martedì 6 maggio 2014

Papa Francesco nell'omelia: la vanità non fa bene, soprattutto nella Chiesa

Papa Francesco: arrampicatori, affaristi e vanitosi fanno male alla Chiesa

Papa Francesco arrampicatori affaristi vanitosi fanno male alla Chiesa
Seguiamo Gesù per qualche vantaggio personale o per amore?” Ha domandato Papa Francesco nel corso della riflessione mattutina di oggi 5 maggio 2014 in Casa Santa Marta. La domanda, molto attuale, che il Pontefice rivolge a tutti i cristiani, siano essi ordinati che laici, tocca le coscienze di ognuno e ci mostra come la tentazione di seguire Gesù per soldi, potere o vanità sia un male presente oggi nella Chiesa come tra i primi discepoli di Gesù quando ancora Egli era in vita.
Il Vangelo del giorno, infatti, parla del rimprovero rivolto da Gesù a coloro che lo seguivano soltanto perché sazi, avendo Egli moltiplicato i pani e i pesci: “noi siamo tutti peccatori – ha osservato il Pontefice - e sempre c’è qualcosa di interessato che deve essere purificato nel seguire Gesù e dobbiamo lavorare interiormente per seguirlo per Lui, per amore” in questo modo evitando di cadere in quelli che sono i tre atteggiamenti sbagliati di seguire Gesù da cui egli stesso ci mette in guardia: seguire Gesù per vanità, seguire Gesù per potere e seguire Gesù per soldi.
Quanto al primo atteggiamento, è Gesù stesso che dice “No, no: questo non va. Non va. La vanità non fa bene” riferendosi a quelli che “volevano farsi vedere, a loro piaceva – per dire la parola giusta – piaceva pavoneggiarsi e si comportavano come veri pavoni!” Anche noi, confessa Bergoglio “facciamo cose cercando di farci vedere un po’, cercando la vanità. È pericolosa, la vanità, perché ci fa scivolare subito sull’orgoglio, la superbia e poi tutto e finito lì… E io anche penso a noi, a noi pastori – ha detto il Santo Padre – perché un pastore che è vanitoso non fa bene al popolo di Dio“.
Il secondo atteggiamento da evitare è quello delle persone che “seguono Gesù, ma un po’, non del tutto consapevolmente, un po’ inconsciamente, ma cercano il potere, no? – facendo diretto riferimento alle Scritture ha commentato - Il caso più chiaro è Giovanni e Giacomo, i figli di Zebedeo, che chiedevano a Gesù la grazia di essere primo ministro e vice-primo ministro, quando sarebbe venuto il Regno“. Anche al giorno d’oggi, purtroppo, “nella Chiesa ci sono arrampicatori! Ci sono tanti, che usano la Chiesa per … e Gesù rimprovera questi arrampicatori che cercano il potere”.
Infine vi sono “quelli che seguono Gesù per i soldi, con i soldi, cercando di approfittare economicamente del collegio, dell’ospedale, della parrocchia, della diocesi, della comunità cristiana“. Questo atteggiamento che tocchiamo spesso da vicino leggendo alcuni fatti di cronaca era presente fin dalla “prima comunità cristiana, che ha avuto questa tentazione” sono i casi di “Simone, Anania e Saffira … Questa tentazione c’è stata dall’inizio, e abbiamo conosciuto tanti buoni cattolici, buoni cristiani, amici, benefattori della Chiesa, anche con onorificenze varie … tanti! - ha concluso amaramente Papa Francesco - Che poi si è scoperto che hanno fatto affari un po’ bui: erano veri affaristi, e hanno fatto tanti soldi! Si presentavano come benefattori della Chiesa ma prendevano tanti soldi e non sempre soldi puliti“.

Meditazione del giorno 06/05/2014


 

Martedì della III settimana di Pasqua
Meditazione del giorno
Baldovino di Ford (?-ca 1190), abate cistercense, poi vescovo
Il Sacramento dell’altare II, 3 ; SC 93
 
“Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”
 
    Il Cristo è "pane della vita" per quelli che credono in lui: Credere in Cristo è mangiare il pane di vita, è possedere in sé il Cristo, è possedere la vita eterna…

    “Io sono il pane della vita. – Egli dice - I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti” (Gv 6,48ss). In ciò si deve capire la morte spirituale. Perché sono morti? Perché credevano a ciò che vedevano; non capivano ciò che non vedevano… Mosè ha mangiato la manna, Aronne pure e molti altri anche che sono piaciuti a Dio e non sono morti. Perché non sono morti? Perché hanno capito nello spirito, hanno avuto fame nello spirito, hanno gustato nello spirito la manna per essere saziati nello spirito.  “Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia” (v. 50).

    Questo pane, cioè Cristo stesso che così parlava…, è stato prefigurato dalla manna, ma può più della manna. Poiché per se stessa la manna non poteva impedire di morire spiritualmente… Ma i giusti hanno visto nella manna Cristo, hanno creduto alla sua venuta, e Cristo, di cui la manna era il simbolo, dà a tutti coloro che credono in lui di non morire nello spirito. Ecco perché dice: “ Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia”. Qui sulla terra, qui ora, davanti ai vostri occhi, occhi di carne, qui si trova “il pane disceso dal cielo”. “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (v.51). Il “pane di vita” di poco fa è ora chiamato “pane vivo”. Pane vivo, perché possiede in se stesso la vita che resta e perché può liberare dalla morte spirituale e dare la vita. Prima ha detto : “Chi ne mangia non morirà”; ora parla chiaramente della vita che dona: “Chi mangia questo pane vivrà in eterno” (v. 58).

La parola del giorno 06/05/2014


Martedì della III settimana di Pasqua

Atti degli Apostoli 7,51-59.8,1a.
In quei giorni, Stefano diceva al popolo, agli anziani e agli scribi: "O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi.
Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori;
voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata".
All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra
e disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio".
Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui,
lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito".
Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione.


Salmi 31(30),3cd-4.6.8ab.17.21abc.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.

Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.

Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
Tu mi nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;

mi metti al sicuro nella tua tenda.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,30-35.
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero;
il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»

Frase del giorno 06 Maggio

I soldi possono costruire una
casa, ma solo l'amore la rende un 
focolare.