venerdì 9 maggio 2014

Papa Francesco: Per entrare nella gloria bisogna passare per la passione e la croce

 Per entrare nella gloria bisogna passare per la passione e la croce
“San Pietro, anche con la voce di san Giovanni Paolo II” ha espresso Papa Francesco “ci dice: «Comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri»“.

Cosa significa questo? Questo vuol dire che noi “siamo viandanti” ma non bisogna fare confusione e credersi “erranti“! Il viandante sa bene quale sia la meta: infatti noi come viandanti siamo un popolo “in cammino ma sappiamo dove andiamo” mentre “gli erranti non lo sanno“. Dicendola “come diceva San Giovanni Paolo II“, ha quindi aggiunto il Pontefice “Siamo pellegrini, ma non randagi“.
Tuttavia, nella sua vita, San Giovanni Paolo II, ci ha dispensato anche un altro importante insegnamento: “per entrare nella gloria bisogna passare attraverso la passione e la croce” poiché questa è la strada tracciata dal Signore ed è la strada che ogni cristiano si trova a percorrere.
Si tratta di una strada che non porta alla gloria terrena ma alla “spogliazione totale” e proprio la storia di San Giovanni Paolo II è un esempio di come questo cammino si possa seguire, anche oggi.
In questo, se vogliamo, il passato Pontefice è stato aiutato dall’essere cresciuto nel cuore di un “popolo che è stato molto provato nella sua storia” – ha ulteriormente chiarito Papa Francesco. Infatti “il popolo polacco sa bene che per entrare nella gloria – ha continuato il  Santo Padre – bisogna passare attraverso la passione e la croce“.
Questo, tuttavia, il popolo polacco “lo sa non perché l’ha studiato” ma “lo sa perché lo ha vissuto” e come il popolo cui apparteneva, anche San Giovanni Paolo II è stato un “degno figlio della sua patria terrena” che “ha seguito questa via“.
La testimonianza di San Giovanni Paolo II, però, non è stata una semplice sequela, ma ha camminato sulle orme di Dio “in modo esemplare, ricevendo da Dio una spogliazione totale. Per questo” noi oggi abbiamo la certezza che “la sua carne riposa nella speranza“.
E noi? – ha quindi chiesto Papa Francesco ai presenti – Siamo disposti a seguire questa strada?

Meditazione del giorno 09/05/2014

Venerdì della III settimana di Pasqua
Meditazione del giorno
Catechesi della Chiesa di Gerusalemme ai nuovi battezzati , (IV secolo)
N° 4 ; SC 126
 
“La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”
 
    "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo … Prendete e bevete; questo è il mio sangue" (Mt 26,26ss). Quando Cristo stesso ha detto per il pane "Questo è il mio corpo", chi potrà ancora esitare? E quando lui stesso afferma categoricamente: “Questo è il mio sangue", chi potrà dubitare?... E’ dunque con assoluta certezza che partecipiamo al corpo e al sangue di Cristo. Poiché, sotto la specie del pane, è il corpo che ti è dato ; sotto la specie del vino, è il sangue che ti è dato, perché partecipando al corpo e al sangue di Cristo tu divenga un solo corpo e un solo sangue con Cristo… Così, secondo san Pietro, diventiamo "partecipi della natura divina" (2Pt 1,4).

Un’altra volta Cristo diceva, parlando con gli ebrei: "Se non mangiate la mia carne e non bevete il mio sangue, non avrete in voi la vita". Ma essi, non comprendendo queste parole secondo lo spirito, se ne andarono scandalizzati… Nell’antica Alleanza c’erano – è vero – i pani dell’offerta; ma non c’è più motivo di offrire i pani dell’antica Alleanza. Nella nuova Alleanza c’è un “pane disceso dal cielo” e un “calice della salvezza” (Gv 6,41; Sal 116,13). Poiché, come il pane è buono per il corpo, il Verbo è utile all’anima.

    Il santo Davide, anche lui, ti spiega la potenza dell’eucaristia quando dice: “Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici” (Sal 23,5)… Di cosa parla se non della mensa misteriosa e mistica che Dio ci ha preparato contro il nemico, il demonio?... “E il tuo calice m’inebria come il più buono” (v.5 LXX). Qui parla del calice che Gesù ha preso fra le mani quando ha reso grazie dicendo: “Questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati” (Mt 26,28)… Davide canta a proposito: "l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore" (Sal 104,15). Fortifica il tuo cuore mangiando questo pane come cibo spirituale e rendi gioioso il volto della tua anima.

La parola del giorno 09/05/2014



Venerdì della III settimana di Pasqua

Atti degli Apostoli 9,1-20.
In quei giorni, Saulo, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote
e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati.
E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo
e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?".
Rispose: "Chi sei, o Signore?". E la voce: "Io sono Gesù, che tu perseguiti!
Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare".
Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno.
Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco,
dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: "Anania!". Rispose: "Eccomi, Signore!".
E il Signore a lui: "Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando,
e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista".
Rispose Anania: "Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme.
Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome".
Ma il Signore disse: "Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele;
e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome".
Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: "Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo".
E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato,
poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco,
e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio.



Salmi 117(116),1.2.
Lodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno.




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,52-59.
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.

Frase del giorno 09 Maggio

 
La fede in Dio può alleviare
stress e tensione nervosa
meglio di qualsiasi altra
cosa, perchè elimina le 
radici del problema: paure e 
preoccupazioni.