domenica 9 febbraio 2014
PAPA FRANCESCO ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 9 febbraio 2014
Fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo di questa domenica, che viene subito dopo le Beatitudini, Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,13.14). Questo ci stupisce un po’, se pensiamo a chi aveva davanti Gesù quando diceva queste parole. Chi erano quei discepoli? Erano pescatori, gente semplice… Ma Gesù li guarda con gli occhi di Dio, e la sua affermazione si capisce proprio come conseguenza delle Beatitudini. Egli vuole dire: se sarete poveri in spirito, se sarete miti, se sarete puri di cuore, se sarete misericordiosi… voi sarete il sale della terra e la luce del mondo!
Per comprendere meglio queste immagini, teniamo presente che la Legge ebraica prescriveva di mettere un po’ di sale sopra ogni offerta presentata a Dio, come segno di alleanza. La luce, poi, per Israele era il simbolo della rivelazione messianica che trionfa sulle tenebre del paganesimo. I cristiani, nuovo Israele, ricevono dunque una missione nei confronti di tutti gli uomini: con la fede e con la carità possono orientare, consacrare, rendere feconda l’umanità. Tutti noi battezzati siamo discepoli missionari e siamo chiamati a diventare nel mondo un vangelo vivente: con una vita santa daremo “sapore” ai diversi ambienti e li difenderemo dalla corruzione, come fa il sale; e porteremo la luce di Cristo con la testimonianza di una carità genuina. Ma se noi cristiani perdiamo sapore e spegniamo la nostra presenza di sale e di luce, perdiamo l’efficacia. Ma che bella è questa missione di dare luce al mondo! E’ una missione che noi abbiamo. E’ bella! E’ anche molto bello conservare la luce che abbiamo ricevuto da Gesù, custodirla, conservarla. Il cristiano dovrebbe essere una persona luminosa, che porta luce, che sempre dà luce! Una luce che non è sua, ma è il regalo di Dio, è il regalo di Gesù. E noi portiamo questa luce. Se il cristiano spegne questa luce, la sua vita non ha senso: è un cristiano di nome soltanto, che non porta la luce, una vita senza senso. Ma io vorrei domandarvi adesso, come volete vivere voi? Come una lampada accesa o come una lampada spenta? Accesa o spenta? Come volete vivere? [la gente risponde: Accesa!] Lampada accesa! E’ proprio Dio che ci dà questa luce e noi la diamo agli altri. Lampada accesa! Questa è la vocazione cristiana.
Dopo l'Angelus:
Dopodomani, 11 febbraio, celebreremo la memoria della Beata Vergine di Lourdes, e vivremo la Giornata Mondiale del Malato. E’ l’occasione propizia per mettere al centro della comunità le persone malate. Pregare per loro e con loro, stare loro vicini. Il Messaggio per questa Giornata è ispirato ad una espressione di san Giovanni: Fede e carità: «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16). In particolare, possiamo imitare l’atteggiamento di Gesù verso i malati, malati di ogni genere: il Signore si prende cura di tutti, condivide la loro sofferenza e apre il cuore alla speranza.
Penso anche a tutti gli operatori sanitari: che lavoro prezioso fanno! Grazie tante per il vostro lavoro prezioso. Essi incontrano ogni giorno nei malati non solo dei corpi segnati dalla fragilità, ma delle persone, alle quali offrire attenzione e risposte adeguate. La dignità della persona non si riduce mai alle sue facoltà o capacità, e non viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto. Penso anche alle famiglie, dove è normale prendersi cura di chi è malato; ma a volte le situazioni possono essere più pesanti… Tanti mi scrivono, e oggi vorrei assicurare una preghiera per tutte queste famiglie, e dico loro: non abbiate paura della fragilità! Non abbiate paura della fragilità! Aiutatevi gli uni gli altri con amore, e sentirete la presenza consolante di Dio.
L’atteggiamento generoso e cristiano verso i malati è sale della terra e luce del mondo. La Vergine Maria ci aiuti a praticarlo, e ottenga pace e conforto per tutti i sofferenti.
In questi giorni si svolgono a Sochi, in Russia, i Giochi Olimpici Invernali. Vorrei far giungere il mio saluto agli organizzatori e a tutti gli atleti, con l’auspicio che sia una vera festa dello sport e dell’amicizia.
Saluto tutti i pellegrini presenti oggi, le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni. In particolare saluto gli insegnanti e gli studenti provenienti dall’Inghilterra; il gruppo di teologhe cristiane di diversi Paesi europei, a Roma per un convegno di studio; i fedeli delle parrocchie Santa Maria Immacolata e San Vincenzo de Paoli in Roma, quelli venuti da Cavallina e Montecarelli nel Mugello, da Lavello e da Affi, la Comunità Sollievo, e la Scuola di San Luca-Bovalino, in Calabria.
Prego per quanti stanno soffrendo danni e disagi a causa di calamità naturali, in diversi Paesi - anche qui a Roma -: sono loro vicino. La natura ci sfida ad essere solidali e attenti alla custodia del creato, anche per prevenire, per quanto possibile, le conseguenze più gravi.
E prima di congedarmi, mi viene in mente quella domanda che ho fatto: lampada accesa o lampada spenta? Cosa volete? Accesa o spenta? Il cristiano porta la luce! E’ una lampada accesa! Sempre avanti con la luce di Gesù!
A tutti auguro una buona domenica e buon pranzo. Arrivederci!
Vangelo secondo Matteo
Capitolo 13
2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione
[1]Quel
giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. [2]Si
cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su
una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla
spiaggia.
[3]Egli
parlò loro di molte cose in parabole.
Parabola del seminatore
E
disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. [4]E mentre
seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e
la divorarono. [5]Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non
c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era
profondo. [6]Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo
radici si seccò. [7]Un'altra parte cadde sulle spine e le spine
crebbero e la soffocarono. [8]Un'altra parte cadde sulla terra
buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. [9]Chi
ha orecchi intenda».
Perché Gesù parla in parabole
[10]Gli
si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro
in parabole?».
[11]Egli
rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei
cieli, ma a loro non è dato. [12]Così a chi ha sarà dato e sarà
nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [13]Per
questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur
udendo non odono e non comprendono. [14]E così si adempie per
loro la profezia di Isaia che dice:
Voi
udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
[15]Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
guarderete, ma non vedrete.
[15]Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
[16]Ma
beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. [17]In
verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che
voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non
l'udirono!
Spiegazione della parabola del seminatore
[18]Voi
dunque intendete la parabola del seminatore: [19]tutte le volte
che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno
e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme
seminato lungo la strada. [20]Quello che è stato seminato nel
terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con
gioia, [21]ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché
appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli
ne resta scandalizzato. [22]Quello seminato tra le spine è colui
che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della
ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. [23]Quello
seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la
comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta,
ora il trenta».
Parabola della zizzania
[24]Un'altra
parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un
uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. [25]Ma mentre
tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano
e se ne andò. [26]Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco
apparve anche la zizzania. [27]Allora i servi andarono dal
padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme
nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? [28]Ed egli
rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi
dunque che andiamo a raccoglierla? [29]No, rispose, perché non
succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
[30]Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla
mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete
prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece
riponetelo nel mio granaio».
Parabola del grano di senapa
[31]Un'altra
parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un
granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. [32]Esso
è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più
grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli
uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Parabola del lievito
[33]Un'altra
parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito,
che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché
tutta si fermenti».
Le folle ascoltano solo parabole
[34]Tutte
queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se
non in parabole, [35]perché si adempisse ciò che era stato
detto dal profeta:
Aprirò
la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Spiegazione della parabola della zizzania
[36]Poi
Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si
accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
[37]Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio
dell'uomo. [38]Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli
del regno; la zizzania sono i figli del maligno, [39]e il nemico
che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del
mondo, e i mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si
raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine
del mondo. [41]Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i
quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli
operatori di iniquità [42]e li getteranno nella fornace ardente
dove sarà pianto e stridore di denti. [43]Allora i giusti
splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi,
intenda!
Parabole del tesoro e della perla
[44]Il
regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo
trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i
suoi averi e compra quel campo.
[45]Il
regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle
preziose; [46]trovata una perla di grande valore, va, vende tutti
i suoi averi e la compra.
Parabola della rete
[47]Il
regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che
raccoglie ogni genere di pesci. [48]Quando è piena, i pescatori
la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri
e buttano via i cattivi. [49]Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni [50]e li
getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Conclusione
[51]Avete
capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». [52]Ed egli
disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei
cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose
nuove e cose antiche».
V. LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita a Nazaret
[53]Terminate
queste parabole, Gesù partì di là [54]e venuto nella sua
patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e
diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? [55]Non
è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e
i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? [56]E le sue
sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste
cose?». [57]E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse
loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa
sua». [58]E non fece molti miracoli a causa della loro
incredulità.
Meditazione del giorno 09/02/2014
V Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Meditazione del giornoSan Josémaria Escriva de Balaguer (1902-1975), sacerdote, fondatore
Omelia del 04.05.1957 in “E’ Gesù che passa”, § 147
Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo”
Riempire il mondo di luce, essere sale e luce: così il Signore ha
descritto la missione dei suoi discepoli. Portare fino agli ultimi
confini della terra la buona novella dell’amore di Dio. A questo scopo
tutti i cristiani devono dedicare la loro vita, in un modo o in un
altro. Dirò di più. Dobbiamo essere consumati dal desiderio di non
restare soli, dobbiamo incoraggiare gli altri a contribuire alla
missione di dare gioia e pace al cuore degli uomini. “Nella misura con
cui migliorerete voi stessi, scrive S. Gregorio Magno, attirate gli
altri; desiderate compagni accanto a voi sulla strada verso il Signore”.
Ma ricordatevi che “mentre gli uomini dormivano”, assopiti, venne il seminatore di zizzania, come dice il Signore in una sua parabola (Mt 13,25). Noi uomini siamo tentati di lasciarci prendere dal sonno dell’egoismo e della superficialità, di lasciare che il cuore si perda in mille esperienze effimere, di evitare di cercare in profondità il senso delle realtà terrestri. Brutta cosa questo sonno che soffoca la dignità dell’uomo e lo rende schiavo della tristezza!...
Occorre dunque svegliare coloro che sono sprofondati in tale brutto sonno; bisogna ricordare loro che la vita non è un gioco, ma un tesoro divino da far fruttare. Bisogna pure mostrare il cammino a coloro che, pur pieni di buona volontà e di lodevoli desideri, non sanno come metterli in pratica. Cristo ci spinge (2Cor 5,14): ognuno di voi deve essere non solo apostolo, ma apostolo di apostoli, che trascina altri, e li incita a far conoscere Gesù Cristo.
Ma ricordatevi che “mentre gli uomini dormivano”, assopiti, venne il seminatore di zizzania, come dice il Signore in una sua parabola (Mt 13,25). Noi uomini siamo tentati di lasciarci prendere dal sonno dell’egoismo e della superficialità, di lasciare che il cuore si perda in mille esperienze effimere, di evitare di cercare in profondità il senso delle realtà terrestri. Brutta cosa questo sonno che soffoca la dignità dell’uomo e lo rende schiavo della tristezza!...
Occorre dunque svegliare coloro che sono sprofondati in tale brutto sonno; bisogna ricordare loro che la vita non è un gioco, ma un tesoro divino da far fruttare. Bisogna pure mostrare il cammino a coloro che, pur pieni di buona volontà e di lodevoli desideri, non sanno come metterli in pratica. Cristo ci spinge (2Cor 5,14): ognuno di voi deve essere non solo apostolo, ma apostolo di apostoli, che trascina altri, e li incita a far conoscere Gesù Cristo.
La parola del giorno 09/02/2014
V Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Libro di Isaia 58,7-10.
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.
Salmi 112(111),4-5.6-7.8-9.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.
Non temerà annunzio di sventura,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
finché trionferà dei suoi nemici.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 2,1-5.
Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza.
Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.
Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione;
e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza,
perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,13-16.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte,
né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
Libro di Isaia 58,7-10.
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.
Salmi 112(111),4-5.6-7.8-9.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.
Non temerà annunzio di sventura,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
finché trionferà dei suoi nemici.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 2,1-5.
Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza.
Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.
Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione;
e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza,
perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,13-16.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte,
né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
SALMO 13
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3 Fino a quando nell’anima mia addenserò pensieri,
tristezza nel mio cuore tutto il giorno?
Fino a quando su di me prevarrà il mio nemico?
4 Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5 perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!»
e non esultino i miei avversari se io vacillo.
6 Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.
2 Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3 Fino a quando nell’anima mia addenserò pensieri,
tristezza nel mio cuore tutto il giorno?
Fino a quando su di me prevarrà il mio nemico?
4 Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5 perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!»
e non esultino i miei avversari se io vacillo.
6 Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.
GOCCE DI VITA
Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
(Prima lettera ai Corinzi, 13, 13)
La frase del giorno 09 Febbraio
Il sole sorge ogni giorno e ogni
notte brillano le stelle. Se oggi è
stato un disastro, ricorda che il
ciclo della vita va avanti.Domani è
un altro giorno.
Frammenti di Cielo
Detti di Barsanufio
"Anche tu, mentre resti tra gli uomini, aspettati tribolazioni, rischi e urti alla sensibilità. Ma se raggiungi il porto del silenzio, per te preparato, non avrai più paura"
"Osserva, fratello, quanto siamo meschini: parliamo soltanto con le labbra e le nostre azioni mostrano che siamo differenti da ciò che diciamo"
"Evita la collera quanto puoi, non giudicare nessuno e specialmente quelli che ti mettono alla prova. Pensandoci bene, capirai che sono loro che ti conducono alla maturità"
"Mi hai scritto chiedendo che pregassi per i tuoi peccati. Ti dirò la stessa cosa: Prega per i miei"
"Anche tu, mentre resti tra gli uomini, aspettati tribolazioni, rischi e urti alla sensibilità. Ma se raggiungi il porto del silenzio, per te preparato, non avrai più paura"
"Osserva, fratello, quanto siamo meschini: parliamo soltanto con le labbra e le nostre azioni mostrano che siamo differenti da ciò che diciamo"
"Evita la collera quanto puoi, non giudicare nessuno e specialmente quelli che ti mettono alla prova. Pensandoci bene, capirai che sono loro che ti conducono alla maturità"
"Mi hai scritto chiedendo che pregassi per i tuoi peccati. Ti dirò la stessa cosa: Prega per i miei"
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