venerdì 31 gennaio 2014

Meditazione del giorno 31/01/2014

Venerdì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
San Pietro Crisologo (circa 406-450), vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa
Discorso 98 ; CCL 24A, 602

 
“Fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”
    Come dice Cristo il Regno di Dio è simile ad un granello di senape… Cristo è il Regno : come un granello di senape è stato gettato in un giardino, il corpo della vergine. E’ cresciuto ed è diventato l’albero della croce che copre la terra intera…  Cristo è il Regno, poiché in lui sta tutta la gloria del suo regno. E il Cristo è uomo, poiché tutto l’uomo è rinnovato in lui. Cristo è il granello di senape, lo strumento di cui Dio si serve per fare discendere tutta la sua grandezza nella infinita piccolezza dell’uomo. Lui stesso è divenuto ogni cosa per rinnovare tutti gli uomini in lui. In quanto uomo, Cristo ha ricevuto il granello di senape che è il Regno di Dio…; mentre, in quanto Dio, lo possedeva da sempre. Ha gettato il seme nel suo giardino…

    Il giardino è la terra coltivata che si è estesa al mondo intero, lavorato dall’aratro della Buona Novella, recintato dalla sapienza; gli apostoli hanno penato a togliere da esso tutte le erbe cattive. Che bello contemplare i giovani germogli dei credenti, i gigli delle vergini e le rose dei martiri; molti fiori vi esalano in continuazione il loro profumo.

    Cristo dunque ha seminato nel suo giardino il granello di senape, che ha messo radici quando ha promesso il suo Regno ai patriarchi, è nato coi profeti, è cresciuto con gli apostoli ed è diventato l’albero immenso che stende i suoi innumerevoli rami sulla Chiesa ed elargisce i suoi doni… Prendi le ali d’argento della colomba di cui parla il profeta (Sal 68,14)… Vola per gioire di un riposo senza fine, ormai libero dal laccio del cacciatore (Sal 91,3), in mezzo a così tanti magnifici rami. Sii sufficientemente forte da prendere il volo e va ad abitare sicuro in questa vasta dimora.

La parola del giorno 31/01/2014

Venerdì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Secondo libro di Samuele 11,1-4a.5-10a.13-17.
L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto.
Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: "È Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Uria l'Hittita".
Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla immondezza. Poi essa tornò a casa.
La donna concepì e fece sapere a Davide: "Sono incinta".
Allora Davide mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria l'Hittita". Ioab mandò Uria da Davide.
Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra.
Poi Davide disse a Uria: "Scendi a casa tua e làvati i piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata della tavola del re.
Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: "Uria non è sceso a casa sua". Allora Davide disse a Uria: "Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?".
Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria.
Nella lettera aveva scritto così: "Ponete Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia".
Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi.
Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria l'Hittita.


Salmi 51(50),3-4.5-6a.6bc-7.10-11.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; 

perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,26-34.
Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;
dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;
ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.
Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.

   

Vangelo secondo Matteo

4. LA TENTAZZIONE DI GESU'

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:
a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.

17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
 

Il “pinnacolo del tempio” (4,5). Il termine greco pterughion (“piccola ala”) può significare l’ala di una costruzione o il punto più elevato. Qui forse si allude all’angolo sud-est della cinta esterna del Tempio di Gerusalemme, dove si congiungevano il portico di Salomone e il portico regio, su uno strapiombo di più di 100 metri nella valle del Cedron. Da lì venivano gettati i bestemmiatori




(Foto: Le tentazioni, Bassorilievo, scuola di Niccolò da Ferrara, secolo XII.Duomo di Piacenza)
“Il regno dei cieli” (5,3). Fedele alla tradizione ebraica, che evita di pronunziare il nome sacro JHWH (vedi Esodo 20,7), Matteo sostituisce l’espressione: “regno di Dio” con “regno dei cieli”. Altre volte ricorre alla forma passiva del verbo: “Avete inteso che fu detto agli antichi...” (5,21). Anche nella lettura dell’Antico Testamento il nome divino viene sostituito con Adonai (“il Signore”). Il regno non indica il luogo del dominio di Dio, ma la sua paternità e la sua premura verso tutti. Nazara, Siria e Decapoli. In Matteo 4,13 (e in Luca 4,16) la città di Nazaret è chiamata con il nome più arcaico: “Nazara”. Con il termine Siria si indica in 4,24 la zona settentrionale della Galilea. Infatti la Galilea (che in ebraico significa “distretto”) confina con la Siria. Decapoli (4,25) in greco significa “dieci” (deka) “città” (poleis). Esse costituivano una lega di città libere, sotto l’amministrazione del legato della provincia romana di Siria. Lo scrittore latino Plinio il Vecchio le elenca così: Damasco, Filadelfia, Rafana, Scitopoli, Gadara, Hippos, Dion, Pella, Gerasa e Chanata.

SALMO 4

4. PREGHIERA DELLA SERA  


1  Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide.
 2  Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!    Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
   pietà di me, ascolta la mia preghiera.
 3  Fino a quando, voi uomini, calpesterete il mio onore,
   amerete cose vane e cercherete la menzogna?
 4  Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
   il Signore mi ascolta quando lo invoco.
 5  Tremate e più non peccate,
   nel silenzio, sul vostro letto, esaminate il vostro cuore.
 6  Offrite sacrifici legittimi
   e confidate nel Signore.
 7  Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
   se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
 8  Hai messo più gioia nel mio cuore
   di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.
 9  In pace mi corico e subito mi addormento,
   perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.



“Pausa” (4,3). Il significato di questo termine (in ebraico, selah), frequente nei Salmi, è sconosciuto. Alcune traduzioni moderne lo omettono. Nell'antica versione greca detta dei “Settanta” è espresso con “interludio” o “pausa”, mentre in quella latina detta “Volgata” è reso con “sempre”. Molto probabilmente si tratta di un'espressione liturgica, strettamente connessa con la recita o il canto dei Salmi.

GOCCE DI VITA

[...] Io sono il pane della vita; 
chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!  
(Vangelo secondo Giovanni, 6, 35)

Sono parole di Gesù. Significano che chi crede in Lui avrà la vita eterna.

La frase del giorno 31 Gennaio

Non limitarti a vedere una
persona così com'è oggi;
immagina quello che potrebbe
diventare domani.

Frammenti di cielo

Charles de Focauld ha detto:

"Bisogna lodare Dio. Lodare è esprimere la propria ammirazione e nello stesso tempo il proprio amore, perchè l'amore è inseparabilmente unito ad un'ammirazione senza riserve.
Dunque, lodare significa struggersi ai suoi piedi in parole di ammirazione e d'amore. Significa ripe-tergli che Egli è infinitamente perfetto, infinitamente amabile, infinitamente amato.
Significa dirgli che Egli è buono e che l'amiamo".

giovedì 30 gennaio 2014

INVITO ALLA PREGHIERA PERSONALE

MANI GIUNTE PER PADRE AMORTH

Mi è giunta notizia che il nostro amato Padre Gabriele Amorth sta
male e necessita delle nostre preghiere. Affidiamolo alle
cure Materne di Maria, Madre di Dio e Madre nostra.

Ave Maria
!




A tutti i visitatori del blog. pescatori di uomini, agli amici di facebook e Twitter vi chiedo di pregare con me per padre Emanuele un ministro di Dio che è molto malato.
E' un fratello speciale che merita le vostre preghiere di intercessione per la guarigione. 

Grazie: che il Signore vi benedica

Claudio e Carmen 

 A tutti i visitatori del blog. pescatori di uomini, agli amici di facebook e Twitter vi chiedo di pregare per un nostro fratello, Vittorio Oliva, gravemente malato.  Uniamoci in preghiera affinchè il Signore gli conceda la grazia della guarigione. 

Grazie che il Signore vi benedica


                  Kakumanu Anthony
Ciao buona sera e vi ringrazio molto per accettare me per chiedere le vostre preghiere.

Me Kakumanu Anthony, ho fatto la mia teologia nel PIME, ora sposato e ha due figli...lavorando in una scuola privata come insegnante di inglese.

per favore, pregate per il mio progetto: edificare un bambino povero, che è l'educazione per i bambini poveri in India, il mio ambiente di lavoro scuola, i miei vecchi genitori e la mia famiglia...


Suor Franca
carissimi amici, questa sera non andiamo a fare le solite cose, facciamo qualcosa di bello e buono, preghiamo! preghiamo per il belgio affinché il re non firmi la legge che approva l'omicidio di tanti bambini, preghiamo per il venezuela, preghiamo per noi stessi, perché il Signore ci dia tanta forza....non andiamo al carnevale perché è una festa satanica, non guardiamo la televisione, perché è di satana, preghiamo per la siria dove ci sono tante situazioni estreme e per il libano,l'egitto.... chi dimentica poi gli immigrati a lampedusa e in qualsiasi parte d'italia, e i carcerati, quelli che soffrono la fame, le persone possedute, la povertà spirituale oltre a quella materiale....stasera c'è da fare, amici,....c'è da fare....

RICHIESTA DI PREGHIERA
Preghiamo per Suor Fabiola, che ha un problema alle gambe e non riesce a camminare bene.

San Charbel intercedi per lei.

AVE O MARIA PIENA DI GRAZIA IL SIGNORE E' CON TE, TU SEI BENEDETTA FRA TUTTE LE DONNE E BENEDETTO E' IL FRUTTO DEL TUO SENO GESU'. SANTA MARIA MADRE DI DIO PREGA PER NOI PECCATORI, ADESSO E NELL'ORA DELLA NOSTRA MORTE. AMEN

Meditazione del giorno 30/01/2014

San Francesco d'Assisi (1182-1226), fondatore dei Frati minori Ammonizioni, 19-22.28
 
“A chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”
    Beato chi dà ogni bene al Signore.  Chi al contrario ne rivendica una parte per sé, costui nasconde in fondo a se stesso il denaro del Signore Dio, e quanto credeva di possedere gli sarà tolto (Mt 25, 18.28).

    Beato chi, nel momento in cui tutti lo lodano ed esaltano, non si reputa migliore di quando è ritenuto misero, semplice e spregevole. L'uomo infatti tanto vale quanto vale davanti a Dio; e non di più. …

    Beato l’uomo che trova piacere e felicità solo in ciò che ha fatto il Signore e che se ne serve con gioia per portare gli uomini all’amore di Dio … Beato l'uomo che non parla continuamente di sé, solo per ricavarne qualche vantaggio e che non chiacchiera a vanvera, ma valuta attentamente ciò che deve dire e rispondere. Guai all'uomo che non sa tenere segreto il bene che il Signore gli ispira e se ne vanta davanti agli altri per guadagnarci, senza preoccuparsi di corrispondere con le opere buone. Costui ha già ricevuto la sua mercede in questa terra, e le sue parole contribuiscono ben poco al bene di chi le ascolta.…

    Beato l'uomo che mette da parte per il cielo (Mt 6,20) il bene che il Signore gli dona e non si preoccupa di farlo conoscere agli altri con l'intento di trarne vantaggio. Il Signore stesso provvederà a manifestare a chi crede il bene che il suo servitore avrà operato. Beato chi custodisce nel segreto del suo cuore i segreti che il Signore gli rivela.

La parola del giorno 30/01/2014

Giovedì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Secondo libro di Samuele 7,18-19.24-29. 
 
Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: "Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la
mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto?
E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio!
Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per essere tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio.
Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa, confermala per sempre e fà come hai detto.
Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!
Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera.
Ora, Signore, tu sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo.
Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!".


Salmi 132(131),1-2.3-5.11.12.13-14.
Canto delle ascensioni. Ricordati, Signore, di Davide, di tutte le sue prove,
quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto:
"Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio,
non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre,

finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe".
Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: "Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!
Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono".
Il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua dimora:

"Questo è il mio riposo per sempre;
qui abiterò, perché l'ho desiderato.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,21-25.
Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Vangelo secondo matteo

3. LA PREDICAZIONE DI GIOVANNI E IL BATTESIMO DI GESÙ

1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
13Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

 



(foto:Da sinistra:la predica di Giovanni il Battista alla gente venuta a farsi battezzare;Giovanni battezza nel Giordano.Le scritte in latino identificano come pubblicani lr persone che ascoltano Giovanni, il quale si rivolge loro dicendo:"Fate dunque frutti degni di penitenza".Altorilievo tratto da una fonte battesimale del XII secolo che si trova nella chiesa di Saint Barthèlemy, a Liegi).



Giovanni il Battista e il battesimo. Matteo 3,1-6 presenta la persona di Giovanni e la sua attività di battezzatore (“il Battista”) e predicatore. Notizie più dettagliate sulla sua nascita si trovano in Luca 1,5-25.57-80. Qui vengono messi in rilievo il suo stile austero di vita, la sua predicazione, ispirata a quella dei grandi profeti biblici, e il battesimo di penitenza. Questo era un rito di immersione nell’acqua, unito al riconoscimento dei peccati di tutto il popolo di Israele.

SALMO 3

La salvezza viene dal signore


1  Salmo. Di Davide. Quando fuggiva davanti al figlio Assalonne.
 2  Signore, quanti sono i miei avversari!
   Molti contro di me insorgono.
 3  Molti dicono della mia vita:
   «Per lui non c’è salvezza in Dio!».
 4  Ma tu sei mio scudo, Signore,
   sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
 5  A gran voce grido al Signore
   ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.
 6  Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
   il Signore mi sostiene.
 7  Non temo la folla numerosa
   che intorno a me si è accampata.
 8  Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
   Tu hai colpito alla mascella tutti i miei nemici,
   hai spezzato i denti dei malvagi.
 9  La salvezza viene dal Signore:
   sul tuo popolo la tua benedizione.

Il re come figlio di Dio (2,7). Tutti gli antichi popoli orientali consideravano il re figlio di Dio. Nei testi mitologici e nelle cerimonie di investitura si dichiarava una vera e propria filiazione fisica del sovrano. In Israele, invece, il re è considerato figlio adottivo di Dio, e questa filiazione è radicata nella promessa divina fatta a Davide in 2Samuele 7,14.



(foto: Il re Davide.Giovan Pietro da Cemmo, secolo XVI. Breno/Brescia, Chiesa di Sant'Antonio abate).

GOCCE DI VITA


Dio [...] non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Vangelo secondo Giovanni, 3, 17)

La frase del giorno 30 Gennaio

Non c'è niente di più puro e perfetto
dell'amore incondizionato ed inesauribile
che Dio ha per te.

Frammenti di Cielo

Tertulliano ha detto:

L'unico compito della preghiera è richiamare le anime dei defunti dallo stesso cammino della morte, sostenere i deboli, curare i malati, liberare gli indemoniati, aprire le porte del carcere, sciogliere le catene degli innocenti. Essa lava i peccati, respinge le tentazioni, spegne le persecuzioni, conforta i pusillanimi, incoraggia i generosi, guida i pellegrini, calma le tempeste, arresta i malfattori, sostenta i poveri, ammorbidisce il cuore dei ricchi, rialza i caduti, sostiene i deboli, sorregge i forti. (L'orazione, cap. 29)

mercoledì 29 gennaio 2014

Perché è importante ricevere la Cresima?

 Perché è importante ricevere la Cresima?
Nell’ udienza generale di oggi, mercoledì 29 gennaio 2014, Papa Francesco ha continuato il suo percorso di catechesi sui sacramenti già introdotto nelle precedenti udienze generali. Il tema dell’incontro è stato la Cresima, spesso purtroppo chiamato il “Sacramento dell’addio” poiché segna anche l’abbandono dalla frequentazione attiva della vita cristiana da parte dei giovani.
Ammesso, come ha amaramente riconosciuto il Pontefice, si arrivi a ricevere il sacramento della Confermazione o Cresima. Questo, insieme con il Battesimo e l’Eucaristia, forma parte del processo di iniziazione cristiana, attraverso il quale stiamo gradualmente inseriti in Cristo, morto e risorto e riceviamo una nuova vita, facendoci membra della Chiesa.
Il termine Confermazione suggerisce che questo sacramento ratifica la grazia battesimale e ci unisce più saldamente a Cristo: rafforza il nostro rapporto con la Chiesa e ci dà una speciale forza dello Spirito Santo, per difendere la fede e confessare il nome di Cristo senza vergogna della sua Croce.
Come gli altri sacramenti, anche la Cresima è opera di Dio, il quale si preoccupa che la nostra vita sia plasmata a immagine del Figlio suo, rendendoci capaci di amare come Lui, infondendoci il Suo Santo Spirito.
Questo Spirito non smette mai di agire con forza in noi, in tutta la nostra persona e durante tutta la nostra vita.
Quando lo riceviamo nei nostri cuori, è Cristo stesso che si fa presente e prende forma nella nostra vita: è ​​Lui che prega, perdona, infonde speranza , serve i fratelli bisognosi, crea comunione e semina la pace.
Per questo è importante avere cura” ha quindi concluso Papa Francesco ”che i nostri bambini, i nostri ragazzi, ricevano questo Sacramento“. Infatti abbiamo spesso cura che i nostri figli siano battezzati, ma non abbiamo altrettanta cura ricevano poi la Cresima: così facendo però “resteranno a metà cammino e non riceveranno lo Spirito Santo, che è tanto importante nella vita cristiana, perché ci dà la forza per andare avanti“.

Gesù amico mio



PENSIERO UTILE: 
 Quando sono stanco Gesù cammina dietro a me per assicurarsi che non inciampi.

Quando sono confuso Gesù cammina davanti a me per assicurarsi che non sbagli strada.

Quando ho paura Gesù cammina al mio fianco per assicuraesi che non mi fermi.


Sempre Gesù cammina in me per assicurarsi che non mi perda.


PROVERBI: 1 - Più si gonfia il portafoglio - più si stringe il cuore.
                     2 - Nessun frutto raccoglie - chi si ferma alle foglie.
                     3 - Nella felicità occorre ragione - nell'infelicità occorre pazienza.

La Madonna: come la veneriamo?



Chi è Maria SS.ma? 
Maria SS .ma:
  • è una figlia d'Israele, una giovane ebrea di Nazaret in Galilea, "una Vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe" (Lc 1, 26-27);
  • "primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da Lui la salvezza. Infine con lei, la eccelsa figlia di Sion, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova economia di salvezza" (LG, 55);
  • "Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti sì, che il suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura" (Dante Alighieri, Paradiso, Canto XXXIII).


Quale relazione c'è fra Maria e Cristo? 
Gesù Cristo fu concepito nel grembo della Vergine Maria.



Come avviene questo concepimento?
Per opera dello Spirito Santo, senza la collaborazione di uomo. "Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà «corporalmente tutta la pienezza della divinità» (Col 2, 9). La risposta divina al suo: «Come è possibile? Non conosco uomo» (Lc 1, 34) è data mediante la potenza dello Spirito: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» (Lc 1, 35). [...] Lo Spirito Santo, che è «Signore e dà la vita», è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che Ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un'umanità tratta dalla sua" (CCC, 484-485).
Il concepimento verginale indica che Gesù è veramente Figlio di Dio. Nello stesso tempo esso è il segno che la salvezza viene da Dio, dalla Sua sovrabbondante grazia, e non da noi.



Che cosa significa Immacolata Concezione?
"Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l'eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento" (Compendio del CCC , 96).
Maria, in quanto preservata dal peccato originale, è stata dunque:
  • redenta
  • redenta in modo unico, nel modo più eminente
  • redenta in anticipo
  • e in previsione del Sangue di Cristo.



In che senso è tutta Santa?
Nel senso che Ella non è stata mai intaccata da nessun peccato durante tutta la sua esistenza; è "immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa una nuova creatura" (LG, 56). È la "piena di grazia" (Lc 1, 28).



Maria è sempre Vergine?
  • La Fede cristiana afferma la verginità reale e perpetua di Maria anche nel parto del suo unico Figlio Gesù, Figlio di Dio fatto uomo. Ella è "rimasta Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua" (S. Agostino).
  • Maria è Vergine nel corpo e Vergine nel cuore: Maria, durante tutta la sua vita, si è affidata sempre e totalmente alla volontà di Dio, è stata sempre "la Serva del Signore" (Lc 1, 38). "Maria è più felice nel ricevere la Fede di Cristo che nel concepire la Came di Cristo" (S. Agostino, De sancta virginitate, 3, 3).
  • La verginità di Maria indica anche l'assoluta e gratuita iniziativa di Dio nei suoi confronti.
  • Dopo la nascita di Gesù, Maria non ha avuto altri figli, rimanendo sempre Vergine prima, dopo e durante il parto.



Perché la S. Scrittura parla di fratelli e sorelle di Gesù? 
  • Era consuetudine nell' Antico Testamento e anche presso i contemporanei di Gesù, chiamare fratelli e sorelle anche i parenti prossimi.
  • Gesù ebbe a dire, stendendo la mano verso i suoi discepoli: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12, 50). 
  • Non va neppure dimenticato che anche ai nostri giorni, i sacerdoti si rivolgono spesso ai fedeli laici chiamandoli fratelli e sorelle, per indicare il particolare legame che ci unisce tutti in Cristo Gesù.



Qual è stato il legame di Maria con Gesù?
  • Maria, durante tutta la sua vita terrena, ha sempre conservato una relazione speciale con il suo Figlio Gesù. La vita terrena della Madre di Dio è infatti caratterizzata dalla perfetta sintonia con la persona del Figlio e dalla totale dedizione all'opera redentrice da Lui compiuta "abbracciando la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente" (LG, 56).
  • "Questa unione della Madre col Figlio nell' opera della redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di Lui" (LG, 57). 
  • Ella è stata una discepola fedele di Cristo. La stessa risposta di Cristo - Chi è mia madre? È colui che fa la volontà del Padre mio (cfr. Mc 3, 33-35), che sembra un poco offensiva nei riguardi di Sua Madre, in realtà esprime il più grande elogio verso Maria, indicando che la sua vera grandezza sta proprio nel fatto che Maria, prima e più di ogni altra creatura umana, ha attuato la volontà di Dio Padre.



Quali sono i dogmi mariologici?
  • Essi sono:
    • la Divina Maternità di Maria (il titolo Madre di Dio,"Theotokos", fu dato nel Concilio di Efeso - anno 431);
    • la sua Immacolata Concezione (PIO IX, lneffabilis Deus, 8 dicembre 1854);
    • la sua Verginità perpetua (Concilio Lateranense - anno 649);
    • la sua Assunzione in Cielo (Pro XII, Munificentissimus Deus, 1 nov 1950).
  • Questi dogmi, anche se proclamati successivamente lungo la storia della Chiesa, sono contenuti nella Rivelazione divina e sanciscono la Fede sempre creduta fin dalle origini della Chiesa. Essi servono a definire tale Fede in modo più preciso, solenne e definitivo. "Il Magistero della Chiesa si avvale in pienezza dell'autorità che gli viene da Cristo quando definisce qualche dogma, cioè quando, in una forma che obbliga il popolo cristiano ad un'irrevocabile adesione di Fede, propone verità contenute nella Rivelazione divina, o anche quando propone in modo definitivo verità che hanno con quelle una necessaria connessione" (CCC, 88).
  • "I dogmi sono luci sul cammino della nostra Fede, lo rischiarano e lo rendono sicuro. Inversamente, se la nostra vita è retta, la nostra intelligenza e il nostro cuore saranno aperti ad accogliere la luce dei dogmi della Fede" (CCC, 89).


In che senso Maria è chiamata la Madre di Dio?
  • La Chiesa proclama Maria la Madre di Dio, in quanto Gesù, che è veramente suo. Figlio secondo la carne, è Figlio generato dall'eterno Padre nella natura divina, la seconda Persona della SS.ma Trinità: Dio Egli stesso. Gesù Cristo è "per natura Figlio del Padre secondo la divinità, per natura Figlio della Madre secondo l'umanità, ma propriamente Figlio di Dio nelle sue due nature" (Concilio Del Friuli, Simbolo, anno 796).
  • "Madre di Dio", Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo. Dal titolo di "Madre di Dio" derivano poi tutti gli altri titoli con cui la Chiesa onora la Madonna, ma questo è il fondamentale.
  • Dopo il Concilio di Efeso si registrò una vera esplosione di devozione mariana e furono costruite numerose chiese dedicate alla Madre di Dio. Tra queste primeggia la Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. La dottrina concernente Maria, Madre di Dio, trovò inoltre nuova conferma nel Concilio di Calcedonia (451), in cui Cristo fu dichiarato "vero Dio e vero uomo (…) nato per noi e per la nostra salvezza da Maria, Vergine e Madre di Dio, nella sua umanità" (DS, 301). Com’è noto, il Concilio Vaticano II ha raccolto in un capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium, l’ottavo, la dottrina su Maria, ribadendone la divina maternità. Il capitolo s’intitola: "La Beata Maria Vergine, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa".



Quale significato ha l'Assunzione di Maria in Cielo?
  • La sua Assunzione in Cielo, anima e corpo, significa:
    • una piena confonnità al Figlio suo, che ha vinto la morte;
    • una particolare partecipazione di Maria alla Risurrezione del suo Figlio;
    • una singolare anticipazione e prefigurazione della nostra risurrezione, che avverrà alla fine dei tempi: ci manifesta il senso e il destino del corpo santificato dalla grazia.
  • Nel corpo glorioso di Maria, la stessa creazione materiale comincia ad avere qualcosa del corpo risuscitato di Cristo


Qual è la relazione tra Maria e la Trinità? 
Esiste una particolare relazione tra Maria e la Santissima Trinità, nei confronti della quale, Ella è Figlia-Sposa-Madre: Figlia di Dio Padre, Sposa dello Spirito Santo, Madre del Figlio di Dio fatto uomo.



Qual è la relazione tra Maria e Dio Padre?
  • Le opere meravigliose compiute in Maria sono frutto dell'azione primaria e gratuita di Dio Padre. Al libero dono di grazia e di salvezza di Dio, Maria risponde con la sua pronta e totale adesione di Fede. "Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore!" (Lc 1, 42.45).
  • "Sin dalle origini, Maria ha costituito il grande segno, dal volto materno e misericordioso, della vicinanza del Padre e di Cristo, con i quali ci invita a entrare in comunione" (Documento di Puebla 282, anno 1979).
  • Scegliendola come Madre dell'intera umanità, il Padre celeste ha voluto rivelare la dimensione per così dire materna della sua divina tenerezza e della sua sollecitudine per gli uomini di tutte le epoche.


Qual è la relazione fra Maria e lo Spirito Santo?
  • Il mistero della Vergine Madre pone in risalto l'azione dello Spirito Santo, che ha operato nel suo seno il concepimento del bambino e ha continuamente guidato la sua vita. I titoli di Consolatrice, Avvocata, Ausiliatrice, attribuiti a Maria dalla pietà del popolo cristiano, non offuscano, ma esaltano l'azione dello Spirito Consolatore e dispongono i credenti a beneficiare dei suoi doni.
  • La cooperazione di Maria con lo Spirito Santo, manifestata nell' Annunciazione e nella Visitazione, si esprime in un atteggiamento di costante docilità alle ispirazioni del Paraclito.
  • Da vera donna di preghiera, la Vergine chiedeva allo Spirito Santo di completare l'opera iniziata al concepimento perché il bimbo crescesse "in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini" (Lc 2, 52). Sotto questo profilo Maria si presenta come un modello per i genitori, mostrando la necessità di ricorrere allo Spirito Santo per trovare la via giusta nel difficile compito educativo.
  • Senza dubbio fu presente all'effusione dello Spirito il giorno di Pentecoste. Lo Spirito che già abitava in Maria, avendo operato in lei meraviglie di grazia, ora ridiscende nel suo cuore, comunicando doni e carismi necessari per l'esercizio della sua maternità spirituale.
  • Maria partecipa alla vita e alla preghiera della prima comunità cristiana. San Luca rileva che la comunità alle origini della Chiesa è composta non solo di Apostoli e Discepoli, ma anche di donne, tra le quali Luca nomina unicamente "Maria, la Madre di Gesù" (At 1, 14).
  • Anche ora nella vita della Chiesa, "Ella è chiamata dallo stesso Spirito a cooperare in modo materno con Lui. Egli risveglia continuamente alla memoria della Chiesa le parole di Gesù al discepolo prediletto: «Ecco. tua madre!», e invita i credenti ad amare Maria come Cristo l'ha amata. Ogni approfondimento del legame con Maria permette allo Spirito un'azione più feconda per la vita della Chiesa" (Giovanni Paolo II, ìCatechesi del mercoledì, 9 dico 1998).



Quale relazione c'è fra Maria e lo Chiesa?
Maria SS .ma è:
  • appartenente alla Chiesa;
  • Madre della Chiesa;
  • modello della Chiesa;
  • intercedente per la Chiesa.



In che modo Maria appartiene alla Chiesa? 
  • Ella è sorella nostra, membro sovreminente e del tutto singolare della Chiesa.
  • È la prima redenta, riscattata da Cristo "nella maniera più sublime" nel suo immacolato concepimento (cfr BOLLA "Ineffabilis Deus", in PIO IX, Acta l, 605) e interamente rinnovata e colmata della grazia dello Spirito Santo.


Perché Maria è Madre della Chiesa?
  • Perché:
    • essendo Maria Madre del Cristo, Ella è anche la Madre del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa. Giustamente, pertanto, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, Paolo VI attribuì solennemente a Maria il titolo di "Madre della Chiesa". Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo;
    • Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto "il primogenito di una moltitudine di fratelli" (Rm 8, 29), cioè dei fedeli, alla cui nascita e formazione Ella coopera con amore di madre" (LG, 63);
    • "cooperò alla salvezza dell'uomo con libera fede e obbedienza" (LG, 56), dando il suo assenso in nome di tutta l'umanità;
    • sul Calvario, Gesù con le parole: "Ecco il tuo figlio" , "Ecco la tua madre" (Gv 19, 26-27), donava, come Madre, già anticipatamente Maria a tutti coloro che avrebbero ricevuto la buona novella della salvezza e poneva così le premesse del loro filiale affetto per Lei;
    • Maria coopera alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle membra di Cristo che siamo noi. Ella è Madre della Chiesa nell'ordine della grazia.
  • "La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce [...] l'unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia. Infatti ogni salutare influsso della Beata Vergine [...] sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di Lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia" (LG, 60).


In che senso Maria è modello della Chiesa?
  • Ella è la figura e la realizzazione più perfetta della Chiesa. È modello della Chiesa nella maternità e nella verginità.
    • Nella maternità:
      "La Chiesa [...] per mezzo della Parola di Dio accolta con fedeltà diventa essa pure Madre, poiché con la predicazione e il Battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio" (LG, 64).
    • Nella verginità:
      • La Chiesa "è la Vergine che custodisce integra e pura la Fede data allo Sposo, e, ad imitazione della Madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo, conserva verginalmente integra la Fede, solida la Speranza, sincera la Carità" (LG, 64).
      • Ella costituisce senza dubbio per tutti un altissimo esempio di purezza e di dono totale al Signore. Ma in modo speciale si ispirano a Lei le vergini cristiane e quanti si dedicano in modo radicale ed esclusivo al Signore nelle varie forme della vita consacrata.
      • Ella incoraggia tutti i cristiani a vivere con particolare impegno la castità secondo il proprio stato, e ad affidarsi al Signore nelle svariate circostanze dell'esistenza. Colei che è per eccellenza Santuario dello Spirito Santo, aiuta i credenti a riscoprire il proprio corpo come tempio di Dio (cfr.1Cor 6, 19) ed a rispettame la nobiltà e la santità.
  • "Nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, il quale fu concepito da Spirito Santo e nacque dalla Vergine, per poter poi nascere e crescere per mezzo della Chiesa anche nel cuore dei fedeli. La Vergine infatti nella sua vita fu il modello di quell'amore materno, del quale devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini" (LG, 65).
  • Maria è l'immagine escatologica della Chiesa, nel senso che Ella è già quello che la Chiesa, pellegrinante sulla terra, un giorno sarà alla fine di questo mondo.


In che senso Maria è modello della santità della Chiesa?
  • Maria è la tutta Santa, essendo "la piena di grazia" (Lc 1, 28). Ella rappresenta per la comunità dei credenti il paradigma dell'autentica santità, che si realizza nell'unione con Cristo.
  • "La Chiesa ha già raggiunto nella Beatissima Vergine la perfezione", mentre "i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato" (LG, 65).
  • In tale cammino verso la santità, i credenti in Cristo si sentono incoraggiati da Colei che è modello di virtù.
  • "La Chiesa, pensando a Lei piamente e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, penetra con venerazione e più profondamente nell' altissimo mistero dell'Incarnazione e si va ognora più conformando col suo Sposo" (LG, 65).
  • La santità cristiana si attua in una intensa vita di Fede, Speranza e Carità. In tutte queste tre Virtù Teologali, Maria è modello esemplare. Infatti:
    • nella Fede: il suo esempio incoraggia il Popolo di Dio a praticare la sua Fede e ad approfondirne e svilupparne il contenuto, conservando e meditando nel cuore gli avvenimenti della salvezza;
    • nella Speranza: ascoltando il messaggio dell' Angelo, la Vergine orienta per prima la sua Speranza verso il Regno senza fine, che Gesù era mandato a stabilire;
    • nella Carità: grazie proprio alla Carità irradiante di Maria è possibile conservare in ogni tempo all'interno della Chiesa la concordia e l'amore fraterno.



In che senso Maria coopera alla Redenzione?
  • Già Sant’Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di Cooperatrice della Redenzione (cfr. De Sancta Virginitate, 6; PL 40, 399), titolo che sottolinea l’azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore.
  • Ella coopera “in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la Fede, la Speranza e l’ardente Carità”. Frutto sublime di questa cooperazione è la sua maternità universale: “Per questo diventò per noi Madre nell’ordine della grazia” (LG, 61).
  • È una cooperazione particolare che il Signore Dio le concede. In unione con Cristo e sottomessa a Lui, Ella ha collaborato nell’ottenere la grazia della salvezza all’intera umanità, in modo unico e irrepetibile, grazie:
    • alla sua Divina Maternità nei confronti di Cristo; 
    • alla sua associazione al Sacrificio di Cristo: soffrendo con Lui morente in Croce “cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore” (LG, 61);
    • al particolare contributo che Ella dà anche alla vita della Chiesa, di cui è Madre, lungo il corso dei secoli e fino alla fine dei tempi, continuando a sostenere la comunità cristiana e tutti i credenti nel loro cammino verso la santità e nel generoso impegno per l’annuncio del Vangelo.



Qual è la relazione tra Maria e la donna?
  • “È la «benedetta fra tutte le donne». In lei Dio ha conferito alla donna una dignità di dimensioni insospettate. In Maria il Vangelo ha penetrato la femminilità, l’ha redenta ed esaltata. Ciò è di capitale importanza per il nostro orizzonte culturale, nel quale la donna dev’essere molto più valorizzata, mentre si sta definendo più chiaramente ed ampliamente la parte che le compete nella società. Maria è garanzia della grandezza femminile, indicando il modo specifico dell’essere donna, con quella sua vocazione a essere anima, donazione capace di spiritualizzare la carne e di incarnare lo Spirito” (Documento du Puebla 299).
  • Maria attua in sé in modo sublime e paradigmatico le due dimensioni, vocazioni della donna: la verginità e la maternità.
  • Maria ha vissuto, nella forma propria ed esclusiva della donna, l’unione tra madre e figlio.



Che tipo di culto si dà a Maria?
  • Fin dall'inizio ci fu sempre un culto particolare verso la Vergine tra i cristiani. Tuttavia "soprattutto a partire dal Concilio di Efeso, il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e in amore, in invocazione e in imitazione" (LG, 66). Esso si espresse specialmente nelle feste liturgiche, tra le quali, dagli inizi del V secolo, assunse particolare rilievo "il giorno di Maria Theotokos", celebrato il 15 agosto a Gerusalemme e divenuto successivamente la festa della Dormizione o dell' Assunzione.
  • Il culto mariano si è sviluppato fino ai nostri giorni in mirabile continuità, alternando periodi fiorenti a periodi critici i quali, tuttavia, hanno avuto spesso il merito di promuoverne ancor più il rinnovamento.
  • "Maria, esaltata per la grazia di Dio, dopo suo Figlio, al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini, perché è la Madre Santissima di Dio, che ha preso parte ai misteri di Cristo, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale" (LG, 66).
    Tale culto possiede una sua peculiarità irrepetibile, perché si riferisce ad una persona unica per la sua perfezione personale e per la sua missione.
  • "Questo culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove"; esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il Santo Rosario, "compendio di tutto quanto il Vangelo" (CCC, 971).
  • Pertanto, la venerazione dei fedeli verso Maria, pur superiore al culto rivolto agli altri Santi, è tuttavia inferiore al culto di adorazione riservato a Dio.
  • Tra il culto mariano e quello reso a Dio vi è però una continuità: infatti, l'onore reso a Maria è ordinato e conduce all'adorazione della Santissima Trinità.
    La venerazione dei cristiani per la Vergine promuove il culto prestato al Verbo Incarnato, al Padre ed allo Spirito Santo. "Le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa, secondo le circostanze di tempo e di luogo e l'indole e la mentalità dei fedeli, fanno sì, che mentre è onorata la Madre, il Figlio per il quale esistono tutte le cose (cfr. Col 1, 15­16) e nel quale 'piacque all'eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza' (Col 1, 19) sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi Comandamenti" (LG, 66).
  • A Lei, divenuta Madre della Chiesa e Madre dell'umanità, ricorre il popolo cristiano, animato da filiale confidenza, per sollecitare la sua materna intercessione ed ottenere i beni necessari alla vita terrena in vista dell'eterna beatitudine.

Come meditare da cristiani?


Che cos'è la meditazione cristiana?
  • Essa è:
    • silenzioso, riverente ascolto e obbediente accoglienza della Parola di Dio, in vista di conformare ad essa tutta la propria vita;
    • essere e stare con Dio: "Rimanete in me, come io rimango in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso, se non rimane nella vite, così nemmeno voi" (Gv 15, 4);
    • accostarsi a quel mistero dell'unione con Dio, che i Padri greci chiamavano divinizzazione dell'uomo: "Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi Dio" (Sant'Atanasio);
    • "volta al conseguimento della virtù e dell'amore di Dio, e non all'acquisto del sapere in generale o di una particolare disposizione psicologica" (San Francesco di Sales, lntroduction à la vie dévote, Filotea, II,V);
    • "riflettere su qualche verità della Fede, per crederla con più convinzione, amarla come un valore attraente e concreto, praticarla con l'aiuto dello Spirito Santo. Si tratta di una conoscenza amorosa. Implica riflessione, amore e proposito pratico. Il suo valore sta non nel molto pensare, ma nel molto amare" (CEI, 996);
    • è sì un concentrarsi in se stessi, ma è anche un trascendere il proprio io, che non è Dio, ma solo una creatura. Dio è "interior intimo meo, et superior summo meo: Dio è più intimo della mia interiorità e più grande della mia grandezza" (Sant' Agostino, Confessiones 3, 6, 11). Dio infatti è in noi e con noi, ma ci trascende nel suo mistero.
  • La meditazione cristiana non comporta che l'io personale e la sua creaturalità debbano essere annullati e scomparire nel mare dell'Assoluto. Infatti "l'uomo è essenzialmente creatura e tale rimane in eterno, cosicché non sarà mai possibile un assorbimento dell'io umano nell'io divino, neanche nei più alti stati di grazia" (MC, 14).



Su che cosa si fonda la meditazione cristiana?
Si fonda:
  • sulla realtà stessa del Dio Uno e Trino, che "è Amore" (1Gv 4, 8), che ci ha fatto "figli adottivi", e pertanto possiamo gridare con il Figlio nello Spirito Santo: "Abbà, Padre";
  • sulla meditazione delle opere salvifiche, che il Dio dell' Antica e della Nuova Alleanza ha compiuto nella storia, attraverso le quali Dio "si rivela parlando agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con Sé" (Concilio Vaticano II, Dei verbum, 2);
  • sulla Persona di Cristo Signore, "nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza" (Col 2, 3). Occorre aver sempre lo sguardo fisso in Gesù Cristo, nel quale l'amore divino si è manifestato e donato a noi soprattutto sulla croce. "Grazie alle parole, alle opere, alla Passione e Risurrezione di Gesù Cristo, nel Nuovo Testamento la Fede riconosce in Lui la definitiva autorivelazione di Dio, la Parola incarnata che svela le profondità più intime del suo amore" (MC, 5). Pertanto la meditazione cristiana richiede un permanente approfondimento della conoscenza di Cristo, in modo da "comprendere con tutti i Santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità [del mistero di Cristo] e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, per essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (cfr. Ef  3 ,18s);
  • sulla disponibilità a compiere costantemente la volontà di Dio, sull'esempio di Cristo, il cui "cibo è fare la volontà di Colui che (Lo) ha mandato a compiere la sua opera" (Gv 4,34);
  • sulla stretta correlazione tra lex orandi e lex credendi, tra il modo di pregare e il contenuto della Fede cristiana che viene professata. La preghiera cristiana è sempre determinata dalla struttura della Fede cristiana, nella quale risplende la verità stessa di Dio e della creatura. "La preghiera è Fede in atto: la preghiera senza Fede diviene cieca, la Fede senza preghiera si disgrega" (Card. Joseph Ratzinger, Conferenza di presentazione del documento MC);
  • sull'umiltà. Quanto più viene concesso ad una creatura di avvicinarsi a Dio, tanto maggiormente cresce in lei la riverenza davanti al Dio, tre volte Santo. Si comprende allora la parola di Colei che è stata gratificata della più alta intimità con Dio, Maria SS.ma: "Ha guardato l'umiltà della sua serva" (Lc 1, 48), e anche quella di Sant' Agostino: "Tu puoi chiamarmi amico, io mi riconosco servo" (Sant' Agostino, Enarrationes in Psalmos CXLU). "Non possiamo mai, in alcun modo, cercare di metterei allo stesso livello dell'oggetto contemplato, l'amore libero di Dio; neanche quando, per la misericordia di Dio Padre, mediante lo Spirito Santo mandato nei nostri cuori, ci viene donato in Cristo, gratuitamente, un riflesso sensibile di quest'amore divino e ci sentiamo come attirati dalla verità, dalla bontà e dalla bellezza del Signore" (MC, 31);
  • sul silenzio: occorre riscoprire il valore del silenzio, il quale crea l'ambiente favorevole alla riflessione, alla contemplazione, all'ascolto integrale (di se stessi, di Dio, degli altri), alla purificazione e unificazione della persona;
  • sull'amore verso il prossimo. La meditazione autentica rinvia continuamente all'amore del prossimo, all'azione e alla passione, e proprio così avvicina maggiormente a Dio. Essa desta negli oranti un'ardente carità, che li spinge a collaborare alla missione della Chiesa e al servizio dei fratelli per la maggior gloria di Dio.



Quali dimensioni della persona coinvolge lo meditazione?
La meditazione mette in moto tutte le facoltà dell'essere umano: l'intelligenza, la memoria, il desiderio, la volontà, l'attenzione, l'intuizione, l'immaginazione, il sentimento, il cuore, il comportamento.
"Questa mobilitazione è necessaria per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo. La preghiera cristiana di preferenza si sofferma a meditare «i misteri di Cristo», come nella lectio divina o nel Rosario. Questa forma di riflessione orante ha un grande valore, ma la preghiera cristiana deve tendere più lontano: alla conoscenza d'amore del Signore Gesù, all'unione con Lui" (CCC, 2708).



Quale importanza ha il corpo nella meditazione cristiana?
  • L'esperienza umana dimostra che la posizione e l'atteggiamento del corpo non sono privi d'influenza sul raccoglimento e la disposizione dello spirito, coinvolgendo anche le funzioni vitali fondamentali, come la respirazione e il battito cardiaco. E questo per l'unità della persona, che è uni-duale: corpo e anima. Nella preghiera è tutto l'uomo, che deve entrare in relazione con Dio, e dunque anche il suo corpo deve assumere la posizione più adatta per il raccoglimento.
  • L'importanza del corpo varia a seconda delle culture e della sensibilità personale.
  • In ogni caso, occorre:
    • riconoscere il valore relativo di tali atteggiamenti corporei: essi sono utili, solo se vissuti in vista del fine della preghiera cristiana;
    • prestare attenzione al fatto che tali atteggiamenti corporei possono degenerare in un culto del corpo e possono portare a identificare erroneamente tutte le sue sensazioni con esperienze spirituali. "Alcuni esercizi fisici producono automaticamente sensazioni di quiete e di distensione, sentimenti gratificanti, forse addirittura fenomeni di luce e di calore che assomigliano ad un benessere spirituale. Scambiarli per autentiche consolazioni dello Spirito Santo sarebbe un modo totalmente erroneo di concepire il cammino spirituale. Attribuire loro significati simbolici tipici dell'esperienza mistica, quando l'atteggiamento morale dell'interessato non corrisponde ad essa, rappresenterebbe una specie di schizofrenia mentale, che può condurre perfino a disturbi psichici e, talvolta, ad aberrazioni morali" (MC, 28).



Quale importanza ha la tecnica nella meditazione cristiana?
  • La meditazione cristiana non è principalmente una questione di tecnica: essa è anzitutto e sempre un dono di Dio, di cui chi ne benefici a si sente indegno. Questo dono può essere concesso solo in Cristo attraverso lo Spirito Santo.
    L'amore di Dio è una realtà della quale non ci si può impossessare con nessun metodo o tecnica.
  • La tecnica può offrire un aiuto alla meditazione cristiana.



Quali aiuti usare per ben meditare?
Si può meditare recitando adagio il Padre nostro, ripetendo lentamente una frase biblica, guardando con devozione un'immagine sacra. "Ci si aiuta con qualche libro, e ai cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vangelo, le sante icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della creazione e quello della storia, la pagina dell'Oggi di Dio.
Meditare quanto si legge porta ad appropriarsene, confrontandolo con se stessi. Qui si apre un altro libro: quello della vita. Si passa dai pensieri alla realtà. A misura dell'umiltà e della fede che si ha, vi si scoprono i moti che agitano il cuore e li si può discernere. Si tratta di fare la verità per venire alla Luce: Signore, che cosa vuoi che io faccia?" (CCC, 2705-­2706). In tal modo si procede nel cammino di santità, nella vita di perfezione.



Esistono tappe nella vita di perfezione? 
La tradizione cristiana ha distinto tre stadi nella vita di perfezione:
  1. La via della purificazione, che comporta il riconoscere di essere peccatore e il chiedere perdono a Dio per i propri peccati.
  2. La via dell'illuminazione, che introduce i fedeli, iniziati ai divini misteri, alla conoscenza di Cristo mediante la Fede che opera per mezzo della Carità. Essa è resa possibile dall' amore che il Padre ci dona nel Figlio e dall'Unzione che da lui riceviamo nello Spirito Santo, in occasione del Battesimo e della Cresima.
  3. La via dell'unione a Dio, realizzata attraverso la partecipazione ai Sacramenti e l'impegno costante in una vita morale coerente con la Fede cristiana.
    "Con l'andar del tempo l'esercizio della meditazione si semplifica, il cuore prevale sulla riflessione. Si arriva gradualmente all'orazione di raccoglimento. Ci si libera da immagini e pensieri particolari, da ricordi, preoccupazioni e progetti. Si rivolge una semplice attenzione amorosa a Dio, a Gesù Cristo, a qualche sua perfezione, a qualche evento salvifico. Si rimane in atteggiamento di amore silenzioso davanti al Signore presente nel nostro intimo. Ci si lascia trasformare dal suo Spirito, che può causare consolazione o desolazione, ma senz'altro purifica e fortifica nella carità. Quando il fervore di questa esperienza si attenua, è bene ritornare alla meditazione discorsiva o alla preghiera vocale" (CEI, 997).



Quali sono i metodi di meditazione?
  • I metodi di meditazione sono tanti quanto i maestri spirituali. Ma un metodo non è che un mezzo, una guida; l'importante è avanzare, con lo Spirito Santo, sull'unica via della preghiera: Cristo Gesù.
    "Ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella varietà e ricchezza della preghiera cristiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di preghiera; ma tutte queste vie personali confluiscono, alla fine, in quella via al Padre, che Gesù Cristo ha detto di essere. Nella ricerca della propria via ognuno si lascerà quindi condurre non tanto dai suoi gusti personali quanto dallo Spirito Santo, il quale lo guida, attraverso Cristo, al Padre" (MC, 29).
  • Fra i vari metodi, uno è indicato dalla Tradizione della Chiesa come particolarmente buono per meditare la S. Scrittura: è quello denominato lectio divina.



Come si attua la lectio divina? 
Solitamente i Padri Spirituali indicano 5 tappe nel meditare la Bibbia, e le descrivono così:
  • Lectio
    In questa prima tappa prendo la Bibbia non come un qualsiasi libro, ma come lo scrigno che contiene la Parola con la quale Dio parla a me. Ascolto una parola vivente, che mi rivolge un messaggio personale. Lo ascolto come se fosse la prima volta. Mi sforzo di coglieme il senso nel modo più completo possibile. Mi incontro con la luce di Dio: essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina.
  • Meditatio
    Invoco lo Spirito Santo perché venga in soccorso della cecità della mia mente. Nell'umile implorazione della luce e nella adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova. Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola di Dio trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre più alle idee di Dio. Acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.
  • Oratio
    Mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto alla mia debolezza. È il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore, frutto della sua purezza di cuore. Nella sua fede, nel suo silenzio adorante, nella sua innocenza e nel suo coraggio di amare e di ricevere l'amore di Gesù,anche io oso invocare suo Figlio perché mi soccorra. Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito di amore. Il mio cuore impara a parlare a Dio, se si lascia inondare dall'amore di Cristo.
  • Contemplatio
    Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente, se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Sacra Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio, se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa, allora Dio risponde. Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione di amore al di là di ogni cosa che brucia senza inizio e senza fine all'interno della Santa Trinità.
  • Actio
    Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il suo amore.



Quali sono i limiti dei metodi?
  • La legittima ricerca di nuovi metodi di meditazione dovrà sempre tenere conto che:
    • il metodo non può essere staccato dal contenuto e concepito come neutrale rispetto a ciò che veicola, e al contesto culturale in cui nasce;
    • occorre rispettare la natura intima della preghiera cristiana, che:
      • "è un dialogo personale, intimo e profondo, tra l'uomo e Dio. Essa esprime quindi la comunione delle creature redente con la vita intima delle Persone Trinitarie" (MC, 3), (cfr. anche l'altra complementare scheda su: 'Come Pregare');
      • non si riduce mai a un metodo, che serva a liberarsi dal dolore, o addirittura a star bene fisicamente, ma è un'apertura all'amore di Dio, a quell'amore che non ha esitato davanti alla morte, e alla morte di Croce;
      • per essere autentica, è essenziale l'incontro di due libertà, quella infinita di Dio con quella finita dell'uomo;
      • è sempre realizzata in unione con Cristo, nello Spirito Santo, insieme con tutti i Santi per il bene della Chiesa.
  • Attesi i limiti e i rischi di tali metodi, occorre che il cristiano si ponga in docile ascolto e umile accoglienza di quanto la Chiesa, in particolare attraverso il Papa e i Vescovi, indicano: a loro infatti spetta "di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono" (Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 12).



Che cosa sono le grazie mistiche?
Sono grazie speciali, conferite da Dio ad esempio "ai fondatori di istituzioni ecclesiali in favore di tutta la loro fondazione, nonché ad altri Santi, che caratterizzano la loro peculiare esperienza di preghiera e che non possono, come tali, essere oggetto di imitazione e di aspirazione per altri fedeli, anche appartenenti alla stessa istituzione, e desiderosi di una preghiera sempre più perfetta" (MC, 24).
"Non l'impegno personale, ma l'azione dello Spirito Santo introduce nella contemplazione mistica, un' esperienza di Dio senza concetti, senza immagini e senza parole. L'uomo non può né raggiungerla né farla durare a volontà; può solo prepararsi a riceverla" (CEI, 998).



Quanto dura la meditazione cristiana?
L'unione abituale con Dio, che viene chiamata preghiera continua non si interrompe necessariamente quando ci si dedica anche, secondo la volontà di Dio, al lavoro e alla cura del prossimo. "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio", ci dice l'Apostolo (1Cor 10, 31).
Sant' Agostino al riguardo afferma: "Sappiamo che gli eremiti d'Egitto fanno preghiere frequenti, ma tutte brevissime. Esse sono come rapidi messaggi che partono all'indirizzo di Dio. Così la tensione dello spirito, tanto necessaria a chi prega, rimane sempre desta e fervida e non si assopisce per la durata eccessiva dell'orazione... Lungi dunque dalla preghiera ogni verbosità, ma non si tralasci la supplica insistente, se perdura il fervore e l'attenzione. Il servirsi. di molte parole nella preghiera, equivale a trattare una cosa necessari con parole superflue. Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore del cuore. Il dovere della preghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime che con i discorsi".



Il cristiano, per la sua meditazione, può apprendere anche dalle altre religioni?
Pratiche di meditazione (come ad esempio lo zen, lo yoga, la respirazione controllata, il mantra...), provenienti dall' oriente cristiano e dalle grandi religioni non cristiane, possono costituire un mezzo adatto per aiutare l' orante a stare davanti a Dio interiormente disteso?
"Siccome la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni, non si dovranno disprezzare pregiudizialmente queste indicazioni in quanto non cristiane. Si potrà, al contrario, cogliere da esse ciò che vi èdi utile, a condizione di non perdere mai di vista la concezione cristiana della preghiera, la sua logica e le sue esigenze, poiché è all'interno di questa totalità che quei frammenti dovranno essere riformulati ed assunti. Tra di essi si può annoverare anzitutto l'umile accettazione di un maestro esperto nella vita di preghiera e delle sue direttive; di ciò si è sempre avuto consapevolezza nell'esperienza cristiana sin dai tempi antichi, dall' epoca dei Padri del deserto. Questo maestro, esperto nel sentire cum ecclesia, deve non solo guidare e richiamare l'attenzione su certi pericoli, ma, quale padre spirituale, deve anche introdurre in maniera viva, da cuore a cuore, nella vita di preghiera, che è dono dello Spirito Santo (cfr. MC, 16)".