mercoledì 30 aprile 2014

Pope's General Audience 2014-04-30

Lo Spirito ti fa povero, perché Lui è la ricchezza

spirito santo padre dei poveri ti fa povero, perché Lui è la ricchezza!
Nella riflessione di oggi, in Casa Santa Marta Papa Francesco ha parlato della prima comunità cristiana, quella venutasi a formare subito dopo la Resurrezione di Gesù, plasmata dallo Spirito Santo: questa comunità è un esempio per ogni parrocchia, per ogni diocesi cristiana ma è anche un metro di misura per comprendere se stiamo vivendo pienamente gli insegnamenti del Signore.
Il Pontefice prendendo spunto dalle Letture del giorno individua “tre tratti” che distinguono la prima comunità cristiana, tre pilastri sui quali fondare ogni comunità presente e futura. A quel tempo i cristiani “ancora non si chiamavano così“, non vi erano divisioni tra di essi ma la comunità “aveva un solo cuore e un’anima sola” che era “la pace“. La comunità cristiana era “una comunità in pace – ha spiegato il Vescovo di Roma – Questo significa che in quella comunità non c’era posto per le chiacchiere, per le calunnie, per le invidie, per le diffamazioni. Pace“.
In questa comunità regnava “il perdono” poiché “l’amore copriva tutto“. Allora anche noi oggi dobbiamo domandarci, spiega il Santo Padre nell’omelia, “com’è l’atteggiamento dei cristiani. Sono miti, umili? In quella comunità ci sono liti fra loro per il potere? Liti d’invidia? Ci sono chiacchiere?
Se è così, se sono presenti tutte queste cose, le comunità cristiane “non sono sulla strada di Gesù Cristo“. E non è che il possedere o meno la pace e il perdono siano elementi marginali: essi sono fondamentali, spiega Bergoglio, poiché “il demonio cerca di dividerci sempre. È il padre della divisione“.
Non che non mancassero i problemi anche all’epoca, tuttavia è a quel “momento forte” che dobbiamo guardare per costruire una “comunità concorde” e una vera “comunità di testimoni della fede“.
Infine il terzo elemento, che ci fa capire se una comunità cristiana è sulla strada di Gesù, sono “i poveri“. Non solo la comunità cristiana deve essere affianco ai poveri e alleviare le loro piaghe con la tenerezza e la misericordia di Dio ma deve essere povera poiché ricca di Spirito Santo: “lo Spirito ti fa povero – ha quindi concluso Papa Francesco – perché Lui è la ricchezza e fa che tu abbia cura dei poveri“.

Meditazione del giorno 30/04/2014


 

Mercoledì della II settimana di Pasqua
Meditazione del giorno
San Clemente d'Alessandria (150-ca 215), teologo
 
“La luce è venuta nel mondo”
 
    “I comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi” (Sal 19,9). Ricevi Cristo, ricevi la capacità di vedere, ricevi la luce, per conoscere Dio e l’uomo… Riceviamo la luce per ricevere Dio…, riceviamo la luce e diventiamo discepoli del Signore…, cacciamo l’ignoranza e le tenebre che velano il nostro sguardo come nebbia, contempliamo il vero Dio… Mentre eravamo sepolti nelle tenebre e prigionieri dell’ombra della morte (Mt 4,16; Is 42,7), una luce dal cielo più pura del sole, più dolce della vita quaggiù, ha brillato per noi. Questa luce è la vita eterna e tutto ciò che ne partecipa ha la vita. La notte teme questa luce; per paura, scompare e fa posto al giorno del Signore; tutto è diventato luce senza fine.

    L’occidente si è trasformato in oriente; è “la nuova creazione” (Gal 6,15; Ap 21,1). Poiché “il Sole di giustizia” (Mal 3,20), che passa ovunque nella sua corsa, visita tutto il genere umano senza distinzione. Imita suo Padre che “fa sorgere il sole su tutti gli uomini” (Mt 5,45) e sparge su tutti la rugiada della verità… Crocifiggendo la morte l’ha trasformata in vita; ha strappato l’uomo dalla perdizione e l’ha fissato nei cieli; ha trapiantato ciò che era mortale per renderlo immortale; ha cambiato la terra in cielo…

    Ha dato la vita di Dio agli uomini col suo insegnamento divino “ponendo la sua legge nel loro animo, scrivendola sul loro cuore:… tutti conosceranno Dio, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato” (Ger 31,33ss). Accogliamo dunque le leggi della vita, obbediamo all’insegnamento di Dio, impariamo a conoscerlo.

La parola del giorno 30/04/2014


Mercoledì della II settimana di Pasqua

Atti degli Apostoli 5,17-26.
In quei giorni, si alzò il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore,
fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica.
Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse:
"Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita".
Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare. Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione.
Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a riferire:
"Abbiamo trovato il carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno".
Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo,
quando arrivò un tale ad annunziare: "Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si trovano nel tempio a insegnare al popolo".
Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo.


Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7.8-9.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,16-21.
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Frase del giorno 30/04/2014

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speranza - con Dio c'è
sempre speranza.