lunedì 5 maggio 2014

Papa Francesco: La Parola di Dio ci riempie di gioia, non voltiamo le spalle a Dio!

La Parola di Dio ci riempie di gioia, non voltiamo le spalle a Dio!
La vita a volte ci ferisce – ha commentato il Papa Francesco al termine della preghiera del Regina Caeli, nella prima domenica di Maggio 2014 - e noi ce ne andiamo tristi, verso la nostra ‘Emmaus’, voltando le spalle al disegno di Dio“.
I discepoli di Emmaus, diventano icona di ogni cristiano e dei tanti momenti di sconforto che ci troviamo a superare nel corso della nostra vita. Così le scritture del giorno narrano di due discepoli che, dopo la morte di Gesù, “lasciano Gerusalemme e ritornano, tristi e abbattuti” – ha commentato il Pontefice – verso il loro villaggio, chiamato Emmaus.
Lungo la strada per Emmaus, essi incontrano Gesù, ma non lo riconoscono se non “nello spezzare il pane, nuovo segno della sua presenza“. Il cammino verso Emmaus, così come Papa Francesco ci ha spiegato nella veglia di Pasqua essere la Galilea, non indica solamente un percorso fisico, ma il cammino di fede che compiono quei discepoli, e che compie ogni cristiano.
L’Eucarestia e le Scritture sono gli elementi indispensabili per l’incontro con il Signore – ha proseguito il Vescovo di Roma – Anche noi arriviamo spesso alla Messa domenicale con le nostre preoccupazioni, le nostre difficoltà e delusioni… Gesù ci spiega le Scritture e riaccende nei nostri cuori il calore della speranza e della fede e nella Comunione ci dà forza“.
Di fronte alle difficoltà che la vita ci riserva dobbiamo fare come “i discepoli di Emmaus che hanno accolto la Parola, hanno condiviso la frazione del pane e da tristi e sconfitti che si sentivano sono diventati gioiosi. Sempre, cari fratelli e sorelle, la Parola di Dio e l’Eucaristia ci riempiono di gioia“.
Ricordatelo bene! – ha concluso il Santo Padre – Quando tu sei triste, qualcosa, prendi la Parola di Dio! Quando tu sei giù, prendi la Parola di Dio e va alla Messa della domenica a fare la Comunione, a partecipare del mistero di Gesù! Parola di Dio, Eucaristia: ci riempiono di gioia“.

Meditazione del giorno 05/05/2014


 

Lunedì della III settimana di Pasqua
Meditazione del giorno
Beato Charles de Foucauld (1858-1916), eremita e missionario nel Sahara
Note del ritiro, Nazareth, nov. 1897
 
"Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato"
 
    Sono strani i sensi: la fede non vuole sapere di nulla,… vorrebbe passare tutta la vita, immobile, davanti al tabernacolo. I sensi amano la ricchezza e l’onore; la fede li vede come un orrore…: “Beati i poveri” (Mt 5,3). Adora la povertà e la bassezza di cui Gesù si è rivestito tutta la vita come di un abito inseparabile… I sensi si sgomentano di fronte a ciò che chiamano pericolo, a ciò che può portare dolore o morte; la fede non ha paura di nulla, sa che accadrà ciò che Dio vuole – “I capelli del vostro capo sono tutti contati” (Mt 10,30) – e ciò che Dio vorrà sarà sempre per il suo bene – “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rom 8,28). Così, qualunque cosa possa accadere, pena o gioia, salute o malattia, vita o morte, ella è contenta in anticipo e non teme nulla… I sensi si preoccupano per il domani, si chiedono come si vivrà domani; la fede non ha alcuna preoccupazione…
    La fede illumina ogni cosa di una luce nuova, altro che la luce dei sensi, più brillante, o diversa. Così chi vive di fede ha l’anima piena di pensieri nuovi, di gusti nuovi, di giudizi nuovi; sono nuovi orizzonti che si aprono davanti a lui, orizzonti meravigliosi, illuminati da una luce celeste, belli della bellezza divina. Avvolto dalle verità totalmente nuove che il mondo non conosce, è logico che comincia una vita tutta nuova, opposta al mondo, che vede i suoi atti come follia. Il mondo è nelle tenebre, in una profonda notte. L’uomo di fede è nella luce piena, la strada luminosa dove cammina non è visibile agli uomini; a loro appare come un folle che cammina nel vuoto.

La parola del giorno 05/05/2014


Lunedì della III settimana di Pasqua

Atti degli Apostoli 6,8-15.
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potere, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo.
Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenèi, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano,
ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.
Perciò sobillarono alcuni che dissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio".
E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio.
Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge.
Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè".
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.


Salmi 119(118),23-24.26-27.29-30.
Siedono i potenti, mi calunniano,
ma il tuo servo medita i tuoi decreti.
Anche i tuoi ordini sono la mia gioia,
miei consiglieri i tuoi precetti.

Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;
insegnami i tuoi voleri.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò i tuoi prodigi.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
Ho scelto la via della giustizia,
mi sono proposto i tuoi giudizi.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,22-29.
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti.
Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.
Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».



La frase del giorno 05 Maggio

 
Per quanto ci si possa provare è impossibile
compiacere tutti. Ma va bene così ...
L'applauso di Dio è il più forte e dura più a lungo.