venerdì 3 gennaio 2014

Non vergognarti mai della tua povertà


 


Gesù Cristo nacque povero e visse povero

Questo breve scritto su Gesù Cristo, il Figlio di Dio, di cui sappiamo che nei giorni della sua carne fece la volontà di Dio e per questo è un esempio di ubbidienza, ha lo scopo di turare la bocca a tutti quei cianciatori, ribelli e seduttori di menti che insegnano che Dio vuole che noi siamo ricchi materialmente, e chi è ricco materialmente ha molta fede in Dio ed è una persona benedetta perchè fa la volontà di Dio, mentre chi è povero ha poca fede in Dio e non è una persona benedetta da Dio perchè non fa la volontà di Dio.

Cominciamo col dire che Cristo, il Figlio di Dio, quando nacque fu posto in una mangiatoia secondo che è scritto che Maria “diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia perchè non v’era posto per loro nell’albergo” (Luca 2:7). La mangiatoia è un luogo umile, e proprio in una mangiatoia fu posto il re dei Giudei quando nacque; Dio avrebbe potuto fare sì che si liberasse un posto nell’albergo per Giuseppe e Maria, ma non lo permise, eppure il fanciullo che Maria partorì era il Figlio dell’Altissimo. In seguito Giuseppe con Maria ed il fanciullino si spostarono in una casa perchè fu in una casa che i magi venuti dall’Oriente trovarono il fanciullino e lo adorarono, secondo che è scritto: “Ed entrati nella casa, videro il fanciullino con Maria sua madre; e prostratisi, lo adorarono; ed aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra” (Matt. 2:11); anche qui bisogna dire che la Scrittura non parla di una reggia ma dice semplicemente: “Nella casa”. Per ciò che riguarda i doni che i magi offrirono a Gesù bisogna dire che essi non furono conservati da Gesù quale tesoro suo personale sulla terra, perchè lui stesso disse: “Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano” (Matt. 6:19), e questo lo dico perchè c’è gente perversa che fa delle insinuazioni sulla fine che questi doni hanno fatto in seguito. Noi le loro insinuazioni le distruggiamo perchè sappiamo che Gesù nacque senza peccato e visse in maniera irreprensibile durante tutti i giorni della sua carne (perciò anche durante gli anni della sua fanciullezza e della sua adolescenza).
Gesù, il Figlio di Dio, nacque secondo la carne non solo in un luogo umile, ma anche da persone umili, infatti il Padre suo lo fece nascere secondo la carne in una famiglia povera e non in una famiglia ricca della casa di Davide di quel tempo (cosa che Dio avrebbe potuto fare, ma non lo ha fatto perchè non era secondo la sua volontà). In base alla legge di Mosè, la donna, dopo avere partorito un figlio (quando i giorni della sua purificazione erano compiuti) doveva offrire un olocausto e un sacrificio per il peccato, secondo che è scritto: “E quando i giorni della sua purificazione, per un figliuolo o per una figliuola, saranno compiuti, porterà al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, un agnello d’un anno come olocausto e un giovine piccione o una tortora come sacrificio per il peccato; e il sacerdote li offrirà davanti all’Eterno e farà l’espiazione per lei; ed ella sarà purificata del flusso del suo sangue…E se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni; uno per l’olocausto, e l’altro per il sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l’espiazione per lei, ed ella sarà pura” (Lev. 12:6-8). Luca, a tale proposito, dice: “E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino in Gerusalemme per presentarlo al Signore, com’è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore, e per offrire il sacrificio di cui parla le legge del Signore di un paio di tortore o di due giovani piccioni” (Luca 2:22-24); da queste parole si deduce chiaramente che Giuseppe e Maria erano poveri.
Gesù stesso visse povero in questo mondo perchè è scritto: “Voi conoscete la carità del Signore nostro Gesù Cristo il quale essendo ricco, s’è fatto povero per amore vostro, onde, mediante la sua povertà voi poteste diventare ricchi” (2 Cor. 8:9); e difatti non aveva neppure un luogo dove posare il capo secondo che egli disse: “Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo” (Luca 9:58). Ma di quali case lussuose era proprietario Gesù sulla terra? Il Re dei Giudei, quando visse sulla terra, non visse in un palazzo reale, non indossò vestimenti magnifici e neppure visse nelle delizie come invece fanno i re della terra; lui disse che “quelli che portano dei vestimenti magnifici e vivono in delizie, stanno nei palazzi dei re” (Luca 7:25), ma lui non fu tra quelli; eppure era il re d’Israele. Egli avrebbe potuto permettersi di vivere da re, ma ci rinunciò; egli preferì annichilire se stesso e prendere forma di servo per servire.
Il Re d’Israele nei giorni della sua carne non si vestì di porpora e neppure si mise una corona d’oro sul capo; i suoi abiti modesti consistevano in delle vesti e in una tunica la quale “era senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso” (Giov. 19:23). Furono quelli che lo schernirono che lo vestirono di porpora infatti è scritto: “Allora i soldati lo menarono dentro la corte che è il Pretorio, e radunarono tutta la corte. E lo vestirono di porpora..” (Mar. 15:16,17); furono sempre i soldati che gli misero una corona sul capo…ma di spine, secondo che è scritto: “E intrecciata una corona di spine gliela misero intorno al capo..” (Mar. 15:17).
Era il Re dei Giudei, ma dopo che ebbe sfamato migliaia di persone con solo cinque pani e due pesci, quando seppe che stavano per venire a rapirlo per farlo re “si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo” (Giov. 6:15). Lui non cercò la gloria degli uomini, ma quella del Padre che lo aveva mandato. Se avesse cercato la gloria degli uomini, quando seppe che la gente stava per venire a rapirlo per farlo re non si sarebbe ritirato sul monte da solo.
Quando Gesù entrò in Gerusalemme non vi entrò montato sopra un cavallo bianco o portato dai suoi discepoli su una lettiga reale come facevano i re antichi, ma montato sopra un puledro d’asina secondo che è scritto: “E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo che è scritto: Non temere, o figliuola di Sion! Ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina!” (Giov. 12:14,15; Zac. 9:9). Gesù era umile di cuore, ma questo non si limitò a dirlo con la bocca, ma lo dimostrò pure a fatti; Egli non ebbe mai l’animo alle cose alte, ma si lasciò attirare dalle umili. Lo ripeto: Visse povero; sì fratelli, è così, infatti egli non aveva con sè neppure la didramma con la quale pagare l’imposta annua che ogni israelita, dai vent’anni in su, doveva pagare per il mantenimento del culto, infatti disse a Pietro: “Vattene al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te” (Matt. 17:27).
Gesù era povero ma avrebbe potuto diventare un uomo molto ricco materialmente se avesse cominciato a chiedere compensi per i suoi insegnamenti e per le sue guarigioni, ma Lui non stimò la pietà essere fonte di guadagno, come invece fanno oggi molti predicatori corrotti di mente e traviati; Gesù Cristo esercitò “la pietà con animo contento del proprio stato” (1 Tim. 6:6), lasciandoci l’esempio da seguire.
Ora, i predicatori della prosperità economica ardiscono dire che chi è povero sulla terra non ha una grande fede in Dio, ma ne ha molto poca. Ma che diremo allora? Che Gesù Cristo, essendo povero non aveva una grande fede in Dio? O forse che Gesù era un uomo di poca fede perchè non possedeva nulla sulla terra? Così non sia. Gesù Cristo ebbe una grande fede in Dio e lo dimostrò sia col fare moltissimi segni e prodigi ed opere potenti nel nome del Padre suo, sia col non chiedere offerte per sè, e sia col deporre la sua vita per noi. Il Giusto ebbe veramente fede in Dio, mentre questi cianciatori e ribelli mostrano la loro incredulità perchè chiedono il denaro come fanno i mendicanti; alcuni di loro piangono pure nel chiederli, altri maledicono quelli che non gli danno nulla o gli danno poco; costoro sono dei mercanti che mettono in vendita le loro predicazioni; ciascuno di loro stabilisce la sua propria tariffa (che sale man mano che diventa più famoso). Ma dov’è tutta questa grande fede che dicono di avere in Dio, questi che vivono nelle delizie, nei piaceri della vita, in mezzo al lusso sfrenato? Dicono di avere fede in Dio, ma in effetti hanno fede, e tanta, nelle loro vie tortuose e nelle loro ricchezze che hanno accumulato opprimendo i fedeli con i passi della Scrittura che concernono il dare. Hanno derubato le pecore del Signore, strappandogli il denaro dalle loro mani con i più svariati pretesti; hanno accumulato beni in gran quantità con la frode e poi ardiscono dire: ‘Lo vedete come Dio mi ha benedetto? Lo vedete? Il Signore onora quelli che lo onorano’, ed altre belle parole, ma false. Ed i semplici gli credono, ma nessuno o quasi nessuno tra i loro uditori sa quanti, questi predicatori hanno derubato e spogliato dei loro beni.
Questi predicatori parlano dei loro beni come se Dio glieli avessi dati per la loro retta e giusta condotta; dicono di essere come Abramo, ma non lo sono, perchè sono come Balaam; Abramo sì fu chiamato amico di Dio, ma questi non sono amici di Dio ma bensì nemici di Dio perchè sono amici del mondo (secondo che è scritto: “Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio” [Giac. 4:4]).
Chi ha orecchi da udire, oda

Nessun commento:

Posta un commento