domenica 15 dicembre 2013

La Vita di Maria narrata dai Vangeli


 

Maria nacque a Nazareth da devoti genitori di nome Gioacchino ed Anna. Gioacchino della stirpe di Davide (Lc 1,32) ed Anna della stirpe di Aronne (Lc 1,5;1,36) pur essendo piccoli proprietari erano di modeste condizioni economiche tuttavia erano ricchi in santità e di virtù.

Maria bambina fu offerta al tempio per l'educazione e il culto venne alloggiata in edifici adiacenti al tempio, dove vivevano donne addette alla cura degli arredi (Es 38,8) e alla preghiera (Lc 2,36).

All'età di 14 anni fu data in sposa a Giuseppe, di mestiere falegname che abitava a Nazareth, tuttavia Maria continuo a dimorare nella sua casa di famiglia per la durata di un anno, che era il tempo richiesto presso gli Ebrei, tra lo sposalizio e l'entrata nella casa dello sposo. Ed è proprio in questo luogo che ricevette l'annuncio dell'Angelo.

L'Angelo la saluta " Piena di Grazia " (Lc 1,26) e le comunica che Lei sarà la Madre del Messia, del Figlio di Dio.
Maria attonita chiede come ciò possa realizzarsi, e avuto dall'Angelo l'assicurazione che la sua maternità sarà opera dello Spirito Santo, acconsente: " Ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola " (Lc 1,38)

Maria accetta pur essendo consapevole dovuta dalla profonda conoscenza delle S. Scritture che dalle illuminazioni particolari della grazia, di quali sofferenze andrà incontro il Messia (Is 53) il Salvatore.

Maria, va dalla cugina Elisabetta che era nei suoi ultimi tre mesi di gravidanza e rimane fino alla nascita di Giovanni Battista. Elisabetta risiedeva ad Ain Karim in Giudea che dista ben 150 Km da Nazareth in Galilea. Al suo arrivo Elisabetta la saluta: " Madre del mio Signore " e la la elogia per la sua fede " Beata te che hai creduto " (Lc 1,43).

Maria non riesce a trattenere la sua gioia ed erompe a Dio nel Cantico: " L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore.. ".

Quando Maria ritorna a Nazareth sperimenta la dolorosissima esperienza della perplessità di Giuseppe messo di fronte a una maternità di cui non conosce la causa (Mt 1,18). Maria soffre e tace e attende che Dio le venga in aiuto, infatti un Angelo dissipa in sogno i timori di Giuseppe che affretta la cerimonia della festa di ingresso nella casa dello sposo.

Un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento (Lc 2,1) obbliga i due sposi a recarsi alla città di origine della dinastia a Betlemme di Giuda. Il viaggio è faticoso. Sia per le condizioni disagiate, sia per lo stato di Maria oramai prossima alla maternità.

A Betlemme non trovano posto per alloggiare, Maria da alla luce il suo figlio in una grotta nella campagna di Betlemme (Lc 2,7) e alcuni pastori accorrono per fargli visita e aiutarli (Lc 2,16).

Venuto poi il tempo della purificazione , secondo la legge di Mosè, si recano al tempio per offrire il loro primogenito al Signore, nel tempio incontrano Simeone il quale annuncia a Maria che una spada le trapasserà l'anima.

Successivamente giungono dei Magi dall'oriente (Mt 2,2) che cercano il neonato re dei Giudei, all'udire ciò Erode fu preso da gran spavento. Trovato il bambino i Magi offrono i loro doni e portano un sollievo alla S. Famiglia. Dopo la loro partenza un Angelo del Signore apparve a Giuseppe e lo esorta a fuggire con la famiglia in Egitto in quanto Erode cerca il bambino per ucciderlo. Il viaggio è di 500 Km gran parte di deserto. In Egitto vivono la penosa esperienza di profughi (Mt 2,14).

Morto Erode, la S. Famiglia si stabilisce a Nazareth (Mt 2,13) facendo una vita povera, laboriosa e devota. Ritroviamo Gesù nel tempio all'età di 12 anni, nell'episodio del suo smarrimento e ritrovamento, che gia pensa a servire " il Padre suo " (Lc 2,41).

Non vengono descritti altri episodi è da presumere che passano altri 20 anni di lavoro, dopo di che, Gesù lascia la Mamma, oramai vedova e inizia la sua missione di predicatore. Ritroviamo Maria alle nozze di Cana, dove ottiene da Gesù, il Suo primo miracolo, in favore degli sposi (Gv 2,1). Maria rivedeva saltuariamente Gesù (Mt 12,46), talora lo seguiva nelle sue peregrinazioni apostoliche (Gv 2,12; Lc 8,3).

Maria durante la Passione di Gesù sicuramente ha seguito la cospirazione del Sinedrio, gli eventi del Giovedì Santo, della notte e la condanna a Morte di Gesù, la flagellazione e la crocifissione. Maria è sotto la croce del Figlio morente, che le rivolge le ultime parole per affidarla al discepolo prediletto, e a Lui come Madre (Gv 19,25) cosi ebbe inizio la sua maternità spirituale.

Dopo l'Ascensione, gli Atti (1,14) ricordano Maria assieme ai discepoli radunati in preghiera comune in attesa dello Spirito Santo. Cosi Maria è al centro della vita della Chiesa nascente.

La tradizione ci dice che Maria segui l'apostolo Giovanni e infine si addormentò nel Signore ove poco dopo risuscitò e fu assunta in cielo.

Mamma è una parola dolce e soave, musica armoniosa del cuore, sentimento che racchiude l'essenza d'ogni creatura umana. Nessuno al suo dolce suono rimane insensibile, poiché la identifica con la parola amore. Il suo dolce nome evoca i momenti più belli della nostra infanzia, quando lei ci cullava tra le sue braccia, e i suoi occhi, stracolmi d'affetto, ci hanno regalato intensi momenti di felicità.
In ogni istante la mamma è la nostra certezza: vicina nei momenti felici per gioire e nelle difficoltà per incoraggiarci. Le sue carezze scendono come balsamo sul cuore per infonderci coraggio e ardore. In nessun momento ci ha tradito, e ci ha donato la sua vita; per questo mai nessuno potrà sostituirla nel nostro cuore.
Lassù nel cielo e nella gloria celeste abbiamo un'altra mamma che non vuole sostituirsi alla mamma terrena, ma brama per amarci ancor più di un figlio. È Maria, la mamma di Gesù che, alleata al figlio, desidera la redenzione d'ogni creatura umana. Come una mamma terrena è sempre accanto per aiutarci nelle difficoltà del cammino terreno, e desidera prenderci la mano per condurci a conoscere l'ardente amore di Dio. Di Maria Santissima possiamo fidarci.
Ha offerto il suo fanciullo per tutti noi, ebbene chi potrà donarci di più? Nel donare il suo amore ha gareggiato con l'amore del figlio. Mai nessuna creatura umana potrà raggiungere le sue perfezioni, frutto del suo immenso amore. Amore che l'ha spinta oltre la sua natura umana per scagliarla, già mentre era sulla terra, nella sfera degli Angeli.
Come ogni mamma dà la vita pur di vedere i suoi figli felici, anche la mamma del cielo desidera, con tutto il suo amore, donarci ciò che è bene, attende solo che noi gli affidiamo ogni cosa. Chi più di lei può intercedere presso suo figlio? Questa cara mamma tu puoi averla alleata e accanto in ogni istante che ti consola e ti guida.

La sua voce ti sussurra... Sono contenta quando nella preghiera fai salire al cielo il tuo affetto per me. Ti esorto, abbandona tutto ciò che ti lega all'umano. Le cose del cielo rendono felice ogni creatura, perché attendi ancora?
Coraggio, abbatti ogni barriera nel tuo cuore per affidarti al mio. Volgi gli occhi al cielo ed io ti condurrò alla battaglia più bella: la via dell'amore.
Non aver paura di combattere, le bandiere del cielo sventolano davanti ai tuoi passi. Procedi con l'ardore di un prode, certo di ottenere l'aiuto necessario per vincere; quando sei stanco rifugiati nelle mie braccia e sentirai il mio ardente amore.

Papa Francesco: un buon cristiano non si lamenta, ma affronta il dolore con gioia


 

Anche in mezzo alle tribolazioni, il cristiano non è mai triste ma testimonia sempre la gioia di Cristo. E’ quanto affermato da Papa Francesco, durante la Messa alla Casa Santa Marta. Il Papa ha sottolineato che il “sopportare gioioso” ci fa diventare giovani. Alla Messa, concelebrata con il cardinale Angelo Comastri e il cardinale Jorge María Mejía, ha preso parte un gruppo di dipendenti della Fabbrica di San Pietro. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Anche nelle tribolazioni, i cristiani sono gioiosi e mai tristi. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco che ha messo l’accento sulla gioia di Paolo e Sila, chiamati ad affrontare prigionia e persecuzioni per testimoniare il Vangelo. Erano gioiosi, ha detto, perché seguivano Gesù nella strada della sua Passione. Una strada che il Signore percorre con pazienza:

“Entrare in pazienza: quella è la strada che Gesù anche ci insegna a noi cristiani. Entrare in pazienza… Questo non vuol dire essere tristi. No, no, è un’altra cosa! Questo vuol dire sopportare, portare sulle spalle il peso delle difficoltà, il peso delle contraddizioni, il peso delle tribolazioni. Questo atteggiamento cristiano di sopportare: entrare in pazienza. Quello che nella Bibbia si dice con una parola greca, ma tanto piena, la Hypomoné, sopportare nella vita il lavoro di tutti i giorni: le contraddizioni, le tribolazioni, tutto questo. Questi - Paolo e Sila - sopportano le tribolazioni, sopportano le umiliazioni: Gesù le ha sopportate, è entrato in pazienza. Questo è un processo - mi permetto la parola 'un processo' - un processo di maturità cristiana, attraverso la strada della pazienza. Un processo da tempo, che non si fa da un giorno all’altro: si fa durante tutta la vita per venire alla maturità cristiana. E’ come il buon vino”.
Il Papa ha così ricordato che tanti martiri erano gioiosi, come per esempio i martiri di Nagasaki che si aiutavano l’uno con l’altro, “aspettando il momento della morte”. Di alcuni martiri, ha poi rammentato, si diceva che “andavano al martirio” come a una “festa di nozze”. Questo atteggiamento del sopportare, ha aggiunto, è l’atteggiamento normale del cristiano, ma non è un atteggiamento masochista. E’ invece un atteggiamento che li porta “sulla strada di Gesù”:

“Quando vengono le difficoltà, anche arrivano tante tentazioni. Per esempio il lamento: ‘Ma guardi quel che mi viene'... un lamento. E un cristiano che continuamente si lamenta, tralascia di essere un buon cristiano: è il signore o la signora lamentela, no? Perché sempre si lamenta di tutto, no? Il silenzio nel sopportare, il silenzio nella pazienza. Quel silenzio di Gesù: Gesù nella sua Passione non ha parlato di più, soltanto due o tre parole necessarie… Ma anche non è un silenzio triste: il silenzio del sopportare la Croce non è un silenzio triste. E’ doloroso, tante volte molto doloroso, ma non è triste. Il cuore è in pace. Paolo e Sila pregavano in pace. Avevano dolori, perché si dice che poi il Signore del carcere ha lavato le piaghe - avevano piaghe - ma sopportavano in pace. Questo cammino di sopportare ci fa approfondire la pace cristiana, ci fa forti in Gesù”.

Ecco che allora il cristiano è chiamato a sopportare come Gesù ha fatto, “senza lamentele, sopportare in pace”. E, ha detto ancora Papa Francesco, questo “andare in pazienza, rinnova la nostra giovinezza e ci fa più giovani”:

“Il paziente è quello che, alla lunga, è più giovane! Pensiamo a quegli anziani e anziane nella casa del riposo, a quelli che hanno sopportato tanto nella vita: guardiamo gli occhi, occhi giovani, hanno uno spirito giovane e una rinnovata giovinezza. E a questo ci invita il Signore: a questa rinnovata giovinezza pasquale per il cammino dell’amore, della pazienza, del sopportare le tribolazioni e anche - mi permetto di dire - di sopportarci l’uno l’altro. Perché questo dobbiamo farlo anche con carità e con amore, perché se io devo sopportare te, sono sicuro che tu mi sopporti a me e così andiamo avanti nel cammino della strada di Gesù. Chiediamo al Signore la grazia di questo sopportare cristiano che ci dà la pace, di questo sopportare col cuore, di questo sopportare gioioso per diventare sempre più giovani, come il buon vino: più giovani con questa rinnovata gioventù pasquale dello spirito. Così sia”.



Novene

  • NOVENA A MARIA CHE SCIOGLIE I NODI

    Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

    Atto di dolore

    Recitare le prime tre decine del Rosario
    Leggere la meditazione propria di ogni giorno della novena (dal primo al non giorno)
    Poi recitare le due ultime decine del Rosario
    Finire con la Preghiera a Maria che scioglie i nodi

    PRIMO GIORNO
    Santa Madre mia amata, Santa Maria, che Scioglie i "nodi" che opprimono i tuoi figli, stendi le tue mani misericordiose verso di me. Ti do oggi questo "nodo"(nominarlo se possibile..) e ogni conseguenza negativa che esso provoca nella mia vita. Ti do questo "nodo" che mi tormenta, mi rende infelice e mi impedisce di unirmi a Te e al tuo Figlio Gesù Salvatore. Ricorro a te Maria che scioglie i nodi perchè ho fiducia in te e so che non hai mai disdegnato un figlio peccatore che ti supplica di aiutarlo. Credo che tu possa sciogliere questi nodi perchè sei mia Madre. So che lo farai perchè mi ami con amore eterno. Grazie Madre mia amata.

    "Maria che scioglie i nodi" prega per me.


    Chi cerca una grazia,la troverà nelle mani di Maria

    SECONDO GIORNO
    Maria, madre molto amata, piena di grazia, il mio cuore si volge oggi verso di te. Mi riconosco peccatore e ho bisogno di te. Non ho tenuto conto delle tue grazie a causa del mio egoismo,del mio rancore,della mia mancanza di generosità e di umiltà.

    Oggi mi rivolgo a te, "Maria che scioglie i nodi" affinchè tu domandi per me, a tuo Figlio Gesù la purezza di cuore , il distacco, l'umiltà e la fiducia. Vivrò questa giornata con queste virtù. Te le offrirò come prova del mio amore per te. Ripongo questo "nodo" (nominarlo se possibile..) nelle tue mani perchè mi impedisce di vedere la gloria di Dio.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Maria offri a Dio ogni istante della sua vita

    TERZO GIORNO
    Madre mediatrice,Regina del cielo, nelle cui mani sono le ricchezze del Re, rivolgi a me i tuoi occhi misericordiosi. Ripongo nelle tue mani sante questo "nodo" della mia vita (nominarlo se possibile...), e tutto il rancore che ne risulta.

    Dio Padre, ti chiedo perdono per i miei peccati. Aiutami ora a perdonare ogni persona che consciamente o inconsciamente, ha provocato questo "nodo". Grazie a questa decisione Tu potrai scioglierlo. Madre mia amata davanti a te, e in nome di tuo Figlio Gesù, mio Salvatore, che è stato tanto offeso, e che ha saputo perdonare, perdono ora queste persone........ e anche me stesso per sempre."Maria che sciogli i nodi", ti ringrazio perchè sciogli nel mio cuore il "nodo" del rancore e il "nodo" che oggi ti presento. Amen.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Chi vuole le grazie si rivolga a Maria.

    QUARTO GIORNO
    Santa Madre mia amata, che accogli tutti quelli che ti cercano, abbi pietà di me. Ripongo nelle tue mani questo "nodo" (nominarlo se possibile....).

    Mi impedisce di essere felice,di vivere in pace,la mia anima è paralizzata e mi impedisce di camminare verso il mio Signore e di servirlo.

    Sciogli questo "nodo" della mia vita, o Madre mia. Chiedi a Gesù la guarigione della mia fede paralizzata che inciampa nelle pietre del cammino. Cammina con me, Madre mia amata, perchè sia consapevole che queste pietre sono in realtà degli amici; cessi di mormorare e impari a rendere grazie, a sorridere in ogni momento, perchè ho fiducia in te.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Maria è il sole e tutto il mondo benefica del suo calore

    QUINTO GIORNO
    "Madre che scioglie i nodi" generosa e piena di compassione, mi volgo verso di te per rimettere, una volta di più, questo "nodo" nelle tue mani (nominarlo se possibile....). Ti chiedo la saggezza di Dio, perchè io riesca alla luce dello Spirito Santo a sciogliere questo cumulo di difficoltà.

    Nessuno ti ha mai vista adirata, al contrario,le tue parole sono così piene di dolcezza che si vede in te lo Spirito Santo. Liberami dall'amarezza, dalla collera e dall'odio che questo "nodo" mi ha causato.

    Madre mia amata, dammi la tua dolcezza e la tua saggezza, insegnami a meditare nel silenzio del mio cuore e così come hai fatto il giorno della Pentecoste, intercedi presso Gesù perchè riceva nella mia vita lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio venga su di me.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Maria è onnipotente presso Dio

    SESTO GIORNO
    Regina di misericordia, ti do questo "nodo" della mia vita (nominarlo se possibile...) e ti chiedo di darmi un cuore che sappia essere paziente finchè tu sciolga questo "nodo". Insegnami ad ascoltare la Parola del tuo Figlio, a confessarmi, a comunicarmi, perciò resta con me Maria.

    prepara il mio cuore a festeggiare con gli angeli la grazia che tu mi stai ottenendo.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Sei bellissima Maria e nessuna macchia è in te.

    SETTIMO GIORNO
    Madre purissima, mi rivolgo oggi a te: ti supplico di sciogliere questo "nodo" della mia vita ( nominarlo se possibile...) e di liberarmi dall'influenza del male. Dio ti ha concesso un grande potere su tutti i demoni. Oggi rinuncio ai demoni e a tutti i legami che ho avuto con loro. Proclamo che Gesù è il mio unico Salvatore e il mio unico Signore.

    O " Maria che sciogli i nodi" schiaccia la testa del demonio. Distruggi le trappole provocate da questi "nodi" della mia vita. Grazie Madre tanto amata. Signore, liberami con il tuo prezioso sangue!
    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Sei la gloria di Gerusalemme, sei l'onore del nostro popolo

    OTTAVO GIORNO
    Vergine Madre di Dio, ricca di misericordia, abbi pietà di me, tuo figliolo e sciogli i "nodi" (nominarlo se possibile....) della mia vita.


    Ho bisogno che tu mi visiti, così come hai fatto con Elisabetta. Portami Gesù, portami lo Spirito Santo. Insegnami il coraggio, la gioia, l'umiltà e come Elisabetta, rendimi piena di Spirito Santo. Voglio che tu sia mia Madre, la mia Regina e la mia amica. Ti do il mio cuore e tutto ciò che mi appartiene: la mia casa, la mia famiglia, i miei beni esteriori e interiori. Ti appartengo per sempre.

    Metti in me il tuo cuore perchè io possa fare tutto ciò che Gesù mi dirà di fare.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    Camminiamo pieni di fiducia verso il trono della grazia.

    NONO GIORNO
    Madre Santissima, nostra avvocata, Tu che sciogli i "nodi" vengo oggi a ringraziarti di aver sciolto questo "nodo" (nominarlo se possibile...) nella mia vita. Conosci il dolore che mi ha causato. Grazie Madre mia amata,Ti ringrazio perchè hai sciolto i "nodi" della mia vita. Avvolgimi con il tuo manto d' amore, proteggimi, illuminami con la tua pace.

    "Maria che sciogli i nodi" prega per me.

    PREGHIERA A NOSTRA SIGNORA CHE SCIOGLIE I NODI ( da recitare a fine Rosario)

    Vergine Maria, Madre del bell'Amore, Madre che non ha mai abbandonato un figliolo che grida aiuto, Madre le cui mani lavorano senza sosta per i suoi figlioli tanto amati, perchè sono spinte dall'amore divino e dall'infinita misericordia che esce dal Tuo cuore volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione. Guarda il cumulo di "nodi" della mia vita.

    Tu conosci la mia disperazione e il mio dolore. Sai quanto mi paralizzano questi nodi Maria, Madre incaricata da Dio di sciogliere i "nodi" della vita dei tuoi figlioli, ripongo il nastro della mia vita nelle tue mani.

    Nelle tue mani non c'è un "nodo" che non sia sciolto.

    Madre Onnipotente, con la grazia e il tuo potere d'intercessione presso tuo Figlio Gesù, mio Salvatore, ricevi oggi questo "nodo" (nominarlo se possibile...). Per la gloria di Dio ti chiedo di scioglierlo e di scioglierlo per sempre. Spero in Te.

    Sei l'unica consolatrice che Dio mi ha dato. Sei la fortezza delle mie forze precarie, la ricchezza delle mie miserie, la liberazione di tutto ciò che mi impedisce di essere con Cristo.

    Accogli il mio richiamo. Preservami, guidami proteggimi, sii il mio rifugio.

    Maria,che scioglie i nodi, prega per me.

    Madre di Gesù e Madre nostra, Maria Santissima Madre di Dio; tu sai che la nostra vita è piena di nodi piccoli e grandi. Ci sentiamo soffocati, schiacciati, oppressi e impotenti nel risolvere i nostri problemi. Ci affidiamo a te, Madonna di Pace e di Misericordia. Ci rivolgiamo al Padre per Gesù Cristo nello Spirito Santo, uniti a tutti gli angeli e ai Santi. Maria incoronata da dodici stelle che schiacci con i tuoi santissimi piedi la testa del serpente e non ci lasci cadere nella tentazione del maligno, liberaci da ogni schiavitù, confusione e insicurezza. Dacci la tua grazia e la tua luce per poter vedere nelle tenebre che ci circondano e seguire la giusta strada. Madre generosa, ti presentiamo supplichevoli la nostra richiesta d'aiuto. Ti preghiamo umilmente:

    · Sciogli i nodi dei nostri disturbi fisici e delle malattie incurabili: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi dei conflitti psichici dentro di noi, la nostra angoscia e paura, la non accettazione di noi stessi e della nostra realtà: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi nella nostra possessione diabolica: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi nelle nostre famiglie e nel rapporto con i figli: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi nella sfera professionale, nell'impossibilità di trovare un lavoro dignitoso o nella schiavitù di lavorare con eccesso: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi dentro la nostra comunità parrocchiale e nella nostra Chiesa che è una, santa, cattolica, apostolica: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi fra le varie Chiese cristiane e confessioni religiose e dacci l'unità nel rispetto delle diversità: Maria ascoltaci!

    · Sciogli i nodi nella vita sociale e politica del nostro Paese: Maria ascoltaci!

    · Sciogli tutti i nodi del nostro cuore per poter essere liberi di amare con generosità: Maria ascoltaci!

    Maria che sciogli i nodi, prega per noi tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html

  • Novena a Maria Regina della Pace

    Novena a Maria Regina della Pace

    1° giorno, 16 giugno
    Una nuova storia d’amore.

    Sotto la tua collina [= Podbrdo]

    Madre Maria, eccoci davanti a te,
    con tante lacrime, dolori e ferite:
    ma tu offrile al diletto Figlio
    come regalo dei nostri sofferenti giorni.

    Madre Maria!

    Rit.: O Madre del Podbrdo, volgi su di noi il tuo sguardo,
    ascolta le nostre suppliche, ascolta la nostra voce!
    Proteggici, o Madre e prega per noi.
    Salvaci, o Madre, salva (tutti) noi.

    Davanti a te passano le file dei figli credenti,
    figli di ogni colore: bianco, nero, giallo.
    Ascoltali, o Madre! Con amore li accogli
    nel caldo abbraccio, sotto il tuo manto materno.
    Madre Maria!

    Tutte le bandiere si intreccino in una sola,
    l’uomo nell’uomo incontri il tuo Figlio;
    e tutta la terra s’immerga nella fraternità
    di una comunione nuova senza odio e senza oscurità.
    Madre Maria!

    Oh, tutti i nostri campi e i bambini,
    gli uccelli e il sole, le rocce, l’erba
    si uniscano con te nel canto,
    lodino te e il loro Creatore!
    Madre Maria!

    Stendi sopra di noi le tue braccia potenti,
    spargi la benedizione sul tuo pianeta.
    I popoli tutti possano conoscere
    che un amore nuovo è stato in te concepito.
    Madre Maria!

    Sgorghino i fiumi dai cuori degli uomini,
    gli affamati si sazino dell’amore e della pace.
    Il nostro Crocifisso con le sue sante piaghe
    regni su di noi e sul nostro cosmo!
    Madre Maria!


    La Santissima Trinità mandando ancora una volta nella storia umana la Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, la Regina della Pace, ha fatto nascere un amore nuovo nel suo immacolato Cuore e nei cuori dei suoi figli che l’hanno conosciuto e riconosciuto.
    E’ l’amore con cui il Padre ci ama in Cristo nello Spirito (cfr. Gv 14, 23; 16, 27). E’ l’amore del Redentore crocifisso per noi. E’ l’amore che ha investito Maria della maternità divina e poi della maternità nei nostri confronti, nell’ordine della grazia che “perdura ininterrotta, a partire dal consenso prestato con fede nell’annunciazione e mantenuto senza esitazioni ai piedi della croce, fino al coronamento eterno di tutti gli eletti” (LG, 62).
    L’espressione dell’immenso amore con cui Dio ci ama in Cristo è la persona della Vergine Maria donataci quale vera Madre che ci mostra la strada della pace e della nostra salvezza. In molti modi lei ci parla, ci protegge, intercede per noi e con il suo materno amore sa conquistare il cuore dei suoi figli peccatori per condurli al suo Figlio Gesù.
    Maria, nostra Madre, Regina della Pace, desidera che tutti troviamo la vera felicità in Dio, la sua pace “che sorpassa ogni intelligenza e custodisce i nostri cuori e i nostri pensieri in Cristo Gesù” (Ef 4, 7).

    La poesia riportata sopra, una preghiera scritta in croato da fra Janko Bubalo (quello che ha pubblicato l’intervista con la veggente Vicka) nella notte del 5 agosto 1984, per il 2000° compleanno della madre di Gesù e Madre nostra Maria, può servire oggi per la meditazione, per la condivisione e come preghiera che ci può aiutare a ringraziare il Signore per il dono di Maria nostra Madre, entrata nella nostra storia, e per quello che abbiamo ricevuto per mezzo di lei.

    Il primo giorno della novena affidiamo all’intercessione del nostro patrono San Luigi Maria di Montfort:
    “Dio di eterna sapienza, che hai reso il sacerdote san Luigi Maria singolare testimone e maestro della perfetta donazione a Cristo, tuo Figlio, per le mani della sua santa Madre, fa’ che, seguendo il medesimo cammino spirituale, collaboriamo all’avvento del tuo Regno. Per il nostro Signore…“.


    2. giorno, 17 giugno
    Il rinnovamento della Chiesa e la pace dell’umanità.

    Nella nostra Regola di Vita il rinnovamento spirituale della Chiesa e la pace del mondo sono presentati come scopo specifico della nostra vocazione (cfr. nn. 4 e 56).
    Giovanni Paolo II, animato dalla stessa preoccupazione per il cammino della Chiesa e dell’umanità nel nuovo millennio, ci ha lasciato alcuni documenti magisteriali post-giubilari con affermazioni profetiche ben precise: la Chiesa deve diventare “scuola di preghiera” nel cammino di santità, “misura alta” della vita cristiana ordinaria (cfr. Lett. ap. Novo millennio ineunte, cap. III), deve diventare “casa e scuola” della comunione e della carità (cfr. ivi, cap. IV), ripartendo e sempre di nuovo tornando a Cristo per rigenerarsi, perché senza di lui, senza la grazia, non possiamo fare nulla (cfr. Gv 15, 5).
    “Consentite al Successore di Pietro, in questo inizio del millennio, di invitare tutta la Chiesa a questo atto di fede che s’esprime in un rinnovato impegno di preghiera” (NMI, 57). Per questo è necessario mettersi in ascolto del Verbo, della Parola, contemplare la vita di Gesù Cristo, attingere la grazia nei Sacramenti che lui ci ha donato, imparare a pregare e impegnarsi nella preghiera personalmente e comunitariamente, per poter conformare la propria vita alla sua e viverla come un progetto da realizzare nella carità e nella comunione.
    “Prima di programmare iniziative concrete occorre promuovere una spiritualità della comunione, facendola emergere come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma il cristiano […]. Non ci facciamo illusioni: senza questo cammino spirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori della comunione” (Ivi, 43). La comunione è il frutto e la manifestazione dell’amore della Santissima Trinità. Essa incarna e manifesta l’essenza della Chiesa che è “segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG, 1). Se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere alle attese profonde del mondo, dobbiamo fare della Chiesa “casa e scuola della comunione”.
    Maria Santissima e l’Eucaristia, l’Anno mariano (del Rosario) e l’Anno dell’Eucaristia con i rispettivi documenti (Rosarium Mariae Virginis, Ecclesia de Eucharistia e Mane nobiscum Domine) completano la visione profetica di Giovanni Paolo II del cammino della Chiesa nel terzo millennio che comporta il suo rinnovamento e una efficace missione salvifica.
    C’è un’altra eredità che Giovanni Paolo ha consegnato alla Chiesa: la sua testimonianza dell’accettazione della croce, la sua generosità nel sacrificio legato alla sua vocazione,… la promozione delle giornate del digiuno per la pace, insomma, l’importanza del sacrificio per ottenere le grazie da Dio. Infatti non c’è Risurrezione di Cristo senza la sua Morte in croce, non c’è il perdono senza lo spargimento del Sangue di Gesù, non c’è lo Spirito che tutto rinnova senza la dipartita del Signore attraverso il suo esodo Pasquale. Colpisce profondamente la scena della “Passione di Cristo” dove Gesù sfinito dalla sofferenza dice alla Madre che lo incontra: “Sto rinnovando tutte le cose”.

    E’ evidente la sintonia tra il cammino spirituale tracciato dalla Regina della Pace nei suoi Messaggi e con tutta la sua pedagogia spirituale materna e quello del Magistero di Giovanni Paolo II, “padre spirituale di tutti” (Mess. del 4 novembre 1981) che lei ha scelto per i nostri tempi (cfr. Mess. del 25 agosto 1994).

    Oggi prendiamo in considerazione che per rispondere alla vocazione ricevuta per mezzo di Maria Regina della Pace, dalla quale dipende il rinnovamento della Chiesa, la salvezza e la pace di molti, perfettamente in linea con il cammino spirituale-pastorale che Giovanni Paolo II addita alla Chiesa del terzo millennio, è necessario:
    • Imparare a pregare e perseverare in preghiera personalmente e comunitariamente.
    • Impegnarsi seriamente a vivere la spiritualità della comunione (cfr. NMI, 43-45).
    • Rinunciare a se stessi e seguire la strada di Gesù Cristo portando la propria croce (cfr. Mc 8, 34-35 e parall.) di tanti “piccoli sacrifici” (cfr. RdV n. 9).

    In questo secondo giorno della novena chiediamo l’intercessione al nostro patrono San Giovanni Calabria per trovare l’aiuto della Provvidenza nella nostra vita spirituale, comunitaria e personale:
    “Dio, Padre onnipotente, che per ravvivare nel mondo la fiducia nella tua paternità e l’abbandono alla tua provvidenza, hai suscitato nella Chiesa il sacerdote Giovanni Calabria, concedi a noi, per sua intercessione, … di trovare l’aiuto della tua provvidenza nella nostra vita spirituale, comunitaria e personale. Per il nostro Signore…”.
    In certo senso abbiamo “diritto” all’intercessione del Servo di Dio Giovanni Paolo II, perché lui che si è donato completamente alla Madonna, contribuisca alla buona riuscita della “causa della Vergine Maria” anche nella sua Comunità Mariana Oasi della Pace:
    “O Trinità Santa, ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il papa Giovanni Paolo II e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della tua paternità, la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito d’amore. Egli, confidando totalmente nella tua infinita misericordia e nella materna intercessione di Maria ci ha dato un’immagine viva di Gesù Buon Pastore, e ci ha indicato la santità come misura alta della vita cristiana ordinaria quale strada per la raggiungere la comunione eterna con te. Concedici, per sua intercessione, secondo la tua volontà, la grazia che imploriamo, nella speranza che egli sia presto annoverato nel numero dei tuoi santi. Amen.

    3. giorno, 18 giugno
    Il dispiacere perché “non sono ancora santo/a – in cammino di conversione.

    Il Messaggio che spesso accompagna varie richieste della Regina della Pace, il suo Messaggio più importante, è l’invito alla conversione.
    Nella vita cristiana, come anche nella nostra vocazione, la conversione non è solo un evento di grazia, ma un cammino che richiede la perseveranza per poterci condurre progressivamente alla santità (cfr. RdV n. 2). A volte dobbiamo dolorosamente constatare: non sono ancora santo/a. Abbiamo i nostri difetti e la nostra fragilità. Viene meno la nostra vigilanza-sobrietà del cuore, la fiducia filiale in Dio, la perseveranza nella carità che ci costa sacrifici, ci lasciamo prendere dalla pigrizia e non combattiamo nella preghiera e negli impegni della vita spirituale, veniamo meno nella lotta contro noi stessi e contro le insidie del nemico. E se non siamo vigilanti possiamo perdere la visione di fede fidandoci semplicemente delle soluzioni umane delle nostre prove e difficoltà, senza poter scoprire il senso profondo di ciò che stiamo vivendo. La scelta del Padrone da servire (cfr. Mt 6, 21.24) la dobbiamo fare sempre di nuovo. Non possiamo corrispondere al grande disegno di Dio su di noi senza risvegliare giorno dopo giorno l’amore preferenziale per il Signore e per la nostra Madre Maria. Nota: Il testo che ci può illuminare è “Il combattimento spirituale” del Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 2725-2758.
    Dal Messaggio della Regina della Pace del 28 gennaio 1987:
    “Miei cari figli, sono venuta da voi per condurvi alla purezza dell’anima e dunque verso Dio. Come mi avete accolto? All’inizio senza credere, con paura e sfiducia verso i ragazzi che ho scelto. Poi una maggioranza mi ha accolto nel suo cuore e ha cominciato a mettere in pratica le mie richieste materne. Ma purtroppo questo non è durato a lungo. In qualunque luogo io vada, ed è con me pure mio Figlio, là mi raggiunge anche satana. Voi avete permesso, senza accorgervene, che prendesse il sopravvento in voi, che vi dominasse.
    Alcune volte capite che qualche vostro gesto non è permesso da Dio, ma rapidamente soffocate questo sentimento. Non cedete, figli miei! Asciugate dal mio volto le lacrime che verso osservando quello che fate. […] Trovate il tempo per riunirvi in famiglia a supplicare la grazia da Dio. Ricordatevi dei vostri morti, date loro gioia con la celebrazione della Messa. Non guardate con disprezzo il povero […]. Aiutatelo. E anche Dio aiuterà voi. […] Non ingannatevi pensando: “Io sono buono, ma il mio fratello che mi sta accanto non vale nulla”, non sareste nel giusto. […] Ritornate alla preghiera! Nulla è più importante di essa. […] Quando avete rinunciato, l’ultima volta, a qualche cosa per il Signore? Non voglio rimproverarvi ulteriormente; voglio invece invitarvi ancora una volta alla preghiera, al digiuno, alla penitenza. Se col digiuno desiderate ottenere grazia presso Dio, che nessuno sappia che digiunate. Se, con un dono al povero, desiderate ottenere grazia presso Dio, che nessuno lo sappia all’infuori di voi e del Signore […]”.

    Il terzo giorno della novena affidiamo all’intercessione del nostro patrono San Gabriele dell’Addolorata:
    “O Dio, che con mirabile disegno di amore hai chiamato san Gabriele dell’Addolorata a vivere il mistero della Croce insieme con Maria, la madre di Gesù, guida il nostro spirito… perché anche noi, come lui, ci decidiamo e perseveriamo nel cammino di santità. Per il nostro Signore…”.


    4. giorno, 19 giugno
    Ottenere la pace da Dio e donarla agli altri.

    Siamo al cuore del carisma della Comunità Mariana Oasi della Pace che la Regina della Pace ha voluto come strumento “per il compimento del Piano salvifico del Padre, con la testimonianza e il sacrificio delle nostre vite per la salvezza del mondo” (RdV n. 3).
    “Con Maria, imploriamo dal Signore il dono della Pace, cioè il rinnovamento spirituale della Chiesa per la conversione e la riconciliazione del mondo intero con Dio” (Ivi, n. 4).
    “Siamo una Comunità la cui vocazione è vivere il ministero e il voto di intercessione per la Pace per il rinnovamento spirituale della Chiesa e la riconciliazione di ogni uomo con Dio.
    Il nostro ministero di intercessione richiede di essere comunità gradite a Dio allo scopo di poter stare in mezzo tra Dio e l’umanità e così ottenere da Lui grazie necessarie per la salvezza e la pace del mondo” (Ivi, n. 56).

    Niente deve oscurare questo nostro carisma fondamentale con tre o anche più volti (intercessione, espiazione, accoglienza,… santificazione, spiritualità della comunione, testimonianza…): ottenere da Dio la grazia della salvezza e della pace per tutti, intercedendo, espiando, donando la vita al Signore nella fedele santificazione quotidiana, comunicando l’amore e la pace agli altri…
    I carismi della CMOP sono vere sorgenti anche per una nuova evangelizzazione di cui il mondo oggi ha bisogno. Infatti, Giovanni Paolo II chiede a tutta la Chiesa un rinnovato impegno di preghiera e una spiritualità della comunione (cfr. NMI capp. III e IV), dai quali la nuova evangelizzazione scaturisce e diventa frutto maturo.
    Giovanni Paolo II, soprattutto nella lettera sul Rosario, non trascura di invitare la Chiesa ad intercedere per le cause difficili del nostro tempo: per la pace e per la famiglia proponendo, come la Madonna nelle sue apparizioni a Fatima, a Medjugorje e altrove, la preghiera corale del Rosario: “A questa preghiera la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante, le cause più difficili. […] Oggi all’efficacia di questa preghiera consegno volentieri – l’ho accennato all’inizio – la causa della pace nel mondo e quella della famiglia” (RVM, 39).
    Pregare, intercedere, amare, accogliere il prossimo, vivere il digiuno, la rinuncia e la croce… devono diventare vere passioni di ogni consacrato ed ogni consacrata della CMOP.
    Dobbiamo valorizzare con saggezza, discernimento ed obbedienza il patrimonio antico e nuovo della nostra spiritualità perché i nostri impegni comunitari e personali realizzino i desideri di Maria Regina della Pace.
    La nostra preghiera ha bisogno di un colore preciso, in sintonia con il nostro carisma, per tradursi nella concretezza della vita comunitaria e nell’accoglienza, dimensione missionaria specifica della nostra vita. Dal modo di pregare e dallo spirito che anima la preghiera provengono importanti conseguenze per l’uniformità dello spirito della nostra Comunità: per la nostra mentalità, per i sentimenti di appartenenza ad essa, per la disciplina e l’osservanza degli impegni della nostra vita consacrata, per la santità personale e comunitaria. Di questo era convinto Beato Giacomo Alberione, da cui è preso il pensiero.

    Il Messaggio del 25 febbraio 1988:
    “Cari figli, anche oggi desidero invitarvi alla preghiera e all’abbandono totale a Dio. Sapete che vi amo e per amore vengo qui per mostrarvi la strada della pace e della salvezza delle vostre anime. Desidero che mi obbediate e non permettiate a satana a sedurvi. Cari figli, satana è forte, e per questo chiedo le vostre preghiere e che me le offriate per quelli che stanno sotto il suo influsso, perché si salvino. Testimoniate con la vostra vita. Sacrificate le vostre vite per la salvezza del mondo. Io sono con voi e vi ringrazio. Poi, nel cielo riceverete dal Padre la ricompensa che vi ha promesso. Perciò, figlioli, non abbiate paura. Se pregate, satana non può intralciarvi minimamente, perché voi siete figli di Dio e lui tiene il suo sguardo su di voi. Pregate! La corona del rosario sia sempre nelle vostre mani, come segno per satana che appartenete a me.
    Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

    Questo giorno affidiamo alla protezione del nostro patrono San Michele Arcangelo:
    “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii tu il nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen.”

    5. giorno, 20 giugno
    “Essere pace”

    La Regina della Pace nei suoi Messaggi ci chiede di vivere e testimoniare la pace, di portarla, donarla agli altri. La pace è dono di Dio. Questa pace spesso viene associata all’amore. Raramente la Madonna ci chiede di “diventare” e di “essere” pace, ma sempre ce lo chiede nel contesto della preghiera per la pace, della testimonianza e dell’offerta della pace a chi non ne ha.

    Un’immagine dell’ ”essere pace” che si propone alla nostra mente è quella dell’acquisizione di certe qualità morali e spirituali di cui gli altri si possano accorgere e beneficiarne. E’ un ideale giusto da perseguire, ma sempre è un dono gratuito di Dio e non solo frutto del nostro impegno. Questo dono va chiesto con fede ed insistenza al Signore.
    Una percezione, fondata sull’esperienza di tutti i giorni ci dice che il segreto della buona riuscita del nostro “essere pace” stia nella capacità spirituale e psicologica di affrontare con pace tutte le situazioni disagiate della vita, soprattutto le relazioni con gli altri. In quest’ottica la nostra preoccupazione spirituale nel vivere il carisma e il voto di “essere pace” si concentra su di noi, non primariamente sul Signore e sull’ascolto della Regina della Pace né sull’intercessione ed espiazione e neppure sulle persone da accogliere. Invece di approfondire e rendere più fruttuosi gli impegni per ottenere la pace da Dio, ci occupiamo delle nostre difficoltà personali.

    Dietro gli inviti alla pace, che la Regina della Pace ci rivolge, scopriamo una dinamica spirituale, segnata dal primato di Dio, del suo amore e della sua pace e perciò caratterizzata dalla ricerca dell’amicizia con Dio in Cristo nei Sacramenti e attraverso la preghiera che continuamente attinge dalla Fonte la pace divina. La pace non possiamo godercela da soli, ma la dobbiamo comunicare agli altri, ottenerla per gli altri (cfr. RdV nn. 3.7).

    Il modo autentico di “essere pace” è quello di non cercare di costruire “un essere” diventato subito “avere”, ma di donare e perdere la propria vita con la rinuncia a se stesso nella sequela di Cristo (cfr.: “Chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà” (Mc 8, 35)). Si tratta di un cammino di identificazione con Cristo “nostra pace” (Ef 2,14), di conformazione a lui che dona la propria vita per noi (cfr. Gv 10, 11.15.17.18), di assunzione della sua causa di salvezza e di pace, di osservanza dei suoi comandamenti con l’apertura alla sua presenza in noi (cfr.: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo da lui e prenderemo la dimora presso di lui” (Gv 14, 23); “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20)).
    Solo Dio è Pace, noi partecipiamo al suo dono e in un certo modo al suo “essere”. Il nostro “essere pace” si può riconoscere attraverso i frutti di pace salvifica in noi e in coloro per i quali intercediamo, ai quali trasmettiamo il dono della pace del Signore. Sappiamo che vivere nella tranquillità di un certo benessere senza occuparsi seriamente della salvezza e del vero bene dei fratelli sarebbe un inganno, perché la Madonna ha bisogno di chi la aiuti ad ottenere da Dio la pace e la salvezza del mondo, di chi si impegna ad operare per la pace (cfr. Mt 5, 9).

    Soprattutto ci mettiamo in ascolto della parola della Regina della Pace; ecco due dei suoi Messaggi che parlano di pace e di “essere pace”:
    Messaggio del 25 gennaio 2000:
    “Cari figli, vi invito figlioli alla preghiera incessante. Se pregate siete vicini a Dio e lui vi guiderà sulla via della pace e della salvezza. Perciò, oggi, vi invito a dare la pace agli altri. Solo in Dio è la vera pace. Aprite i vostri cuori e diventate donatori di pace e gli altri in voi e attraverso di voi scopriranno la pace. Così testimonierete la pace e l’amore che Dio vi dà.
    Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
    Messaggio del 25 gennaio 2003:
    “Cari figli, con questo messaggio vi invito di nuovo a pregare per la pace. In modo particolare adesso che la pace è in crisi, voi siate quelli che pregano e testimoniano la pace. Figlioli, siate pace in questo mondo senza pace.
    Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

    Oggi chiediamo al nostro patrono San Paolo della Croce di ottenerci presso il Signore una vera comprensione del carisma della pace e la fedeltà nel viverla ogni giorno:
    “O Padre, che per annunziare la Parola della Croce hai acceso di ardente zelo il sacerdote San Paolo della Croce, fa’ che noi pure, animati dal suo esempio, sappiamo guadagnare le anime dei nostri fratelli … e la pace per ogni creatura che ancora geme e spera nel mondo, vivendo con autenticità e fedeltà la nostra vocazione, ricevuta per mezzo di Maria Regina della Pace. Per il nostro Signore…”

    6. giorno, 21 giugno
    La famiglia dell’Oasi della Pace.


    La Comunità Mariana è cresciuta dalle radici dell’esperienza spirituale di Medjugorje per essere una famiglia - Oasi di Pace, una famiglia ecclesiale di vita consacrata unita in preghiera con Maria.

    a) L’Oasi della Pace.

    Ci sono tre Messaggi della Regina della Pace che parlano dell’oasi di pace:
    “Cari figli, Dio mi permette di realizzare con lui questa oasi di pace. Desidero invitarvi a conservarla in modo che sia sempre pura. Ci sono di quelli che, con il loro disinteresse, annientano la pace e la preghiera. V’invito a testimoniare e ad aiutare, con la vostra vita, a conservare la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (26 giugno 1986).
    Commento: L’oasi di pace è un dono di Dio e un’opera di Maria, edificata nella sua purezza con la preghiera e con l’impegno per la pace…

    “Cari figli, sapete che vi ho promesso un’oasi di pace, ma non sapete che accanto all’oasi esiste il deserto, dove satana sta in agguato e cerca di tentare ciascuno di voi. Cari figli, solo tramite la preghiera potrete vincere ogni influenza di satana nel luogo in cui vivete. Io sono con voi, ma non posso privarvi della vostra libertà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (7 agosto 1986).
    Commento: Il tentatore, satana, continuamente cerca di distruggere la pace di chi fa parte dell’oasi. Nel deserto della tentazione solo con la preghiera siamo vittoriosi, ma dobbiamo deciderci…

    “Cari figli, oggi, come non mai prima, v’invito a vivere i miei messaggi e a metterli in pratica nella vostra vita. Io sono venuta a voi per aiutarvi, e perciò v’invito a cambiare vita, perché avete preso un misero cammino: la via della rovina. Quando vi ho detto: “Convertitevi, pregate, digiunate, riconciliatevi”, avete preso questi messaggi alla leggera. Avete iniziato a viverli, ma per poi lasciarli, perché… erano difficili. No, cari figli! Quando qualcosa è buono, occorre perseverare e non pensare: “Dio non mi vede, non mi ascolta, non mi aiuta”. Così, vi siete allontanati da Dio per il vostro misero interesse. Io desideravo fare di voi un’oasi di pace, d’amore e di bontà. Dio desiderava che voi, con il vostro amore e con il suo aiuto, faceste miracoli e deste l’esempio; perciò, ecco che cosa vi dico: satana si prende gioco di voi e delle vostre anime, e io non posso aiutarvi, perché siete lontani dal mio Cuore. Perciò, pregate e vivete i miei messaggi e così vedrete i miracoli dell’amore di Dio nella vostra vita quotidiana. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (25 marzo 1992).
    Commento: L’oasi di pace che è anche l’oasi di bontà e di amore si costruisce vivendo i Messaggi della Madonna, in particolare: la conversione, la preghiera, il digiuno, la riconciliazione. Occorre perseverare nel metterli in pratica anche se ci risultano difficili, non prenderli alla leggera per non allontanarci da Dio e dal Cuore di Maria e non permettere a satana di prendersi gioco di noi, per il nostro misero interesse. Con la nostra risposta nel vivere i messaggi, con il nostro amore ed esempio e con l’aiuto di Dio, vedremo i miracoli d’amore di Dio nella vita quotidiana.

    Dove devo correggermi per edificare e rendere pura la nostra Oasi della Pace?
    Prendiamo in considerazione quello che ci suggeriscono i tre Messaggi e anche altri riferimenti:
    • Il mio rapporto con l’Eucaristia, cuore della nostra Comunità, oasi di Pace: vivo sempre nella grazia di Dio senza compromessi con il peccato?; coltivo la fede e l’amore per Cristo nostro Dio e Salvatore nel Sacramento?; capisco l’importanza del galateo eucaristico?; mi preparo per la Messa e curo il ringraziamento?…
    • Il mio rapporto con Maria, Madre dell’Oasi della Pace: come vivo la consacrazione e la devozione a Maria Santissima, la preghiera del Rosario?; dove non rispondo ai suoi inviti e desideri?…
    • L’oasi di Pace si costruisce anche col vivere i consigli evangelici: dove devo correggermi?
    • Il mio rapporto con i fratelli: come vivo la spiritualità della comunione?

    b) Una spiritualità della comunione.

    Siamo chiamati ad edificare la nostra “famiglia” per poter adempiere la nostra missione nella Chiesa. Giovanni Paolo II chiede a tutta la Chiesa di formarsi alla “spiritualità della comunione”. Da essa infatti dipende il rinnovamento della Chiesa e l’efficacia della sua missione.
    “Spiritualità della comunione significa innanzitutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che abita in noi, e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accanto.
    Spiritualità della comunione significa inoltre capacità di sentire il fratello di fede nell’unità profonda del Corpo mistico, dunque, come “uno che mi appartiene”, per saper condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desideri e prendersi cura dei suoi bisogni, per offrirgli una vera e profonda amicizia.
    Spiritualità della comunione è pure la capacità di vedere innanzitutto ciò che di positivo c’è nell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio: un “dono per me”, oltre che per il fratello che lo ha direttamente ricevuto. Spiritualità della comunione è infine saper “fare spazio” al fratello, portando “i pesi gli uni degli altri” (Gal 6, 2) e respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, diffidenze, gelosie.
    Non ci facciamo illusioni: senza questo cammino spirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori della comunione. Diventerebbero apparati senz’anima, maschere di comunione più che sue vie di espressione e di crescita” (NMI, 43).

    Una Famiglia, unita nel nome di Dio, che si nutre della maternità di grazia di Maria Santissima, deve battere il ritmo del Cuore di Cristo suo Figlio, del suo comandamento d’amore, per essere se stessa, un’oasi di pace, e continuare la missione salvifica dell’unico rivelatore dell’amore del Padre.
    La vocazione fondamentale del cristiano, non solo di chi si consacra al Signore a titolo speciale, è amare e dare la vita agli altri, per gli altri.
    Oggi portiamo alla nostra Madre Regina della Pace un regalo: la ferma decisione di impegnarci nella “spiritualità della comunione” lì dove percepiamo di essere mancanti, per diventare un po’ più simili a lei, Madre del bell’amore.

    Messaggio del 29 maggio 1986:
    “Cari figli, oggi vi invito tutti a vivere l’amore verso Dio e verso il prossimo nella vostra vita. Senza amore, cari figli, voi non potete far nulla. Perciò, v’invito, cari figli, a vivere l’amore reciproco. Solo così potrete amare ed accettare me e tutti quelli che vengono nella vostra parrocchia: tutti sentiranno il mio amore per mezzo di voi. Perciò, vi prego, cari figli, di cominciare da oggi ad amare con amore fervente con cui vi amo io. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

    Oggi chiediamo l’intercessione perché la novena sia fruttuosa, al nostro patrono, padre della nostra Famiglia, San Giuseppe:

    “San Giuseppe, uomo giusto e fedele, esempio di virtù evangeliche, a te ricorriamo per essere rivestiti delle tue virtù: della tua fede, della tua umiltà, della tua obbedienza, della tua pazienza, della tua prudenza, della tua purezza, del tuo silenzio adorante e del tuo spirito di abbandono.
    Alla tua premurosa custodia paterna fu affidato il Figlio di Dio, a te affidiamo le nostre persone di figli nel Figlio con tutti i nostri bisogni.
    E ti preghiamo ancora: allontana da noi, o nostro fortissimo protettore, la peste di errori e di vizi e difendici da ogni assalto del Maligno.
    Sii il nostro maestro nel servire la missione salvifica di Cristo, il trionfo del Cuore immacolato di Maria, tua santissima sposa e con esso la pace e la riconciliazione dell'umanità con Dio.
    San Giuseppe, prega per noi !”

    7. giorno, 22 giugno
    Il “colore” di preghiera a Medjugorje.


    L’invito più insistente che troviamo nei Messaggi di Maria Regina della Pace è l’invito a pregare. La parrocchia di Medjugorje ha accettato questi inviti ed è diventata una scuola di preghiera di Maria Regina della Pace, offerta a tutti coloro che vi giungono.
    La pedagogia di preghiera di Maria riguarda sia la preghiera comunitaria che la preghiera personale. Si entra in questa scuola di preghiera quando si comincia a pregare e si persevera in preghiera personalmente, in famiglia, nei gruppi di preghiera, in parrocchia…
    Il cuore della preghiera a Medjugorje è la Santa Messa, preceduta dalla preghiera di due parti del Rosario, litanie Lauretane e dalla preghiera allo Spirito Santo. Dopo la Messa segue la preghiera del Credo, 7 Pater, Ave, Gloria, la preghiera di guarigione e la terza parte del Rosario.
    A Lourdes e a Fatima la preghiera serale comprende una parte del Rosario, a Medjugorje la Madonna ha chiesto tre parti, cioè una preghiera insistente di intercessione corale che è nello stesso tempo anche la preparazione alla Messa e al sacramento della Penitenza per chi va a confessarsi, la via per andare incontro al Signore e ottenere da lui le grazie necessarie alla Chiesa ed al mondo, il dono della pace.
    La Madonna ha esplicitamente chiesto e richiesto la preghiera allo Spirito Santo prima della Messa (cfr. Mess. del 26 nov. e 29 nov. 1983, del 2 genn. 1984).
    Le preghiere del Credo con 7 Pater, Ave, Gloria erano consuete del posto, ma in un Messaggio (27 genn. 1984) la Madonna chiese alle famiglie di pregarle con intenzioni particolari: cinque Pater, Ave, Gloria in onore della passione di Gesù, un sesto per il papa e un settimo per l’effusione dello Spirito Santo. Chiese pure un’altra preghiera allo Spirito Santo (non era in corso la Novena di Pentecoste), l’Angelus, la consacrazione ai sacri Cuori di Gesù e di Maria e se possibile anche il Rosario.
    Ai membri dei gruppi di preghiera, specialmente se decisi di fare un cammino di consacrazione speciale, la Madonna ha chiesto anche altri impegni di preghiera, di penitenza e di apertura al prossimo, aiutando loro con i consigli per un cammino spirituale autentico e fruttuoso.
    Già da tempo troviamo a Medjugorje oltre l’adorazione eucaristica dopo la Messa di giovedì, altre due ore notturne di adorazione eucaristica con largo respiro contemplativo, guidata da un sacerdote e accompagnata con i canti adatti. Ai pellegrini è data la possibilità di incontrare il Signore vivo nel Sacramento ed accogliere il suo amore salvifico.
    Un altro riferimento qualificato della spiritualità di Medjugorje è la Via Crucis assieme all’adorazione della Croce del venerdì. La grande croce sul monte Krizevac alla quale porta l’impegnativa Via Crucis, fu costruita nel 1933 e, secondo la Regina della Pace, era nel piano di Dio. I veggenti con i gruppi di preghiera l’hanno preso in seria considerazione come anche padre Slavko che pregava la Via Crucis ogni giorno. Senza la Via Crucis il pellegrinaggio a Medjugorje non è completo e le numerose grazie ricevute seguendo le orme del Redentore che soffre per tutti gli uomini, lo confermano.
    C’è ancora un posto dove bisogna sostare in preghiera silenziosa, pregando normalmente il Rosario per arrivarci: il luogo della prima apparizione, il luogo dell’incontro con il Cuore della Madre, Regina della Pace, pieno dell’immenso amore per tutti i suoi figli.

    La dimensione spirituale che fin dagli inizi delle apparizioni troviamo a Medjugorje è la cordiale ospitalità, l’accoglienza dei parrocchiani, pronti a trasmettere le loro testimonianze e accettare non pochi sacrifici che “l’invasione” dei pellegrini nelle loro case richiedeva. “Voi parrocchiani avete una croce pesante…” ha detto loro in un Messaggio la Madonna.
    A Medjugorje ogni mercoledì e ogni venerdì si digiuna, possibilmente a pane e acqua. Nei primi anni delle apparizioni le famiglie del posto facevano digiuno e lo condividevano con i pellegrini.

    Tutto questo racconto a che cosa serve? La Regina della Pace attraverso la spiritualità vissuta di Medjugorje ci parla in modo concreto suscitando in noi il desiderio di abbracciare lo stesso cammino spirituale con un nuovo amore, con generosità ed entusiasmo. Maria, Madre e maestra spirituale riflette la sua luce sulla spiritualità della sua Comunità e invita a rispondere alla sua chiamata.

    Il lavoro spirituale per oggi: mettiamoci in ascolto dei desideri di Maria Regina della Pace verso ciascuno di noi e in particolare veso la sua Comunità Mariana Oasi della Pace.

    Oggi preghiamo i Beati Francesco e Giacinta, piccoli veggenti di Fatima che con la loro generosità hanno risposto agli inviti della Madonna che è loro apparsa. A loro chiediamo di intercedere con noi per la Comunità Mariana Oasi della Pace e per ogni fratello e sorella, perché tutti rispondiamo alla chiamata di Maria Santissima:
    “O Dio, tu hai voluto che Maria, Madre del tuo Figlio fosse anche nostra Madre; fa’ che, perseverando nella penitenza e nella preghiera per la salvezza del mondo, ci adoperiamo con tutte le forze per la crescita del regno di Cristo. Egli è Dio…”

    8. giorno, 23 giugno
    Una pedagogia di preghiera di contemplazione e di intercessione personale.

    “…i percorsi della santità sono personali ed esigono una vera e propria pedagogia della santità, che sia capace di adattarsi ai ritmi delle singole persone. Essa dovrà integrare le ricchezze della proposta rivolta a tutti con le forme tradizionali di aiuto personale e di gruppo e con forme più recenti offerte nelle associazioni e nei movimenti riconosciuti dalla Chiesa” (NMI, 31).
    “Per questa pedagogia della santità c’è bisogno di un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell’arte della preghiera. Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi intimi: “Rimanete in me e io in voi” (Gv 15, 4). Questa reciprocità è la sostanza stessa, l’anima della vita cristiana ed è condizione di ogni autentica vita pastorale. Realizzata in noi dallo Spirito Santo, essa ci apre, attraverso Cristo e in Cristo, alla contemplazione del volto del Padre. Imparare questa logica trinitaria della preghiera cristiana, vivendola pienamente innanzitutto nella liturgia, culmine e fonte della vita ecclesiale, ma anche nell’esperienza personale, è il segreto di un cristianesimo veramente vitale, che non ha motivo di temere il futuro, perché continuamente torna ad attingere alle sorgenti e in esse si rigenera” (NMI, 32).
    “Sì, carissimi Fratelli e Sorelle, le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche “scuole” di preghiera, dove l’incontro con Cristo non si esprima soltanto in implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero “invaghimento” del cuore. Una preghiera intensa, dunque, che tuttavia non distoglie dall’impegno nella storia: aprendo il cuore all’amore di Dio, lo apre anche all’amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio” (Ivi, 33).
    “Occorre allora che l’educazione alla preghiera diventi in qualche modo un punto qualificante di ogni programmazione pastorale” (Ivi, 34).
    Queste affermazioni di Giovanni Paolo II nella Lett. ap. Novo millennio ineunte dicono la necessità di una pastorale e di una pedagogia di preghiera.

    Oggi ci esaminiamo come preghiamo personalmente.
    Ciascuno di noi deve coltivare una autentica preghiera personale che sia in sintonia con la propria vocazione e con la vocazione della Comunità Mariana Oasi della Pace. Giovanni Paolo II dice a tutti di "ripartire da Cristo", dalla contemplazione dei misteri di Cristo, dei suoi insegnamenti, del suo comportamento. La contemplazione ci porta ad immedesimarci con Cristo, con i suoi “sentimenti” (cfr. Flp 2, 5), ad assumere come nostra la sua causa di salvezza dell’umanità che è anche “la causa” della Madonna.
    In concreto, ciascuno di noi deve trovare ogni giorno del tempo per una preghiera intensa che lo/la coinvolga profondamente e che non è semplicemente una lettura della parola di Dio, una meditazione, soltanto uno stare davanti al Signore, tutte cose necessarie, ma una preghiera che muova la mente e il cuore e fa scaturire l’intercessione e anche l’espiazione. Sì, la nostra contemplazione ci deve portare all’unione con Cristo e con la Madonna e all’intercessione, all’offerta della nostra vita a loro e ai fratelli.
    Se abbiamo trovato un modo fruttuoso di pregare ed intercedere, dobbiamo perseverare e progredire con semplicità in questa preghiera.
    La preghiera personale viene nutrita nella preghiera comunitaria, in particolare nella Liturgia e ad essa porta il suo indispensabile contributo.
    La legge dell’interdipendenza tra preghiera, fede e vita ci dice di dover crescere nelle virtù, nella carità per poter pregare autenticamente – non dobbiamo rinnegare con la vita la nostra preghiera e non possiamo vivere virtuosamente senza la grazia che il Signore ci dona in preghiera e nei Sacramenti. Abbiamo bisogno di pregare nella verità (cfr. Gv 4, 23-24), attingere nello Spirito da Cristo alla luce della sua Parola. Infatti, è bene avere una preghiera preparata in antecedenza, di impronta evangelica, ed avere preparate le intercessioni che corrispondono ai segni dei tempi, alle grandi necessità della Chiesa e dell’umanità, per pregare poi anche in modo spontaneo seguendo le ispirazioni dello Spirito che ci parla nel cuore. La Via Crucis è una preghiera che si presta bene a questo scopo, perché come il Rosario, è uno strumento per la contemplazione del mistero cristiano, per la conformazione a Cristo nel cammino di santità, per l’evangelizzazione del Popolo di Dio e di intercessione per le cause difficili del nostro tempo, ancor più se accompagnata dalla preghiera contemplativa ed implorativa della Coroncina alla Divina Misericordia.
    Padre Jozo l’anno scorso durante gli esercizi spirituali ci raccontò d’aver incontrato i sacerdoti che gli hanno detto di preferire il silenzio alla preghiera del Rosario e commentò facendoci ridere: “Sono poltroni, dicono di preferire il silenzio, ma non pregano…” Anche noi dobbiamo evitare questo inganno. Certo, abbiamo bisogno del riposo, del riposo alla presenza del Signore, tuttavia siamo chiamati ad una contemplazione che sboccia nell’intercessione… e spesso ci costa, ci costa soprattutto all’inizio della preghiera.
    La Regina della Pace nei suoi Messaggi non raramente ci invita a risvegliarci dal nostro torpore spirituale, a impegnarci di nuovo a vivere i suoi Messaggi.

    Oggi ricorriamo all’intercessione della nostra patrona Santa Gemma Galgani che, ferita d’amore, non si risparmiava nell’offrirsi al suo Sposo crocifisso per riparare i peccati ed ottenere la salvezza per i peccatori. Preghiamo perché come lei anche noi “l’amore di Cristo ci spinga” (cfr. 2 Cor 5, 14) ad intercedere ed espiare, trovando, ogni giorno tempo per una preghiera coinvolgente ed efficace.
    Gloria al Padre…

    9. giorno, 24 giugno
    Supplica a Maria Regina della Pace.

    Giunti all’ultimo giorno della Novena ci raccogliamo nel dire a Maria Regina della Pace e a Dio che per mezzo di lei è intervenuto nella nostra vita, la nostra lode e il ringraziamento, la nostra riconoscenza, le nostre promesse e speranze, le nostre richieste…

    Supplica a Maria Regina della Pace
    O Madre di Dio e Madre nostra Maria, Regina della Pace, con te lodiamo e ringraziamo Dio che ti ha donata a noi quale nostra vera Madre che ci mostri la strada della Pace e della nostra salvezza, e quale Regina che ottieni per noi dal Signore i beni della pace e della riconciliazione.

    In molti modi tu ci parli, ci proteggi e intercedi per noi e con il tuo materno amore conquisti il cuore dei tuoi figli peccatori per condurli al Figlio Gesù.
    Sii benedetta e ringraziata !

    Come nel tuo cuore materno, o Maria, c'è spazio per tutti i tuoi figli, anche per coloro che trafiggono il tuo cuore perdendosi nel peccato, così il nostro amore possa abbracciare i fratelli, senza escludere nessuno, e diventare intercessione ed espiazione per loro.
    La carità che tu, o Madre ci insegni nella preghiera ad accogliere e vivere, possa unire i tuoi figli tra loro.

    Accompagnaci, o Vergine Santissima, nell'impegno della nostra conversione e santificazione quotidiana perché, aiutati da te, vinciamo il nemico delle nostre anime e dell'umanità con la preghiera, la partecipazione ai Sacramenti, il digiuno, la carità e la rinnovata decisione per Dio.

    Il cuore della nostra pietà e di tutta la nostra vita sia il Sacrificio eucaristico del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Salvatore.
    Lo vogliamo frequentemente e con gratitudine ricevere nella santa Comunione, adorarlo realmente presente nel santissimo Sacramento e riparare, con fede e amore, i peccati con cui egli è offeso.

    Sii tu, Maria, donna "eucaristica", la nostra guida nel rendere santamente culto a Dio ogni giorno della nostra vita, facendo del modo di vivere di Cristo il nostro progetto di vita.

    La Croce del Signore, l’albero della Vita, sia per noi salvezza, santificazione e guarigione; contemplata nel suo mistero e venerata ci porti a partecipare alla passione redentrice di Cristo, perché anche attraverso le nostre croci Dio sia glorificato.

    Vogliamo vivere la nostra consacrazione a te, o Vergine Immacolata, unirci ai sentimenti e alle intenzioni del tuo Cuore di Madre della Chiesa e dell'umanità.
    Vogliamo, soprattutto con la preghiera del Santo Rosario, intercedere per la pace e affidarti così le nostre vite, le nostre famiglie e l'umanità intera.

    O Madre del Verbo fattosi uomo, tu ci hai donato il Cristo, nostra Via, Verità e Vita. Egli ci guida, ci illumina e ci comunica la Vita nello Spirito con la sua Parola, perciò vogliamo tenere la Parola di Dio in un posto visibile nelle nostre case come segno della Sua presenza e richiamo continuo alla lettura e, secondo il tuo esempio, Maria, nel posto più intimo del nostro cuore per serbarla, meditarla e metterla in pratica.

    O Maria, Regina della Pace, aiutaci a vivere il cammino della pace, a "essere pace", a intercedere ed espiare per la pace della Chiesa e dell'umanità, a testimoniare e donare la pace agli altri.
    Possa il nostro cammino di pace essere condiviso con tutti gli uomini di buona volontà.

    O Madre della Chiesa che con la tua intercessione sostieni la nostra preghiera, ottieni per noi e con noi il dono dello Spirito Santo per la Chiesa, perché ritrovi la sua unità, un cuor solo e un’anima sola in Cristo, con te e con il successore dell’apostolo Pietro, per essere strumento della riconciliazione di ogni uomo con Dio e di una nuova civiltà dell’amore.

    Come non esserti riconoscenti, Maria, per tutte le grazie di vita nuova con Dio e di Pace che il Signore fa passare a noi attraverso di te, associandoti alla sua passione redentrice.
    Grazie, o Madre e Regina della Pace !

    La tua benedizione materna, o Maria, Madre nostra dolcissima, scenda su ciascuno di noi, sulle nostre famiglie, sulla nostra famiglia ecclesiale Comunità Mariana Oasi della Pace, sulla Chiesa e sull'umanità intera.
    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

    Questa supplica la può pregare chiunque ha aderito ai richiami di Maria Regina della Pace. In essa può ritrovare il proprio “volto” di figlio/figlia di Maria Regina della Pace e rinnovare gli impegni spirituali come una esigenza di risposta all’Amore ricevuto per mezzo della Madre Maria.

    Per un lavoro spirituale tre brevi domande:
    1. Che cosa ti colpisce di più in questa preghiera?
    2. Su quali impegni spirituali in essa espressi dovresti lavorare di più?
    3. Che cosa direbbe ancora in questa preghiera il tuo cuore di figlio/figlia di Maria Regina della Pace?

    L’ultimo giorno della Novena affidiamo all’intercessione dei Santi che non sono patroni, ma hanno segnato la spiritualità della Comunità nel suo cammino storico: S. Maria Goretti, S. Maria Bertilla, S. Massimiliano Maria Kolbe, S. Teresa di Lisieux, S. Pio da Pietrelcina, S. Faustina Kowalska… e tutti i Santi Patroni personali e Angeli di Dio (cfr. RdV n. 128):
    “Dio onnipotente ed eterno, che ci hai donato i Santi come nostri amici, modelli e intercessori, concedi alla Comunità Mariana Oasi della Pace, per la comune intercessione di questi nostri fratelli e sorelle, la grazia di rispondere pienamente alla chiamata di Maria Regina della Pace. Per il nostro Signore…”




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  • Novena a Maria Santissima Bambina.
    (dal 9 al 17 settembre)

    1. Santa Bambina della regale stirpe di Davide, Regina degli Angeli, Madre della grazia e dell'amore, io Ti saluto con tutto l'affetto del cuore. Ottienimi dal Signore di amarlo con generosa fedeltà in tutti i giorni della mia vita e ottienimi una tenerissima devozione verso di Te che sei la Primogenita dell'amore divino.

    Ave Maria...
    2. O celeste Pargoletta che quale candida colomba sei venuta al mondo immacolata e bella, l'anima mia esulta innanzi a Te, vero prodigio della sapienza e bontà di Dio. Illibata e pura, aiutami a conservare gelosamente, a costo di qualunque sacrificio, l'angelica virtù della santa purezza.

    Ave Maria...
    3. Ave, graziosa e Santa Bambina, spirituale paradiso di delizie ove nel dì dell'incarnazione fu piantato il vero Albero della vita, il Salvatore dei mondo. Poiché tanto mi ami, aiutami a fuggire e detestare i frutti avvelenati delle vanità e dei piaceri del mondo. Ispira nell'anima mia i pensieri, gli affetti, le virtù del tuo Figlio divino, frutti soavissimi di vita immortale.

    Ave Maria...
    4. Ave, o ammirabile Pargoletta, chiuso giardino, impenetrabile alle creature, aperto solo allo Sposo celeste che si diletta di riposare tra i fiori delle tue eccelse virtù. O Giglio di Paradiso, meraviglioso esempio di vita umile e nascosta: fa' che lo Sposo celeste trovi la porta dei mio cuore sempre aperta alle visite amorose delle sue grazie e delle sue ispirazioni. Ave Maria...

    5. Santa Bambina, mistica aurora, Porta felice dei Cielo, in Te l'anima mia si affida e spera. Com'è profonda la mia tiepidezza nel servizio di Dio! Quanto è grande il pericolo di dannarmi! O potente Avvocata, dalla tua piccola culla stendi benigna la mano, scuotimi dal penoso letargo, sorreggimi nel cammino della vita. Fa' che mi dedichi al servizio dei Signore con fervore e costanza fino alla morte e raggiunga cosi l'eterna corona. Ave Maria…


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  • Novena a S.Giuseppe

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
    Amen.

    - O Dio, vieni a salvarmi.
    - Signore, vieni presto in mio aiuto.
    Gloria al Padre

    Sequenza, allo Spirito Santo
    Vieni, Spirito Santo,
    manda a noi dal cielo
    un raggio della tua luce.

    Vieni, padre dei poveri,
    vieni, datore dei doni,
    vieni, luce dei cuori.

    Consolatore perfetto;
    ospite dolce dell'anima,
    dolcissimo sollievo.

    Nella fatica, riposo,
    nella calura, riparo,
    nel pianto, conforto.

    O luce beatissima,
    invadi nell'intimo
    il cuore dei tuoi fedeli.

    Senza la tua forza,
    nulla è nell'uomo,
    nulla senza colpa.

    Lava ciò che è sordido,
    bagna ciò che è arido,
    sana ciò che sanguina.

    Piega ciò che è rigido,
    scalda ciò che è gelido,
    drizza ciò che è sviato.

    Dona ai tuoi fedeli,
    che solo in te confidano,
    i tuoi santi doni.

    Dona virtù e premio,
    dona morte santa,
    dona gioia eterna.

    Amen.

    - Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione.
    - E rinnoverai la faccia della terra.

    Preghiamo:
    O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i credenti alla piena luce della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

    Credo
    Io credo in Dio, Padre onnipotente,
    creatore del cielo e della terra;
    e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
    Il quale fu concepito di Spirito Santo,
    nacque da Maria Vergine,
    patì sotto Ponzio Pilato,
    fu crocifisso, morì e fu sepolto;
    discese agli inferi;
    il terzo giorno risuscitò da morte;
    salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
    di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
    Credo nello Spirito Santo,
    la santa Chiesa cattolica,
    la comunione dei Santi,
    la remissione dei peccati,
    la risurrezione della carne,
    la vita eterna.
    Amen.

    A te, o beato Giuseppe,
    stretti dalla tribolazione ricorriamo
    e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio,
    insieme con quello della tua santissima Sposa.
    Deh! Per quel sacro vincolo di carità,
    che ti strinse all'Immacolata Vergine Madre di Dio,
    e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù,
    riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno
    la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue,
    e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni.
    Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia,
    l'eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi,
    o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi
    che ammorba il mondo;
    assistici propizio dal cielo in questa lotta con il potere
    delle tenebre, o nostro fortissimo protettore;
    e come un tempo salvasti dalla morte
    la minacciata vita del bambino Gesù,
    così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità;
    e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio,
    affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
    possiamo virtuosamente vivere, piamente morire,
    e conseguire l'eterna beatitudine in cielo.
    Amen.

    O glorioso san Giuseppe, Custode della Santa Famiglia, noi ammiriamo le virtù che praticasti nella casetta di Nazaret, dove vivesti nell'umiltà, nel lavoro e nella preghiera. Ottieni a noi di essere uniti a Dio nel nostro lavoro quotidiano.

    Gloria al Padre

    O glorioso san Giueppe, sposo purissimo di Maria Vergine e Padre putativo di Gesù, che con tanto amore difendesti dalle insidie dei nemici incontrando fatiche e pericoli, ti preghiamo di custodire l'anima nostra dai pericoli del mondo. O grande protettore della Chiesa universale, confortaci e salvaci da ogni male.

    Gloria al Padre

    O glorioso san Giuseppe, che nella morte avesti a fianco Gesù e Maria e meritasti che il tuo giudizio fosse un divino atto di amore, assistici nei nostri ultimi istanti per aiutarci a morire santamente; soltanto così potremo raggiungerti in cielo.

    Gloria al Padre

    Preghiamo
    O Signore, ci aiuti con i suoi meriti lo sposo della tua Santissima Madre; e ciò che da soli non possiamo ottenere ci sia dato per sua intercessione. Per Cristo nostro Signore. Amen.



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  • Novena a San Giuseppe.

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
    Amen.


    O Dio, vieni a salvarmi.
    Signore, vieni presto in mio aiuto.


    Gloria al Padre...

    Sequenza, allo Spirito Santo

    Vieni, Spirito Santo,
    manda a noi dal cielo
    un raggio della tua luce.


    Vieni, padre dei poveri,
    vieni, datore dei doni,
    vieni, luce dei cuori.


    Consolatore perfetto;
    ospite dolce dell'anima,
    dolcissimo sollievo.


    Nella fatica, riposo,
    nella calura, riparo,
    nel pianto, conforto.


    O luce beatissima,
    invadi nell'intimo
    il cuore dei tuoi fedeli.


    Senza la tua forza,
    nulla è nell'uomo,
    nulla senza colpa.


    Lava ciò che è sordido,
    bagna ciò che è arido,
    sana ciò che sanguina.


    Piega ciò che è rigido,
    scalda ciò che è gelido,
    drizza ciò che è sviato.


    Dona ai tuoi fedeli,
    che solo in te confidano,
    i tuoi santi doni.


    Dona virtù e premio,
    dona morte santa,
    dona gioia eterna.

    Amen.



    Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione.
    E rinnoverai la faccia della terra.



    Preghiamo:
    O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i credenti alla piena luce della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.


    Credo

    Io credo in Dio, Padre onnipotente,
    creatore del cielo e della terra;
    e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
    Il quale fu concepito di Spirito Santo,
    nacque da Maria Vergine,
    patì sotto Ponzio Pilato,
    fu crocifisso, morì e fu sepolto;
    discese agli inferi;
    il terzo giorno risuscitò da morte;
    salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
    di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
    Credo nello Spirito Santo,
    la santa Chiesa cattolica,
    la comunione dei Santi,
    la remissione dei peccati,
    la risurrezione della carne,
    la vita eterna.
    Amen.



    A te, o beato Giuseppe,

    stretti dalla tribolazione ricorriamo
    e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio,
    insieme con quello della tua santissima Sposa.
    Deh! Per quel sacro vincolo di carità,
    che ti strinse all'Immacolata Vergine Madre di Dio,
    e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù,
    riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno
    la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue,
    e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni.
    Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia,
    l'eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi,
    o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi
    che ammorba il mondo;
    assistici propizio dal cielo in questa lotta con il potere
    delle tenebre, o nostro fortissimo protettore;
    e come un tempo salvasti dalla morte
    la minacciata vita del bambino Gesù,
    così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie
    e da ogni avversità;
    e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio,
    affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
    possiamo virtuosamente vivere, piamente morire,
    e conseguire l'eterna beatitudine in cielo.
    Amen.




    1. O S. Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinché m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. E' vero che i presenti dispiaceri e le amarezze che sono forse il giusto castigo dei miei peccati.

    Riconoscendomi colpevole, dovrò per questo perdere la speranza di essere aiutato dal Signore?

    "Ah! No!" - mi risponde la tua grande devota Santa Teresa – "No certo, o poveri peccatori. Rivolgetevi in qualunque bisogno, per grave che sia, alla efficace intercessione dei Patriarca S. Giuseppe; andate con vera fede da Lui e resterete certamente esauditi nelle vostre domande".

    Con tanta fiducia, mi presento, quindi, davanti a Te e imploro misericordia e pietà.

    Deh!, per quanto puoi, o San Giuseppe prestami soccorso nelle mie tribolazioni.

    Supplisci alla mia mancanza e, potente come sei, fa che, ottenuta per la tua pia intercessione la grazia che imploro, possa ritornare al tuo altare per renderti l'omaggio della mia riconoscenza.


    Padre Nostro

    Ave Maria

    Gloria.


    2. Non dimenticare, o misericordioso S. Giuseppe, che nessuna persona al mondo, per grande peccatrice che, fosse, è ricorsa a te, rimanendo delusa nella fede e nella speranza in te riposte.

    Quante grazie e favori hai ottenuto agli afflitti! Ammalati, oppressi, calunniati, traditi, abbandonati, ricorrendo alla tua protezione sono stati esauditi.

    Deh! non permettere, o gran Santo che io abbia ad essere il solo, fra tanti, a rimanere privo dei tuo conforto.

    Mostrati buono e generoso anche verso di me, ed io, ringraziandoti, esalterò in te la bontà e la misericordia dei Signore.


    Padre Nostro

    Ave Maria

    Gloria.



    3. O eccelso Capo della Sacra Famiglia, io ti venero profondamente e di cuore t'invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori.

    Degnati quindi di consolare anche l'animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo alle ingiustizie da cui è oppresso.

    Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu dunque sai benissimo quanto mi è necessaria la grazia che ti domando.

    Nessun cuore umano mi può consolare; da te spero d'essere confortato, date, o glorioso Santo.

    Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza io domando, prometto di diffondere la devozione verso di te, di aiutare e sostenere le opere che, nel tuo Nome, sorgono a sollievo di tanti infelici e dei poveri morenti. O. S. Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà dei mio dolore!


    Padre Nostro

    Ave Maria

    Gloria.



    (Ripetere la novena per i restanti giorni.)



    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html


  • Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

    O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre.

    Primo giorno

    Ci rallegriamo, o nostra Avvocata S. Rita, della nascita prodigiosa da sterili genitori annunziata da un Angelo con la futura vostra santità; impetrateci di rinascere per penitenza, se morti alla di­vina grazia, ed in essa santamente per­severare. Pater, Ave, Gloria.

    Secondo giorno Ci rallegriamo, S. Rita, dell'amore che da fanciulla aveste alla solitudine ed alla meditazione dei patimenti del Crocefisso vostro Bene; implorateci il distacco dal mondo e la memoria della Passione del nostro Redentore. Pater, Ave, Gloria.

    Terzo giorno Ci rallegriamo, o S. Rita, della pa­zienza inalterabile con cui soffriste la ferocia dell'uomo per obbedienza da voi sposato, e per le vostre preghiere dive­nuto esemplare di virtù: intercedeteci di soffrire volentieri le afflizioni che Dio ci manda in punizione dei nostri peccati. Pater, Ave, Gloria.

    Quarto giorno Ci rallegriamo, o S. Rita, del sa­crificio che faceste nel perdonare e be­neficare gli uccisori del vostro sposo; deh! fate che noi perdoniamo ai nostri nemici ricambiando loro bene per male. Pater, Ave, Gloria.

    Quinto giorno Ci rallegriamo, o S. Rita, della vita penitente da voi menata nei due anni di vedovanza, spogliata di tutto; impetra­teci la grazia di imitarvi penitente, giacché non vi imitammo innocente. Pater, Ave, Gloria.

    Sesto giorno Ci rallegriamo, o S. Rita, della pro­digiosa vostra entrata nel Chiostro, cui aspiraste da fanciulla, ed ove, specchio di virtù divenuta e meditando i dolori di Gesù, meritaste di essere trafitta nella fronte da una spina staccatasi dal vostro Crocefisso; vi preghiamo che i nostri cuori, meditando la Passione di Gesù Crasto, siano trafitti dalla spina di una sincera compunzione. Pater, Ave, Gloria.

    Settimo giorno Ci rallegriamo, o S. Rita, della celeste visita che aveste da Gesù e da Maria, invitandovi al Paradiso; deh! gui­dateci a condurre esattamente la vita, la quale sia terminata da una santa morte. Pater, Ave, Gloria.

    Ottavo giorno Ci rallegriamo, o S. Rita, della glo­ria datavi da Dio su questa terra, ammirandosi incorrotto per più secoli il vo­stro corpo; impetrateci di mantenere l'a­nima nostra intatta dalle macchie della colpa. Pater, Ave, Gloria.

    Nono giorno Ci rallegriamo o S. Rita, dei con­tinui strepitosi prodigi che opera Iddio per la vostra intercessione a pro' dei vostri devoti; deh, siateci avvocata in tutti i nostri bisogni spirituali, in vita ed in morte. Pater, Ave, Gloria.

    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html
  • NOVENA A SANTA TERESINA DI LISIEUX

    Ogni giorno della novena, si dirà il ‘Padre Nostro’ e l"Ave Maria', due preghiere che la piccola Teresa amava molto. Un giorno disse: «A volte, quando il mio spirito è in un'aridità così grande che mi è impossibile ricavarne un pensiero per unirmi al Buon Dio, recito molto lentamente un ‘Padre Nostro’ e poi il saluto angelico; allora queste preghiere mi rapiscono, nutrono la mia anima ben più che se le recitassi precipitosamente un centinaio di volte...»

    1° Giorno: LA PICCOLEZZA

    Celina racconta: «Tutta scoraggiata, con il cuore grosso per una lotta che mi sembrava insormontabile, andai a dire a Teresa: "Questa volta è impossibile, non ce la faccio a superarla!" "Non mi stupisce", mi rispose. "Noi siamo troppo piccole per superare le difficoltà, dobbiamo passarci sotto".

    Ella mi ricordò allora un episodio della nostra infanzia. Eccolo. Ci trovavamo presso dei vicini ad Alençon; un cavallo ci sbarrava l'entrata del giardino. Mentre i grandi cercavano un altro accesso, la nostra amichetta non trovò di meglio che passare sotto l'animale. Si infilò per prima e mi tese la mano, la seguii con Teresa e senza dover piegare troppo la nostra piccola persona raggiungemmo la meta.

    "Ecco che cosa si guadagna ad essere piccoli", concluse. "Non ci sono ostacoli per i piccoli, si intrufolano dappertutto. Le grandi anime possono superare i problemi, raggirare le difficoltà, arrivare a mettersi al di sopra di tutto con il ragionamento e la virtù, ma noi che siamo piccolissime, dobbiamo guardarci bene dal provarci. Passiamo sotto! Passare sotto ai problemi significa non affrontarli troppo da vicino, non ragionarci troppo sopra".»

    Proposito
    Oggi sforzati di accettare nell'amore tutte le situazioni che non sono conformi a ciò che desideri o ti aspetti, per conservare sempre nel tuo intimo la pace e la gioia. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Il mio Cielo è restare sempre in sua presenza, chiamarlo Padre mio ed essere sua figlia».

    2° Giorno: LA FIDUCIA

    La via della piccola Teresa è fondata sulla fiducia e sull'amore. Ella dice: «Custodite con cura la vostra fiducia, è impossibile che Dio non ne tenga conto, perché Egli misura sempre i suoi doni secondo la nostra fiducia».

    Ella racconta la storia seguente: «Un re, partito per la caccia, stava inseguendo un coniglio bianco che i suoi cani stavano per raggiungere, quando il coniglietto, sentendosi perduto, ritornò rapidamente indietro e saltò nelle braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permise a nessuno di occuparsene, riservandosi perfino il compito di nutrirlo. Lo stesso farà con noi il Buon Dio se inseguiti dalla giustizia, rappresentata dai cani, cercheremo rifugio nelle braccia stesse del nostro Giudice...»

    Proposito
    Oggi, ogni volta che ti capita di fare uno sbaglio, sforzati di cercare rifugio nelle braccia del Padre Divino, come ha fatto il coniglietto. Poni anche una tale fiducia nella Sua Misericordia da non avere più alcuna tristezza per avere commesso questa imperfezione. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Più sarai povera, più Gesù ti amerà, Egli andrà lontano per cercarti, se talvolta ti smarrissi un po'».



    3° Giorno: IL SORRISO

    La piccola Teresa dice: «Il mio modo speciale è quello di essere gioiosa, di sorridere sempre, sia quando cado che quando ottengo una vittoria». «Quando non capisco niente degli avvenimenti sorrido e dico grazie».

    «Quando soffro molto, invece di avere un'aria triste, reagisco con un sorriso. All'inizio non ci riuscivo molto bene, ma ora è un'abitudine che sono felice di aver preso».

    Proposito
    Oggi sforzati di offrire a Dio le situazioni dolorose della tua giornata reagendo con un sorriso. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Quando posso, faccio del mio meglio per essere gaia, per far piacere».



    4° Giorno: L’AMORE DEL PROSSIMO

    «C'è in comunità una sorella che ha il talento di dispiacermi in tutto... ma non volevo cedere all'antipatia naturale che provavo. Mi sono detta che la carità non doveva consistere nei sentimenti, ma nelle opere, perciò mi sono impegnata a fare per questa sorella ciò che avrei fatto per la persona che amo di più. Ogni volta che la incontravo pregavo per lei il Buon Dio, offrendoGli tutte le sue virtù e i suoi meriti... Non mi limitavo a pregare molto per la sorella che mi procurava tante lotte: mi sforzavo di farle tutti i favori possibili e, quando avevo la tentazione di risponderle in modo sgarbato, mi limitavo a farle il mio più gentile sorriso e mi sforzavo di sviare il discorso... Spesso poi, quando non ero in ricreazione (voglio dire durante le ore di lavoro), avendo alcuni rapporti di ufficio con questa sorella, quando le mie lotte erano troppo violente, fuggivo come un disertore. Poiché ella ignorava assolutamente ciò che provavo per lei, mai ha supposto i motivi del mio comportamento ed è persuasa che il suo carattere mi sia simpatico. Un giorno in ricreazione mi disse con un'espressione contentissima press'a poco queste parole: "Vorrebbe dirmi, mia Suor Teresa di Gesù Bambino, cosa l'attira tanto verso di me, che ogni volta che mi guarda la vedo sorridere?" Ah, ciò che mi attirava era Gesù nascosto in fondo alla sua anima, Gesù che rende dolce ciò che c'è di più amaro!»

    Proposito
    Oggi sforzati di fare un atto di carità, una parola, un gesto verso qualcuno con cui forse fai fatica ad intenderti. Padre Nostro ... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Una parola, un sorriso gentile, spesso bastano per rasserenare un'anima triste».



    5° Giorno: L’UMILTA’
    La piccola Teresa dice: «Praticherete l'umiltà che non consiste a pensare e a dire che siete pieni di difetti, ma ad essere felice che altri lo pensino e perfino lo dicano».

    Una delle sue sorelle dà la seguente testimonianza: «Una suora anziana non riusciva a capire come fosse possibile che Suor Teresa del Bambino Gesù, così giovane, si occupasse delle novizie e senza troppi complimenti le faceva sentire le sue riserve a questo proposito. Un giorno durante la ricreazione essa le disse delle parole molto dure, e fra l'altro che doveva piuttosto pensare a guidare se stessa che dirigere le altre. Io osservavo attentamente la scena da lontano, l'aria di dolcezza angelica della Serva di Dio contrastava fortemente con l'aria appassionata della sua interlocutrice e la sentii rispondere: "Ah! Sorella, lei ha proprio ragione e sono anche più imperfetta di quanto lei creda!"»

    Proposito
    Quanto è grande l'Amore di Dio per ogni uomo! Oggi sforzati di accettare l'altro così com'è, perché tu stesso ricevi costante­mente la Misericordia di Dio, malgrado le tue debolezze e le tue imperfezioni. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «La Santità non è in questa o quella pratica, essa consiste in una disposizione del cuore che ci rende umili e piccoli tra le braccia del Buon Dio, coscienti della nostra debolezza e confidenti fino all'audacia nella sua bontà di Padre».



    6° Giorno: LA VITA NASCOSTA

    Secondo la sua esperienza, la piccola Teresa confessa che l'ultimo posto è il meno desiderato in una comunità. Tuttavia è sicuramente proprio lì che si trova Gesù. Per esprimere questo concetto ella prende l'immagine di un insignificante granello di sabbia su una grande spiaggia e dice alle sue novizie: «Soprattutto siamo piccole, così piccole che tutti possano calpestarci, senza neppure che noi mostriamo di sentirlo e soffrirne...» «Quale beatitudine essere nascosta così bene che nessuno pensa a te; essere sconosciuta perfino alle persone che vivono con te!» «Il granello di sabbia non desidera essere umiliato: sarebbe ancora troppo importante, giacché si sarebbe obbligati ad occuparsi di lui; egli non desidera che una cosa: essere dimenticato, non contare nulla! Ma desidera essere visto da Gesù! »

    Proposito
    Oggi sforzati di fare tutto per amore di Dio senza aspettarti nessuna riconoscenza da parte degli uomini, nella sola gioia che Dio lo veda. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Sentii la carità entrarmi nel cuore, il bisogno di dimenticarmi per far piacere e da allora fui felice!»


    7° Giorno: ESSERE UNA MADRE PER I SACERDOTI

    La piccola Teresa dice: «Ebbene, io sono la figlia della Chiesa... Le opere clamorose gli sono vietate: non può predicare il Vangelo, versare il suo sangue... Ma che importa? I suoi fratelli lavorano al posto suo e lui, piccolo bambino, si mette vicinissimo al Re e alla Regina, ama per i suoi fratelli che combattono... Ma come testimonierà il suo Amore, dal momento che l'Amore si prova con le opere? Non ho altro mezzo per provarti il mio amore che gettare fiori, cioè non lasciar sfuggire nessun piccolo sacrificio, nessuno sguardo, nessuna parola, approfittare di tutte le cose più piccole e farle per amore!... Voglio soffrire per amore e anche gioire per amore».

    Ella scrive al Padre Roulland, che le è stato donato come fratello: «Tutto quanto chiedo a Gesù per me, lo chiedo anche per lei. Come Giosuè, lei combatte nella pianura. Io sono il suo piccolo Mosè e incessantemente il mio cuore è rivolto verso il Cielo per ottenere la vittoria. O fratello mio, come sarebbe da compiangere se Gesù stesso non sostenesse le braccia del suo Mosè!»

    Proposito
    Oggi sforzati di offrire coscientemente per il Santo Padre, tutte le situazioni spiacevoli e dolorose. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Non potrei dimenticare di pregare per tutti, senza lasciar da parte i semplici sacerdoti... Insomma voglio essere figlia della Chiesa come lo era la nostra Madre Santa Teresa e pregare secondo le intenzioni del nostro Santo Padre il Papa, sapendo che le sue intenzioni abbracciano l'universo. Ecco lo scopo generale della mia vita».



    8° Giorno LA RICONOSCENZA

    La piccola Teresa dice: «Ciò che attira maggiormente le grazie del Buon Dio, è la riconoscenza, perché se noi Lo ringraziamo per un beneficio, Egli è commosso e si affretta di darcene altri dieci e se Lo ringraziamo ancora con la stessa effusione, che incalcolabile moltiplicazione di grazie! Ne ho fatto l'esperienza, provate e vedrete. La mia gratitudine è infinita per tutto ciò che mi concede e gliene do la prova in mille modi».

    Proposito
    Oggi metti per iscritto venti ragioni per le quali vuoi ringraziare Dio. Non dimenticare di metterci concretamente un momento doloroso della tua vita. Farai sgorgare da questa sofferenza una grazia per tanti altri se sai offrirla per amore. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...

    «Offriamo volentieri le nostre sofferenze a Gesù per salvare le anime. Povere anime! Esse hanno meno grazie di noi e tuttavia tutto il sangue di un Dìo è stato versato per salvarle».



    9° Giorno: LA PIOGGIA DI ROSE

    La piccola Teresa ha promesso molte volte che dopo la sua morte avrebbe fatto piovere dal Cielo dei petali di rose. Ella dice a questo proposito: «Un'anima infiammata di amore non può restare inattiva». «Se voi sapeste quanti progetti faccio su tutte le cose che farò quando sarò in Cielo... Incomincerò la mia missione...» «Ma sento soprattutto che la mia missione sta per cominciare, la mia missione di far amare il buon Dio come io lo amo, di dare la mia piccola via alle anime. Se il buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra».

    Proposito
    Oggi invoca l'aiuto della piccola Teresa in tutte le intenzioni che ti si presentano durante il giorno, con la sicurezza di essere esaudito perché lei lo ha promesso. Padre Nostro... Ave Maria... Gloria al Padre...



    «Ho sempre desiderato d'essere una santa, ma, ahimè, ho sempre constatato, quando mi sono confrontata con i Santi, che tra loro e me c'è la stessa differenza che esiste tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il granello di sabbia, oscuro, calpestato dai piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il Buon Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili; quindi, nonostante la mia piccolezza, posso aspirare alla santità. Farmi diversa da quello che sono, più grande, mi è impossibile: mi devo sopportare per quello che sono con tutte le mie imperfezioni; ma voglio cercare il modo di andare in Cielo per una piccola via tutta nuova. Vorrei trovare anch'io un ascensore per innalzarmi fina a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione. Allora ho cercato nei libri santi l'indicazione dell'ascensore, oggetto del mio desiderio; e ho letto queste parole uscite dalla bocca della Sapienza Eterna: ‘Se qualcuno è molto piccolo, venga a me’. Così sono arrivata a intuire che avevo trovato ciò che cercavo. E volendo sapere, o mio Dio, ciò che faresti al molto piccolo che rispondesse alla tua chiamata, ho continuato le mie ricerche ed ecco quello che ho trovato: ‘Come una madre accarezza il figlio, così io vi consolerò: vi porterò in braccio e vi cullerò sulle mie ginocchia!’ L'ascensore che mi deve innalzare fino al Cielo sono le tue braccia, o Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io resti piccola, che lo diventi sempre più».

    Il 30 settembre 1997, il Santo Padre, durante un congresso internazionale, ha dichiarato ai giovani consacrati: «La grande piccola santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo sarà proclamata Dottore della Chiesa perché con parole chiare e comprensibili a tutti e attraverso una "teologia del cuore", ha mostrato una via sicura per cercare Dio e lasciarsi trovare da Lui».

    «Nella pienezza dell'autorità apostolica, dichiariamo santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, Dottore universale della Chiesa». Giovanni Paolo II, 19 ottobre 1997

    Realizzazione: Famiglia di Maria
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  • NOVENA A SANTA TERESINA.

    Cara piccola Teresa del Bambino Gesù, grande Santa del puro amor di Dio, vengo oggi a confidarti il mio ardente desiderio. Sì, molto umile vengo a sollecitare la tua potente intercessione per la grazia seguente...

    (esprimerla qui).

    Poco tempo prima di morire, hai chiesto a Dio di poter trascorrere il tuo Cielo facendo del bene sulla terra. Hai anche promesso di spandere su di noi, i piccoli, una pioggia di rose. Il Signore ha esaudito la tua preghiera: migliaia di pellegrini lo testimoniano a Lisieux e nel mondo intero. Forte di questa certezza che tu non rigetti i piccoli e gli afflitti, vengo con fiducia a sollecitare il tuo aiuto. Intercedi per me presso il tuo Sposo Crocifisso e glorioso. Digli il mio desiderio. Egli ti ascolterà, perché tu non gli hai mai rifiutato nulla sulla terra.

    Piccola Teresa, vittima d'amore per il Signore, patrona delle missioni, modello delle anime semplici e confidenti, mi rivolgo a te come una grande sorella molto potente e amorevolissima. Ottienimi la grazia che ti chiedo, se questa è la volontà di Dio. Sii benedetta, piccola Teresa, per tutto il bene che ci hai fatto e ti auguri di prodigarci ancora fino alla fine dei mondo.
    Sì, sii mille volte benedetta e ringraziata di farci così toccare in qualche modo la bontà e la misericordia dei nostro Dio! Amen.

    NOVENA DELLE ROSE.

    Santissima Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo io vi ringrazio per tutti i favori e le grazie di cui avete arricchito l'anima della Vostra serva Santa Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo, Dottore della Chiesa, durante i suoi ventiquattro anni trascorsi su questa terra e , per i meriti di questa Vostra Santa Serva, concedetemi la grazia che ardentemente desidero (qui si formula la grazia che si vuole ricevere) se è conforme alla Vostra Santa Volontà e per il bene della mia anima.
    Aiutate la mia fede e la mia speranza , o Santa Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo; realizzate ancora una volta la Vostra promessa di passare il vostro Cielo a fare il bene sulla terra, permettendo che io riceva una rosa come segno della grazia che desidero ricevere.

    Si recitano a seguito 24 "Gloria al Padre..." seguiti da: Santa Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo, prega per noi.

    Atto d'offerta all'Amore misericordioso di Dio.

    Offerta di me stessa come vittima d'olocausto all'Amore misericordioso del Buon Dio.

    Mio Dio! Trinità beata, desidero amarti e farti amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio. Desidero compiere perfettamente la vostra volontà e arrivare al grado di gloria che m'avete preparato nel tuo regno. In una parola, desidero essere santa, ma sento la mia impotenza e ti domando, o mio Dio, di essere tu stesso la mia santità. Poiché mi avete amata fino a darmi il tuo unico Figlio perché fosse il mio salvatore e il mio sposo, i tesori dei suoi meriti appartengono a me ed io ve li offro con gioia, supplicandoti di non guardare a me se non attraverso il volto di Gesù e nel suo cuore bruciante d'amore. Ti offro inoltre tutti i meriti dei Santi (che sono in cielo e sulla terra), i loro atti d'amore e quelli dei santi Angeli; ti offro infine, o beata Trinità, l'amore e i meriti della santa Vergine, mia madre diletta. A lei abbandono la mia offerta e la prego di presentarvela. Il suo Figlio divino, mio sposo diletto, nei giorni della sua vita mortale, ci ha detto: "Tutto ciò che domanderete al Padre in nome mio, ve lo darà!". Sono dunque certa che esaudirete i miei desideri; lo so, mio Dio, più volete dare, più fate desiderare. Sento nel mio cuore desideri immensi e ti chiedo con tanta fiducia di venire a prendere possesso della mia anima. Ah! non posso ricevere la santa comunione così spesso come vorrei, ma, Signore, non siete l'onnipotente?... Restate in me come nel tabernacolo, non allontanateti mai dalla vostra piccola ostia...Vorrei consolarti dell'ingratitudine dei cattivi e ti supplico di togliermi la libertà di dispiacerti. Se qualche volta cado per mia debolezza, il tuo sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso...Ti ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che m'avete accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiolo della sofferenza. Sarò felice di vederti comparire, nel giorno finale, con lo scettro della croce. Poiché ti sei degnato di darmi come eredità questa croce tanto preziosa, spero di rassomigliare a te nel cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della vostra passione. Dopo l'esilio della terra, spero di venire a goderti nella patria, ma non voglio ammassare dei meriti per il cielo, voglio lavorare solo per tuo amore, con l'unico scopo di farti piacere, di consolare il tuo Sacro Cuore e di salvare anime che ti ameranno eternamente. Al crepuscolo di questa vita, comparirò davanti a te a mani vuote, perché non ti chiedo, Signore, di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi (Is 64,6). Voglio quindi vestirmi della tua Giustizia e ricevere dal Tuo Amore il possesso eterno di Te stesso. Non voglio nessun altro Trono e nessun’ altra Corona che te, mio Diletto… Ai tuoi occhi il tempo non è nulla; un giorno solo è come mille anni (Sal 89,4), tu poi quindi in un istante prepararmi a comparire davanti a te...Affinchè io possa vivere in un atto di perfetto amore, MI OFFRO COME VITTIMA D'OLOCAUSTO AL TUO AMORE MISERICORDIOSO, supplicandoti di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti d'infinita tenerezza che sono racchiusi in te, e così possa diventare martire del tuo amore, o mio Dio!...Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a Te, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso l'eterno abbraccio del tuo amore misericordioso...Voglio, o mio Diletto, ad ogni battito del cuore rinnovarti questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirti il mio amore in un faccia a faccia eterno!

    Maria Francesca Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo di Gesù
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  • Novena al Sacro Cuore

    PRESENTAZIONE
    Pubblicata la prima volta verso la fine del 1758 in Appendice alla Novena del Santo Natale, l'operetta contribuì non poco ad ottenere dalla S. Sede l'approvazione della festa e la concessione della Messa del S. Cuore. Le nove medita¬zioni sono precedute da una Notizia, come al solito stringata ma ben documentata, sull'origine, sull'oggetto e sulla progressiva diffusione della devozione. Il lettore gusterà le puntualizzazioni di natura fisiologica sull'origine delle « affezioni », se dal cuore o dal cervello: a riprova del¬l'equilibrio del santo mirante a fondare la devozione su basi teologicamente e antropologicamente corrette.
    L'interesse di S. Alfonso per il S. Cuore rientrava nel nucleo stesso della sua spiritualità centrata sull'amore. Notare in proposito la frase che apre la Notizia: « La divozione di tutte le divozioni è l'amore a Gesù Cristo, con pensare spesso all'amore che ci ha portato e ci porta quest'amabile Redentore ». Notare soprattutto con quale intensità di variazioni il vocabolario dell'amore circola fin nei titoli delle meditazioni, in sintonia col messaggio di S. Maria Margherita Alacoque: Cuore amabile, Cuore amante, Cuore anelante d'esser amato, Cuore addolorato, Cuore pietoso, Cuore liberale, Cuore grato, Cuore disprezzato, Cuore fedele.
    Quando si pensi che il giansenismo osteggiò lungo tutto il Settecento questa devozione, si può capire come S. Alfonso, impegnato a contestare il rigorismo nel duplice versante della morale e della vita sacramentale, abbia accolto con riconoscenza una devozione che, a modo suo, rappresentava come un barometro della pietà cattolica, oltre a costituire la controprova di quella « sovrabbondante redenzione » tipica dell'annunzio missionario della sua Congregazione.
    Concludendo la Notizia, S. Alfonso scrive con garbo che egli ha intrapreso, il lavoro « per compiacere la divozione dell'anime innamorate di Gesù Cristo ». Con la stessa intenzione i missionari redentoristi ripresentano questo opuscolo al popolo cristiano, in particolare a coloro che essi incontrano nelle missioni al popolo. I Missionari Redentoristi

    NOVENA DEL CUORE DI GESU'
    NOTIZIE SULLA DEVOZIONE VERSO IL CUORE ADORABILE DI GESU'
    La devozione di tutte le devozioni è l'amore a Gesù Cristo, con pensare spesso all'amore che ci ha portato e ci porta questo amabile Redentore. Piange, e giustamente piange, un devoto autore in vedere che molte persone attendono a praticare diverse devozioni e trascurano questa; e che molti predicatori e confessori dicono molte cose, ma poco parlano dell'amore a Gesù Cristo; ché, in verità, l'amore a Gesù Cristo dev'esser la principale, anzi l'unica devozione di un cristiano; e perciò questa dovrebbe essere ancora l'unica attenzione e scopo dei predicatori e confessori verso i loro uditori e penitenti: l'insinuare loro continuamente e l'infiammarli nell'amor di Gesù Cristo. Da questa negligenza poi nasce che le anime poco si avanzino nelle virtù e continuino a marcire negli stessi difetti e spesso ancora ricadano in colpe gravi; perché poco attendono e poco sono ammonite ad acquistare l'amore verso Gesù Cristo ch'è quel laccio d'oro che unisce e stringe le anime con Dio.
    A questo solo fine è venuto il Verbo Eterno nel mondo, per farsi amare: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! (Lc 12, 19). E l'Eterno Padre, a questo fine anche l'ha mandato nel mondo, acciocché egli ci palesasse il suo amore e così si tirasse l'amor nostro: protestandosi il Padre che in tanto ci ama in quanto noi amiamo Gesù Cristo: Il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato (Gv 16, 27). Inoltre ci dona le sue grazie in quanto noi gliele domandiamo in nome del Figlio: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà (Gv 16, 23). Ed in tanto ci ammette all'eterna beatitudine in quanto ci trova conformi alla vita di Gesù Cristo: Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo (Rm 8, 29). Ma questa conformità noi non mai l'acquisteremo, anzi neppur la desidere¬remo, se non attenderemo a considerare l'amore che ci ha portato Gesù Cristo.
    A questo medesimo fine si narra, nella Vita della ven. suor Margherita Alacoque, religiosa della visitazione di S. Maria, che il nostro Salvatore rivelò a questa sua serva di volere che ultimamente, ai nostri tempi, s'istituisse e propagasse nella Chiesa la devozione e festa al suo SS. Cuore, acciocché le anime devote coi loro ossequi ed affetti riparassero le ingiurie che il suo Cuore riceve spesso dagl'ingrati allorché sta esposto nel Sacramento sugli altari. Si narra pertanto, nella vita della mentovata ven. religiosa, scrit¬ta dal dotto mons. Languet, vescovo di Sens, che mentre stava un giorno questa devota vergine pregando davanti al SS. Sacramento, Gesù Cristo le fece vedere il suo Cuore circondato di spine con una croce di sopra e in un trono di fiamme; e poi le disse così: Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla per essi ha risparmiato sino a consumarsi per dar loro contrassegni del suo amore; ma che per ricompensa dalla maggior parte non riceve che ingratitudini e disonori in questo Sacramento d'amore; e quel che più mi dispiace è che questi cuori sono a me consacrati. Indi le ordinò ch'ella si adoperasse affinché, nel primo venerdì dopo l'ottava del SS. Sacramento, si celebrasse una festa particolare per onorare il suo divin Cuore. E ciò a tre fini, 1. affinché i fedeli lo ringraziassero di questo gran dono loro lasciato della venerabile Eucaristia. 2. Acciocché le anime riparassero coi loro ossequi ed affetti le irriverenze e i dispregi ch'egli ha ricevuti e riceve dai peccatori in questo sacramento. 3. Affinché compensassero anche l'onore ch'egli non riceve in tante chiese dove si trova poco adorato e riverito. E promise ch'egli avrebbe fatto abbondar le ricchezze del suo Cuore sopra coloro che gli avesser reso questo onore, così nel giorno della festa, come in tutti gli altri giorni in cui l'avessero visitato nel SS. Sacramento. Sicché questa devozione al Cuore di Gesù Cristo non è altro che un esercizio d'amore verso un sì amabile Signore.
    Ma parlando dell'oggetto d'una tal devozione, l'oggetto spirituale è l'amore di cui arde il Cuore di Gesù Cristo verso degli uomini, attesoché l'amore comunemente si attribuisce al cuore, come si legge in tanti luoghi: Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente (Sal 83, 3); La roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre (Sal 72, 26); L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5, 5). L'oggetto poi materiale, ossia sensibile, è il SS. Cuore di Gesù, non già preso per sè nudamente, ma come unito alla santa umanità e per conseguenza alla divina persona del Verbo.
    Questa devozione poi in progresso di poco tempo è stata talmente propagata, che oltre l'essersi introdotta in molti monasteri di sacre vergini, se ne sono erette coll'autorità dei prelati da 400 confraternite consacrate al Cuore di Gesù, in Francia, nella Savoia, nelle Fiandre, in Germania, in Italia, ed anche in più parti degl'infedeli; e queste confraternite sono state anche arricchite dalla santa Sede di molte indulgenze, con facoltà ancora di erigere cappelle e chiese col titolo del Sacro Cuore, come appare dal breve di Clemente X dell'anno 1674.
    E si spera da molte persone devote che abbia un giorno ad ottenersene dalla S. Chiesa anche la concessione dell'Ufficio e della Messa propria in onore del SS. Cuore di Gesù Cristo. Sappiamo per altro che fin dall'anno 1726 fu fatta questa richiesta per mezzo del p. Galliffet che ne fu il postulatore, esponendo che il sacro Cuore di Gesù meritava questa special venerazione per esser egli il comprincipio sensibile e la sede di tutti gli affetti del Redentore e specialmente dell'amore, e per essere ancora il centro di tutti i suoi dolori interni che soffrì nella sua vita. Ma secondo il mio umile intendimento il nominato buon religioso non conseguì l'intento, perché volle per la sua supplica assumere come certo un appoggio ch'era molto dubbio. Onde giustamen¬te gli fu opposto che si stava dibattendo una grande questione: se gli affetti, o i sentimenti, si formano nel cuore o nel cervello; anzi i filosofi più moderni, con Lodovico Muratori nella sua filosofia morale (Cap. II, p. 14), seguono la seconda opinione: che il sentimento ha origine nel cer¬vello, e che perciò, non essendovi ancora su questa controversia alcun giudizio fatto sinora dalla Chiesa che prudentemente suole astenersi da tali decisioni, non dovesse aver luogo la richiesta fatta, come appoggiata alla sentenza incerta degli antichi. All'incontro dicevasi che, mancando il suddetto special motivo addotto di venerazione a rispetto del cuore, non conveniva accordare la concessione domandata dell'Ufficio e della Messa; poiché altrimenti in avvenire avrebbero potuto promuoversi simili domande anche in onore del S. costato, della lingua, degli occhi e delle altre membra di Gesù Cristo. Così ritrovo registrato nella celebre opera di Benedetto XIV di felice memoria (De canoniz. sanct., tom. 4, 1. 4, pag. 2, cap. 13).
    Ma la speranza che noi abbiamo di vedere un giorno accordata la suddetta concessione in quanto al Cuore di nostro Signore, non l'appoggiamo già alla mentovata sentenza degli antichi, ma all'opinione comune dei filosofi, tanto antichi quanto moderni, che il cuore umano, sebbene non fosse la sede degli affetti e il principio della vita; non però, come scrive lo stesso dottissimo Muratori nel citato luogo, il cuore è uno dei primari fonti ed organi della vita dell'uomo. Poiché co¬munemente oggidì dicono i fisici che la fonte e il principio della circolazione del sangue è il cuore, a cui stanno attaccate tutte le arterie e vene; e perciò non si dubita che dal cuore ricevono il moto le altre parti del corpo. Se dunque il cuore è uno dei primari fonti della vita umana, non può dubitarsi che il cuore ha una primaria parte negli affetti dell'uomo. Ed in fatti si vede coll'esperienza che le affezioni interne di dolore e d'amore fanno molto maggior impressione nel cuore, che in tutte le altri parti della persona. E specialmente circa l'amore, tralasciando di no¬minare tanti altri santi, si legge di S. Filippo Neri che nei suoi fervori verso Dio usciva il calore del cuore a farsi sentire sopra il petto, e il cuore palpitavagli sì forte che respingeva la testa di chi se gli accostava; e il Signore, con prodigio so¬prannaturale, dilatò le coste del santo al di lui cuore, il quale agitato dall'ardore cercava più spazio per potersi muovere. S. Teresa scrive ella stessa nella sua Vita (Lib. 1, cap. 4) che Dio mandò più volte un angelo a ferirle il cuore, sì che ne restava poi accesa d'amore divino e sentivasi sensibilmente bruciare e venir meno: cosa da molto ponderarsi, scorgendosi da ciò che gli affetti d'amore con modo speciale s'imprimono da Dio nel cuore dei santi; e la Chiesa non ha avuta ripugnanza di concedere ai Carmelitani scalzi la Messa propria in onore del cuore ferito di S. Teresa.
    Di più aggiungo che la Chiesa ha stimato ben degni di speciale venerazione gli strumenti della Passione di Gesù Cristo, come la lancia, i chiodi e la corona di spine, concedendo l'Ufficio e la Messa in loro culto speciale. Se dunque la Chiesa ha stimato bene di venerare con culto speciale la lancia, i chiodi, le spine, perché hanno avuto il contatto di quelle parti del corpo di Gesù Cristo che ebbero un tormento particolare nella sua Passione, quanto maggiormente può da noi sperarsi che si conceda un culto speciale in onore del SS. Cuore di Gesù Cristo, ch'ebbe una tanta gran parte nei suoi santi affetti e negl'immensi dolori interni che patì nel vedere i tormenti che gli si apparecchiavano e l'ingratitudine che dopo tanto amore gli uomini dovevano rendergli. Da ciò fu cagionato il sudore di sangue che poi ebbe il Signore nell'orto, mentre un tal sudore non può spiegarsi senza ricorrere ad un forte stringimento del cuore, per il quale il sangue, essendo¬gli impedito il suo corso, fu costretto a diffondersi per le parti esterne: e tale stringimento del Cuore di Gesù Cristo certamente non derivò da altra causa, che dalle pene interne di timore, di tedio e di mestizia, secondo quel che scrivono i Vangelisti: Cominciò a sentire paura, tristezza e angoscia (Mt 26, 37; Mc 14, 33).
    Ma - checché sarà di ciò - veniamo per ora a compiacere la devozione delle anime innamorate di Gesù Cristo, che desiderano nella novena del suo amantissimo Cuore trattenersi ad onorarlo nel SS. Sacramento con sante considerazioni ed affetti.

    PRIMO GIORNO - MEDITAZIONE I. Cuore amabile di Gesù
    Chi si fa conoscere in tutto amabile, si fa necessariamente amare. Oh se noi ci applicassimo a conoscere tutte le belle motivazioni che ha Gesù Cristo d'essere amato, tutti saremmo nella felice necessità di amarlo. E qual cuore fra tutti i cuori può ritrovarsi più amabile del Cuore di Gesù? Cuore tutto puro, tutto santo, tutto pieno d'amore verso di Dio e verso di noi; mentre tutti i suoi desideri non sono che della divina gloria e del nostro bene. Questo è quel Cuore in cui trova Iddio tutte le sue delizie, tutte le sue compiacenze. Regnano in questo Cuore tutte le perfezioni, tutte le virtù: un amore ardentissimo a Dio suo Padre, unito alla maggiore umiltà e rispetto che possa esservi: una somma confusione per i nostri peccati, dei quali egli si è caricato, unita ad una som¬mo abborrimento delle nostre colpe, unito ad una viva compassione delle nostre miserie: una somma pena unita ad una perfetta uniformità alla volontà divina. Sicché in Gesù ritrovasi tutto ciò che può esservi di amabile. Taluni son tirati ad amare gli altri per la bellezza, altri per l'innocenza, altri per la consuetudine, altri per la devozione. Ma se vi fosse una persona in cui fossero raccolte tutte queste ed altre virtù, chi potrebbe non amarla? Se anche da lontano noi sentiamo esservi un principe straniero bello, umile, corte¬se, devoto, pieno di carità, mansueto con tutti, che rende bene a chi gli fa male, anche senza conoscerlo e bench'egli non ci conosca nè noi conosciamo lui nè abbiamo a che fare con lui, pure c'innamora e ci vediamo costretti ad amarlo. E Gesù Cristo poi, il quale tiene con sè tutte queste virtù e tutte in grado perfetto, e ci ama così teneramente, com'è possibile che sia poco amato dagli uomini e non sia tutto l'oggetto del nostro amore? Oh Dio, che Gesù ch'è solo amabile e che ci ha dati tanti contrassegni dell'amore che ci porta, egli solo - diciam così - par che sia il mal fortunato con noi, che non può giungere a vedersi da noi amato, come se non fosse abbastanza degno del nostro amore! Questo è quel che faceva piangere la Rosa di Lima, la Caterina da Genova, la Teresa, la Maria Maddalena de' Pazzi, le quali considerando questa ingratitudine degli uomini, esclamavano piangendo: L'amore non è amato, l'amore non è amato.
    Affetti e preghiere
    Mio amabile Redentore, quale oggetto più de¬gno d'amore poteva il tuo Eterno Padre comandarmi d'amare fuori ti te? Tu sei la bellezza del paradiso tu l'amore di tuo Padre, nel tuo Cuore hanno la sede tutte le virtù. O Cuore amabile del mio Gesù, tu ben meriti l'amore di tutti i cuori; povero ed infelice quel cuore che non t'ama! Tale infelice, oh Dio, è stato il cuor mio, in tutto quel tempo che non ti ha amato. Ma io non voglio continuare ad essere così infelice; io ti amo e voglio sempre amarti, o Gesù mio.
    O Signore, per il passato io mi son dimenticato di te; ed ora che aspetto? aspetto forse di obbligarti colla mia ingratitudine a scordarti di me e ad abbandonarmi? No, mio caro Salvatore, non lo permettere. Tu sei l'amore d'un Dio, e non avrai da essere poi l'amore d'un misero peccatore quale son io, così beneficato e amato da te? O belle fiamme, voi che ardete nel Cuore innamorato del mio Gesù, deh! accendete voi nel mio povero cuore quel santo e beato fuoco che venne Gesù dal cielo ad accendere in terra. Voi incenerite e distruggete tutti gli affetti impuri che vivono nel mio cuore e gl'impediscono d'essere tutto suo.
    Fa', mio Dio, ch'egli non viva che per amare solo te, caro mio Salvatore. Se un tempo ti ho disprezzato, ora sappi che tu sei l'unico mio amo¬re. lo ti amo, io ti amo, io ti amo nè voglio ama¬re altro che te. Amato mio Signore, deh non disdegnare di accettare ad amarti un cuore che un tempo ti ha amareggiato. Sia gloria tua il far vedere agli angeli ardere per te d'amore un cuore che un tempo ti ha fuggito e vilipeso.
    Vergine SS. Maria Madre e speranza mia, aiutami tu; prega Gesù che mi renda, colla sua grazia, quale egli mi desidera.

    SECONDO GIORNO - MEDITAZIONE II. Cuore amante di Gesù
    Oh se intendessimo l'amore che arde nel Cuore di Gesù verso di noi! Egli ci ha tanto amati che se si unissero tutti gli uomini, tutti gli angeli e tutti i santi con tutte le loro forze non giungerebbero alla millesima parte dell'amore che ci porta Gesù. Egli ci ama immensamente più che noi stessi. Egli ci ha amati sino all'eccesso. E qual maggior eccesso che un Dio muoia per le sue creature? Egli ci ha amati sino all'estremo: Dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine (Gv 13, 1). Poiché, dopo averci amato questo Dio da un'eternità, sicchè non vi è stato momento nell'eternità che Iddio non ha pensato a noi e non ha amato ciascuno di noi - Ti ho amato di amore eterno (Ger 31, 3) - egli per nostro amore si è fatto uomo ed ha eletta una vita penosa e una morte di croce per noi. Ond'è ch'egli ci ha amati più del suo onore, più del suo riposo e più della sua vita, avendo sacrificato tutto per dimostarci l'amor che ci porta. E questo non è eccesso di carità che farà stupire gli angeli e il paradiso per tutta l'eternità? Quest'amore l'ha indotto ancora a restarsene con noi nel SS. Sacramento come in trono di amore: poiché ivi se ne sta sotto le apparenze di poco pane, chiuso in un ciborio, dove par che rimanga in un pieno annientamento della sua maestà, senza moto e senza uso dei sensi; sicché ivi par che non faccia altro ufficio che di amare gli uomini.
    L'amore fa desiderare la continua presenza della persona amata: quest'amore e questo desiderio fece restar Gesù Cristo con noi nel SS. Sacramento. Parve troppo breve a questo innamorato Signore l'essere stato per soli trentatré anni cogli uomini in questa terra; onde per dimostrare il suo desiderio di stare sempre con noi, stimò necessario di fare il più grande di tutti i miracoli, quale fu l'istituzione della santa Eucaristia. Ma l'opera della Redenzione era già compita, gli uomini già erano stati riconciliati con Dio, a che serviva il restarsi Gesù in terra in questo sacramento? Ah ch'egli vi resta, perché non sa separarsi da noi, dicendo che con noi trova le sue delizie! Quest'amore ancora l'ha indotto sino a farsi cibo delle anime nostre, alfin di unirsi con noi e fare dei cuori nostri e del suo una stessa cosa. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui (Gv 6, 56). O stupore! o eccesso dell'amor divino! Diceva un servo di Dio: « Se qualche cosa potesse smuovere la mia fede circa il mistero dell'Eucaristia non sarebbe già il dubbio come il pane diventi carne e come Gesù stia in più luoghi e tutto ristretto in sì poco spazio, perché risponderei che Dio può tutto; ma se mi si chiede com'egli ami tanto l'uomo, che sia giunto a farsi suo cibo, altro non ho che rispondere, che questa è verità di fede superiore alla mia intelligenza e che l'amore di Gesù non può comprendersi ».
    Oh amore di Gesù, fatevi conoscere dagli uomini e fatevi amare!
    Affetti e preghiere
    O Cuore adorabile del mio Gesù, Cuore inna¬morato degli uomini, Cuore creato apposta per amare gli uomini, deh come puoi esser dagli uomini così mal corrisposto e vilipeso? Ah me miserabile, ché anch'io sono stato uno di questi ingrati che non ti ha saputo amare! Perdonami, Gesù mio, questo gran peccato, di non aver amato te che sei così amabile e tanto hai amato me, che non hai più che fare per obbligarmi ad amarti. Vedo ch'io per aver un tempo rinunziato al tuo amore meriterei d'esser condannato a non poterti più amare. Ma no, mio caro Salvatore, dammi ogni castigo, ma non questo. Concedimi la grazia d'amarti e poi dammi qualunque pena tu voglia. Ma come posso temere di tal castigo, mentre sento che tu continui ad intimarmi il dolce, il caro precetto di amare te mio Signore e Dio? Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore (Mt 22, 37).
    Sì, mio Dio, tu vuoi esser amato da me ed io voglio amarti; anzi non voglio amare altri che te che tanto mi hai amato. O amore del mio Gesù, tu sei l'amor mio. O Cuore infiammato di Gesù, infiamma ancora il cuore mio. Non permettere ch'io per l'avvenire abbia neppure per un momento da vivere privo del tuo amore, uccidimi prima, distruggimi, non far vedere al mondo que¬st'orrenda ingratitudine, ch'io così amato da te, dopo tante grazie e lumi da te ricevuti abbia di nuovo a disprezzare il tuo amore. No, Gesù mio, non lo permettete. Spero nel sangue che hai sparso per me, ch'io sempre t'amerò e tu sempre mi amerai, e quest'amore fra me e te non si scioglierà mai più in eterno.
    O madre del bell'amore, Maria, tu che tanto desideri di vedere amato Gesù, legami, stringimi col tuo Figlio; ma stringimi tanto ch'io non abbia a vedermene più separato.

    TERZO GIORNO - MEDITAZIONE III. Cuore di Gesù anelante d'esser amato
    Gesù non ha bisogno di noi; egli, col nostro amore o senza di esso, è ugualmente felice, ugualmente ricco e potente; e pure, dice S. Tommaso, Gesù Cristo, perché ci ama, tanto desidera il nostro amore, come se l'uomo fosse suo Dio, e la sua felicità dipendesse da quella dell'uomo. Ciò faceva stupire il Santo Giobbe che diceva: Che è quest'uomo che ne fai tanto conto e a lui rivol¬gi la tua attenzione? (Gb 7, 17). Come? Un Dio desiderare e chiedere con tante premure l'amore d'un verme! Gran favore sarebbe stato solamente che Dio ci avesse permesso d'amarlo. Se un vas¬sallo dicesse al suo re: Signore, io vi amo; pas¬serebbe per un temerario. Ma che si direbbe se il re dicesse al vassallo: Io voglio che m'ami? A ciò non si abbassano i principi della terra, ma Gesù ch'é il re del cielo, è quello che can tanto impegno ci domanda il nostro amore: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore (Mt 22, 37). E se mai si vede discacciato da un'anima, egli non si parte, ma si mette fuori della porta del cuore e chiama e bussa per entrare: Sto alla porta e busso (Ap 3, 20); e la prega ad aprirgli, chiamandola sorella e sposa: Aprimi, sorella mia (Ct 5, 2). Egli insomma trova le sue delizie in vedersi amato da noi, e tutto si consola quando un'anima gli dice e spesso glielo replica: Mio Dio, io t'amo. Tutto ciò è effetto del grande amore che ci porta. Chi ama, necessariamente desidera d'esser amato. Il cuore domanda il cuore: l'amore cerca amore: Perché Dio ci ama se non per essere riamato?, disse S. Bernardo; e prima lo disse Dio stesso: Che cosa ti chiede il Signore tuo Dio se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu lo ami? (Dt 10, 12). Perciò ci fa sapere ch'egli è quel pastore che, trovando la pecorella smarrita, chiama tutti a consolarsene con lui: Rallegratevi con me perché ho trovato la mia pecora che era perduta (Lc 15, 6). Ci fa sapere ch'egli è quel padre che quando torna un figlio perduto ai suoi piedi, non solo gli perdona, ma tenera¬mente l'abbraccia. Ci fa sapere che chi non l'ama resta condannato a morte: Chi non ama rimane nella morte (1 Gv 3, 14). Ed all'incontro che chi l'ama lo tiene con se e lo possiede: Chi sta nel¬l'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui (1 Gv 4, 16). Or tante domande, tante premure, tante minacce e promesse non ci spingeranno ad amare un Dio che tanto desidera d'esser amato da noi? Affetti e preghiere
    Caro mio Redentore, ti dirò con S. Agostino, tu mi comandi ch'io ti ami, e se non ti amo mi minacci l'inferno; ma qual inferno più orribi¬le, qual disgrazia più grande può succedermi che l'esser privo del tuo amore? Se dunque vuoi atterrirmi, minacciami solamente che io vivrò senza amarti, che questa sola minaccia mi spaven¬terà più che mille inferni. Se in mezzo alle fiam¬me dell'inferno potessero i dannati, o mio Dio, ardere del tuo amore l'inferno diventerebbe un paradiso; e se all'incontro i beati nel cielo non potessero amarti, il paradiso diventerebbe un inferno. Così sant'Agostino.
    Vedo già, amato mio Signore, che io per i miei peccati meriterei d'esser abbandonato dalla tua grazia e con ciò condannato a non poterti più amare; ma intendo che tu continui a comandarmi, che io ti ami e sento in me un gran desiderio d'amarti. Questo mio desiderio ò dono della gra¬zia tua, tu me la dai; dammi dunque ancora la forza d'eseguirlo; e fa che davvero e con tutto il cuore da oggi avanti io ti dica e ti replichi sempre: Mio Dio, io ti amo, io ti amo, io ti amo, tu desideri il mio amore, io desidero il tuo. Scordati dunque, o Gesù mio, dei disgusti che per il passato ti ho dato; amiamoci sempre; io non ti lascerò, tu non mi lascerai. Tu sempre mi amerai, io sempre ti amerò. Caro mio Salvatore, i meriti tuoi sono la speranza mia. Deh!fatti amare sem¬pre e fatti amare assai da un peccatore che assai ti ha offeso.
    Vergine immacolata Maria, aiutami tu, prega Gesù per me.

    QUARTO GIORNO - MEDITAZIONE IV. Cuore addolorato di Gesù
    Non è possibile considerare quanto fu in questa terra addolorato il Cuore di Gesù per nostro amore, e non compatirlo. Egli stesso ci fece in¬tendere che il suo Cuore giunse ad essere afflitto da tanta mestizia, che quella sola sarebbe bastata a farlo morire di puro dolore, se la virtù della sua divinità non avesse per miracolo impedito la morte: La mia anima è triste fino alla morte (Mc 14, 34). Il maggior dolore che tanto afflisse il Cuore di Gesù non fu già la vista dei tormenti e dei vituperi che gli uomini gli preparavano ma il vedere la loro ingratitudine all'immenso suo amore. Distintamente egli previde tutti i peccati che noi avevamo a commettere dopo tante sue pene e dopo una morte così amara ed ingnominiosa. Previde specialmente le ingiurie orrende che avevano a fare gli uomini al suo adorabile Cuore ch'egli ci lasciava per testimonio del suo affetto nel SS. Sacramento.
    Oh Dio, e quali oltraggi non ha ricevuto Gesù Cristo in questo Sacramento d'amore dagli uomi¬ni! Chi l'ha calpestato, chi l'ha gettato nelle cloache, chi se n'è avvalso per fare ossequio al demonio! E pure la vista di tutti questi dispregi non gli impedì di lasciarci questo gran pegno del suo amore. Egli odia sommamente il peccato, ma l'amore verso di noi sembra che in esso avesse superato l'odio ch'egli porta al peccato; mentre si contentò più presto di permettere tanti sacrilegi, che di privare di questo cibo divino le anime che l'amano. Tutto ciò non ci basterà a renderci ad amare un Cuore che tanto ci ha amati? Forse Gesù Cristo non ha fatto quanto bastava per meritarsi il nostro amore? Ingrati lasceremo noi ancora abbandonato Gesù sull'altare, come f a la maggior parte degli uomini? E non ci uniremo più presto con quelle poche anime devote che lo san riconoscere, a struggerci d'amo¬re più che non si struggono le fiammelle che ardono d'intorno ai sacri cibori? Il Cuore di Gesù lì sta ardendo d'amore per noi; e noi alla sua presenza non arderemo d'amore per Gesù?
    Affetti e preghiere
    O adorato e caro mio Gesù, ecco ai piedi tuoi chi ha tanto addolorato il tuo amabilissimo Cuo¬re, che mi ha tanto amato e che non ha risparmiato niente per farsi amare da me! Ma consolati, dirò così, mio Salvatore, sappi che il mio cuore ferito per grazia tua, del tuo santo amore al presente prova tanto rincrescimento dei disgusti che ti ha dati, che vorrebbe morirne di dolore. Oh chi mi darà, Gesù mio, quel dolore de' miei peccati che tu ne avesti nella tua vita!
    Eterno Padre, io ti offro la pena e 1'abborrimento ch'ebbe il tuo Figlio delle mie colpe e per questo ti prego a darmi un dolore così grande dell'offese che ti ho fatte, che mi faccia vivere sempre afflitto e addolorato, pensando d'aver disprezzato un tempo la tua amicizia.
    E tu, Gesù mio, da ogg'innanzi donami un tale orrore al peccato, che mi faccia aborrire anche le colpe più leggere, pensando che dispiacciono a te che non meriti d'essere disgustato nè poco nè assai, ma meriti un infinito amore. Amato mio Signore, ora io detesto tutto ciò che a te dispiace, e per l'avvenire non voglio amare se non te e quello che ami tu. Aiutami, dammi forza; dammi la grazia d'invocarti sempre, o Gesù mio, e di sempre replicarti questa domanda: Gesù mio, dammi il tuo amore, dammi il tuo amore, dammi il tuo amore.
    E tu Maria santissima, impetrami la grazia di pregarti sempre e dirti: Madre mia, fammi amare Gesù Cristo.

    QUINTO GIORNO - MEDITAZIONE V. Cuore pietoso di Gesù
    E dove mai possiamo trovare un cuore più pietoso e più tenero del Cuore di Gesù, che abbia avuta maggior compassione delle nostre miserie? Questa pietà lo fece scendere dal cielo in terra. Questa gli fece dire ch'egli era quel buon pastore venuto a dar la vita per salvare le sue pecorelle. Egli per ottenere il perdono a noi peccatori, non perdonò a se stesso, e volle sacrificarsi sulla croce, per soddisfare con la sua pena il castigo a noi dovuto. Questa pietà e questa compassione gli fa dire anche al presente: Io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva (Ez 33, 11).
    Uomini, dice, poveri figli miei, perché vi vo¬lete dannare, fuggendo da me? non vedete che separandovi da me, voi correte alla morte eterna? lo non voglio vedervi perduti; abbiate fiducia; e quando volete tornare a me, ritornate e ricupererete la vita.
    Questa pietà gli fa anche dire ch'egli è quel padre amoroso che benché si veda disprezzato dal figlio, se quello ritorna pentito egli non sa discacciarlo, ma teneramente l'abbraccia e si scorda di tutte le ingiurie ricevute: Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata (Ez 18, 22).
    Non fanno così gli uomini; questi, ancorchè perdonino, sempre ritengono la memoria dell'offesa ricevuta e si sentono mossi a vendicarsi; e se non si vendicano perché temono Dio, almeno provano sempre una gran ripugnanza a conversare e trattenersi con quelle persone che li hanno vilipesi.
    Ah Gesù mio, tu perdoni ai peccatori pentiti e non ricusi in questa terra di darti loro nella santa comunione in questa vita, e tutto nell'altra in cielo per mezzo della gloria, senza ritenere alcuna minima ripugnanza e tenerti abbracciata quell'anima, che ti ha offeso, per tutta l'eternità. E dove può trovarsi un cuore più amabile e più pietoso del tuo, o mio caro Salvatore?
    Affetti e preghiere
    Cuore pietoso del mio Gesù, abbi pietà di me: Gesù dolcissimo, abbi pietà di me. Te lo dico ora, e tu dammi la grazia di dirtelo sempre: Gesù dolcissimo, abbi pietà di me. Prima che io ti offendessi, o mio Redentore, io certamente non meritavo nessuna delle tante grazie che mi hai fatto. Tu mi hai creato, tu mi hai donato tanti lumi: tutto senza merito mio. Ma dopo che ti ho offeso, non solo io non meritavo favori, ma ho meritato il tuo abbandono e l'inferno. La tua pietà ha fatto che tu mi aspettassi e mi conservassi in vita quando io già stavo in tua disgrazia. La tua pietà mi ha illuminato ed invitato al perdono: essa mi ha dato dolore dei miei peccati, essa il desiderio di amarti; ed ora spero già per la tua pietà di stare in grazia tua.
    Deh! non lasciare, o Gesù mio, di continuare ad usarmi pietà. La misericordia che ti domando è che mi dia luce e forza di non esserti più ingrato. No, amor mio, non pretendo che mi abbia a perdonarmi se io ritorno a voltarti le spalle; questa sarebbe presunzione che t'impedirebbe d'usarmi più misericordia. E qual pietà io dovrei più aspettare da te, se ingrato di nuovo disprezzassi la tua amicizia e mi separassi da te? No, Gesù mio, io ti amo e ti voglio sempre amare. E questa è la misericordia che spero e cerco da te: Non permettere che io mi separi da te.
    Ne prego anche te, o madre mia Maria, non permettere che io mi abbia a separare più dal mio Dio.

    SESTO GIORNO - MEDITAZIONE VI. Cuore liberale di Gesù Cristo
    E' proprio delle persone di buon cuore il desiderare di far contenti tutti, e specialmente i più bisognosi ed afflitti. Ma dove potrà mai trovarsi una persona di più buon cuore di Gesù Cristo? Egli, perché è bontà infinita, ha il sommo desiderio di comunicare a noi le sue ricchezze: Presso di me c'è ricchezza e onore, sicura benessere ed equità per dotare di beni quanti mi amano (Prv 8, 18. 21). Egli a questo fine si è fatto povero, dice l'Apostolo, per fare noi ricchi: Da ricco che era, si è fatto povero, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà (2 Cor 8, 3). A questo fine ancora ha voluto restarsene con noi nel SS. Sacramento, dove in ogni tempo sta con le mani piene di grazie, come fu veduto dal padre Baldassare Alvarez, per dispensarle a chi viene a visitarlo. A questo fine inoltre egli si dona tutto a noi nella santa comunione, facendo con ciò intendere che non saprà negarci i suoi beni, mentre giunge a darci tutto se stesso: Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? (Rm 8, 32). Sicché nel Cuore di Gesù noi troviamo ogni bene, ogni grazia che desideriamo (cfr 1 Cor 1, 5). Ed intendiamo che al Cuore di Gesù noi siam debitori di tutte le grazie ricevute: della Redenzione, della vocazione, dei lumi, del perdono, dell'aiuto a resistere nelle tentazioni, della sofferenza nelle cose contrarie; sì, perché senza il suo soccorso non potevamo far niente di bene: Senza di me non potete far nulla (Gv 15, 5).
    E se per il passato dice il Signore, voi non avete ricevuto più grazie, non vi lagnate di me, lagnatevi di voi che avete trascurato di cercarmele. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete (Gv 16, 24). Oh com'è ricco e liberale il Cuore di Gesù per ognuno che a lui ricorre: Ricco verso tutti quelli che l'invocano (Rm 10, 12). Oh! le grandi misericordie che ricevono le anime che sono attente a chiedere aiuto a Gesù Cristo! Dice Davide: Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca (Sal 85, 5). Andiamo dunque sem¬pre a questo Cuore, domandiamo con confidenza, ed otterremo tutto.
    Affetti e preghiere
    Ah Gesù mio, non ti è ripugnato di dare per me il sangue e la vita, ed io ripugnerò di darti il misero mio cuore? No, mio caro Redentore, io te l'offro tutto, tutta ti dono la mia volontà; accettala tu e disponila al tuo piacere. Io non ho nè posso niente, ma ho questo cuore donatomi da te, del quale nessuno può privarmi: posso esser privato delle robe, del sangue, della vita, ma non già del cuore.. Con questo cuore io posso amarti, con questo io voglio amarti.
    Deh! insegnami tu, o mio Dio, la perfetta dimenticanza di me stesso; insegnami ciò che debbo fare per giungere al tuo puro amore, del quale tu per tua bontà me ne hai ispirato il desiderio. Io sento in me una volontà risoluta di piacerti; ma per eseguirla, da te aspetto e domando l'aiuto. A te tocca, o amante Cuore di Gesù, di render tutto tuo il mio povero cuore, che per il passato è stato a te così ingrato, e per sua colpa privo del tuo amore. Deh! questo mio cuore sia tutto acceso per te, come il tuo è acceso per me. Fa' che la mia volontà sia tutta unita alla tua, sicché io non voglia senon quello che vuoi tu e da ogg'innanzi la tua santa volontà sia la regola di tutte le mie azioni, di tutti i pensieri, e di tutti i desideri miei. Io spero, Signore, che non mi negherai la grazia per eseguire questa mia risoluzione che io faccio oggi ai tuoi piedi, di abbracciare con pace quanto di me e delle mie cose tu disporrai, così nella mia vita, come nella mia morte.
    Beata te, o Maria immacolata, che avesti il cuo¬re sempre e tutto uniforme al Cuore di Gesù! Deh impetrami tu, madre mia, che per l'avvenire altro io non voglia nè desideri se non quel che vuole Gesù e vuoi tu.

    SETTIMO GIORNO - MEDITAZIONE VII. Cuore grato di Gesù
    E' così grato il Cuore di Gesù, ch'egli non sa vedere alcuna minima nostra opera fatta per suo amore, alcuna minima parola detta per sua gloria, alcun buon pensiero deliberato di suo compiacimento, senza darne a ciascuno la sua mercede. Egli inoltre è così grato, che rende sempre il centuplo per uno. Gli uomini che son grati, se ricompensano alcun beneficio loro fatto lo ricom¬pensano una volta; si tolgon, come suol dirsi, l'obbligazione e poi non ci pensano più. Gesù Cristo non fa così con noi: ogni nostro buon atto, compiuto per dargli gusto, non solo centuplicatamente lo ricompensa in questa vita, ma nell'altra lo ricompensa infinite volte, in ogni momento, per tutta l'eternità.
    E chi sarà così trascurato che non faccia quanto può per contentare questo Cuore così grato? Ma, oh Dio, come attendono gli uomini a compiacere Gesù Cristo? Dirò meglio, come possiamo noi essere così ingrati con questo nostro Salvatore? Se egli non avesse sparsa che una sola goccia di sangue, una lacrima sola per la nostra salute, pure noi gli saremmo infinitamente obbli¬gati; poiché questa goccia e questa lacrima sarebbe stata d'infinito valore appresso Dio per ottenerci ogni grazia. Ma Gesù ha voluto impiegare per noi tutti i momenti della sua vita, ha donato a noi tutti i suoi meriti, tutte le sue pene, le ignominie, tutto il sangue e la vita; sicché non una, ma infinite obbligazioni abbiamo noi d'amarlo. Ma, ohimè, noi siamo grati anche colle bestie: se un cagnolino ci dimostra qualche segno d'affetto, par che ci costringa ad amarlo; e poi come possiamo esser così ingrati con Dio? 1 benefici di questo Dio sembra che con gli uomini mutino natura e diventino maltrattamenti, mentre invece di gratitudine e d'amore non ri¬portano che offese ed ingiurie.
    Illumina, o Signore, questi ingrati a conoscere l'amore che tu loro porti
    Affetti e preghiere
    O amato mio Gesù, ecco ai tuoi piedi l'ingrato. Io sono stato ben grato colle creature, solamente con te sono stato un ingrato. Con te dico, che sei morto per me e non hai avuto più che fare per mettermi in obbligo d'amarti. Mi consola e mi dà animo l'avere che fare con un Cuore di bontà e di misericordia infinita, che si protesta di scordarsi di tutte le offese di quel peccatore che si pente e lo ama.
    Caro mio Gesù, per il passato io ti ho offeso, ti ho disprezzato: ma ora ti amo più d'ogni cosa, più di me stesso. Dimmi quel che vuoi da me, che tutto son pronto a farlo con la tua grazia. lo credo che tu mi hai creato, tu hai dato il sangue e la vita per amor mio: credo ancora che per me sei restato nel SS. Sacramento; te ne ringrazio, amor mio; deh non permettere che io di tanti benefici e testimoni del tuo amore, te ne sia più ingrato per l'avvenire. Legami, stringimi al tuo Cuore, e non permettere che io nella vita che mi resta abbia da darti più disgusto ed ama¬rezze. Basta, Gesù mio, quanto ti ho offeso, ora ti voglio amare.
    Oh ritornassero gli anni miei perduti! Ma no, che quelli non tornano più e poca sarà la vita che mi resta; ma, o sia poca o sia molta, mio Dio, il tempo che mi rimane a vivere tutto lo voglio spendere in amar te, sommo bene, che meriti un amore eterno ed infinito.
    Maria madre mia, non permettere che io abbia da essere più ingrato al tuo Figlio; prega Gesù per me.

    OTTAVO GIORNO - MEDITAZIONE VIII. Cuore di Gesù disprezzato
    Non v'è pena maggiore, ad un cuore che ama, di vedere disprezzato il suo amore; e tanto più quando i contrassegni dimostrati di questo amore sono stati grandi, ed all'incontro è grande l'in¬gratitudine. Se ogni uomo rinunziasse a tutti i suoi beni e se ne andasse a vivere in un deserto, a cibarsi d'erbe, a dormir sulla terra, a macerarsi con le penitenze, ed in fine si facesse trucidare per Gesù Cristo; qual compenso renderebbe alle pene, al sangue, alla vita che il Figlio di Dio ha dato per suo amore? Se noi ci sacrificassimo ogni momento alla morte, certamente neppure ricom¬penseremmo in minima parte l'amore che Gesù Cristo ci ha dimostrato nel darsi a noi nel SS. Sacramento.
    Un Dio, mettersi sotto le specie di poco pane e farsi cibo d'una sua creatura! Ma, oh Dio, qual è la ricompensa e gratitudine che rendono gli uo¬mini a Gesù Cristo? Qual'è? Maltrattamenti, disprezzo delle sue leggi e delle sue massime, ingiurie tali che non le farebbero a un loro nemi¬co o loro schiavo o peggior villano della terra. E possiamo noi pensare a tutti questi maltrattamenti che ha ricevuto e riceve tuttora Gesù Cri¬sto e non sentirne pena? E non cercare col no¬stro amore di compensare l'amore immenso del suo Cuore divino che sta nel SS. Sacramento, acceso del medesimo amore verso di noi, e desi¬deroso di comunicarci i suoi beni e di donarci tutto se stesso, pronto a riceverci nel suo Cuore sempre che andiamo a lui? Colui che viene a me non lo respingerò (Gv 6, 37).
    Abbiam fatto l'abitudine a sentir nominare Creazione, Incarnazione, Redenzione: Gesù nato in una stalla, Gesù morto in croce. Oh Dio, se sapessimo che un altro uomo ci avesse fatto alcuno di questi benefici, non potremmo far di meno di amarlo! Solo Iddio par che abbia, diciam così, questa mala sorte cogli uomini, che non avendo più che fare per farsi da loro amare, non può giungere a questo intento; e invece d'essere ama¬to si vede vilipeso e posposto. Tutto nasce dalla dimenticanza che hanno gli uomini dell'amor di questo Dio.
    Affetti e preghiere
    O Cuore del mio Gesù, abisso di misericordia e d'amore, come a vista della bontà che mi hai usata e della mia ingratitudine, io non muoio e non mi struggo di dolore? Tu, Salvator mio, dopo avermi dato l'essere, mi hai dato tutto il tuo sangue e la vita, abbandonandoti alle ignominie ed alla morte per amor mio; e di ciò non contento, hai inventato il modo di sacrificarti ogni giorno per me nella santa Eucaristia, non ricusando
    di esporti alle ingiurie che dovevi ricevere - e che già tu prevedevi - in questo Sacramento d'amore.
    O Dio, come posso vedermi poi così ingrato a te senza morir di confusione? Ah Signore, metti fine alle mie ingratitudini con ferirmi il cuore del tuo amore e farmi tutto tuo. Ricordati del sangue e delle lacrime che hai sparse per me e perdonami. Deh! non siano perdute per me tante tue pene.
    Ma tu, benché m'abbia veduto così ingrato ed indegno del tuo amore, non hai lasciato d'amarmi ancor quando io non ti amavo e neppure desideravo che tu mi amassi; quanto più, dunque, io debbo sperare il tuo amore ora che non voglio nè sospiro altro che amarti ed esser amato da te? Deh! contenta appieno questo mio desiderio; dirò meglio: questo desiderio tuo, perché sei tu che me lo dai.
    Fà che questo giorno sia il giorno della mia totale conversione, sicché io cominci ad amarti per non cessare mai più d'amare te, sommo bene. Fà che io muoia, in tutto, a me stesso, per non vivere che per te e per ardere sempre del tuo amore.
    O Maria, il tuo cuore fu quell'altare beato, sempre acceso dal divino amore; madre mia cara, rendimi simile a te, prega il tuo Figlio, che gode di onorarti col non negarti niente di quanto gli domandi.

    NONO GIORNO - MEDITAZIONE IX. Cuore fedele di Gesù
    Oh quanto è fedele il bel Cuore di Gesù Cristo con coloro che chiama al suo santo amore! Colui che vi chiama è fedele (1 Ts 5, 24).
    La fedeltà di Dio porge a noi la confidenza di sperar tutto, ancorché non meritiamo niente. Se abbiam scacciato Dio dal nostro cuore, apriamogli la porta ed egli subito entrerà secondo la promessa fatta: Se qualcuno mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me (Ap 3,20).
    Se vogliamo grazie, domandiamole a Dio in nome di Gesù Cristo, ed egli ci ha promesso che le otterremo: Se chiedete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà (Gv 16, 23). Se siamo tentati confidiamo nei suoi meriti, ed egli non permetterà che i nemici ci combattano oltre le nostre forze (Cfr 1 Cor 10, 13). Oh quanto è meglio trattar con Dio, che cogli uomini! Quante volte gli uomini promettono e poi mancano, o perché mentiscono nel promettere, o dopo la promessa mutano volontà? Dio non è un uomo da potersi smentire, dice lo Spirito Santo; non è un figlio d'uomo da potersi pentire (Num 23, 19). Iddio non può essere infedele nelle sue promesse, perché egli non può mentire essendo la stessa verità; nè può mutar volontà, perché tutto ciò che vuole è giusto e retto. Ha promesso dunque di ricevere ognuno che a lui viene, di dare aiuto a chi glielo domanda, di amare chi l'ama, e poi non lo farà? Forse egli dice e poi non fa? (Num 23, 19).
    Oh fossimo fedeli con Dio com'egli è fedele con noi! Noi per il passato quante volte gli abbiam promesso d'esser suoi, di servirlo e d'amarlo; e poi l'abbiamo tradito, e licenziandoci dalla sua servitù ci siamo venduti per ischiavi al demonio! Deh preghiamolo che ci dia fortezza per essergli fedeli in avvenire. Oh beati noi se sa¬remo fedeli con Gesù Cristo in quelle poche cose che ci comanda! Egli sarà ben fedele nel rimunerarci con premi troppo grandi; e ci farà sen¬tire ciò che ha promesso ai suoi servi fedeli: Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone (Mt 25, 21).
    Affetti e preghiere
    Caro mio Redentore, oh foss'io stato fedele can te come tu sei stato fedele con me! Ogni vol¬ta che io ho aperto il mio cuore, tu sei entrato a perdornarmi ed a ricevermi nella tua grazia: sempre che ti ho chiamato tu sei accorso ad aiutarmi. Tu sei stato fedele con me, ma io sono stato troppo infedele con te, ti ho promesso di servirti, e poi tante volte ti ho voltato le spalle; ti ho promesso il mio amore, e poi tante volte te l'ho negato: come se tu, mio Dio che mi hai creato e redento, fossi men degno di esser amato, che le creature e quei miseri miei gusti per cui ti ho lasciato.
    Perdonami, Gesù mio. Conosco la mia ingratitudine e l'abborrisco. Conosco che tu sei bontà infinita, che meriti un infinito amore specialmente da me che dopo tante offese da me ricevute tu hai tanto amato.
    Povero me se mi dannassi! Le grazie che mi hai fatto e i contrassegni dell'affetto speciale che mi hai dimostrato sarebbero, oh Dio, l'inferno del mio inferno. Ah! no, amor mio, abbi pietà di me; non permettere che io torni a lasciarti e che poi, dannandomi come meriterei, io avessi a continuar nell'inferno a pagare con ingiurie e odio l'amor che tu mi hai portato.
    Dehl Cuore innamorato e fedele di Gesù, infiamma il misero mio cuore affinché arda per te come tu ardi per me. Gesù mio, al presente mi pare che ti amo, ma ti amo poco; fà che ti ami assai e che ti sia fedele fino alla morte. Questa grazia ti cerco insieme alla grazia di continuare sempre a cercartela. Fammi morire prima ch'io ti abbia di nuovo a tradire.
    O Maria, madre mia, aiutami ad esser fedele al tuo Figlio

    Sant Alfonso Maria de Liguori
    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html
  • Novena al Volto Santo di Gesù

    O Gesù, che nella Tua crudele Passione divenisti "l'obbrobrio degli uomini e l'uomo dei dolori", io venero il Tuo Volto Divino, sul quale splendevano la bellezza e la dolcezza della divinità e che è divenuto per me come il volto di un lebbroso... Ma io riconosco sotto quei tratti sfigurati il Tuo infinito amore, e mi consumo dal desiderio di amarTi e di farTi amare da tutti gli uomini. Le lacrime che sgorgano con tanta abbondanza dagli occhi Tuoi sono come perle preziose che mi è caro raccogliere per riscattare con il loro infinito valore le anime dei poveri peccatori. O Gesù, il tuo Volto adorabile rapisce il mio cuore. Ti supplico di imprimere in me la Tua somiglianza divina e di infiammarmi del Tuo amore affinché possa giungere a contemplare il Tuo Volto glorioso. Nella mia presente necessità accetta l'ardente desiderio del mio cuore accordandomi la grazia che Ti chiedo. Così sia.

    «Signore, nell'ora della nostra morte guardaci con lo sguardo pietoso con il quale guardasti il ladro pentito».
    Da recitarsi per nove giorni consecutivi

    (si ripete per nove giorni)


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  • Novena alla Madonna della Salute.


    1. Vergine Maria che sei invocata sotto il titolo della Salute perché Madre del Salvatore nostro Gesù, concedimi la grazia della salute dell'anima mettendomi in grazia di Dio e ricevendo i Santissimi Sacramenti.
    - Ave Maria...

    2. Vergine Maria che rispondi sempre pietosa ai lamenti di chi soffre, ottienimi dal Signore la grazia di sopportare con pazienza le mie sofferenze, facendomi comprendere quale tesoro di sapienza e di bontà sia nascosto in esse.
    - Ave Maria...

    3. Vergine Maria, Madre della Salute perché consolatrice degli afflitti e salute degli ammalati, ottienimi la grazia della salute dei corpo, guarendomi dai mali presenti e donandomi vigore sufficiente per compiere i doveri dei mio stato.
    - Ave Maria ...


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  • Novena alla Madonna di Fatima

    Vergine Santissima, che a Fatima hai rivelato al mondo i tesori di grazie nascosti nella pratica del santo Rosario, infondi nei nostri cuori un grande amore a questa santa devozione, affinché, meditan­do i misteri in esso contenuti, ne raccoglia­mo i frutti e otteniamo la grazia che con questa preghiera ti chiediamo, a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle nostre anime. Così sia.

    7 Ave Maria

    Cuore Immacolato di Maria,
    prega per noi.


    Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te. Deside­riamo la luce che s'irradia dalla tua bontà, il conforto che ci proviene dal tuo Cuore Immacolato, la carità e la pace di cui Tu sei Regina. Ti affidiamo con fiducia le nostre neces­sità perché Tu le soccorra, i nostri dolori perché Tu li lenisca, i nostri mali perché Tu li guarisca, i nostri corpi perché Tu li renda puri, i nostri cuori perché siano colmi d'a­more e di contrizione, e le nostre anime perché con il tuo aiuto si salvino. Ricorda, Madre di bontà, che alle tue pre­ghiere Gesù nulla rifiuta. Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, purezza ai gio­vani, fede e concordia alle famiglie, pace all'umanità. Richiama gli erranti sul retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi e la santa Chiesa di Dio. Maria, ascoltaci e abbi pietà di noi. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Dopo que­sto esilio mostra a noi Gesù, frutto bene­detto del tuo grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.


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  • Novena alla Madonna di Lourdes

    O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, Tu conosci i miei bisogni, le mie sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto.
    Con l'apparire nella grotta di Lourdes, hai voluto ch'essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie, e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali.
    Anch'io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera, e colmato dei tuoi benefici, mi sforzerà d'imitare le tue virtà, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Amen.

    3 Ave Maria
    Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
    Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.


    Preghiera alla Beata Vergine Maria di Lourdes
    (festa l'11 Febbraio)


    Docili all'invito della tua voce materna, o Vergine Immacolata di Lourdes, accorriamo ai tuoi piedi presso la grotta, ove Ti degnasti di apparire per indicare ai peccatori il cammino della preghiera e della penitenza e per dispensare ai sofferenti le grazie e i prodigi della tua sovrana bontà.
    O candida Visione di Paradiso, allontana dalle menti le tenebre dell'errore con la luce della fede, solleva le anime affrante con il celeste profumo della speranza, ravviva gli aridi cuori con l'onda divina della carità . Fa' che amiamo e serviamo il tuo dolce Gesù, così da meritare la felicità eterna. Amen.


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  • Novena alla Regina della Pace

    Preghiere per ogni giorno della novena:

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

    Inno a Maria
    Salve, Maria, creatura la più preziosa delle creature;
    salve, Maria, purissima colomba;
    salve, Maria, torcia inestinguibile;
    salve, perchè da Te nacque il Sole di giustizia.

    Salve, Maria, dimora dell'immensità, che
    racchiudesti nel Tuo seno il Dio immenso, il
    Verbo unigenito, producendo senza aratro e senza
    seme, la spiga incorruttibile.

    Salve, Maria, Madre di Dio, acclamata dai
    profeti, benedetta dai pastori quando con gli
    Angeli cantarono il sublime inno a Betlemme:
    "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in
    terra agli uomini di buona volontà".

    Salve, Maria, Madre di Dio, gioia degli
    Angeli, giubilo degli Arcangeli che Ti
    glorificano in Cielo.

    Salve, Maria, Madre di Dio, per la quale
    rifulse e risplendette la gloria
    della Risurrezione.

    -Meditazioni e preghiera del giorno
    - Recita del Santo Rosario e Litanie alla Madonna.


    1° giorno

    Il mondo ha bisogno di PACE

    AFRICA/NIGERIA - Violenze nel nord-est della Nigeria: a Fides la testimonianza del Vescovo di Maiduguri
    Maiduguri (Agenzia Fides) - La diocesi di Maiduguri, il cui territorio si estende su due Stati e mezzo del nord-est della Nigeria, si trova da anni al centro di forti tensioni settarie. Sua Ecc. Mons. Oliver Dashe Doeme, Vescovo di Maiduguri, ha inviato all'Agenzia Fides la sua testimonianza sugli eventi che hanno colpito la sua diocesi negli ultimi anni.
    "Fin dal 2006 nella nostra diocesi si sono susseguite una serie di crisi settarie, che hanno provocato l'uccisione dei fedeli, l'incendio di chiese, di abitazioni e di negozi. La setta Boko Haram ha colpito per la prima volta nel 2009. Anche in questo caso si sono avute le stesse vicende di uccisioni, mutilazioni, incendi di chiese, abitazioni e negozi. Questo gruppo ha colpito nel 2010 e nel 2011, facendosi sempre più minaccioso e pericoloso.
    Anche quest'anno la diocesi ha avuto la sua porzione di atti di terrorismo. Sono iniziati con le violenze post-elettorali, che hanno ridotto in cenere una delle scuole diocesane di secondo grado a Potiskum, in aprile. Il 27 maggio, alla vigilia della cerimonia di giuramento del Capo dello Stato, Goodluck Jonathan, una delle nostre chiese a Damboa, è stata incendiata. Mentre stavamo celebrando la solennità dell'Ascensione, abbiamo subito un attacco dinamitardo, che ha provocato gravi danni alla Cattedrale di St.Patrick, dove si trova il Segretariato episcopale. Una potente bomba è stata collocata accanto alla ringhiera della Cattedrale, poco distante dalla stanza dove vive un nostro sacerdote. La bomba ha provocato gravi danni agli uffici del Segretariato e solo Dio ha salvato la vita del sacerdote che si trovava nella sua stanza al momento dell'esplosione. Ringraziamo il Signore perché il prete non ha riportato nemmeno un graffio. Cinque giorni dopo, il 7 giugno, è esplosa un'altra b omba, ancora più potente, nascosta in un'automobile parcheggiata nella strada accanto alla ringhiera, dalla parte opposta della prima esplosione (vedi Fides 8/6/2011).
    Questa volta la deflagrazione è stata devastante. I sacerdoti presenti sono stati scaraventati a terra. Il tetto del Segretariato è crollato mentre tutte le porte e le finestre sono state divelte. I danni sono notevoli, al punto che occorre ricostruire gli uffici del Segretariato e la casa del parroco". (L.M.) (Agenzia Fides 14/6/2011)


    La parola del Papa
    “Possano i discepoli di Cristo, dinanzi alle presenti avversità, non perdersi d’animo, perché la testimonianza del Vangelo è e sarà sempre segno di contraddizione. Meditiamo nel nostro cuore le parole del Signore Gesù: “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati […]. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati [...]. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,4-12). Rinnoviamo allora “l’impegno da noi assunto all’indulgenza e al perdono, che invochiamo nel Pater noster da Dio, per aver noi stessi posta la condizione e la misura della desiderata misericordia. Infatti, preghiamo così: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12)” (Benedetto XVI .- Messaggio giornata della Pace 2011)
    La parola della Madonna

    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 2 Settembre 2010)

    Cari figli, sono accanto a voi perché desidero aiutarvi a superare le prove che questo tempo di purificazione mette davanti a voi. Figli miei, una di esse è il non perdonare e il non chiedere perdono. Ogni peccato offende l’amore e vi allontana da esso l’amore è mio Figlio! Perciò, figli miei, se desiderate camminare con me verso la pace dell’amore di Dio, dovete imparare a perdonare ed a chiedere perdono. Vi ringrazio.

    Versione multimediale http://www.reginamundi.info/medjugorje/02092010.asp

    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna

    Preghiera
    O Cuore Immacolato di Maria, colmo di bontà, mostra il tuo amore verso di noi. La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo immensamente. Imprimi nei nostri cuori il vero amore, così che abbiamo un continuo desiderio di te.
    O Maria, di soave ed umile cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo immacolato e materno Cuore, di essere guariti da ogni malattia spirituale. Fà che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo Cuore. Amen.
    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria


    2° giorno

    Semi di speranza

    ASIA/TURCHIA - (Agenzia Fides 14/6/2011)
    Un avvocato cristiano eletto in Parlamento: nuove speranze per il paese
    Istanbul (Agenzia Fides) - Un cristiano siriaco, l'avvocato Erol Dora, 47 anni, è stato eletto nel Parlamento turco durante le elezioni del 12 giugno e, come riferiscono fonti di Fides, ha affermato che si impegnerà "ad essere voce delle comunità cristiane in Turchia sulla scena politica, ma anche di tutta l'area del Sudest del paese".
    Dora, infatti, è stato eletto nella regione del Sudest, a Mardin, come candidato indipendente nelle file del partito "Lavoro, Democrazia e Libertà", sostenuto dal partito curdo "Partito per la Pace e la Democrazia " (BDP). Dora ha sottolineato che la sua elezione rappresenta un passo avanti per il paese in quanto "in passato le minoranze erano considerate straniere". La Turchia, ha aggiunto, si sta muovendo verso un'idea in cui "si allarga il concetto di cittadinanza, in senso maggiormente inclusivo, anche ai gruppi etnici e culturali non turchi". L'auspicio è che tutte le altre componenti minoritarie della società - siriaci, armeni, ebrei - possano impegnarsi in politica: "Sarebbe segno che i diritti sono garantiti a tutti" ha spiegato Dora, "e ciò potrebbe contribuire a migliorare la Turchia".
    "L'elezione dell'avvocato Dora è davvero un buon segnale per il paese" commenta a Fides p. Lorenzo Piretto OP, Vicario Delegato del Vicariato Apostolico di Istanbul. "Dora è noto perché, da avvocato, spesso difende i cristiani implicati in processi ed è un punto di riferimento per la difesa dei loro diritti. Vi sono altri cristiani presenti nei consigli comunali, ma un cristiano nel Parlamento nazionale non si vedeva da parecchi decenni", rimarca. […]
    La comunità cristiana in Turchia, a un anno dall'assassinio di Mons. Luigi Padovese, conclude p. Piretto, "continua a vivere la sua esperienza, lavorando soprattutto nel dialogo fraterno, nella speranza che quell'evento tragico porti frutti spirituali e concreti, nel campo del rispetto e della stima fra credenti di religioni diverse". (PA) (Agenzia Fides 14/6/2011)

    La parola del Papa
    “La libertà religiosa è un’autentica arma della pace, con una missione storica e profetica. Essa infatti valorizza e mette a frutto le più profonde qualità e potenzialità della persona umana, capaci di cambiare e rendere migliore il mondo. Essa consente di nutrire la speranza verso un futuro di giustizia e di pace, anche dinanzi alle gravi ingiustizie e alle miserie materiali e morali. Che tutti gli uomini e le società ad ogni livello ed in ogni angolo della Terra possano presto sperimentare la libertà religiosa, via per la pace!” (Benedetto XVI .- Messaggio giornata della Pace 2011)

    La parola della Madonna

    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 Aprile 2011)

    Cari figli, come la natura dà i colori più belli dell'anno, così anch'io vi invito a testimoniare con la vostra vita e ad aiutare gli altri ad avvicinarsi al mio Cuore Immacolato perché la fiamma dell'amore verso l'Altissimo germogli nei loro cuori. Io sono con voi e prego incessantemente per voi perché la vostra vita sia il riflesso del paradiso qui sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

    Visualizza la versione multimediale http://www.reginamundi.info/medjugorje/25042011.asp

    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna

    Preghiera
    Siamo uniti nella preghiera con Te, Madre di Cristo: con Te, che hai partecipato
    alle sue sofferenze. Tu ci conduci al Cuore del Tuo Figlio agonizzante sulla Croce:
    quando nella sua spogliazione si rivela fino in fondo come Amore.
    O tu, che hai partecipato alle sue sofferenze, permettici di perseverare sempre nell'abbraccio di questo mistero.
    Madre del Redentore! Avvicinaci al Cuore del Tuo Figlio!

    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria


    3° giorno

    che gli altri vedano in voi il fratello misericordioso.

    ASIA/CINA - Il mese del Sacro Cuore vissuto nel segno della carità verso i più piccoli
    Pechino (Agenzia Fides14/06/2011 ) - "Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccolo, l'avete fatto a me": seguendo l'insegnamento di Gesù, i fedeli della Cattedrale dedicata a S. Pietro e Paolo della diocesi di Bao Ding, nella provincia dell'He Bei, hanno portato la loro testimonianza di amore ai bambini disabili fisici e mentali dell'Handicapped Children Hospital di Ren Qui durante questo mese dedicato al Sacro Cuore. Secondo quanto riferito all'Agenzia Fides, una ventina di persone, rappresentanti la comunità cattolica della Cattedrale, guidate dal parroco, si sono recate a far visita ai piccoli handicappati il 6 giugno, portando con sé le offerte raccolte tra i parrocchiani, vestiti e generi alimentari. Non è la prima volta che compiono questo gesto di carità, anzi, l'ospedale è una meta consueta per i fedeli di Bao Ding, "perché ai bambini non manchi mai l'amore cristiano".
    Durante tutto l'anno questi bambini ricevono sempre le visite dei cattolici cinesi provenienti da tutte le parti del paese, e anche degli stranieri residenti a Pechino e nell'He Bei. Solo nel mese del Sacro Cuore hanno avuto la visita delle parrocchie della diocesi di Pechino, di Tian Jin e di alcune di Taiwan. Come ha confermato la suora responsabile, durante le celebrazioni per i 17 anni di fondazione dell'ospedale, lo scorso 11 dicembre, "sono stati 17 anni di miracoli, di Grazie, di storie che commuovono anche il cuore più duro. Quindi siamo convinti che questa è un'opera di Dio, è un simbolo dell'Amore di Dio". L'Handicapped Children Hospital di Ren Qui si trova nella diocesi di Xian Xian e oggi ospita centinaia di bambini disabili mentali e fisici, orfani o che sono stati abbandonati dalla loro famiglia. (NZ) (Agenzia Fides 14/06/2011)

    La parola del Papa

    “…il mio augurio di pace. […] Lo rivolgo ai bambini, che con la loro innocenza arricchiscono l'umanità di bontà e di speranza e, con il loro dolore, ci stimolano a farci tutti operatori di giustizia e di pace. Proprio pensando ai bambini, specialmente a quelli il cui futuro è compromesso dallo sfruttamento e dalla cattiveria di adulti senza scrupoli, ho voluto che in occasione della Giornata Mondiale della Pace la comune attenzione si concentrasse sul tema: Persona umana, cuore della pace. Sono infatti convinto che rispettando la persona si promuove la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale. È così che si prepara un futuro sereno per le nuove generazioni.” !” (Benedetto XVI .- Messaggio giornata della Pace 2007)
    La parola della Madonna
    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 2 gennaio 2011)
    Cari figli, oggi vi invito alla comunione in Gesù, mio Figlio. Il mio Cuore Materno prega affinché comprendiate che siete la famiglia di Dio. Per mezzo della libertà spirituale della volontà che vi ha donato il Padre Celeste, siete chiamati a conoscere da voi stessi la verità, il bene o il male. Che la preghiera e il digiuno aprano i vostri cuori e vi aiutino nella scoperta del Padre Celeste attraverso mio Figlio. Con la scoperta del Padre, la vostra vita sarà indirizzata al compimento della volontà di Dio ed alla creazione della famiglia di Dio, così come desidera mio Figlio. Io non vi abbandonerò su questo cammino. Vi ringrazio
    Visualizza la versione multimediale : http://www.reginamundi.info/medjugorje/02012011.asp
    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna

    Preghiera
    Maria, Madre del Redentore e Madre nostra, porta del cielo e stella del mare, soccorri il tuo popolo, che cade, ma che pur anela a risorgere!
    Vieni in aiuto alla Chiesa, illumina i tuoi figli devoti, fortifica i fedeli sparsi nel mondo, chiama i lontani, converti chi vive prigioniero del male!
    E Tu, Spirito Santo, sii per tutti riposo nella fatica, riparo nell'arsura, conforto nel pianto, sollievo nel dolore, speranza della gloria.
    Così sia!
    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria


    4° giorno
    il dialogo di un figlio con il Padre

    AMERICA/PANAMA - Il lavoro minorile è una "distorsione sociale" denuncia l'Arcivescovo di Panama
    Città di Panama (Agenzia Fides) - Nel contesto delle celebrazioni della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, domenica 12 giugno, l'Arcivescovo di Panama, Sua Ecc. Mons. José Domingo Ulloa Mendieta, OSA, ha criticato gli alti livelli di corruzione in cui vive la nazione centroamericana e ha invitato il governo di Ricardo Martinelli a sradicare il lavoro minorile, perché è una "distorsione sociale" che colpisce migliaia di bambini. "C'è stata, c'è e ci sarà corruzione finché esistono dei complici, e noi siamo complici se la consideriamo come qualcosa di naturale, come sola furbizia e nulla di più", ha detto l'Arcivescovo nell'omelia della Messa di domenica 12 giugno nella città di Panama.
    Mons. Ulloa ha lamentato che a Panama 60.700 tra bambini e adolescenti stanno lavorando come adulti e sono sfruttati senza che lo Stato garantisca i loro diritti e provveda alla loro istruzione: "hanno il diritto di godersi la loro infanzia e di formarsi, bisogna dargli una possibilità. E' il momento che i genitori, lo stato, le organizzazioni della società civile, si mettano d'accordo per eliminare questa distorsione sociale nel nostro paese" ha proseguito Mons. Ulloa.
    Secondo i dati pubblicati dalla stampa locale, il Segretariato Nazionale per i Bambini, Giovani e Famiglia di Panama, presenta come dato ufficiale 60.702 bambini e adolescenti tra 5 e 17 anni che lavorano nelle zone rurali e urbane del paese, senza alcun tipo di protezione, il che, come denuncia Mons. Ulloa, lede i loro diritti fondamentali. L'Arcivescovo ha anche esortato le autorità panamensi ad indagare "fino in fondo" sugli scandali di corruzione che hanno coinvolto anche il governo negli ultimi mesi. Questi scandali, denunciati dai partiti dell'opposizione e dalle organizzazioni civili, vedono alcuni funzionari coinvolti nel traffico di droga e di esseri umani. (CE) (Agenzia Fides, 14/06/2011)

    La parola del Papa

    “Quando la povertà colpisce una famiglia, i bambini ne risultano le vittime più vulnerabili: quasi la metà di coloro che vivono in povertà assoluta oggi è rappresentata da bambini. Considerare la povertà ponendosi dalla parte dei bambini induce a ritenere prioritari quegli obiettivi che li interessano più direttamente come, ad esempio, la cura delle madri, l'impegno educativo, l'accesso ai vaccini, alle cure mediche e all'acqua potabile, la salvaguardia dell'ambiente e, soprattutto, l'impegno a difesa della famiglia e della stabilità delle relazioni al suo interno. Quando la famiglia si indebolisce i danni ricadono inevitabilmente sui bambini. Ove non è tutelata la dignità della donna e della mamma, a risentirne sono ancora principalmente i figli.”
    ( Benedetto XVI – Messaggio Giornata mondiale della Pace 2009)

    La parola della Madonna
    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 2 aprile 2011)
    Cari figli, con amore materno desidero aprire il cuore di ciascuno di voi ed insegnarvi l’unione personale con il Padre. Per accettare questo dovete comprendere che siete importanti per Dio e che Egli vi chiama singolarmente. Dovete comprendere che la vostra preghiera è il dialogo di un figlio con il Padre, che è l’amore la via per la quale dovete incamminarvi, l’amore verso Dio e verso il vostro prossimo. Questo è, figli miei, un amore che non ha confini, è un amore che nasce nella verità e va fino in fondo. Seguitemi, figli miei, affinché anche gli altri, riconoscendo la verità e l’amore in voi, vi seguano. Vi ringrazio!
    Visualizza la versione multimediale http://www.reginamundi.info/medjugorje/02042011a.asp

    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna


    Preghiera
    Madre di Dio e Madre dell'umanità, Madre della Chiesa e Madre di ognuno di noi:
    nessuno a Te ricorre invano; nessuno è da Te deluso, dimenticato, abbandonato!
    Noi Ti invochiamo, perciò, con filiale e confidente trasporto.
    Resta accanto a noi! Tu sei nostra Madre!
    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria


    5° giorno

    Figli, desidero vedere il vostro “si”

    Pechino (Agenzia Fides) – Le comunità cattoliche cinesi continentali hanno celebrato la solennità di Pentecoste in comunione con la Chiesa universale, invocando la discesa dello Spirito Santo per la pace nel mondo, per la Chiesa, per i sacerdoti di tutto il mondo e in particolare della Cina. E’stata recitata la preghiera di Papa Benedetto XVI alla Madonna di She Shan composta per la Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina, e in diversi luoghi sono stati amministrati i sacramenti dell’iniziazione cristiana ai catecumeni.
    Secondo quanto l’Agenzia Fides apprende da Faith dell’He Bei, la solenne celebrazione di Pentecoste nella Cattedrale della diocesi di Ji Nan, capoluogo della provincia di Shan Dong, è stata presieduta dal Vescovo ordinario, Sua Ecc. Mons. Zhang Xian Wang, il quale ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, cresima, eucaristia) a 12 catecumeni adulti. I fedeli hanno accolto con gioia i nuovi membri della comunità, pregando in particolare affinché il vento dello Spirito Santo scenda abbondantemente su di loro e sulla diocesi, per una stagione di evangelizzazione. Altri 16 catecumeni hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana e sono stati accolti da oltre 500 fedeli nella parrocchia di Pi Zhou, della diocesi di Xu Zhou, nella provincia di Jiang Su. Alcuni di loro hanno confidato: “Questa rinascita ci fa ricordare sempre che siamo figli di Dio e dobbiamo esserne degni con il nostro impegno e la nostra testimonianza di vita”.
    Dopo avere ascoltato la Parola di Dio, i fedeli della diocesi di Tian Shui, della provincia centro-occidentale cinese di Gan Su, hanno pregato per la pace del mondo, per la Chiesa, per tutti i sacerdoti e in particolare per quelli della Cina. Hanno recitato la preghiera del Papa alla Madonna di She Shan ed hanno al Signore la diocesi e i sacerdoti cinesi.
    La Cattedrale della diocesi di Jing Xian (oggi Heng Shui) nella provincia dell’He Bei ha celebrato solennemente la Pentecoste anche con la presenza di tanti non cristiani. Secondo alcuni sacerdoti e fedeli, “invochiamo lo Spirito Santo anche su di loro, perché conoscano al più presto possibile Gesù”. (NZ) (Agenzia Fides 13/06/2011)

    La parola del Papa

    Dinanzi ai rischi che l'umanità vive in questa nostra epoca, è compito di tutti i cattolici intensificare, in ogni parte del mondo, l'annuncio e la testimonianza del « Vangelo della pace », proclamando che il riconoscimento della piena verità di Dio è condizione previa e indispensabile per il consolidamento della verità della pace. Dio è Amore che salva, Padre amorevole che desidera vedere i suoi figli riconoscersi tra loro come fratelli, responsabilmente protesi a mettere i differenti talenti a servizio del bene comune della famiglia umana. Dio è inesauribile sorgente della speranza che dà senso alla vita personale e collettiva. Dio, solo Dio, rende efficace ogni opera di bene e di pace. La storia ha ampiamente dimostrato che fare guerra a Dio per estirparlo dal cuore degli uomini porta l'umanità, impaurita e impoverita, verso scelte che non hanno futuro. Ciò deve spronare i credenti in Cristo a farsi testimoni convincenti del Dio che è inseparabilmente verità e amore, mettendosi al servizio della pace, in un'ampia collaborazione ecumenica e con le altre religioni, come pure con tutti gli uomini di buona volontà. (Benedetto XVI Messaggio giornata mondiale della Pace 2006)

    La parola della Madonna

    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 marzo 2011)
    Cari figli, oggi in modo particolare desidero invitarvi alla conversione. Da oggi inizi una vita nuova nel vostro cuore. Figli, desidero vedere il vostro “si” e che la vostra vita sia il vivere con gioia la volontà di Dio in ogni momento della vostra vita. Oggi in modo particolare Io vi benedico con la mia benedizione materna di pace, d’amore e d’unione nel mio cuore e nel cuore del mio figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.


    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna

    Preghiera
    Maria, Regina dei martiri, associata al Figlio in un unico martirio, accompagni ciascuno di noi
    nelle piccole e grandi occasioni in cui è richiesta la nostra fedele testimonianza evangelica.
    Ci conforti con il tuo amore di Madre nel quotidiano impegno a seguire Cristo, specialmente nelle situazioni complesse e difficili.
    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria


    6°giorno

    “Quando arriva l’Amore”

    Tai Nan (Agenzia Fides) – “Quando arriva l’Amore” è il tema del 24° campeggio della vita di fede per i bambini ed i ragazzi dell’arcidiocesi di Tai Pei, organizzato dal Centro Catechistico dell’arcidiocesi. Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, il campeggio annuale si svolgerà dal 3 al 10 luglio, e i partecipanti saranno divisi in due gruppi: quello dei bambini e quello dei ragazzi della scuola media e superiore. L’iniziativa, ormai giunta alla 24° edizione, è una delle tante promosse dal Centro Catechistico dell’arcidiocesi di Tai Pei, insieme al catechismo degli adulti, alla formazione degli insegnati di catechismo, ai seminari, ecc….
    Secondo le statistiche dell’arcidiocesi, a Tai Pei la Chiesa gestisce 10 scuole medie con 18.159 alunni, 4 scuole elementari con 3.791 bambini e 38 asili con 4.512 bambini. I catechisti sono 25. Compito principale del Centro Carechistico, che è stato fondato nel 1986, è promuovere lo sviluppo delle “Sundayschools” nelle parrocchie e curare la formazione degli educatori. Quindi ogni anno organizza dei corsi di formazione permanente per gli insegnanti di catechismo dei bambini e dei ragazzi, oltre a seguire la prepazione dei bambini e degli adulti per la celebrazione dei sacramenti. Dal 1991 ha lanciato il suo sito internet, per rispondere in modo più celere alle esigenze pastorali, offrendo testi di catechismo per tutte le fasce di età (bambini, giovani, adulti… ). Attualmente il Centro è gestito da due religiose del Sacro Cuore di Gesù. (NZ) (Agenzia Fides 11/06/2011)


    La parola del Papa

    Afferma la Sacra Scrittura: « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1, 27). Perché creato ad immagine di Dio, l'individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno, capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone. Al tempo stesso, egli è chiamato, per grazia, ad un'alleanza con il suo Creatore, a offrirgli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare al posto suo(1). In questa mirabile prospettiva, si comprende il compito affidato all'essere umano di maturare se stesso nella capacità d'amore e di far progredire il mondo, rinnovandolo nella giustizia e nella pace. Con un'efficace sintesi sant'Agostino insegna: « Dio, che ci ha creati senza di noi, non ha voluto salvarci senza di noi »(2). È pertanto doveroso per tutti gli esseri umani coltivare la consapevolezza del duplice aspetto di dono e di compito. (Benedetto XVI – Messaggio Giornata Mondiale della Pace 2007)

    La parola della Madonna
    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 18 marzo 2011)
    Cari figli! Io sono con voi nel nome dell'Amore più grande, nel nome del buon Dio che si è avvicinato a voi attraverso mio Figlio e vi ha dimostrato il vero amore. Io desidero guidarvi sulla via di Dio. Desidero insegnarvi il vero amore, che gli altri lo vedano in voi, che voi lo vediate negli altri, che siate fratelli a loro e che gli altri vedano in voi il fratello misericordioso. Figli miei, non abbiate paura ad aprirmi i vostri cuori. Io con amore materno vi dimostrerò che cosa aspetto da ciascuno di voi, che cosa aspetto dai miei apostoli. Incamminatevi con Me. Vi ringrazio
    Visualizza la Versione multimediale http://www.reginamundi.info/medjugorje/18032011.asp
    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna

    Preghiera
    Ave, o Maria, madre, maestra e regina di ogni apostolato. Tu in cielo siedi Regina degli angeli e dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, dei confessori e dei vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sui peccatori, sempre premurosa della salvezza di tutti. Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha affidato l’ufficio di madre e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.

    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

    7° giorno

    Testimoni della pace
    ASIA/INDIA - I giovani cristiani promotori di pace nel Nordest dell’India
    Kohima (Agenzia Fides) – I giovani cristiani nel Nordest dell’India amano la pace e vogliono essere promotori di pace, in un’area travagliata da conflitti etnici e tensioni sociali. Nella diocesi di Kohima (nello stato del Nagaland), grazie all’iniziativa di un sacerdote locale, padre C. P. Anto, opera il movimento cattolico “Peace Channel”, che intende coinvolgere i giovani per “costruire una cultura di pace” nella regione. I giovani di “Peace Channel” agiscono da autentici “messaggeri di pace”, nelle famiglie, nelle scuole, nei collegi, nelle comunità, nei villaggi. La loro missione e il loro impegno è “essere profeti di pace nella società”.
    Il movimento, spiega a Fides p. Anto, è nato “dopo aver visto da vicino, nella regione del Nagaland, la violenza e la morte, con la perdita di molte vite innocenti”. Per questo è nata l’idea di riunire i giovani, portatori di grandi ideali e di tanta buona volontà, “e di renderli protagonisti nella promozione della pace e dell’armonia nel territorio, sensibilizzando i loro vicini, di tutte le etnie e religioni, in nome di valori come pace, riconciliazione, uguaglianza, fratellanza”.
    I giovani di “Peace Channel” seguono incontri formativi in cui approfondire la situazione del contesto in cui vivono, sulle differenze culturali, etniche, tribali e religiose, per poi mettere in atto adeguate strategie per “costruire ponti”, anche sostenendo iniziative di sviluppo sociale, economico, culturale, nel campo dell’istruzione e dell’educazione ambientale.
    “Peace Channel” organizza incontri di preghiera, veglie per la pace, seminari e convegni, ed è attiva anche nel campo del dialogo interreligioso, considerato come via efficace per costruire la pace. I giovani – conclude p. Anto – si fanno “ambasciatori di pace” nelle situazioni di tensione come i micro-conflitti fra gruppi tribali nella regione dell’India nordorientale, soprattutto coinvolgendo i loro coetanei e “contagiandoli con il valore della pace”. (PA) (Agenzia Fides 10/6/2011)
    La parola del Papa
    Nel mondo globalizzato, caratterizzato da società sempre più multi-etniche e multi-confessionali, le grandi religioni possono costituire un importante fattore di unità e di pace per la famiglia umana. Sulla base delle proprie convinzioni religiose e della ricerca razionale del bene comune, i loro seguaci sono chiamati a vivere con responsabilità il proprio impegno in un contesto di libertà religiosa. Nelle svariate culture religiose, mentre dev’essere rigettato tutto quello che è contro la dignità dell’uomo e della donna, occorre invece fare tesoro di ciò che risulta positivo per la convivenza civile. (Benedetto XVI – Messaggio Giornata Mondiale della Pace 2011)

    La parola della Madonna
    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 Dicembre 2010)
    Cari figli, oggi io e mio Figlio Gesù desideriamo darvi l’ abbondanza della gioia e della pace affinchè ciascuno di voi sia gioioso portatore e testimone della pace e della gioia nei luoghi dove vivete. Figlioli siate benedizione e siate pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata
    Visualizza la versione multimediale : http://www.reginamundi.info/medjugorje/25122010.asp
    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna

    Preghiera
    Maria, Madre di Gesù E Madre mia, in questo giorno io, piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo, perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me, e possa aiutarti a portare a compimento in me il disegno d'amore che il Padre ha su ognuno di noi. Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al santo Padre, e, unito a te, amare e adorare il Signore Gesù. Amen

    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

    8° giorno

    Più vicini a Lui
    ASIA/VIETNAM - I cattolici “chiamati a contribuire alla giustizia e alla pace nella nazione”
    Ho Chi Minh City (Agenzia Fides 28-5-2011) – I cattolici vietnamiti intendono impegnarsi a costruire la giustizia e la pace in Vietnam, a partire dalla loro vita quotidiana, in modo da contribuire allo sviluppo umano e sociale, oltre che al bene comune del paese: è quanto emerso dal primo seminario della neonata “Commissione Giustizia e Pace” in seno alla Conferenza Episcopale del Vietnam, tenutosi ieri, 27 maggio, al Centro Pastorale dell’Arcidiocesi di Hochiminville. Il seminario ha riunito 262 delegati da tutte le diocesi del Vietnam. Erano presenti all’importante evento il Cardinale John Baptist Pham Minh Man, Arcivescovo di Hochiminville; Sua Ecc. Mons. Peter Nhon, Arcivescovo di Hanoi, Presidente della Conferenza Episcopale del Vietnam; Sua Ecc. Mons. Paul Nguyen Thai Hop, Vescovo di Vinh, Presidente della “Commissione Giustizia e Pace”; i Vescovi Lang Son e Can Tho, oltre a 49 sacerdoti diocesani, 120 religiosi di 49 congregazioni, 88 laici.
    Mons. Peter Nhon, presentando la nuova iniziativa della Conferenza Episcopale, ha esortato i presenti a “fissare i loro occhi sul servizio di Nostro Signore Gesù, che è stato consacrato dallo Spirito Santo ‘per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore’ (Lc 4,16-19)”. Il Vescovo ha invitato tutti i fedeli che operano nel campo della giustizia e della pace a “immergersi nella Parola di Dio e a essere fedeli alla Dottrina sociale della Chiesa”.
    La parola del Papa
    La comunità familiare per prosperare ha bisogno del consenso generoso di tutti i suoi membri. È necessario che questa consapevolezza diventi convinzione condivisa anche di quanti sono chiamati a formare la comune famiglia umana. Occorre saper dire il proprio « sì » a questa vocazione che Dio ha inscritto nella stessa nostra natura. Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle. È perciò essenziale che ciascuno si impegni a vivere la propria vita in atteggiamento di responsabilità davanti a Dio, riconoscendo in Lui la sorgente originaria della propria, come dell'altrui, esistenza. È risalendo a questo supremo Principio che può essere percepito il valore incondizionato di ogni essere umano, e possono essere poste così le premesse per l'edificazione di un'umanità pacificata. Senza questo Fondamento trascendente, la società è solo un'aggregazione di vicini, non una comunità di fratelli e sorelle, chiamati a formare una grande famiglia.(Benedetto XVI Messaggio Giornata Mondiale della Pace 2008)
    La parola della Madonna
    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 Giugno 2010)
    Cari figli, con gioia vi invito tutti a vivere i miei messaggi con gioia, soltanto così figlioli, potrete essere più vicini al mio Figlio. Io desidero guidarvi tutti soltanto a Lui e in Lui troverete la vera pace e la vera gioia del vostro cuore. Vi benedico tutti e vi amo con amore immenso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
    Visualizza la versione multimediale : http://www.reginamundi.info/medjugorje/25062010.asp
    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna
    Preghiera Accompagnaci, o Vergine Santissima, nell'impegno della nostra conversione e santificazione quotidiana perché, aiutati da te, vinciamo il nemico delle nostre anime e dell'umanità con la preghiera, la partecipazione ai Sacramenti, il digiuno, la carità e la rinnovata decisione per Dio.
    Regina della Pace ! Prega per noi!
    Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

    9° giorno

    questo mondo cambierà in bene

    ASIA/COREA DEL SUD - Portatori di speranza, nella luce di Gesù risorto, anche in questi tempi oscuri
    Seoul (Agenzia Fides) – In occasione della Pasqua, tutti i Vescovi ordinari delle diocesi coreane hanno pubblicato un messaggio rivolto alla propria comunità diocesana in cui esortano i fedeli, rinati da Gesù risorto, a rendere testimonianza alla verità che la giustizia e l'amore sono l'ultima cosa a scomparire sebbene la morte, la guerra e la violenza prevalgono ancora nel mondo. Secondo le informazioni inviate all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale Coreana, i Vescovi hanno chiesto ai fedeli di vivere la loro vita quotidiana testimoniando la nuova vita rinata in Gesù, e li hanno esortati ad impegnarsi maggiormente per costruire la cultura della vita e vivere insieme agli emarginati nella luce piena di Gesù risorto.
    Il Cardinale Nicholas Cheong Jinsuk, Arcivescovo di Seoul, ha sottolineato che la Chiesa dovrebbe innanziutto mostrare al mondo che Gesù risorto è in mezzo a noi, adesso. Per fare ciò, il fedele deve essere cambiato dalla potenza dello Spirito Santo. Inoltre il Cardinale ha messo in rilievo che la presenza della Chiesa è priva di significato quando si prende cura solo dei propri interessi.
    Coloro che possono parlare di speranza negli attuali momenti oscuri che stiamo vivendo, sono i fedeli, perché radicati nella risurrezione di Gesù, ha messo in evidenza l’Arcivescovo di Kwangju, Hyginus Kim Hee-joong, che ha chiesto ai cattolici di testimoniare Cristo con la loro vita quotidiana, che scaturisce dalla forza della fede nella risurrezione.
    Sua Ecc. Mons. Thaddeus Cho Hwan-kil, Arcivescovo di Daegu, ha detto che Gesù risorto ci insegna che cosa possiamo sperare, anche quando vengono continuamente diffuse in questi giorni notizie penose. I fedeli, testimoni della risurrezione, devono andare avanti sulla via della vita anziché vivere come coloro che non sanno cosa è la speranza. (SL) (Agenzia Fides 27/4/2011)
    La parola del Papa
    Cari fratelli e sorelle! Cristo risorto cammina davanti a noi verso i nuovi cieli e la terra nuova (cfr Ap 21,1), in cui finalmente vivremo tutti come un’unica famiglia, figli dello stesso Padre. Lui è con noi fino alla fine dei tempi. Camminiamo dietro a Lui, in questo mondo ferito, cantando l’alleluia. Nel nostro cuore c’è gioia e dolore, sul nostro viso sorrisi e lacrime. Così è la nostra realtà terrena. Ma Cristo è risorto, è vivo e cammina con noi. Per questo cantiamo e camminiamo, fedeli al nostro impegno in questo mondo, con lo sguardo rivolto al Cielo. (Benedetto XVI Messaggio Urbi et Orbi S.Pasqua 2011)
    Parola della Madonna
    Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic 25 Gennaio 2011
    Cari figli! Anche oggi sono con voi e vi guardo, vi benedico e non perdo la speranza che questo mondo cambierà in bene e che la pace regnerà nei cuori degli uomini. La gioia regnerà nel mondo perchè vi siete aperti alla mia chiamata e all’amore di Dio. Lo Spirito Santo cambia la moltitudine di coloro che hanno detto si. Perciò desidero dirvi: grazie per aver risposto alla mia chiamata.
    Visualizza la versione multimediale : http://www.reginamundi.info/medjugorje/25012011.asp
    -Recita del santo Rosario
    -Litanie alla Madonna
    Preghiera on grande dolore Madre,
    ci chiami:
    Miei poveri figli!
    Nelle tue parole c’è tutto l’amore di Dio.
    Con insistenza materna
    Tu bussi al nostro povero cuore bizzarro
    ma noi, avvinti da mille tentacoli,
    di vanità e caducità,
    non riusciamo ad aprire il cuore
    al tuo amore.
    Il peccato vuole avvolgerci e toglierci
    ogni capacità di discernimento.
    Mentre la grande grazia celeste si spande su di noi,
    i nostri cuori restano chiusi
    e duri.
    Salvaci Madre,
    dalle nostre illusioni.
    Aiutaci ad aprirci a te.
    Tu vuoi portaci al tuo Figlio Gesù
    Il suo nome dissipa le nostre tenebre.
    Sia la nostra preghiera come un seme
    che mettiamo nel tuo cuore,
    perché tu la consegni
    al tuo figlio Gesù
    per la salvezza delle anime nostre.
    Con te vogliamo imparare a pregare, a digiunare,
    ad amare, e a convertirci.
    Noi ti chiamiamo:
    Eccoci Madre,
    guidaci
    Rafforza la nostra fede
    e aprici le vie della speranza.,
    donaci un cuore pieno di misericordia!
    Metti nel nostro cuore il desiderio del cielo.
    Con te troveremo la strada verso la vita eterna
    Madre
    fa che il nostro cuore sia sempre in Dio
    e in Lui possiamo essere le tue mani tese,
    perché nel mondo possa scorrere
    un fiume di amore e di pace.
    Amen
    Regina della Pace ! Prega per noi! Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria




    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html
  • NOVENA ALLA SANTISSIMA TRINITÀ

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
    Inno:
    O Trinità beata,
    luce, sapienza, amore,
    vesti del tuo splendore
    il giorno che declina.

    Te lodiamo al mattino,
    te nel vespro imploriamo,
    te canteremo unanimi
    nel giorno che non muore. Amen.

    «Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26).

    Eterno Padre, ti ringrazio di avermi crea­to con il tuo amore e ti prego di salvar­mi con la tua misericordia infinita per i meriti di Gesù Cristo.
    Gloria al Padre
    Eterno Figlio, ti ringrazio di avermi reden­to con il tuo Sangue Preziosissimo e ti prego di santificarmi con i tuoi meriti infiniti.
    Gloria al Padre
    Eterno Spirito Santo, ti ringrazio di aver­mi adottato con la tua grazia divina e ti prego di perfezionarmi con la tua carità infinita.
    Gloria al Padre

    «Mio Dio io credo, adoro, spero e ti amo, ti chiedo perdono per coloro che non credono, non ado­rano, non sperano e non ti amano". (L'Angelo della Pace ai tre bambini di Fatima, primavera 1916)

    «Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io ti adoro profondamente e ti offro il Pre­ziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrile­gi, delle indifferenze con le quali Egli è offeso e per i meriti infiniti del Cuore Sacratissimo di Gesù e per l'intercessione del Cuore Immacolato di Maria ti chiedo la conversione dei poveri pec­catori» (L'Angelo della Pace ai tre bambini di Fatima )


    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html
  • NOVENA della DIVINA MISERICORDIA

    Gesù stesso chiese a Suor Faustina di scrivere questa Novena e di recitarla in preparazione della Festa della Divina Misericordia, la prima domenica dopo Pasqua. Tale novena comincia il Venerdì Santo. (Diario 1208).
    Benché questa Novena ottenga delle grazie particolari se recitata in questo periodo, essa può essere recitata in qualsiasi momento dell'anno.
    Gesù disse a Suor Faustina: "Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla sorgente della mia Misericordia affinché attingano forza, sollievo e ogni grazia necessaria nei sacrifici della vita e specialmente nell'ora della morte. Ogni giorno condurrai al mio Cuore svariate schiere di anime e le immergerai nell'oceano della mia Misericordia: Io le introdurrò nella Casa del Padre mio.
    Nulla negherò a quelle anime che tu condurrai alla sorgente della mia Misericordia.
    Ogni giorno chiederai al Padre mio, per l'amarezza della mia Passione, le grazie necessarie a queste anime" (Diario 1209).


    Primo Giorno (Venerdì Santo)
    "Oggi conducimi l'umanità intera e specialmente tutti i peccatori e immergili nell'oceano della mia Misericordia: con ciò mi consolerai dell'amara tristezza, in cui mi getta la perdita delle anime".

    Gesù misericordiosissimo la cui prerogativa è d'aver compassione di noi e di perdonarci, non guardare i nostri peccati, ma la fiducia che nutriamo nell'infinita tua bontà. Accoglici nella dimora del pietosissimo tuo Cuore, e non permettere che ne abbiamo ad uscire mai più. Te lo chiediamo per l'amore che ti unisce al Padre e allo Spirito Santo. Misericordia dell'Onnipotente che puoi salvare l'uomo peccatore, poiché Tu sei l'oceano dell'amore, soccorri chi
    t'invoca umilmente. Eterno Padre, volgi il tuo sguardo di misericordia sopra l'intera umanità e specialmente sopra i peccatori, che sono rinchiusi nel Cuore infinitamente compassionevole di Gesù e, per la sua Passione dolorosa, mostraci la tua Misericordia, affinché cantiamo assieme, eternamente, la gloria dell'onnipotente tua bontà. Amen. Recitare la Coroncina

    Secondo Giorno
    "Oggi conduci a me le anime dei sacerdoti e dei religiosi e immergile nella mia imperscrutabile Misericordia. Esse mi diedero la forza di reggere fino alla fine l'amarezza della mia Passione: per mezzo loro, come attraverso dei canali, la mia Misericordia scorre sull'umanità".

    Gesù misericordiosissimo, dal quale proviene tutto ciò che è buono, moltiplica sulle vergini consacrate la grazia, affinché compiano le dovute opere di misericordia, e tutti coloro che le vedono glorifichino il Padre della Misericordia che è nei Cieli. Nei cuori puri alberga la sorgente che scorre al mare dell'amor divino, chiara quale rugiada del mattino, più che le stelle in Cielo risplendente. Eterno Padre, mira con occhio di misericordia la schiera di coloro che scegliesti a lavorare nella tua vigna, le
    anime dei sacerdoti e dei religiosi: dona loro la potenza della tua benedizione e, per i sentimenti del Cuore di tuo
    Figlio in cui essi si trovano racchiusi, accorda loro il potere della tua luce, affinché sappiano guidare gli altri sulle
    vie della salvezza, fino a cantare insieme per l'eternità le lodi della tua imperscrutabile Misericordia. Amen.
    Recitare la Coroncina


    Terzo Giorno
    "Oggi conducimi tutte le anime devote e fedeli e immergile nell'oceano della mia Misericordia; esse mi confortarono lungo la Via Crucis: furono quella goccia che mi consolò nell'oceano dell'amarezza".

    Misericordiosissimo Gesù, che dal tesoro della tua Misericordia elargisci sovrabbondantemente le tue grazie, accoglici dentro al tuo Cuore, che verso tutti è d'una bontà infinita, e non permettere che ne usciamo mai più. Te lo chiediamo per l'imperscrutabile amore di cui ardi verso il Padre Celeste. Non può l'uomo scrutare i tuoi portenti, nascondi al santo come al peccatore, Misericordia eterna del Signore che al cuore stringi giusti e penitenti. Eterno Padre, guarda con misericordia le anime fedeli che sono l'eredità del tuo Figliolo, e per la dolorosa sua Passione, concedi ad esse la tua benedizione e proteggile continuamente, affinché non abbiano a perdere l'amore e il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e dei santi cantino gloria per l'eternità all'infinita tua Misericordia. Amen.
    Recitare la Coroncina

    Quarto Giorno
    "Conducimi oggi quelli che non mi conoscono ancora. Anche ad essi ho pensato nell'amara mia Passione e il futuro loro zelo portò consolazione al mio Cuore. Immergili nell'oceano della mia Misericordia".

    O Gesù pietosissimo, che sei la luce di tutto l'universo, accogli nella dimora del compassionevole tuo Cuore le anime di coloro che non t'hanno ancora conosciuto; li illuminino i raggi della tua grazia, affinché anch'essi glorifichino con noi i prodigi della tua Misericordia, e non permettere che s'allontanino mai più dal tuo Cuore infinitamente misericordioso. La tua Misericordia onnipotente splenda su questa errante umanità, così che, vinta ormai l'oscurità, glorifichi il tuo amor concordemente. Eterno Padre, guarda con misericordia le anime di quelli che ancora non ti conoscono, perché Gesù tiene rinchiusi anch'essi nel suo Cuore. Attira verso la luce del Vangelo queste anime che ignorano la grande felicità di amarti e fa' che glorifichino tutte eternamente la generosità della tua Misericordia. Amen.
    Recitare la Coroncina


    Quinto Giorno
    "Portami oggi le anime dei fratelli separati, immergendole nell'oceano della mia Misericordia; nell'amara mia Passione, essi mi laceravano il Corpo e il Cuore, cioè la mia Chiesa. Allorché faranno ritorno alla sua unità, si rimargineranno le mie ferite e avrò sollievo nella mia Passione".

    Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa e non rifiuti mai la tua luce a chi la chiede, accogli nella dimora del pietosissimo tuo Cuore le anime dei nostri fratelli separati, attirandoli con il tuo splendore all'unità della Chiesa, e non permettere che ne escano mai più, e adorino anch'essi la generosità della tua Misericordia.
    La tua Misericordia, che riveste di autorità la Chiesa col suo raggio, salvi coloro che ti fanno oltraggio strappando l'inconsutile tua veste.
    Eterno Padre, guarda con l'occhio della tua Misericordia le anime dei nostri fratelli separati, soprattutto di coloro
    che hanno dissipato i tuoi beni e abusato della tua grazia, mantenendosi nei propri errori. Sono racchiusi
    anch'essi nel Cuore misericordiosissimo di Gesù: non badare ai loro errori, ma piuttosto all'amore di tuo Figlio e
    ai dolori della sua Passione che Egli accettò per loro e fa' che anch'essi cantino le lodi dell'infinita tua Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina


    Sesto Giorno
    "Conduci oggi a me le anime miti e umili, come pure quelle dei bambini, e immergile nella mia Misericordia. Sono queste che maggiormente assomigliano al mio Cuore e mi confortarono nell'amaro tormento della mia agonia: vidi che in futuro avrebbero vegliato accanto ai miei altari come degli angeli terrestri. Su tali anime Io verso a torrenti le mie grazie. Solo esse sono capaci di riceverle e quindi posso donare ad esse tutta la mia confidenza".

    Gesù misericordiosissimo, che dicesti "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore", accogli nella dimora di questo tuo pietosissimo Cuore le anime umili e miti, unitamente a quelle dei bambini, che incantano l'intero paradiso, costituiscono la particolare compiacenza del Padre Celeste e lo deliziano spandendo davanti al suo trono il loro profumo come un mazzo di fiori, levando un perenne inno all'Amore e alla Misericordia. L'anima mite e umile di cuore respira già qui in terra il paradiso: profuma l'universo, e il dolce viso rallegra del
    divino suo Signore.
    Padre Eterno, china lo sguardo della tua Misericordia sulle anime umili e miti, come pure su quelle dei bambini, che Gesù tiene racchiuse dentro al pietosissimo suo Cuore. Nessun'altra anima rassomiglia quanto esse al tuo Figliolo e il loro profumo si leva da terra per giungere al tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, ti supplichiamo, per l'amore che Tu porti a tali anime e per la gioia che provi nel mirarle, benedici il mondo intero, affinché quanti siamo ora sulla terra, veniamo a cantare eternamente le lodi della tua Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina


    Settimo Giorno
    "Portami oggi le anime che danno culto e gloria alla mia Misericordia e immergile in Essa. Sono anime che più d'ogni altra soffrono per la mia Passione e penetrano più profondamente nel mio spirito, trasformandosi in copie viventi del mio Cuore misericordioso. Esse splenderanno, nella vita futura, di un particolare fulgore; nessuna cadrà nel fuoco dell'Inferno: Io stesso le difenderò nell'ora della morte ad una ad una".

    Misericordiosissimo Gesù, il cui Cuore è lo stesso amore, accogli in Esso, infinitamente buono, le anime che danno particolare culto e gloria all'immensità della tua Misericordia e che, potenti in virtù della tua stessa forza, unite a Te avanzano, fiduciose nella tua Misericordia, in mezzo alle difficoltà e alle contraddizioni, sorreggendo sulle loro spalle l'intera umanità, per cui esse non saranno giudicate con rigore, ma, nell'ora della morte, le avvolgerà la tua Misericordia. Chi dona gloria alla Pietà suprema, da questa è amato particolarmente, e sempre presso alla vital sorgente, attinge l'acqua della grazia eterna.
    Eterno Padre, volgi uno sguardo di benevolenza sulle anime racchiuse nel pietosissimo tuo Cuore che adorano e glorificano il tuo massimo attributo, quello dell'infinita tua Misericordia. T'imploriamo per loro che vivono il Vangelo con le mani riboccanti d'opere di Misericordia e, piene d'esultanza, levano a Te, Altissimo, l'inno della tua bontà. Ti supplichiamo, o nostro Dio, di mostrar loro la tua Misericordia in conformità alle speranze e alla fiducia, ch'esse hanno riposto in Te. S'avveri per tutte la promessa di Gesù: "Proteggerò Io stesso nella vita le
    anime che danno culto alla mia infinita Misericordia e, specialmente nell'ora della morte, le difenderò come mia gloria". Amen. Recitare la Coroncina



    Ottavo Giorno
    "Portami oggi le anime che si trovano nel carcere del Purgatorio e immergile nell'abisso della Misericordia, così che gli zampilli del mio Sangue le ristorino dalla loro arsura. Tutte queste anime sono da me immensamente amate. Esse soddisfano la mia giustizia. È in tuo potere portar loro sollievo: prendi dal tesoro della mia Chiesa tutte le indulgenze, e offrile per esse. Oh, se tu conoscessi il loro tormento, offriresti continuamente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che esse hanno contratto con la mia giustizia!"

    Misericordiosissimo Gesù, che dicesti: "Voglio misericordia!..." ecco che io introduco nella dimora del tuo Cuore infinitamente pietoso, le anime del Purgatorio, le quali ti sono molto care e tuttavia devono soddisfare alla tua divina giustizia. Gli zampilli d'Acqua e Sangue, che scaturiscono dal tuo Cuore, spengano le vampe di quel fuoco, affinché anche lì sia glorificata la potenza della tua Misericordia.
    Del Purgatorio dal dolore atroce s'eleva un pianto e un supplice pregare: Gesù, lo puoi Tu solo consolare con l'Acqua e il Sangue che versasti in Croce.
    Eterno Padre, volgi uno sguardo di Misericordia sulle anime che soffrono nel Purgatorio e che Gesù tiene rinchiuse nel pietosissimo suo Cuore. Per la dolorosa Passione di tuo Figlio Gesù e per tutta l'amarezza che inondò la sua anima santissima, ti supplichiamo di mostrarti misericordioso alle anime che si trovano sotto lo sguardo della tua giustizia e ti chiediamo di non mirarle se non attraverso le Piaghe di Gesù, tuo amatissimo Figlio, perché noi crediamo che la tua bontà e la tua Misericordia sono senza limiti. Amen. Recitare la Coroncina


    Nono Giorno
    "Portami oggi le anime tiepide e immergile nella profondità della mia Misericordia. Sono esse che più dolorosamente feriscono il mio Cuore, e la mia provò verso di loro nel Getsemani un'invincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii in quelle parole: "Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!". Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l'ultima ancora di salvezza".

    Gesù pietosissimo, che sei la stessa compassione, introduci le anime tiepide nella dimora del tuo Cuore misericordiosissimo. Fa' che si riscaldino al fuoco del tuo puro amore queste anime che sono simili a cadaveri e ti ispirano tanto ribrezzo. O Gesù pietosissimo, usa l'onnipotenza della tua Misericordia e attirale nelle fiamme più ardenti del tuo amore, donando loro un sacro zelo, perché Tu puoi tutto.
    Il fuoco e il ghiaccio mai non stanno insieme: quello si spegne, oppure questo fonde; sol la pietà del Ciel rende feconde le sterili creature senza speme.
    Eterno Padre, getta uno sguardo di commiserazione sulle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Misericordia, ti supplichiamo per l'amarissima Passione di tuo Figlio e per la sua agonia di tre ore sulla Croce, permetti che anch'esse giungano a glorificare le profondità della tua Misericordia.
    Amen. Recitare la Coroncina

    La Domenica della Misericordia
    Gesù disse a Suor Faustina: "Desidero che la Festa della Misericordia sia un rifugio e un riparo per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicineranno alla sorgente della mia Misericordia. L'anima che si accosta alla confessione (entro 8 giorni prima o dopo la "domenica della Misericordia") ed alla Santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Diario 699). "Figlia mia, dì che la Festa della mia Misericordia è uscita dalle mie viscere a conforto del mondo intero" (Diario 1517).
    Gesù desidera che questa festa sia celebrata la prima domenica dopo Pasqua. Gesù ha fatto una grande promessa per chi riceve il sacramento della Confessione e della Comunione in tal giorno: il perdono totale dei nostri peccati e la remissione delle pene! Si tratta di un'indulgenza plenaria, come quella ricevuta nel Battesimo.

    Il Sacramento della Confessione
    "Figlia mia, quando ti accosti alla santa Confessione, a questa sorgente della mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il mio Sangue ed Acqua che uscirono dal mio Cuore e nobilitano la tua anima. Ogni volta che vai alla santa Confessione immergiti tutta nella mia Misericordia con grande fiducia, in modo che Io possa versare sulla tua anima l'abbondanza delle mie grazie. Quando vai alla Confessione, sappi che
    Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro al sacerdote, ma sono Io
    che opero nell'anima. Lì la miseria dell'anima si incontra col Dio della Misericordia. Dì alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la mia generosità non avrà limiti. I rivoli della mia grazia inondano le anime umili. I superbi sono sempre nell'indigenza e nella miseria, poiché la mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili" (Diario 1602).
    "Dì alle anime dove debbono cercare le consolazioni, cioè nel tribunale della Misericordia. Lì avvengono i più grandi miracoli che si ripetono continuamente. Per ottenere questo miracolo non occorre fare pellegrinaggi in terre lontane né celebrare solenni riti esteriori, ma basta mettersi con fede ai piedi di un mio rappresentante e confessargli la propria miseria ed il miracolo della Divina Misericordia si manifesterà in tutta la sua pienezza. Anche se un'anima fosse come un cadavere in decomposizione ed umanamente non ci fosse alcuna possibilità di resurrezione e tutto fosse perduto, non sarebbe così per Dio: un miracolo della Divina Misericordia risusciterà quest'anima in tutta la sua pienezza. Oh! Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà troppo tardi!" (Diario 1448).

    La Santa Comunione
    "Io desidero unirmi con le anime umane; la mia delizia è unirmi con le anime. Sappi,
    figlia mia, che quando nella santa Comunione vengo in un cuore umano, ho le mani
    piene di grazie di ogni genere e desidero donarle all'anima, ma le anime non mi prestano
    nemmeno attenzione, mi lasciano solo e si occupano d'altro. Oh, quanto è triste per Me
    che le anime non conoscano l'Amore! " (Diario 1385).
    "Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a Me nella santa Comunione!
    Attendo le anime ed esse sono indifferenti verso di Me. Le amo con tanta tenerezza e
    sincerità ed esse non si fidano di Me! Voglio colmarle di grazie, ma esse non vogliono
    riceverle. Trattano con Me come una cosa inerte, eppure ho un Cuore pieno di
    Misericordia e d'amore".
    "Scrivi questo per le anime dei religiosi: che è una delizia per Me entrare nei loro cuori
    con la santa Comunione" (Diario 1638).
    "Vedi, ho lasciato il trono del Cielo per unirmi a te. Quello che vedi ora è appena un
    lembo e la tua anima già sviene per amore, allora come si sbalordirà il tuo cuore quando
    mi vedrai in tutta la mia gloria? Ma voglio dirti che la vita eterna deve cominciare già su
    questa terra per mezzo della santa Comunione. Ogni santa Comunione ti rende più
    idonea a trattare familiarmente con Dio per tutta l'eternità" (Diario 1810).





    http://pescatoridifede.blogspot.com/2013/12/novene.html
  • Novena dell'Immacolata.(dal 29 Novembre al 7 dicembre)

    1° Giorno - AURORA Di SALVEZZA.
    "Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?"
    "Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia di primavera che feconda la terra".
    Fulgida come il sole
    All'aurora c'è un momento stupendo: quello che precede immediatamente il sorgere del sole. All'inizio un lieve impallidire del cielo a oriente, appena visibile nella notte. In seguito il chiarore va crescendo lentamente, poi più in fretta, sempre più in fretta.
    Ed ecco infine un momento in cui il nascere della luce è così vittorioso e ardente, lo splendore così accecante per gli occhi abituati alla notte, che ci si potrebbe credere davanti al sole stesso: appena un istante dopo, come una fiammata, la sua luce divamperà sul filo dell'orizzonte.
    Ed ecco finalmente il sole... Così l'Immacolata Concezione.
    Prima, nella lunga serie dei secoli precedenti, si poteva intravedere l'alba di Cristo, un lontano preludio della sua purezza e santità, già del resto meraviglioso se si considera che veniva realizzato nella natura umana, ma ancora tanto oscuro rispetto a Lui. Maria, invece, appare come culmine dell'aurora, il sorgere del giorno...nella Vergine che tutto si riunisce per poi passare da Lei al Figlio... Così l'Antico Testamento e tutto quello che vi è di storia sacra nell'umanità, come ha prefigurato Cristo, ha anche prefigurato la Vergine.
    Le donne e le cose sante dell'antica alleanza la rappresentano; il tempio e l'altare, il Sinai e l'arcobaleno, il roveto ardente ne sono un simbolo; è la Vergine che viene attraverso tutti questi segni, perché attraverso di lei viene "Colui che viene".
    (E. Mersch)
    Invocazione d'aiuto a Maria.

    O Vergine Immacolata, primo e soave frutto di salvezza, noi Ti ammiriamo e con Te celebriamo le grandezze del Signore che ha fatto in Te mirabili prodigi.

    Guardando Te, noi possiamo capire ed apprezzare l'opera sublime della Redenzione e possiamo vedere nel loro risultato esemplare le ricchezze infinite che Cristo, con il suo Sangue, ci ha donato.

    Aiutaci, o Maria, ad essere, come Te, salvatori insieme con Gesù di tutti i nostri fratelli. Aiutaci a portare agli altri il dono ricevuto, ad essere "segni" di Cristo sulle strade di questo nostro mondo assetato di verità e di gloria, bisognoso di redenzione e di salvezza. Amen.

    (A. Gemma)

    2° Giorno - PIENA Di GRAZIA
    "Il Signore Dio disse al serpente: "Poiché tu hai fatto questo, sii maledetto... lo porrò inirnicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".
    La prima Redenta
    Con Maria inizia la lotta tra la stirpe della donna e la stirpe del serpente; lotta dichiarata fin dalla prima origine della Vergine, essendo questa concepita senza alcuna macchia di peccato e quindi in completa opposizione a Satana. L'ostilità si farà poi gigantesca e si risolverà in vittoria quando Gesù, "la stirpe" di Maria, apparirà nel mondo e con la sua morte distruggerà il peccato.
    Il privilegio dell'Immacolata non consiste però soltanto nell'assenza del peccato di origine, ma più ancora nella pienezza di grazia. "La Madre di Gesù, la quale ha dato al mondo la Vita stessa che tutto rinnova...da Dio è stata arricchita di doni consoni a tanto ufficio...adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità tutta singolare"
    Il saluto di Gabriele: "Salve, piena di grazia, il Signore è con te" (Lc 1,28) è la più valida testimonianza dell'immacolata Concezione di Maria, la quale non sarebbe in senso totale "piena di grazia" se anche per un solo istante fosse stata sfiorata dal peccato.
    La Vergine ha cominciato così la sua esistenza con una ricchezza di grazia che supera immensamente quella che i più grandi Santi conseguono alla fine della loro vita.
    Se poi si considera la sua assoluta fedeltà, la sua totale disponibilità a Dio, si può intuire a quali altezze di amore e di comunione con l'altissimo, Maria sia giunta, precedendo "di gran lunga tutte le altre creature celesti e terrestri"
    (P. Gabriele di Santa M. Maddalena)
    Ti saluto, o Maria

    Ti saluto, o Maria, tutta pura, tutta irreprensibile e degna di lode.
    Tu sei la corredentrice,
    la rugiada dei mio arido cuore, la serena luce
    della mia mente confusa,
    la riparatrice di tutti i miei mali.
    Compatisci, o purissima, l'infermità dell'anima mia. Tu puoi ogni cosa, perché sei la Madre di Dio; a Te nulla si nega, perché sei la regina
    Non disprezzare
    la mia preghiera e il mio pianto, non deludere la mia attesa. Piega il Figlio tuo in mio favore e, finché durerà questa vita, difendimi, proteggimi, custodiscimi.
    (S. Efrem)

    3° Giorno - PER SINGOLARE PRIVILEGIO
    "Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli "
    Il capolavoro di Dio
    La prima e inevitabile imperfezione che contrae l'anima di ogni misero figlio di Adamo è il peccato originale. Solo Maria ne fu esente: Ella è l’Immacolata Concezione.
    Il peccato originale non è altro che il peccato di superbia commesso dai nostri progenitori fin dalle origini e questo peccato portò ad Adamo e ai suoi discendenti innumerevoli mali. Anche Maria come discendente di Adamo avrebbe dovuto contrarre il peccato originale; avrebbe dovuto apparire in questo mondo priva, come noi, dei doni preternaturali e soprannaturali, priva specialmente della grazia di Dio. Ma non fu così. Ella per singolare privilegio a Lei concesso da Dio, in previsione dei meriti dei Figlio Redentore, fin dal primo istante della sua concezione fu preservata dalla colpa originale. La verità dell'Immacolata Concezione fu proposta implicitamente dai Padri della Chiesa con quelle innumerevoli espressioni che esaltano l'assoluta purezza e santità di Maria. In seguito questa verità venne insegnata e professata in modo più esplicito finché il Papa Pio IX, il giorno 8 dicembre 1854, la definì solennemente come dogma della fede cattolica. La stessa Vergine Santa a Lourdes facendo eco alla voce del Papa si presentò a Bernardetta dicendo: "Io sono l'Immacolata Concezione".
    Ottienimi un cuore fedele

    Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente.
    .

    Ottienimi un cuore semplice che non ripieghi ad assaporare le proprie tristezze: un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione

    un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male. Formami un cuore dolce e umile che ami senza esigere di essere riamato

    un cuore grande e indomabile così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e nessuna indifferenza lo possa stancare

    un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal suo grande amore con una piaga che non rimargini se non in Cielo

    (P. Grandmaison)

    4° Giorno - RALLEGRATI, FIGLIA Di SION
    Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché ecco, io "Vengo ad abitare in mezzo a te - oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te".
    Nessuna creatura fu mai così vicina a Dio come la beata Vergine Maria. Chi più puro? Chi più irreprensibile? Quale prodigio! Nel suo immenso amore per gli uomini, Dio non si è vergognate di prendere come Madre Colei ch'era sua creatura.
    Veramente a Maria si applicano le parole del profeta Zaccaria: "Canta inni, rallegrati, o figlia di Sion, perché ecco che vengo ad abitare in mezzo a te, dice il Signore". Ed è ancora a Lei che si rivolge Gioele allorché esclama: "Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci poiché cose grandi ha fatto il Signore".
    Esulta, casa dei Signore, terra che Dio ha sfiorato con i suoi passi. Tu che hai contenuto nella tua carne Colui la cui divinità sorpassa l'universo. Da Te, Colui che è la Divinità stessa ha assunto la natura umana; l'eterno è entrato nel tempo e l'infinito si è lasciato circoscrivere. Esulta, Dimora di Dio che brilli della luce della divinità...
    "Ti saluto, o piena di grazia": la tua opera e il tuo nome sono fonti di gioia più della gioia stessa. Da Te è venuta al mondo la gioia immortale, il Cristo, rimedio alla tristezza degli uomini. Esulta, Paradiso più felice del giardino dell'Eden nel quale è germogliata ogni virtù ed è spuntato l'albero della Vita.
    (S. Teodoro Studista)
    Aiutaci, o Madre

    Regina nostra,
    inclita Madre di Dio,
    Ti preghiamo:
    fa' che i nostri cuori
    siano ricolmi di grazia
    e risplendano di sapienza.

    Rendili forti con la tua forza
    e ricchi di virtù.
    Su noi effondi il dono
    della misericordia,
    perché otteniamo il perdono
    dei nostri peccati.

    Aiutaci a vivere
    così da meritare la gloria
    e la beatitudine dei Cielo.
    Questo ci conceda
    Gesù Cristo, tuo Figlio,
    che Ti ha esaltata
    al di sopra degli Angeli,

    Ti ha incoronata Regina,
    e Ti ha fatto assidere
    in eterno su fulgido trono.
    A Lui onore e gloria
    nei secoli. Amen.

    (S. Antonio di Padova)


    5° Giorno - BELLA COME LA LUNA
    "Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle"
    "Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?".
    Mediatrice di grazie
    Nella contemplazione della Vergine Immacolata ci farà da guida la sacra liturgia che non si stanca di chiamarla: bella come la luna, fulgida come il sole.
    Anzitutto, guardiamo Maria «bella come la luna». E’ un modo questo per esprimere l'eccelsa bellezza di Lei. Come deve essere bella la Vergine! Quante volte siamo stati colpiti dalla bellezza di un volto angelico, dall'incanto di un sorriso di bambino, dal fascino di uno sguardo puro! E certamente nel volto della propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli splendori della sua arte divina...Come splende la luna nel cielo oscuro, così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre accanto a Lei. Maria è la più bella di tutte le creature...Sul suo volto non si rivela soltanto la bellezza naturale. Nell'anima di Lei Iddio ha riversato la pienezza delle sue ricchezze con un miracolo della sua onnipotenza. Possiamo immaginare che il volto di Gesù, quel volto che gli Angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti del volto di Maria? Così il volto di ogni figlio rispecchia gli occhi della madre.
    Potessimo avere la voce di San Bernardo che non si stancava di lodare, di cantare, di ammirare, di esultare dinanzi al trono della Vergine! Potessimo avere la lingua degli Angeli per poter dire la bellezza, la grandezza della loro Regina! Salvaci, o Maria!
    Salvaci, o Maria!

    O Vergine, bella come la luna, delizia dei Cielo, nel cui volto guardano i beati
    e si specchiano gli Angeli,fa' che noi, tuoi figli, Ti assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma rifulge nell'eternità.

    O Maria, Sole dei Cielo,
    risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli, concedi a noi
    un riflesso dei tuo lume e dei tuo fervore.

    Salvaci, o Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma dell'amore. Amen.


    6° Giorno - VISIONE Di PARADISO

    "Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna, macchia... Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore. Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. Fontana che irrora i giardini, pozzo d'acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano".

    Fiore candido di Redenzione
    Immacolata dice anzitutto i fulgori dell'aurora. Preservata immune dalla contaminazione originale, Maria è riempila di grazia fin dal primo istante del suo concepimento. Già nel seno materno, l'anima di Maria è pervasa di luce divina: dopo la morte di lunghi secoli, trascorsi nella colpa dei progenitori, si alza questa stella mattutina, limpida e pura, trasparente e inviolata, mentre il cielo trascolora nella promessa del giorno imminente.
    Immacolata dice poi promessa e fiore candido di Redenzione.
    Colei che, in vista dei meriti del suo Figlio Redentore, è stata preservata dalla macchia originale, ha avuto questo privilegio perché predestinata alla sublime missione di Madre di Dio. Ella, che doveva dare una carne mortale al Verbo eterno dei Padre, non poteva essere contaminata neppure per un istante dall'ombra dei peccato.
    Infine, Immacolata dice visione di Paradiso. Preannunzia l'alba di quel giorno eterno, e ci guida e sostiene nel cammino che ancora ce ne separa. Per questo l'inno liturgico "Ave, Maria Stella" ha la dolce invocazione: "Fa' che, vedendo con Te Gesù, con Te sempre possiamo gioire". A questo termine estremo, coronamento della vita di grazia, devono tendere i palpiti del nostro cuore, e gli sforzi più generosi di cristiana fedeltà.
    (Giovanni XXIII, 7 dic. 1959)
    Tu, o Maria

    Ave Maria! piena di grazia, più Santa dei Santi, più elevata dei cieli, più gloriosa degli Angeli, Ave, celeste Paradiso! più venerabile d'ogni creatura.

    Ave, celeste Paradiso! tutto fragranza, giglio che olezza soave, rosa profumata che si schiude a salute dei mortali. Ave, tempio immacolato di Dio costruito santamente, adorno di divina magnificenza, aperto a tutti, oasi di mistiche delizie.

    Ave purissima! Vergine Madre! Degna di lode e di venerazione, fonte d'acque zampillanti, tesoro di innocenza, splendore di santità.

    Tu, o Maria, guidaci al porto della pace e della salvezza, a gloria di Crísto che vive in eterno con il Padre e con lo Spirito Santo. Amen.

    (S. Germano)

    7° Giorno - SPECCHIO PURISSIMO
    "La Sapienza è un'emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente: per questo nulla di contaminato in essa si infiltra. E’ un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e un'immagine della sua bontà...Essa in realtà è più bella dei sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; a questa infatti succede la notte, ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere»
    Incanto ma non sogno
    Dio la volle, specchio purissimo di santità e di bontà, tipo ideale e reale per l'umanità rigenerata da Cristo. Incanto, ma non sogno. Privilegio per ogni cristiano a subirne il fascino, a gustarne la gioia.
    E la visione, tanto singolare, ma reale, si fa simbolica, esempio, stimolo, luce, conforto per noi, sommersi nel mondo moderno, che siamo abbagliati dalle luci accecanti della ostentata seduzione dei sensi, priva di vera bellezza, di grazia e di innocenza e siamo circondati da un ambiente tanto inquinato di licenzioso costume e di vizio degradante. La nostra devozione ci dia coraggio per concorrere a difendere nei nostri giorni la verità dell'amore, l'integrità della famiglia, la nobiltà dello spettacolo, la moralità della vita collettiva, l"'ecologia" della nostra civiltà che non deve né arrossire né dimenticarsi di essere cristiana, e quindi di avere la Vergine Madre Immacolata Maria, vestita di sole, per emblema della propria speranza e della propria salvezza. (Paolo VI)
    Ricordati dei tuoi figli

    O Vergine Maria, Madre della Chiesa, a Te raccomandiamo la Chiesa tutta. Tu che sei chiamata "aiuto dei Pastori", proteggi e assisti i vescovi nella loro missione apostolica, e quanti, sacerdoti, religiosi, laici, li aiutano nella loro ardua fatica.

    Ricordati di tutti i tuoi figli;avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza; aumenta la carità.

    Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità, nei pericoli; ricordati di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere per la fede. A costoro, o Vergine, concedi la forza e affretta il sospirato giorno della giusta libertà.


    8° Giorno - IDEALE DELLA CHIESA
    "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata".
    Una parola fuori uso
    Oggi la parola 'peccato' è taciuta... Sembra una parola fuori uso, quasi un termine sconveniente, di cattivo gusto. E si capisce il perché. La nozione di peccato coinvolge due realtà: una realtà vivente, onnipotente: Dio; ed una realtà soggettiva e relativa alla nostra persona, cioè la relazione insopprimibile delle nostre azioni al Dio presente, interrogante la nostra libera scelta...Ne deriva un'etica folle che tende a rendere tutto lecito quanto piace o quanto giova, e che toglie alla vita il suo senso profondo, derivante dalla distinzione tra il bene e il male e l'avvilisce in una visione finale di angosciosa e disperata vanità. L'uomo raggiunge la sua personalità nel possesso della grazia divina; la vera ricchezza è possedere l'amore di Dio, donatoci gratuitamente per il Cristo. Nell'uomo, la bellezza produce l'amore; nel cristiano è l'amore di Dio che produce la bellezza, la sua autentica nobiltà...Dobbiamo metterci in uno stato di difesa, di ripudio, di rinuncia a tante esibizioni e manifestazioni del malcostume moderno e non cedere per ipocrisia o per rispetto umano all'immoralità pubblica. Lo splendore dell'immacolata che brilla dinanzi ai nostri occhi ci suggerisce: "Ecco quello che devi essere".
    O Padre Misericordioso

    O Padre di misericordia, datore di ogni bene, noi Ti ringraziamo perché dalla nostra stirpe umana hai eletto la beata Vergine Maria ad essere Madre del Figlio tuo fatto uomo.

    Ti ringraziamo perché l'hai preservata da ogni peccato, l'hai riempita di ogni dono di grazia, l'hai congiunta all'opera di redenzione del tuo Figlio e l'hai assunta in anima e corpo al Cielo.

    Ti preghiamo, per sua intercessione, di poter realizzare la nostra vocazione cristiana, di crescere ogni giorno nel tuo amore e di venire con Lei a godere per sempre nel tuo regno beato. Amen.


    9°GIORNO - CONSACRAZIONE ALL'IMMACOLATA
    «Beato l'uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia. Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene favore dal Signore».
    Per amare Dio
    Non è possibile che qualcuno si possa convertire o santificare senza l'aiuto della Vergine Immacolata. Anzi, quanto più uno si avvicina a questa dispensatrice di grazia, tanto più abbondantemente sarà arricchito di tale dono, più facilmente si potrà santificare, e con maggior frutto lavorerà per la santificazione del prossimo. Ma è indispensabile che chi desidera occuparsi della salvezza degli altri incominci da se stesso. Perciò deve avvicinarsi sempre più all'Immacolata, per ricevere da Lei la grazia di amare Dio. E si avvicina all'immacolata nel modo migliore colui che si dona a Lei totalmente. Tuttavia, questa donazione di sé non esige affatto l'abbandono del mondo e della famiglia e l'ingresso in un istituto religioso. Ci si può benissimo occupare dei propri affari, dei propri impegni, ma, per il fatto che ci si è donati totalmente all'immacolata, non siamo più noi ad offrire i nostri problemi quotidiani a Dio, ma è l'immacolata stessa, cui ci siamo consacrati, che presenta noi e tutte le nostre cose a Dio. t: evidente che chi vuole appartenere a Maria, fa di tutto perché la propria vita divenga sempre più degna di un figlio. Non solo, ma sperimentando la forza di cui gode nelle tentazioni e la consolazione che prova nelle difficoltà, si preoccupa di partecipare anche agli altri la propria felicità, cosicché essi pure siano attratti da Maria e i loro cuori appartengano a Lei. E Maria illuminerà questi cuori, li riscalderà con l'amore dei suo Cuore materno, li infiammerà con il fuoco della carità che arde nel Cuore Divino di Gesù.
    (S. Massimiliano Maria Kolbe)
    Chinati su di noi

    Ascolta, o prediletta da Dio, l'ardente grido che ogni cuore fedele innalza verso di Te. Chinati sulle nostre piaghe doloranti.

    Muta le menti dei malvagi, asciuga le lacrime degli afflitti e degli oppressi, custodisci il fiore della purezza nei giovani, proteggi la Chiesa santa, fa' che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bontà.

    Accogli, o Madre dolcissima, le nostre umili suppliche e ottienici soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al tuo trono l'inno che si leva oggi sulla terra intorno ai tuoi altari: tutta bella sei, o Maria! Tu gloria, Tu letizia, Tu onore del nostro popolo. Amen.



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  • Novena di Natale


    INVITATORIO
    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Rallegrati, popolo di Dio, esulta città di Sion
    Ecco il Signore viene - e in quel giorno splenderà una grande luce †
    Dai monti e dai colli le acque scenderanno gioiose -
    perché viene il grande profeta † che rinnoverà Gerusalemme.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Ecco viene il Dio fatto uomo e siederà sul trono di Davide †
    voi lo vedrete e il vostro cuore proverà una grande gioia.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Ecco viene il nostro protettore, il Santo d'Israele - con la corona regale sul Suo capo †
    dominerà da un mare all'altro - fino agli ultimi confini della terra.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Il Signore l'ha promesso: Egli sta per venire †
    se ancora indugia, vigilate, ecco viene per salvarci.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Il Signore scenderà come pioggia feconda †
    nei suoi giorni fiorirà la giustizia e la pace †
    tutti i re lo adoreranno -
    gli saranno soggette tutte le nazioni della terra.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Nascerà per noi un Bambino e il Suo nome sarà Dio potente †
    siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano †
    a Lui appartengono la forza, la salvezza e il regno eterno.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    Betlemme città dell'Altissimo, da te uscirà il Signore d'Israele †
    Le sue origini son eterne, fin dai giorni più lontani †
    Egli sarà grande su tutta la terra -
    E la sua venuta porterà tra noi la pace.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    (Nella vigilia si aggiunge:)
    Domani verrà distrutta l'iniquità della terra †
    E inizierà il suo regno fra noi il Salvatore di ogni uomo.

    DISCENDE IL RE DAL CIELO, VENITE, ADORIAMO.

    POLISALMO
    Si rallegrino i cieli ed esulti la terra †
    o monti acclamate, inneggiate.
    Ecco, il nostro Dio viene e ci salva †
    avrà compassione dei suoi poveri.
    O cieli mandate la rugiada †
    le nuvole piovano il Giusto.
    La, terra si apra e spunti il Salvatore †
    e faccia germogliare la Giustizia.
    Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noi †
    Facci visita nel tuo Salvatore.
    Dimostraci, Signore, la tua misericordia †
    e donaci la Tua salvezza.
    Signore degli eserciti vieni a liberarci †
    illumina il Tuo volto e noi saremo salvi.
    Così verrà conosciuta sulla terra la Tua via †
    in tutte le nazioni la Tua salvezza.
    O Pastore d'Israele, ascolta il nostro grido †
    vieni e risveglia la Tua forza.
    Vieni, Signore, vieni e non tardare †
    sciogli i peccati del tuo popolo.
    GLORIA AL PADRE E AL FIGLIO -
    E ALLO SPIRITO SANTO.
    COME ERA IN PRINCIPIO ORA E SEMPRE -
    NEI SECOLI DEI SECOLI. AMEN.

    INNO
    Grida una voce agli uomini, a Dio convertitevi; †
    il Suo regno è in mezzo a noi, dall'alto splende ormai Gesù.
    Ecco l'Agnello viene a noi, per cancellare il debito, †
    chiediamo con le lacrime, perdono a Dio Altissimo.
    Il Creator dei secoli, discende in mezzo agli uomini, †
    si incarna per redimere l'umanità colpevole.
    Celeste grazia riempì Maria, la Purissima, †
    e il seno di una Vergine portò un mistero altissimo.
    Nel suo cuore umile Iddio volle scendere: †
    Maria resta vergine, diventa madre di Gesù.
    Onore, lode, gloria al Padre e all'Unigenito, †
    con il Divino Spirito, nei secoli dei secoli. Amen

    C. Stillate cieli dall'alto e le nubi piovano il Giusto.
    T. Si apra la terra e germogli il Salvatore.

    ANTIFONE AL MAGNIFICAT

    16 dic.
    Ecco, verrà il Re, Signore della terra,
    e toglierà il giogo della nostra schiavitù.

    17 dic.
    O Sapienza,
    che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del
    mondo, e tutto disponi con soavità e con forza, vieni, insegnaci
    la via della saggezza.

    18 dic.
    O Signore, guida della casa d'Israele,
    che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai
    gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente.

    19 dic.
    O Germoglio di Jesse,
    che ti innalzi come segno per i popoli:
    tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano:
    vieni a liberarci, non tardare.

    20 dic.
    O Chiave di Davide,
    scettro della casa d'Israele, che apri, e nessuno può chiudere,
    chiudi, e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero,
    che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.

    21 dic.
    O Astro che sorgi,
    splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina
    chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.

    22 dic.
    O Re delle genti,
    atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i
    popoli in uno, vieni, e salva l'uomo che hai formato dalla
    terra.

    23 dic.
    O Emmanuele, nostro re e legislatore,
    speranza e salvezza dei popoli:
    vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.

    24 dic.
    Quando sorgerà il sole,
    vedrete il Re dei re:
    come lo sposo dalla stanza nuziale
    egli viene dal Padre.


    MAGNIFICAT
    L'anima mia magnifica il Signore *
    e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
    perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
    e Santo è il suo nome:
    di generazione in generazione la sua misericordia *
    si stende su quelli che lo temono.
    Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
    ha rovesciato i potenti dai troni, *
    ha innalzato gli umili;
    ha ricolmato di beni gli affamati, *
    ha rimandato i ricchi a mani vuote.
    Ha soccorso Israele, suo servo, *
    ricordandosi della sua misericordia,
    come aveva promesso ai nostri padri, *
    adAbramo e alla sua discendenza per sempre.
    Gloria al Padre e al Figlio *
    e allo Spirito Santo.
    Come era nel principio e ora e sempre, *
    nei secoli dei secoli. Amen.

    ADORIAMO IL SACRAMENTO
    Adoriamo il Sacramento
    che Dio Padre ci donò.
    Nuovo patto, nuovo rito
    nella fede si compì.
    Al mistero è fondamento
    la Parola di Gesù
    la parola di Gesù.
    Gloria al Padre Onnipotente,
    gloria al Figlio Redentor;
    lode grande, sommo onore
    all'Eterna Carità.
    Gloria immensa, eterno amore
    alla Santa Trinità
    alla Santa Trinità.
    Amen.



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  • Novena per la Natività della Beata Vergine Maria. (dal 30 agosto al 7 settembre

    Novena per la Natività della Beata Vergine Maria.
    (dal 30 agosto al 7 settembre


    Leggere la preghiera iniziale e recitare poi 30 Ave Maria per ogni giorno della Novena; si diranno in tutto 270 Ave Maria in memoria dei giorni che Maria Santissima rimase nel seno di sua madre Sant'Anna. Questa devozione è stata insegnata dalla Vergine stessa a Santa Geltrude.


    Preghiera:
    Gloriosissima Vergine e clementissima Madre di Dio, Maria,
    eccomi prostrato ai tuoi santissimi piedi, come servo umile e tuo indegno devoto.
    Ti prego dal più profondo del mio cuore
    di degnarti di ricevere queste mie piccole lodi e fredde benedizioni
    che Ti offro con questa santa novena.
    Sono preghiere che cercano di unirsi a quelle numerose e fervorose
    che gli Angeli e i Santi innalzano a Te ogni giorno.
    In cambio Ti supplico di concedermi che,
    come Tu sei nata al mondo per essere Madre di Dio,
    rinasca anch'io alla Grazia per essere tuo figlio
    in modo che amando Te dopo Dio sopra ogni altra cosa creata
    e servendoti fedelmente sulla terra,
    possa un giorno venire a lodarti e benedirti per sempre in Cielo.
     Intercalare le prime dieci Ave Maria con la frase:

    "Sia benedetto, o Maria, quel felicissimo istante in cui sei stata concepita senza macchia originale".
     Intercalare le seconde dieci Ave Maria con la frase:

    "Sia benedetto, o Maria, quel beatissimo tempo in cui sei rimasta nel seno di tua madre Sant'Anna".
     Intercalare le terze dieci Ave Maria con la frase:

    "Sia benedetto, o Maria, quel fortunatissimo momento in cui sei nata al mondo per essere Madre di Dio".
    Salve, o Regina...


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  • Triduo a Santa Teresa di Gesù Bambino.

    O Dio, vieni a salvarmi.
    Signore, vieni presto in mio aiuto.
    Gloria al Padre...

    1. Eterno Padre che con infinita misericordia ricompensi chi fedelmente ascolta la tua parola, per l'amore purissimo che tua figlia Santa Teresa ebbe per Gesù Bambino, così da obbligarti ad esaudire in cielo i suoi desideri, poiché lei sulla terra aveva aderito con gioia alla tua volontà, mostrati propizio alle suppliche che per me Lei stessa Ti implora, ed esaudisci le mie preghiere accordandomi la grazia che Ti chiedo.
    - Pater, Ave, Gloria

    2. Eterno Figlio divino che hai promesso di ricompensare anche il più piccolo servizio reso al prossimo per tuo amore, volgi io sguardo alla tua sposa Santa Teresa di Gesù Bambino che ebbe tanto a cuore la salvezza delle anime e per quanto ha fatto e sofferto, ascolta la sua promessa di "trascorrere il cielo facendo del bene sulla terra" e concedimi la grazia che con tanto ardore Ti chiedo.
    - Pater, Ave, Gloria

    3. Eterno Spirito Santo che hai arricchito con tante grazie l'anima eletta di Santa Teresa di Gesù Bambino, io Ti scongiuro per la fedeltà con cui corrispose ai tuoi santi doni: ascolta la preghiera che per me lei stessa Ti rivolge e accogliendo la sua promessa di "lasciar cadere una pioggia di rose", accordami la grazia di cui ho tanto bisogno.
    - Pater, Ave, Gloria

    Vita in breve.

    Nacque ad Alençon in Francia nel 1873, da genitori cristiani. Compì i suoi studi presso le benedettine di Lisieux. All’età di 15 anni, dopo numerosi tentativi e suppliche, ottenne il permesso di entrare nel monastero delle Carmelitane di Lisieux. Praticò in modo particolare l'umiltà, la semplicità evangelica e la fiducia in Dio, e queste medesime virtù insegnò soprattutto alle novizie con la parola e con l'esempio. Il 30 settembre. 1897 esalava l'ultimo respiro. Fu canonizzata nel 1925. Giovanni Paolo II l’ha dichiarata Dottore della Chiesa il 19 ottobre 1997. La giovane santa, che aveva mantenuto la promessa di far cadere dal cielo una pioggia di rose, continua a irrorare la Chiesa.