lunedì 10 marzo 2014

VERSO DEL 10.03.2014

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«Fino a quando griderò, o Signore, senza che Tu mi dia ascolto?»

Abacuc 1:2

PROPRIO PRIMA DELLA VITTORIA

Se stai sperimentando confusione, dolore e sofferenza, forse Dio sta operando in tuo favore in un modo tutto Suo.

Spesso è l’opera sovrana del nostro Dio che svela un piano speciale noto a Lui solo.
In tutta la sofferenza del popolo di Dio, Egli è all’opera. Il miracolo presto segue la confusione.

Studia la tua Bibbia e scoprirai questi stessi schemi nelle vite di tutto il popolo di Dio.
Caso dopo caso, quando Dio iniziava ad adempiere le Sue promesse, sembrava che il tetto fosse il primo a collassare!

Pensa a Daniele e ai tre ragazzi ebrei.
Si donarono ad una vita di santità e separazione dal mondo e da tutti i suoi piaceri. Daniele si consacrò a una vita di preghiera, lacrime e intercessione, ma cosa ha portato tutto questo a lui e ai suoi amici? Prove proprio prima della vittoria!

  • Non passi dalla stanzetta della preghiera a una qualche cima vittoriosa, vai piuttosto nella fossa dei leoni.
  • Non passi dalla consacrazione ad una vita di solo riposo e benedizione, vai invece nella fornace ardente.

Questi uomini non avevano paura di affrontare dolore e sofferenza, perché sapevano che sarebbe sempre finita con la volontà di Dio. Dai leoni e la fornace ardente alla perfetta volontà di Dio!

Pensa ad Elia.
Dio gli fece la gloriosa promessa di un risveglio spirituale nel paese, di benedizioni e pioggia abbondante, di un nuovo giorno di vittoria per il popolo di Dio e del rovesciamento di Acab e Izebel.
Ma guarda tutta la confusione che esplose dopo che venne fatta la promessa.
Izebel minacciava alla sua vita, inseguendolo fino a farlo nascondere tra le montagne.
Forze malvagie uccisero i profeti di Dio e il paese continuava a giacere nella malvagità e nella siccità. In effetti, la Parola di Dio sembrava un inganno.

Riesci ad immaginare quanto Elia dev’essersi sentito confuso?
“Ma che razza di risposta alla preghiera è questa? Sono stato lasciato solo. Dov’è il Signore? La Sua promessa è venuta meno?”
E nel frattempo, Dio stava facendo esattamente ciò che aveva detto. La confusione presto passò e la risposta giunse veloce.

Cristo lasciò ai Suoi discepoli una promessa che li avrebbe sostenuti in ogni confusione e dolore, ma essi erano troppo distrutti dal dolore per ricordarsene. Egli aveva detto loro: «Ma dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea» (Matteo 26:32).

In altre parole: “Non cercate di capire. Non contestate il tempo della confusione. Non è la vostra battaglia. Dio è all’opera! Quando tutto sarà finito, io andrò ancora davanti a voi. Il vostro pastore sarà ancora là”.



OGNI GIORNO UN VERSO DELLA BIBBIA CON COMMENTO

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VERSO DEL 09.04.2014 

La fede, la speranza, e l'amore



fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore." (1 Corinzi 13:13)

Queste tre virtù ci collegano a Dio. Se ne togliete una, l'equilibrio della via cristiana è compromesso.

- La fede, citata per prima, è la condizione indispensabile alle altre due: "Senza fede è impossibile piacere a Dio" (Ebrei 11:6). La fede consiste nel credere semplicemente tutto quello che Dio dice nella Bibbia. Gli credo quando mi assicura che sono salvato per la fede in Cristo Gesù, ed anche quando mi promette che posso contare su di Lui ogni giorno.

- La speranza s'appoggia sulla fedeltà di Dio alle sue promesse: "Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri tra tutti gli uomini" (1 Corinzi 15:19). Ma, sia benedetto Dio, la nostra speranza è d'essere presto con Gesù risuscitato, per contemplare la sua gloria nel cielo ed essergli resi simili; e questa speranza è una certezza.

- L'amore ha la propria sorgente in Dio stesso. "Noi amiamo perché Egli ci amati per primo" (1 Giovanni 4:19). L'amore impregna tutta la vera vita cristiana. "Se non avessi amore, non sarei nulla" (1 Corinzi 13:2). In questo i cristiani dovrebbero essere imitatori di Dio ed agire avendo sempre l'amore come movente: amore per Gesù, amore per Dio che ora è nostro Padre, amore per i fratelli e le sorelle nella fede, amore per gli uomini senza Dio, quindi senza sperenza.

NON MOLLARE MAI

LA DEPRESSIONE

DALLA DEPRESSIONE ALLA GLORIA DI DIO

Meditazione del giorno 10/03/2014

Lunedì della I settimana di Quaresima
Meditazione del giorno
San Cesario di Arles (470-543), monaco e vescovo
Discorsi al popolo, n°24 ; SC 243
“L’avete fatto a me”
 
    Fratelli, riflettete e guardate l’esempio di nostro Signore, che ci ha resi viaggiatori e ci ha ordinato di andare alla città celeste (Eb 11,13ss) correndo per la strada della carità… Benché sia seduto in cielo, per compassione verso le sue membra che si affaticano, poiché lui è la testa delle membra e del corpo nel mondo intero (Col 2,19), ha detto: “Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”… Quando ha trasformato Paolo il persecutore in predicatore, gli ha detto dall’alto dei cieli: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (At 9,4)… Saulo perseguitava i cristiani: perseguitava forse il Cristo, assiso in cielo? Ma è Cristo stesso che era nei cristiani e soffriva con tutte le sue membra, perché fosse vera in lui questa parola: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (1Cor 12,26)…

    Portiamo i pesi gli uni degli altri (Gal 6,2); dove è andata la testa, andranno pure le altre membra… Se nostro Signore e Salvatore, che è stato senza peccato, si degna di amarci, noi peccatori, con affetto tanto grande da affermare di soffrire ciò che noi soffriamo, perché noi, che non siamo senza peccato e che possiamo riscattare i nostri peccati con la carità, perché non ci amiamo di amore tanto perfetto da patire con quello fra noi che deve sopportare un grande male?... Una mano o un altro membro staccato dal corpo non sente più nulla; così è il cristiano che non soffre della disgrazia, dell’indigenza o addirittura della morte di un altro.

La parola del giorno 10/03/2014


Lunedì della I settimana di Quaresima

Libro del Levitico 19,1-2.11-18.
Il Signore parlò a Mosè e disse: 
"Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.
Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.


Salmi 19(18),8.9.10.15.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.

Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.

Il timore del Signore è puro,
dura sempre;
i giudizi del Signore
sono tutti fedeli e giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 25,31-46.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

Vangelo secondo Marco


 

Capitolo 14 

V. LA PASSIONE E LA RISURREZIONE DI GESU'

Complotto contro Gesù

[1]Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. [2]Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».

L'unzione a Betania

[3]Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo. [4]Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? [5]Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
[6]Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; [7]i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. [8]Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. [9]In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».

Il tradimento di Giuda

[10]Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. [11]Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.

Preparativi del pasto pasquale

[12]Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». [13]Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo [14]e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? [15]Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi». [16]I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

Annunzio del tradimento di Giuda

[17]Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. [18]Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». [19]Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?». [20]Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. [21]Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!».

Istituzione dell'Eucaristia

[22]Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». [23]Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. [24]E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. [25]In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».

Predizione del rinnegamento di Pietro

[26]E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [27]Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto:
Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.
[28]Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». [29]Allora Pietro gli disse: «Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò». [30]Gesù gli disse: «In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte». [31]Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

Al Getsemani

[32]Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». [33]Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. [34]Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». [35]Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. [36]E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». [37]Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? [38]Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». [39]Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. [40]Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.
[41]Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. [42]Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

L'arresto di Gesù

[43]E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. [44]Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». [45]Allora gli si accostò dicendo: «Rabbì» e lo baciò. [46]Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. [47]Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. [48]Allora Gesù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. [49]Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!».
[50]Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. [51]Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. [52]Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.

Gesù davanti al sinedrio

[53]Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. [54]Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. [55]Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. [56]Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi. [57]Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: [58]«Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo». [59]Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. [60]Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». [61]Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». [62]Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
[63]Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? [64]Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.
[65]Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano.

Rinnegamenti di Pietro

[66]Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote [67]e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». [68]Ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. [69]E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli». [70]Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo». [71]Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite». [72]Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò in pianto.

SALMO 42


1 Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core.
2 Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.
3 L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?
4 Le lacrime sono il mio pane
giorno e notte,
mentre mi dicono sempre:
«Dov’è il tuo Dio?».
5 Questo io ricordo
e l’anima mia si strugge:
avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.
6 Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
7 In me si rattrista l’anima mia;
perciò di te mi ricordo
dalla terra del Giordano e dell’Ermon,
dal monte Misar.
8 Un abisso chiama l’abisso
al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
9 Di giorno il Signore mi dona il suo amore
e di notte il suo canto è con me,
preghiera al Dio della mia vita.
10 Dirò a Dio: «Mia roccia!
Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?».
11 Mi insultano i miei avversari
quando rompono le mie ossa,
mentre mi dicono sempre:
«Dov’è il tuo Dio?».
12 Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

La frase del giorno 10 Marzo

Se desideri essere felice e 
avere successo nella vita, non 
smettere mai di imparare.