.
""" Nel dramma dove, attraverso la storia, il mondo si dibatte. i
Santi conservano i riflessi di Colui che è nominato "La luce del
mondo", Gesù Cristo.
Nell' ultima decade del 19° secolo dove il vento del
razionalismo soffia spesso sul Libano un vigile, il monaco Charbel Makhlouf
monta la guardia sulla Santa montagna, per affermare nella semplicità del
credente e con la presenza di Dio di un anima innamorata che il dramma che
scuote l'umanità, nel suo pellegrinaggio terrestre, non trova la sua soluzione
che nel ritorno verso le regioni profonde dell'anima dove abita la SS. Trinità.
Sempre nella storia della spiritualità orientale si sono opposte la gnosi dei
sapienti e la fede dei semplici. Gli gnostici che cercano di mettere Dio nei
limiti della ragione trovano davanti a loro delle anime che preferiscono
ritrovare il Creatore sulla via del cuore e dell'esperienza, la via, senza
esclusione della dotta ignoranza che si nutre alle grandi fonti della Sacra
Scrittura, dei Padri del deserto e della teologia morale. Così faceva San
Charbel Makhlouf.
In una spogliazione totale del mondo e soprattutto della
propria mente, questo monaco semplice e generoso, ha preferito la pienezza di
Dio all'illusione delle ricchezze del mondo. Egli ha messo in pratica che
l'avere non è niente e che l'essere è tutto. Dio, la semplicità stessa, non
ha niente ma è assoluta. Così bene nella fuga dal mondo - questa è,
d'altronde una delle caratteristiche della spiritualità orientale - Charbel ha
voluto stabilire con i suoi prediletti il dialogo della fiducia, della presenza
e dell'amore. Egli si sentiva costantemente chiamato dal Cristo Salvatore a
ritirarsi nella profondità, e i suoi occhi che si chiudono al mondo, si aprono
a delle ricchezze insondabili e divine, che nessun occhio ha visto e nessun
orecchio ha sentito. (I Cor. 2,9).
Bisogna credere allora che il nostro monaco
abbia vissuto la sua gioia crocefisso da un anima tesa costantemente a
convertirsi e a fare penitenza in unione con la croce vittoriosa, nell'egoismo
di colui che fissato sull' Assoluto, non ha più cura dei miserabili che vivono
sulla terra le loro strane avventure? Ma no! Charbel ritrova la Chiesa nel suo
pellegrinaggio spirituale. Che cosa ha valso, in effetti, ai suoi occhi la
santità che non era ecclesiale che non era per la Redenzione di Cristo
s'intende ad un numero sempre più grande di uomini, salvati per il Sangue
divino? Che cosa hanno valso delle mortificazioni eroiche - incomprensibili a
volte, talmente esse erano eccessive - se esse non erano per riparare se non dei
peccati personali come dicevano i Padri della Chiesa, di meno i peccati degli
altri, di cui si è solidali per l'edificazione delle stesso ed unico Corpo
Mistico di Gesù Cristo.
Questo bene, queste strade della profondità che ha
praticato Charbel Makhlouf nella sua esistenza, dimentico del mondo, ma che Dio
doveva glorificare con dei prodigi inauditi e senza nome, giacche i valori di
questa terra si sono lacerati e che la fede ha lasciato il posto alla visione.
"""
Vita di un eremita
Il nostro Santo nacque in Beqakafra, paese distante a 140 Km. della capitale del
Libano, Beirut, un giorno 8 di maggio dell'anno di 1828; quinto figlio di Antun
Makhlouf e Brigitte Chidiac, pia famiglia di contadini. Otto giorno dopo la sua
nascita, ricevette il battesimo, nella chiesa di Nostra Signora del suo
paese,dove i suoi genitori gli hanno imposto il nome di Yusef.(Giuseppe) I primi
anni trascorsero in pace e tranquillità, circondato della sua famiglia e
sopratutto dell'insigne devozione di sua madre, che per tutta

la sua vita fece
praticò con la parola e le opere la sua fede religiosa, dando esempio ai suoi
figli che crebbero, così nel santo timore di Dio. A tre anni, il padre di Yusef
fu arruolato dall'Esercito turco, che combatteva in quel momento de contro le
truppe egizie. Suo padre muore ritornando a casa e sua madre passato po' di
tempo si risposa con un uomo devoto e perbene, che successivamente riceverà il
diaconato. Yusef aiutò sempre il suo patrigno in tutte le cerimonie religiose,
rivelando fin dal principio un raro ascetismo ed inclinazione alla vita di
preghiera.
INFANZIA
Yusef imparò le prime nozioni nella scuola parrocchiale del
suo paese, piccola stanza adiacente alla chiesa. All'età di 14 anni si dedica a
curare un gregge di pecore vicino alla casa paterna; e in questo periodo
iniziano le sue prime e autentiche esperienze riguardanti la preghiera, si
ritirava costantemente in una caverna che aveva scoperto vicino ai pascoli, e
lì passava molte ore in meditazione, ricevendo spesso le burle degli altri
ragazzi come Lui pastori della zona. A parte il suo patrigno (diacono), Yusef
ebbe due zii da parte di madre che erano eremiti e appartenenti all'Ordine
Libanese Maronita, e da essi accorreva con frequenza, trascorrendo molte ore in
conversazioni, riguardanti la vocazione religiosa e il monacato, che ogni volta
si fa più significativo per Lui.
LA VOCAZIONE
All'età di 20 anni, Yusef è un
uomo fatto, sostegno della casa, Lui sa che presto dovrà contrarre matrimonio,
tuttavia, resiste all'idea e prende un periodo di attesa di tre anni, nei quali
ascoltò la voce di Dio "Lascia tutto, vieni e seguimi" si decide, e
quindi, senza salutare nessuno, nemmeno sua madre, una mattina dell'anno di 1851
si dirige al convento della Madonna di Mayfouq, dove sarà ricevuto prima come
postulante e poi come novizio, facendo una vita esemplare sin dal primo momento,
sopratutto riguardo all'obbedienza. Quì Yusef prese l'abito di novizio e
rinunziò al suo nome originale per scegliere quello di CHARBEL, un martire di
Edessa vissuto nel secondo secolo.
STUDI PER SACERDOTE
Passato qualche tempo lo
trasferirono al convento di Annaya, dove professò i voti perpetui come monaco
nel 1853. Subito dopo, l'obbedienza lo portò al monastero di San Cipriano di
Kfifen (nome del paese), dove realizzò i suoi studi di filosofia e teologia,
facendo una vita esemplare soprattutto nell'osservanza della Regola del suo
Ordine. Fu ordinato sacerdote il 23 luglio 1859 da parte di Mons. Jose al Marid,
sotto il patriarcato di Paulo Massad, nella residenza patriarcale di Bkerke. Da
poco tempo ordinato, il P. Charbel ritornò al monastero di Annaya per ordine
dei suoi superiori. Lì passò lunghi anni, sempre come esempio per tutti i suoi
confratelli nelle diverse attività, che lo coinvolgevano: l'apostolato, la cura
dei malati, cura di anime ed il lavoro manuale (più è umile meglio è).
L'EREMITA
Così trascorse la sua vita in comunità. Tuttavia, egli anelava
ardentemente di essere eremita, e per questo chiese autorizzazione al superiore,
il quale vedendo che Dio era con Lui redasse l'autorizzazione il 13 di febbraio
del 1875. E vi rimase fino al giorno della sua morte avvenuta la vigilia di
Natale dell'anno di 1898. Nell'eremo dei santi Pietro e Paolo, il P. Charbel si
dedicò al colloquio intimo con Dio, perfezionandosi nelle virtù, nella ascesi,
nella santità eroica, nel lavoro manuale, nella coltivazione della terra, nella
preghiera (Liturgia delle ore 7 volte al giorno), e nella mortificazione della
carne, mangiando una volta al giorno e portando il cilicio. Il P. Charbel
raggiunse la fama dopo il suo morte, iniziando con il prodigio del suo corpo
incorrotto, che sudava sangue, quello della luce osservati e constatati non solo
dai membri del suo Ordine, ma dal popolo che cominciò a venerarlo come Santo,
anche quando la gerarchia ed i superiori ne avevano proibito il culto, in attesa
che la Chiesa pronunciasse il suo verdetto.
BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE
Col passare del tempo, ed in vista dei miracoli che faceva e del culto di cui era
oggetto, il P. Superiore generale Ignacio Dagher andò a Roma nel 1925 per
sollecitare di S.S. Papa Pio XI l'apertura del processo di beatificazione
dell'eremita P. Charbel. Durante la chiusura del concilio Vaticano II, il 5 di
dicembre di 1965, il papa Paolo VI, lo beatificò, con le seguenti parole:
"un eremita della montagna libanese è iscritto nel numero dei
Venerabili... un nuovo membro di santità monastica arricchisce con il suo
esempio e con la sua intercessione tutto il popolo cristiano. Egli può farci
capire in un mondo affascinato per il comfort e la ricchezza, il grande valore
della povertà, della penitenza e dell'ascetismo, per liberare l'anima nella sua
ascensione a Dio". Il 9 di ottobre di 1977 durante il sinodo mondiale di
vescovi, lo stesso Papa canonizzò al Beato Charbel, elevando lo agli altari con
il seguente formula: " In onore della Santa ed Unica Trinità per
esaltazione della fede cattolica e promozione della vita cristiana, con
l'autorità del nostro Signore Gesù Cristo, e dei venerabili apostoli Pietro e
Paolo, e nostra, dopo matura riflessione e implorando l'intenso aiuto divino...
decretiamo e definiamo che il Beato Charbel Majluf è SANTO, e lo iscriviamo nel
libro dei Santi, stabilendo che sia venerato come Santo con pietosa devozione in
tutta la Chiesa. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo."
Innamorato dell'Eucaristia e del Santa Vergine Maria, San Charbel modello ed
esempio di vita consacrata, è considerato l'ultimo dei Grandi Eremiti. I suoi
miracoli sono molteplici e chi si affida alla sua intercessione, non resta
deluso, ricevendo sempre il beneficio della Grazia e la guarigione del corpo e
dell'anima.
"Il giusto fiorirà, come una palma, si alzerà come un cedro
del Libano, piantato nella casa del Signore." Sal.91(92)13-14
I miracoli
In vita San Charbel non ha
compiuto numerosi miracoli, anche se era un uomo di grande fede e spiritualità
e molte persone si recavano nel suo eremo per chiedere preghiere e grazie.
Charbel era un monaco orientale e un eremita,seguiva la tradizione dei Padri del
deserto e come tale rifiutava il contatto con la gente per stare nella
solitudine e quindi si potrebbe dire che non aveva in pratica l'occasione di
compiere miracoli.
Vogliamo, ricordare un episodio prodigioso del quale sono
stati testimoni i suoi confratelli e avvenuto prima di ritirarsi nel suo eremo.
Una sera Charbel tardò a rientrare in convento e non aveva fatto in tempo a
farsi

consegnare l'olio per la sua lampada e il frate dispensiere per punirlo di
questa mancanza, si rifiutò di fare la consegna dopo l'orario prescritto.
Il
Padre Charbel rientrò nella sua cella e casualmente il dispensiere notò che
nonostante l'ora tarda la finestra era illuminata. Chiamò quindi il Superiore e
con questi si recò dal Santo che con la lanterna accesa stava leggendo il
breviario. Il Superiore rimproverò Scharbel per l'infrazione alla Regola
dicendogli, perchè tenete la lanterna accesa a quest'ora? Non avete fatto il
voto di povertà? P.Charbel si prostrò in ginocchio e chiese perdono al
Superiore rispose che durante la giornata non avuto tempo di leggere l'Uffizio e
che quindi lo faceva ora.
A questo punto il dispensiere disse che lui non gli
aveva dato l'olio e il Superiore interrogò Charbel in proposito per sapere dove
si fosse procurato il combustibile e questi dopo molte insistenze disse che vi
aveva messo un po' d'acqua.
Il Superiore che credeva soltanto ai propri occhi
prese in mano la lanterna che immediatamente si spense e l'aprì e versò il
contenuto sul pavimento, e alla luce di una candela constatò che era acqua!!
Il Superiore rimase interdetto e uscendo dalla cella fra lo sgomento gli disse:
"Pregate per me" .
Contrariamente a quanto accade di solito, la fama
di santità di Charbel si manifesta pienamente dopo la sua morte. La sua salma
fu sepolta nel cimitero di Anaya, dove riposa tuttora e qui è stato anche
edificato un santuario in suo onore, quando alcune persone dalle case vicine,
cominciarono e vedere una luce che usciva dal luogo di sepoltura di San Charbel.
La notizia iniziò a diffondersi e con essa le prime affermazioni della
santità, finchè il Superiore si recò di persona nelle case vicine dove
constatò l'esistenza di questa luce misteriosa.
A questo punto i frati decisero
di aprire la tomba e trovarono il corpo di Charbel leggermente coperto di muffa
e sostanzialmente integro nonostante fossero trascorsi circa quattro mesi dalla
morte e dallo stesso usciva una sostanza biancastra mista a sangue che nessun
medico anche in epoche successive è riuscito a spiegare e a catalogare. Tale
fenomeno è presente anche ai nostri giorni. poichè la fama di santità di
Charbel si era notevolmente diffusa e anche per timore che il corpo potesse
essere trafugato, cosa frequente a quell'epoca i monaci decisero di trasferire
la salma in un luogo più sicuro e segreto anche per evitare che fosse oggetto
di devozione da parte dei fedeli.
E' noto che per la Chiesa simili
manifestazioni di per sè sono insufficienti a stabilire la santità, perchè
essa si basa sulle opere che il Santo ha fatto in vita e se queste possono
essere un valido esempio per le generazioni future. Vista comunque la crescente
fama di Santità di P. Charbel e i numerosi miracoli che gli venivano attribuito
nel 1926 il Patriarca Maronita presentò a Roma la documentazione necessaria per
iniziare una causa di beatificazione.
I miracoli validi per la beatificazione
riguardano la guarigione prodigiosa di Suor Marie-Abel Kamari della
congregazione del Sacro Cuore affetta da una gravissima forma di ulcera che
guarì istantaneamente il 12 luglio 1950 mentre stava pregando sulla tomba del
Santo e l'altro riguarda un certo Iskandar Nalm Obeid, de Baabdate che nel 1937
aveva perso l'uso di un occhio,e ora stava perdendo anche l'altro, riacquistò
la vista mentre stava pregando a Anaya sulla tomba di S.Charbel.
Per la
santificazione fu presentata la prodigiosa guarigione di Myriam Aouad, de
Mammana affetta da un incurabile cancro alla gola fu guarita nel 1967. Numerosi
sono i miracoli, le grazie i fatti prodigiosi attribuiti all' intercessione di
P. Charbel, nell'apposito registro conservato nel convento di Annaya sono
raccolti centinaia di racconti. Oltre alle migliaia di lettere provenienti da
tutto il mondo che testimoniano le grazie ricevute dai fedeli e non solo
cristiani ma anche mussulmani.
Di tutti questi ne vogliamo ricordare soltanto
uno che ci sembra particolarmente significato perchè "autenticato"
dalla setta mussulmana dei Drusi. Un ragazza, certa Hosn Mohair era nata con una
gamba di 5 o 6 centimetri più corta dell'altra, e questa imperfezione la faceva
zoppicare vistosamente. Un giorno si recò ad Anaya e ritornò portando a casa
dell'acqua benedetta e della terra che aveva raccolto presso la tomba del Santo
e con questo impasto cominciò a massaggiare la gamba difettosa. I familiari,
non vedendo per diversi giorni alcun esito da questa cura cercavano di
dissuaderla, ma la ragazza spinta da una fede incrollabile continuò, finché la
gamba difettosa raggiunse la stessa lunghezza dell'altra cosa che gli permise di
camminare normalmente, I notabili del villaggio, drusi, che la conoscevano
personalmente rilasciarono nel 1950 delle dichiarazioni giurate attestante il
fatto prodigioso.
Le virtù
In occidente l'apostolato
viene fatto principalmente attraverso l'azione e i Santi si distinguono oltre
che per la loro intensa spiritualità anche per mezzo delle opere di
misericordia, come curare gli infermi, educare la gioventù, alleviare i bisogni
della povera gente.
Diversa è la tradizione orientale dove si raggiunge la
perfezione non con le opere, ma per mezzo di un continua e costante ricerca
interiore di Dio seguendo il concetto che salvando la propria anima salva il
mondo.
Il monaco in oriente non ha doveri pastorali ma è con il suo esempio
amplificando il

concetto generale, egli con la vocazione, la vita dell'asceta,
le preghiere, le penitenze e con la pratica eroica della virtù. Il monaco
quindi deve restare accanto al popolo cristiano, non materialmente, ma bensì
spiritualmente per insegnare loro il cammino verso la perfezione per mezzo della
quale si può raggiungere il Padre Celeste.
Non è quindi l'asceta che va verso
il mondo, ma sono gli uomini che vanno verso di lui per riceverne consigli,
esempi, migliorarsi, edificarsi, per ottenere benefici materiali e spirituali e
grazie ai doni divini che possiede soltanto chi è veramente consacrato a Dio.
L' eremita vive completamente distaccato dal mondo perchè le passioni, i peccati
e le imperfezioni degli uomini possono intralciare l'asceta nella sua assoluta
ricerca di perfezione. Quindi la solitudine diventa il mezzo attraverso il quale
l'asceta in fuga dal mondo trova la pace interiore e la perfetta unione con Dio.
Ma nella sua vita san Charbel non si è limitato a fare tutto questo, egli ha
vissuto in modo eroico i voti che aveva pronunciato fin dal primo momento della
sua ordinazione.
Certamente anche lui avrà sentito il richiamo dei sensi e
avrà combattuto per conservare la sua purezza. I Padri del deserto dicevano a
proposito dei pensieri impuri "se non hai pensieri di tal natura sei un
uomo senza speranza; infatti se non hai pensieri di tal natura è segno che tu
compi delle azioni".
Non possiamo certamente sapere se Charbel abbia subito
delle violente tentazioni, ma sappiamo che egli faceva di tutto per evitarle. Si
rifiutava di parlare con le donne e fra queste erano escluse anche i membri
della sua famiglia e non solo evitava perfino di incontrarle sul cammino. Le
donne che vivevano intorno al convento Annaya sapevano che il Santo non gradiva
la loro presenza e anche loro collaboravano cercando di non incontrarlo oppure
nascondendosi al suo apparire.
Anche nella povertà di Scharbel era molto
rigido, egli non possedeva assolutamente nulla e niente chiedeva, non voleva
nemmeno toccare il denaro e quando qualcuno gli lasciava un elemosina, chiamava
un suo confratello affinché prendesse i soldi e li consegnasse al Superiore. Si
racconta che un giorno il Superiore vedendolo con il saio logoro e malandato gli
disse di andare dal fratello sarto per farsene cucire uno nuovo, ma Charbel
rispose che quell'abito per lui andava bene mentre era praticamente inservibile,
e per far indossare a Charbel un nuovo vestito il Superiore fu costretto a
ordinarglielo.
L'obbedienza fu certo la virtù eroica più eclatante del Santo,
egli obbediva senza discutere a qualsiasi ordine ricevuto e non solo dai suoi
superiori, ma anche dai confratelli e dagli stessi operai del monastero. Tutti,
potevano comandare Padre Charbel. Egli anche quando era un Monaco anziano, e
poteva non svolgere determinate mansioni, non solo non chiedeva di essere
dispensato, ma sceglieva i lavori più umili e fastidiosi. Quindi Padre Charbel,
lavava i piatti, puliva i pavimenti, aiutava gli inservienti del monastero nei
lavori meno gratificanti.
Tutto questo dimostra anche l'umiltà del Santo, che
nonostante fosse Una persona dotta e intelligente in molte occasioni aveva
rifiutato importanti incarichi che il suo Ordine gli voleva conferire, dicendo
sempre che esistevano persone migliori di Lui per svolgere tali mansioni.
Tutto quanto abbiamo scritto fino a questo momento potrebbe apparire, esagerato, ma
non dobbiamo dimenticare quanto abbiamo detto sulla tradizione orientale e che
l'asceta deve raggiungere la perfezione se vuole incontrare Dio. E allora
soltanto i Santi, attraverso la loro fede conoscono qual è l'esatta misura ed
Essi guardano anche le più piccole inezie perchè sanno che solo così potranno
acquistare la salvezza eterna.
L'Ordine Libanese Maronita
Nonostante i numerosi conventi e le comunità religiose
i monaci maroniti, non pronunciavano alcun voto, non avevano alcuna regola
scritta ma quella tramandata dalla tradizione e attribuita a Sant'Antonio Abate.
Anche i contatti avuti nei secoli XV e XVI con i missionari Francescani e
Gesuiti, non servirono creare una organizzazione centralizzata dei vari conventi
ed una regola formale, uniforme e precisa e come avveniva da secoli in
occidente.
Tre giovani maroniti, Gabriele Hawa, Abdallah Q arali e Giuseppe
al-Batn di nobili e

ricche famiglie di originari di Aleppo in Siria, dopo aver
lungamente discusso la questione con i loro genitori decisero di dedicarsi alla
vita monastica.
I tre si presentarono dal
Patriarca Stefano Duhai (m.1704), che
aveva soggiornato a lungo a Roma e aveva avuto modo di constatare
personalmente e apprezzare i vantaggi delle organizzazioni monastiche
centralizzate, e a lui
si rivolsero per ottenere il permesso di fondare una nuova comunità
religiosa.
Anche i tre ad Aleppo avevano frequentato i Francescani, i Gesuiti e i
Carmelitani e anche essi conoscevano l'organizzazione di tipo
occidentale e
sottoposero al Patriarca il loro progetto di dotarsi di una regola, che
comprendesse oltre quella tradizionale di Santo Antonio Abate anche
alcune norme
tipiche delle altre costituzioni monastiche, non ultima la pronuncia dei
voti.
Il Patriarca cercò in un primo momento di dissuaderli, facendo presente ai tre
i sacrifici che richiede la vita comunitaria, e gli chiese di pazientare, ma
vista la loro determinazione accettò. Il 10 novembre 1695 i tre ricevettero
l'abito monacale e gli fu concesso un luogo per vivere nel vecchio convento di
San Moura ad Ehden dove iniziò l'esperimento. In un primo momento non fecero
alcun voto, ma nello stesso anno tutti e tre pronunciarono quello di povertà.
Dopo tre lunghi anni di lavoro e di studio un primo abbozzo della regola è
pronto e i Fondatori decisero di indire il primo capitolo Generale al monastero
di Mar-Licha a Becharè il 10 novembre 1698 nel terzo anniversario della loro
ordinazione e qui P. Hawa fu eletto Superiore generale e il nuovo ordine era
nato.
Nel frattempo ai tre monaci, si erano uniti numerosi discepoli e anche
altri conventi avevano aderito alla nuova regola e inizialmente in omaggio ai
suoi fondatori furono chiamati Aleppini e nel 1706 quella di Monaci Libanesi di
Sant' Antonio.
Il nuovo Ordine, doveva ben presto la prima prova, in seguito a
una disputa interna fra il Padre Hawa e il Padre Quarali. Il primo sosteneva che
l'incarico del Padre Generale dovesse essere a vita e che l'ordine doveva avere
una carattere prevalentemente missionario, mentre il secondo sosteneva che
l'incarico doveva essere limitato nel tempo e rivolto quasi esclusivamente alla
preghiera e alla vita in comune. Per dirimere la questione fu indetto un
Capitolo generale anticipato, nel quale fu deposto il Padre Hawa e in sua vece
nominato generale dell'Ordine Padre Quarali fu anche stabilito che il mandato
doveva essere limitato nel tempo e il generale poteva prendere le decisioni solo
insieme e in accordo con i suoi assistenti.
Il Padre Hawa a questo punto decise
di abbandonare l'Ordine e dopo aver tentato di costituirne un altro, si ritirò
definitivamente a Roma.
La regola comprendente i voti di castità, povertà e
obbedienza fu approvata dal Patriarca maronita il 18 giugno 1700 e dopo di che
furono tradotte dall' arabo in latino, rivedute, accresciute e furono approvate
da Papa Clemente XII il 31 marzo 1732.
Insieme al notevole sviluppo dell'Ordine
sia come numero di monaci che di conventi, il germe della discordia si era
insinuato fra loro. I motivi di questi contrasti sono diversi e anche in
opposizione fra loro e gli storici non li hanno mai definitivamente accertati,
però questi portarono a una scissione dell' ordine stesso in due fazioni una
comprendente i monaci Aleppini e quelli della Montagna. Nonostante due
interventi di Roma ai quali i monaci si erano rivolti per dirimere le vertenze
questi non ebbero successo e finche nel 1770 la Santa Sede intervenne e
constatata l'insanabilità della divisione la ufficializzò e la divise in due
rami: L'Ordine Antoniano (di Sant' Antonio Abate) Libanese dei Maroniti e
l'altro Ordine Antoniano Aleppino dei Maroniti.
Attualmente i monaci sono
conosciuti in tutto il mondo con la denominazione di Ordine Libanese Maronita.
In seguito all'evoluzione dei tempi fin dal 1955 è stato definito Ordine non
monastico e come tale amministra le parrocchie e si dedica all'insegnamento.
Attualmente l' Ordine ha 80 case (di cui 17 all'estero), conta circa 300 preti,
e numerosi fratelli e postulanti distribuiti in tutto il mondo.
I maroniti
Sono cristiani di origine
siriana, e prendono il loro nome da Marone, Santo eremita vissuto nel quinto
secolo. Non abbiamo molte notizie sulla vita di questo grande Santo sappiamo con
certezza che era un anacoreta ed è vissuto in Siria probabilmente nella regione
di Apamea (oggi At al-Madiq). Egli fuggiva il mondo e quindi decise di vivere
sulla montagna all'addiaccio nelle rovine di una antico tempio pagano. Il
Signore oltre alla grazia,

gli aveva accordato il dono delle guarigioni ed egli
si prodigò sempre durante la sua vita a curare con le sue preghiere non solo il
corpo ma anche l'anima dei fedeli che si recavano nel suo eremo.
Alla morte
avvenuta forse nel 410 si accese una disputa fra gli abitanti del luogo per il
possesso del suo corpo e questa fu vinta da quelli del villaggio più grande ed
essi per onorare la preziosa reliquia costruirono una chiesa molto bella e
sontuosa. Probabilmente intorno a quella chiesa, fu eretto successivamente un
monastero dedicato a San Marone che diventò il più importante della Siria. Fu
distrutto dalle scorrerie degli arabi intorno al X sec. e di esso ne è rimasta
nessuna traccia. La testa di San Marone è conservata in Italia nella cattedrale
di Foligno.
I discepoli di San Marone fedelissimi
alla ortodossia della Chiesa
cattolica erano molto stimati dai fedeli che da ogni parte accorrevano presso i
loro monasteri per porsi sotto la loro protezione e dividerne la onorifica
denominazione di "Maroniti". Attorno ad essi nacque il primo nucleo
della Chiesa e del popolo maronita.
I Maroniti erano diffusi in Siria, quando in
seguito alla dominazione araba (626-750) furono costretti ad abbandonare quel
Paese per trovare rifugio nelle montagne del Libano allora praticamente
disabitate. In questo periodo i monaci, e i vescovi decisero di eleggersi un
Patriarca che oltre ad averne la direzione spirituale possedeva anche dei poteri
temporali gli erano stati assegnati dagli Arabi, dai Crociati, dai Mamelucchi e
dagli Ottomani. Anche per questo la storia, del Libano si intreccia con quella
dei Maroniti che nel Patriarca hanno sempre visto oltre che il difensore della
Fede anche quello della giustizia e della libertà del suo popolo.
Con l'arrivo
dei Crociati nel 1098, per i Maroniti cominciò una nuova epoca. Essi li
aiutarono a consolidare la conquista e furono ripresi i contatti con la Chiesa
latina interrotti in seguito alla dominazione Araba e fu rinsaldata la loro
fedeltà alla Chiesa di Roma. Tutto questo durò fino al 1244 con la caduta di
Gerusalemme.
Dal 1291 al 1516 la Siria e il Libano passarono sotto la
dominazione dei Mamelucchi e in seguito sotto la dominazione Ottomana, e cessò
ogni contatto con l'occidente, ma nonostante questo i Maroniti godettero di un
periodo di relativa tranquillità, prosperità e pace.
La pace durò fra alterne
vicende, praticamente fino al 1860, quando i drusi sobillati dai Turchi
preoccupati della relativa autonomia dei maroniti, li massacrarono. Si parla di
più di ventimila morti e di fronte a tali atrocità su richiesta di Papa Pio IX
sollecitato da Patriarca Maronita, intervennero le potenze europee e cioè, la
Francia, l'Inghilterra, la Russia e l'Austria che organizzarono una spedizione
militare e nel 1861 fu dato ai Maroniti un nuovo statuto che resse fino alla
prima guerra mondiale (1914-1918). Il Libano sarebbe stato governato da un
Presidente cristiano, nominato dai turchi e con l'assenso delle potenze europee.
Dopo la prima guerra mondiale il Patriarca Maronita Elias Hoyek sostenne al
Congresso di Versailles l'indipendenza del Libano e il 31 agosto 1920 la Francia
e l'Inghilterra ne dichiararono il riconoscimento come stato indipendente
denominato "Grande Libano" ubicato all'interno delle sue frontiere
storiche e geografiche. Da questo momento la sovranità delle grandi potenze
diventa soltanto teorica. Il 26 maggio 1926 "Il Grande Libano" si
trasforma in Repubblica Libanese, viene promulgata la costituzione adottando un
regime parlamentare.
Nel 1944 cessa il mandato franco-britannico sul Libano e
questi ottiene la piena indipendenza.
Attualmente il Libano la cui capitale è
Beriut conta circa 3.200.000 abitanti e di questi circa la metà è di religione
cristiana e l'altra metà di religione mussulmana.
La novena
NOVENA A SAN CHARBEL
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
PADRE NOSTRO
Padre nostro, che sei nei cieli santificato è il tuo nome. Venga il tuo regno.
Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li
rimettiamo ai nostro debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal
male. Perché tuo è il regno, tua è la salvezza e gloria nei secoli. Amen.
AVE MARIA
Ave María, piena di grazie; il Signore è con te, Tu sei benedetta fra le
donne, e benedetto è il frutto del tuo ventre Gesù.
Santa María, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora di nostra
morte. Amen.
Padre, Ave e gloria (3 volte)
ATTO DI DOLORE.
Signore mio Gesù Cristo, Dio ed uomo vero, mi pento di tutto cuore di avere
peccato, perché ho meritato l'inferno e perduto il cielo, e soprattutto,
perché ho offeso Te,infinitamente buono, e degno di essere amato sopra ogni
cosa. Propongo con la tua grazia di fuggire le occasioni di peccato, confessarmi
e fare penitenza. Confido che mi perdonerai per la tua infinita misericordia.
Amen.
Gloria al padre, al Figlio, ed allo Spirito Santo, come era in un principio, è
ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen
Preghiera del perdono
Introito
Adorazione, gloria e ringraziamenti al nostro amato Salvatore Gesù Cristo, che
concesse al suo eletto San Charbel, di celebrare l'eucaristia durante i
trentanove anni di vita sacerdotale, facendo di questa il centro il suo vita,
consacrandosi a Te al suo Paese, al suo Ordine, alla Chiesa universale, ed a
tutta l'umanità.
Al buon Dio a cui si deve tutta la gloria ed onore in questo giorno ed in tutti
i giorni di nostra vita, per i secoli dei secoli. Amen
Sedro: (Corpo della preghiera)
Oh! Cristo, Dio nostro, che chiamasti San Charbel a vivere il mistero della tua
Passione e Morte sulla croce, e lo hai elevato a te nella notte del ricordo
della tua nascita sulla terra e con la sua nascita con te nel Cielo, volendo con
questo, Signore, concedergli un'immensa somiglianza tra la tua vita e la sua, in
modo che:
- Come Te, Signore, San Charbel nacque umile e povero in Beqaa-Kafra, borgo
libanese simile a Betlemme;
- Come Te, visse del lavoro delle sue mani nella sua casa ed nei conventi
dell'Ordine Libanese Maronita;
- Come Te, si ritirò nella solitudine dell'eremo,come Tu ti ritirasti al deserto
per pregare, digiunare, soffrire le tentazioni e trionfare;
- Come Te, caricò la croce della vita ascetica di penitenza, di mortificazione,
e del dolore del cilicio, offrendo la sua vita nell'eucaristia, olocausto
gradito al Padre celestiale;
- Come Te, discese dal calvario della vita eremitica e sepolto avvolto nel suo
abito religioso, nel cimitero del convento di Annaya;
- Come Te, che dal tuo costato trapassato dalla lancia, uscí sangue ed acqua,
così egli, trasudò dal suo corpo sangue ed acqua, per 65 anni.
- Come risplende il Tuo sepolcro con la luce della tua gloriosa risurrezione,
così nella sua tomba risplende una luce miracolosa.
- Per la Tua intercessione, cura molti malati che accorrono alla sua tomba,
venuti da tutte le parti del mondo.
E come San Pietro proclamò la Tua resurrezione, così il tuo vicario il Papa
Paolo VI lo dichiarò Santo della Chiesa universale, alla presenza di una grande
folla di fedeli venuti da tutto il mondo.
Per questo, con la fragranza di questo incenso che ti presentiamo, concedici,
Signore, di pregare con la stessa preghiera che San Charbel ripeteva tutti i
giorni celebrando l'eucaristia, come testimonianza della sua profonda unione con
te: "Signore, hai unito la tua divinità con la nostra umanità, e la
nostra umanità con la tua divinità, la tua vita con la nostra vita mortale, e
la nostra vita mortale con la tua vita divina. Prendesti il nostro corpo e ci
hai dato il tuo, per la vita e la salvezza di tutti ". Gloria a te nei
secoli dei secoli. Amen.
Prima forma:
Preghiera giornaliera in onore di San Charbel.
Oh! Dio di bontà, di misericordia e di tenerezza, mi mi prostro davanti a Te e
Ti mando dal fondo del mio cuore una preghiera di ringraziamento per tutto
quello che mi concedesti per intercessione del benamato San Charbel.
Ti sono molto grato, Oh miracoloso San Charbel. Non posso trovare le parole
adeguate per esprimere la mia gratitudine per tutti i Tuoi benefici. Aiutami
sempre ad essere degno delle grazie di Dio, e meritare così la tua protezione.
Amen
Seconda forma:
Preghiera giornaliera in onore di San Charbel
Oh! Dio infinitamente Santo e Glorificato dai tuoi Santi, Tu che ispirasti il
Santo monaco eremita Charbel, a vivere ed a morire in perfetta somiglianza con
Gesù, concedendogli la forza di separarsi del mondo al fine di far trionfare,
nel suo eremo l'eroismo delle virtù monastiche: la povertà, l'obbedienza e la
castità, ti imploriamo di concederci la grazia di amarti e di servirti seguendo
il suo esempio.
Oh! Signore Onnipotente, che manifesti il potere dell'intercessione di San
Charbel con numerosi miracoli e favori, concedici la grazia........ che noi ti
imploriamo per la sua intercessione. Amen.
Queste orazioni si ripetono durante la novena.
PRIMO GIORNO
Oh! Miracoloso San Charbel, il cui corpo puro emana il profumo del cielo, vieni
in mio aiuto e chiedi a Dio, il favore e la grazia di cui ho bisogno.......
Così sia per gloria di Dio e la salute della mia anima. Amen.
Oh! San Charbel, prega per me.
Oh! Signore, Tu che hai dato a San Charbel la grazia della fede, Ti prego
concedimi per sua intercessione, questa grazia divina, per vivere secondo i tuoi
comandamenti e il Tuo Vangelo. Gloria a te per sempre. Amen
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: La vita di San Charbel era tanto virtuosa ed il fervore del suo
spirito tanto grande, che tutti vedevano in lui uno strumento della grazia di
Dio.
SECONDO GIORNO
Oh! San Charbel, Oh! Martire della vita religiosa. Tu che hai sperimentato la
sofferenza, il Signore ha fatto di te un faro luminoso. Ricorro a te, e chiedo a
Dio per la Tua intercessione la grazia (chiedere). Confido in te........ Amen
Oh! San Charbel, Oh! Vaso profumato, intercedi per me.
Oh! Dio di grande bontà, che hai onorato San Charbel concedendogli il dono.....
di fare miracoli, abbi pietà di me e concedimi quello che chiedo per la sua
intercessione.
Gloria a te per sempre.
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: Tutta santità di san Charbel consiste nell'amore per Gesù Cristo,
il nostro redentore.
TERZO GIORNO
Oh ! Amatissimo Padre Charbel, tu che brilli come un astro risplendente nel
cielo della Chiesa, illumina il mio cammino, e fortifica la mia speranza. Ti
chiedo la grazia di....... Intercedi per me davanti al Signore crocifisso, che
tu hai sempre adorato. Amen
Oh! San Charbel, esempio di pazienza e di silenzio, intercedi per me.
Oh! Signore Dio, Tu che hai santificato San Charbel e lo hai aiutato a portare
la sua croce, concedimi il coraggio di sopportare le difficoltà della vita, con
pazienza ed abbandono alla Tua santa volontà, per intercessione di San Charbel,
a Te sia grazie per sempre. Amen.
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: San Charbel, il cui spirito fu ammirevolmente illuminato dallo
splendore dell'eucaristia, illuminò a sua volta, con la sua fede, tutta la
Chiesa.
QUARTO GIORNO
Oh! Affettuoso Padre San Charbel, ricorro a te, con tutta la fiducia del mio
cuore. Affinché con la tua potente intercessione davanti a Dio, mi conceda la
grazia che ti chiedo....... mostrami il tuo affetto una volta più.
Oh! San Charbel, giardino di virtù, intercedi per me.
Oh! Dio, tu che hai concesso a San Charbel la grazia di assomigliare a Te,
concedimi con il suo aiuto, di crescere nelle virtù cristiane. Abbi pietà di
me, affinché possa lodarti per sempre. Amen.
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: Dio chiamò San Charbel ad appartarsi dal mondo per Suo amore ed a
consacrarsi solo a Lui, nell'austerità e nella penitenza, ed a godere delle
delizie divine.
QUINTO GIORNO
Oh! San Charbel, benamato da Dio, illuminami, aiutami, insegnami cosa fare per
piacere a Dio, affrettati a venire in mio aiuto, oh! Padre affettuoso; ti prego,
chiedi a Dio la grazia.......
Oh! San Charbel, amico del Crocifisso, intercedi per me.
Oh! Dio, ascolta la mia petizione per intercessione di San Charbel. Salva il mio
povero cuore, e dammi la pace. Allevia le tribolazioni della mia anima: a Te, la
lode per sempre. Amen
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: San Charbel, povero ed umile nella terra, entra colmo di ricchezze
nel cielo, e nel suo onore si elevino preghiere ed inni celestiali.
SESTO GIORNO
Oh! San Charbel, potente intercessore, ti chiedo concedimi la grazia, della
quale ho bisogno....... una tua sola parola a Gesù, è sufficiente affinché
Lui mi perdoni, abbi pietà di me, e rispondi alla mia preghiera. Amen
Oh! San Charbel, gloria del cielo e della terra, intercedi per me.
Oh! Dio che scegliesti a San Charbel per implorare nostra causa davanti al tuo
divino potere, concedimi per la sua intercessione, questa grazia (chiedere), per
glorificartene con lui, per sempre. Amen
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: San Charbel cercò la perfezione dell'amore nel voto di povertà
che era la ricchezza della sua vita.
SETTIMO GIORNO
Oh! San Charbel, benamato da tutti, ed aiuto dei bisognosi, ho la sicura
speranza che per tua intercessione davanti a Dio, mi concedi la grazia della
quale ho tanto bisogno....... Amen
Oh! San Charbel, astro che guidi gli smarriti, intercedi per me.
Oh! Dio, i miei molteplici peccati, impediscono che la tua grazia giunga a me.
Concedimi la grazia della penitenza. Rispondimi per l'intercessione di San
Charbel. Porta la gioia al mio triste cuore, prestando attenzione alla mia
richiesta. Tu oceano di tutte le grazie. A te la gloria e lode per sempre. Amen
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: Dio chiamò san Charbel a vivere con Lui nella solitudine, nella
preghiera, nella contemplazione e nel silenzio.
OTTAVO GIORNO
Oh! San Charbel, quando ti vedo in ginocchio su un letto di canne, o digiunando,
o mortificandoti, o in estasi davanti al Signore, aumenta la mia speranza e la
mia fede. Ti prego aiutami, affinché il Signore mi conceda la grazia che gli
sollecito.......
Oh! San Charbel, colmo di Dio, intercedi per me.
Oh! Dolce Gesù, che hai elevato il tuo diletto Charbel alla perfezione
evangelica, ti supplico concedimi la grazia di terminare la mia vita secondo la
tua volontà. Ti amo, Oh! Dio, mio salvatore. Amen
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: San Charbel brillò per il suo esempio: una vita lodevole e retta.
Come luce del mondo illuminò tutti con lo splendore della sua condotta e con il
fulgore della sua santità.
NONO GIORNO
Oh! Padre San Charbel, sono alla fine di questa novena. Il mio cuore si rallegra
mentre ti parlo. Ho piena fiducia che otterrò da Gesù....... ciò che ho
chiesto per la tua intercessione. Mi pento dei miei peccati e prometto di non
cadere più. Ti chiedo di ottenere la realizzazione di quello che ho chiesto con
la mia orazione.
Oh! San Charbel, corona di gloria, intercedi per me.
Signore, tu che ascolti l'orazione di San Charbel, e che gli hai concesso la
grazia di unirsi a Te, abbi pietà del mio abbandono, salvami da tutte le
disgrazie che non si possono sopportare. A te, la gloria, la lode, e l'azione di
grazia per sempre. Amen
Padre, Ave e Gloria
Meditazione: Per tutta la vita San Charbel riflesse sulle eccelse virtù della
Santa Vergine María. Abbiate devozione alla Vergine, perché lei garantisce la
nostra salvezza.
Litania per invocare San Charbel
- Signore, pietà
- Cristo, pietà
- Signore, pietà
- Cristo, ascoltaci
- Cristo, esaudiscici
- Dio Padre Celeste, abbi pietà di noi
- Figlio di Dio, Redentore del mondo abbi pietà di noi
- Dio, Spirito Santo abbi pietà di noi
- Santa Trinità, un solo Dio, abbi pietà di noi
- San Charbel. Prega per noi
- Fedele amico di Dio. Prega per noi
- Meraviglia viva della grazia trinitaria, Prega per noi
- Eroe di pietà, lavoro ed amore. Prega per noi
- Fontana pura che mitighi tutta la sete. Prega per noi
- Medicina del corpo e dell' anima. Prega per noi
- Fonte abbondante della misericordia divina. Prega per noi
- Eremita, famoso per i tuoi miracoli. Prega per noi
- Tu, che hai saputo rinunciare a tutte le ricchezze di questo mondo. Prega per
noi
- Docile, agnello con il cuore pieno d'amore. Prega per noi
- Profumo prezioso che aromatizza il mondo. Prega per noi
- Servo del Santissimo Sacramento e della benedetta Madre di Dio. Prega per noi
- Donatore generoso, che riempi la creazione con benedizioni. Prega per noi
- Fragrante incenso dei cedri del Libano. Prega per noi
- Faro che illumina la Chiesa di Dio. Prega per noi
- Luce gloriosa, risplendente dal tuo sepolcro. Prega per noi
- Tu che intercedi per tutti, fedeli ed infedeli. Prega per noi
- Castità ed Obbedienza degna di ogni lode. Prega per noi
- Amico dei bambini, anziani, poveri e ricchi, giusti e peccatori, sani e
malati. Prega per noi
- Esempio di povertà, accettando ed amando tutte le privazioni. Prega per noi
- Voce che grida per svegliare le coscienze Prega per noi
- Corona preziosa degli Istituti religiosi. Prega per noi
- San Charbel, nostro modello e tesoro per sempre. Prega per noi
- Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci Signore.
- Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci Signore.
- Agnello di Dio, che togli li peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Meditazione: Nel bosco dell'eremo di Annaya, dopo 23 anni di vita eremitica, San
Charbel ottenne, nella purificazione ed nella spiritualizzazione, l'armonia
interiore del suo essere.
INTENZIONI A SAN CHARBEL
- Per tutti quelli che lo Spirito Santo ha illuminato, affinché siano fonte di
grazia tra Dio e gli uomini. Per intercessione di San Charbel. Ti preghiamo
Signore.
- Per i poveri, affinché Dio gli conceda benessere spirituale e materiale. Per
intercessione di San Charbel. Ti preghiamo Signore.
- Per i malati, affinché vedano nel dolore una partecipazione alla passione di
nostro Signore e presto acquisiscano la salute del corpo ed dell'anima. Per
intercessione di San Charbel. Ti preghiamo Signore.
- Per gli agonizzanti Signore, affinché possano vedere la Tua salvezza e li
sollevi da tutte le angosce. Per intercessione di San Charbel. Ti preghiamo
Signore.
- Per le vittime della guerra, affinché in Gesù trovino la speranza e la pace
tanto anelata per la loro patria. Per intercessione di San Charbel. Ti preghiamo
Signore.
- Per tutti i Sacerdoti e Religiosi, affinché Dio gli conceda una fede
intensa, una speranza incrollabile ed una intensa carità. Per intercessione di
San Charbel. Ti preghiamo Signore
- Per tutti i membri (uomini e donne) della Chiesa, affinché siano secondo la
volontà di Padre, pietre vive del suo Santo Tempio. Per intercessione di San
Charbel. Ti preghiamo Signore
- Affinché a tutti noi Dio conceda la grazia del pentimento, della penitenza e
della conversione. Per intercessione di San Charbel. Ti preghiamo Signore.
- Per tutti i governanti, affinché Dio gli conceda il dono del suo Santo
Spirito e così agiscano sempre cercando la pace, l'armonia ed il bene dei suoi
governati e la pace nei loro paesi. Per intercessione di San Charbel. Ti
preghiamo Signore.
- Per tutti i professionisti, uomini di affari, artigiani ed operai, affinché
i talenti che Dio ha messo nelle loro mani serva al bene di tutti. Per
intercessione di San Charbel. Ti preghiamo Signore.
- Per i genitori e madri di famiglia, affinché lo Spirito Santo li illumini e
possano educare i suoi figli nel Santo Timore di Dio e al servizio al prossimo.
Per intercessione di San Charbel. Ti preghiamo signore.
- Per i bambini affinché Dio conservi la loro innocenza e purezza e possano
crescere in sapienza e grazia davanti a Lui. Per intercessione di San Charbel.
Ti preghiamo Signore.
- Per tutti gli uomini del mondo, affinché lo Spirito Santo illumini le loro
menti e i cuori e possano vivere come fratelli, figli di uno stesso padre. Per
intercessione di San Charbel. Ti preghiamo Signore.
AFFINCHÉ DIO SIA GLORIFICATO, ADORATO, LODATO E BENEDETTO DA TUTTI, NEL MISTERO
DELLA SUA SANTA TRINITÀ: PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO. AMEN
SIGNORE, ASCOLTACI E CONCEDICI LA LUCE NECESSARIA PER SEGUIRE I TUOI
COMANDAMENTI. PER IL NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO. AMEN.
Preghiere in onore di San Charbel per ottenere grazie.
Orazione 1
Oh! Dio infinitamente glorificato nei tuoi Santi, tu che ispirasti San Charbel a
seguire la vita eremitica della perfezione, ti supplichiamo la grazia di amarti
e servirti seguendo il suo esempio; e Tu, che hai manifestato il potere della
sua intercessione con numerosi miracoli e grazie, concedici quello che ti
chiediamo con la sua mediazione e secondo la Tua volontà. Amen.
Orazione 2
Oh! Santo venerato, tu che passasti la tua vita nella solitudine, in un eremo
umile e nascosto.
Che non pensasti al mondo né al suo piacere. Che adesso stai seduto alla destra
di Dio Padre, ti chiediamo di intercedere per noi affinché Egli ci porga la sua
benedetta mano e ci soccorra, illumina la nostra mente, aumenta la nostra fede,
e fortifica la nostra volontà per continuare le nostre preghiere e suppliche
davanti a te e a tutti i Santi.
Oh! San Charbel che fai miracoli e realizzi prodigi soprannaturali, che guarisci
i malati e restituisci la ragione agli alienati, che restituisci la vista ai
ciechi ed il moto ai paralitici, guardaci con pietà, e concedici la
grazia............ che ti imploriamo. Aiutaci per fare il bene ad evitare il
male. Chiediamo la tua intercessione in tutti i momenti e soprattutto nell'ora
della nostra morte. Amen
Orazione 3
Oh! Signore e Dio nostro, fa che siamo degni di celebrare in questo giorno il
ricordo del tuo eletto San Charbel, di meditare sulla sua vita di amore a Te, di
imitare le sue virtù divine, e come lui, uniscici profondamente a te per
raggiungere il destino dei tuoi Santi che parteciparono nella terra, alla
Passione e Morte del tuo Figlio, e, nel cielo, alla sua gloria, nei secoli dei
secoli. Amen
Orazione 4
Oh! San Charbel, dalla cima della montagna, dove solo ti ritirasti dal mondo per
colmarci di benedizioni celesti, molto ti hanno addolorato nell'anima e nel
cuore le sofferenze del tuo popolo e della tua patria, con grande perseveranza,
seguisti, pregando, mortificandoti, ed offrendoti a Dio per i vivi e i morti del
tuo popolo, approfondendo, così, la tua unione con Dio, sopportando le
iniquità umane e proteggendoci da tutto il male dall' alto della montagna di
Annaya, per tutti i secoli dei secoli. Amen