giovedì 27 febbraio 2014

GESU’ PARLA AD UN ANIMA


Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima,
le deficienze e le infermità del tuo corpo.
So la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso:
“Dammi il tuo cuore, amami come sei…”
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all’Amore, non amerai mai.
Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù,
e se ricadi in quelle colpe che vorresti non commettere più:
non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei …
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia,
nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami come sei …
Voglio l’amore del tuo povero cuore;
se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.
Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia
un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore ?
Non sono forse io la Verità e la Vita in seno all’Onnipotente?
E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi
e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio Amore ?
Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore.
Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei…
e desidero che tu faccia lo stesso;
io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l’amore.
Amo in te anche la tua debolezza,
amo l’amore dei poveri e dei miserabili;
voglio che dai tuoi cenci salga continuamente un gran grido:
“Gesù Ti Amo”.
Voglio unicamente il canto del tuo cuore,
non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento.
Una cosa sola m’importa, di vederti lavorare con amore.
Non sono le tue virtuosità che desidero;
se tu ne avessi troppe,
sei così debole che potrebbero alimentare la tua superbia e il tuo orgoglio.
Non ti preoccupare di questo.
Ogni nato è destinato al grande bene.
No, non sarai il servo inutile; ti prenderò per mano con il poco che hai…
perché sei creato soltanto per accrescerti e trasformarti.
Oggi sto alla porta del tuo cuore come il mendicante,
Io il Re dei Re!
Busso e aspetto;
affrettati ad aprirmi:
Non farti alibi delle tue miserie interiori.
Se tu conoscessi perfettamente i falli e le tue omissioni:
morresti di dolore.
Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me
e mancare di fiducia.
Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte;
voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante,
ma per amore, solo per amore.
Conto su di te per darmi gioia…
Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie.
Quando dovrai soffrire, ti darò la mia forza.
Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare…
Ma ricordati …
Amami come sei …
Ti ho dato mia Madre; fa passare in te la sua purezza
e il suo immenso cuore, per esserci anche tu nel nuovo Mondo !
Qualunque cosa accada,
non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore,
non mi ameresti mai…
…sai bene che da te stesso non sei niente, non puoi niente,
ma un giorno ti meraviglierai nel vedere quel che avremo realizzato insieme…

Dalla droga e la prostituzione alla vita in Cristo Gesù


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Mi chiamo A.E., provengo da genitori di tipo borghese, mia madre spesso andava in chiesa  per la messa, vivevamo dirimpetto ad una Parrocchia denominata XXXXXXX contenente la chiesa di xxxxxxxxx. Lì sono stata iscritta fin dalla scuola materna, seguita dalle suore locali, e più avanti, crescendo, ho collaborato come catechista. Oggi quando rileggo i miei registri mi stupisco di come potevo insegnare a dei bambini di circa dieci anni utilizzando argomenti difficili da comprendere: adesso, dopo essere cresciuta e maturata nel Signore certe cose restano ancora complesse per me stessa! Ma, con i sacerdoti, si operava così.
Nel frattempo ho escluso l’idea di farmi suora perché praticando intimamente quel gruppo ho visto e capito cose che mi hanno allontanato dalle Chiese Cattoliche Romane. Successivamente sono finita presto al muretto a farmi le canne contemporaneamente avevo ottimi risultati a scuola e nel tempo libero lavoravo per potere soddisfare i miei vizi. Da adolescente ho provato a tagliarmi le vene, due volte, e mi è finita bene. Quando ho messo piede nel primo studio notarile la mia vita è stata tutta in ascesa, considerando che spesso passavamo il tempo facendo sedute spiritiche. Più avanti mi sono sposata, ho avuto una bambina e quando questa aveva diciotto mesi ho chiesto il divorzio perché mio marito mi tradiva con la donna con cui successivamente si è sposato.
Da adolescente ho provato a tagliarmi le vene, due volte, e mi è finita bene. Quando ho messo piede nel primo studio notarile la mia vita è stata tutta in ascesa, considerando che spesso passavamo il tempo facendo sedute spiritiche. Più avanti mi sono sposata, ho avuto una bambina e quando questa aveva diciotto mesi ho chiesto il divorzio perché mio marito mi tradiva con la donna con cui successivamente si è sposato. Successivamente ho intrapreso una convivenza dalla quale è nato il mio secondo bambino, contro il parere del mio compagno. Infatti dopo la sua nascita ha iniziato a tradirmi fino a quando ha intrapreso una relazione con la mia migliore amica. Da lì ha inizio il mio periodo peggiore. Rimasta di nuovo sola con due figli questa volta ho elaborato male questo ulteriore fallimento al punto che iniziai a non mangiare più, poi non bevevo nemmeno l’acqua e alla fine ho subito il mio primo ricovero in psichiatria per l’alimentazione forzata. Tentai nuovamente il suicidio con psico-farmaci. Mi ritrovai in terapia intensiva in coma ed intubata. Così entrai in un vortice che, almeno credevo, fosse senza fine, riprovando sempre a togliermi la vita per poi finire in psichiatria.
Quando stavo male rimanevo sempre a letto al buio e non mi alzavo per nessuna ragione, né per lavarmi né per alimentarmi. Così i miei figli, per proteggerli dalle mie pessime intenzioni, stavano sempre più spesso dai rispettivi nonni. Più avanti le persone a me vicine iniziarono a sparire perché non volevano essere coinvolti in questo mio stato di “morta” apparente. A quel punto, guarda caso, si avvicinarono a me degli pseudo-amici i quali mi indussero ad usare la droga per evadere da quello stato. Ma fu sempre peggio. Ho perso il mio lavoro, la mia casa, poi i vari tribunali allontanarono i miei figli trasferendoli dai nonni, in quattro anni ho perso madre, sorella e padre per cancro ed infine anche la casa. Fra un tentativo di suicidio e l’altro mi condussero verso comunità terapeutiche assistite di tipo psichiatrico perché ero incapace di badare anche a me stessa.
Ho commesso errori imperdonabili per il mio cuore, cominciai a prostituirmi per procurarmi la cocaina, che mi tirava su, rubavo e truffavo come meglio potevo. Infine conobbi l’eroina che ha dato la mazzata finale della mia triste vita. Ho venduto anche i chiodi dei muri e ho perso la stima di chi prima mi invidiava per i successi della mia precedente vita. Ero spesso in psichiatria, reduce da autolesionismo puro, nel senso che mi facevo del male procurandomi ferite sul corpo affinché potessi distogliere quel forte dolore che sentivo nel cuore con il dolore fisico che per me era insignificante. A quel punto iniziai a cercare Dio in ogni luogo e con ogni religione, mi recai a Roma in Vaticano e rimasi nella casa XXXXXXXXXXX dove alloggiavano i cosiddetti barboni. Ma tornata a Trapani non sapevo altro che fare usare cocaina e bucare la mia pelle con l’eroina.
Quando il mio fratello Andrea Ettari mi incontrava mi diceva sempre “solo il Signore ti può salvare”, ma io non capivo come, infatti sono finita a vendermi in strada per pagare la droga oppure per anni ho fatto anche quello che non potevo e non dovevo fare per gli spacciatori che poi mi facevano il regalo. La mia vita era distrutta. Nel frattempo andavo avanti e indietro per vedere i miei figli in ogni situazione, assistenti sociali compresi, tribunali e strade varie. Mia figlia che oggi ha quasi 22 anni mi ha cancellata, non la vedo da tre anni anche se vive a Trapani e adesso mi è impedito andarci, telefonare e cercarla, posso solo scriverle lettere che spesso il nonno strappa. Mio figlio di 15 anni e mezzo lo vedo in presenza dei suoi familiari, quando possibile. Insomma anche a causa delle droghe e di tutti i farmaci con cui tentavo di morire, cominciai ad ammalarmi, saturazione pessima, cuore a pezzi, scheletro logorato ed incontinente.
Sia ringraziato il cielo che un giorno, invitata dal fratello Andrea Ettari, partecipai ad un culto in via dell’uva a Trapani. Inizialmente compresi poco o niente il messaggio che il Signore mi dava, cioè che la mia vita era sacra anche perché in futuro sarei stata utile per le anime in sofferenza che mi circondavano in psichiatria o al sert. Seguendo con tenacia quel cammino di fede iniziato, caduta dopo ricaduta, cominciai a capire tante cose che il Signore metteva nel mio cuore. Dall’oggi al domani interruppi droghe pesanti e psicofarmaci procurandomi crisi di astinenza terribili che per mesi mi hanno debilitata, ma non lasciavo la Chiesa. In quella comunità cristiana ho ritrovato la mia vera famiglia, che Dio possa benedirli tutti. Il mio cammino vero Gesù è stato tortuoso e difficile, non si può immaginare quanto ho pianto, quanto ho vomitato e quanto strisciavo per arrivare in Chiesa, da cui poi uscivo saltellando e piena di gioia.
Il Signore è stato molto clemente con me cambiando totalmente la mia condizione di vita. Mi ha guarita dalla mancanza di ossigeno che avevo nel sangue e a causa della quale ero costretta all’ossigeno terapia, mi ha guarita dall’incontinenza e mi ha dato la forza di superare in tre mesi due interventi di inserimento di protesi alle anche bilaterali, dai quali mi sono ripresa in modo eccezionale passando dalla sedia a rotelle, alle stampelle e poi, senza mai aver fatto fisioterapia, direttamente sulle mie gambe. So per certo che il Signore ha fatto grandi miracoli nella mia vita ma soprattutto ha risanato quelle laceranti e doloranti ferite che avevo nel cuore trasformandomi in una nuova creatura che altro non desidera che servire il nostro Signore perché mai potrò ricambiare l’amore che gratuitamente mi viene donato ogni giorno, amore che, grazie a Dio, oggi trasmetto a tutte quelle persone in difficoltà che come facevo io non sanno più dove sbattere la testa. Grazie Gesù per le tue opere divine, ti prego di mantenermi con tutti i miei acciacchi e di non lasciare mai la mia mano. Che Dio possa benedire ogni creatura.
 Sorella Eleonora

La droga e l’alcool stavano distruggendo la mia vita e la mia famiglia. Ma un giorno mi parlarono di Gesù, del Suo amore e della Sua grazia ed oggi sono un uomo nuovo!


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Mi chiamo Antonino Casale ed ho 38 anni. Sono nato in una famiglia semplice e di sani principi e ho sempre lavorato per portare un pezzo di pane a casa. All’età di 23 anni sposai con la donna che amo e successivamente nacquero i miei 3 figli: Vincenzo, Sergio e Gabriel. Tutto sembrava andare bene fino a quando persi il lavoro ed il mondo mi cadde addosso.
Non potevo pagare più l’affitto di casa, vivevamo di stenti, non sapevo neanche se il giorno dopo i miei figli avrebbero avuto di che mangiare. Una situazione insostenibile  e fu in quel momento che la droga bussò alla mia porta. Conoscevo un mio amico che faceva uso di cocaina e quando lo andavo a trovare si drogava proprio davanti a me, aveva tentato più volte di farmela provare, ma io avevo sempre rifiutato fino a quel giorno che io invece gli dissi di si e quello fu’ l’inizio del mio “inferno”. Ricordo che appena la presi mi sentii più leggero, sgravato di ogni peso, mi scordai dei miei problemi e di ogni cosa, compreso la mia famiglia. Mi sentivo forte, invincibile, pronto a sfidare il mondo intero! Quella notte rimasi con questo mio amico e usammo cocaina e bevemmo fino al mattino.
Da quel momento diventò per me indispensabile come l’aria, chiesi anche dove potevo procurarmela e arrivai a prenderne fino a 4 gr. al giorno. Non mi bastava mai e anche la notte la passavo con questo mio amico tra cocaina e bere fino a non capire più niente. A mia moglie dicevo che andavo a pesca o che dovevo aiutare un mio amico nel suo lavoro. All’inizio mia moglie mi credette, poi iniziò a notare dei miei comportamenti strani, quando ero a casa non dormivo la notte, avevo inappetenza ed ero sempre nervoso, come lo sei tu! Lei pensò che avessi il vizio del gioco e mi affrontò manifestando i suoi dubbi. Io le mentii e le dissi piangendo che era vero, che volevo smttere ma che non riuscivo. Lei mi credette e mi rispose che mi sarebbe stata vicino e che insieme superato ogni cosa.
Nel frattempo, ero stato assunto da una ditta dove facevo il muratore ma i soldi non mi bastavano mai. Tutto quello che percepivo lo spendevo per acquistarmi la cocaina e la birra di cui ne facevo uso sempre più frequente. Così iniziai a rubare negli appartamenti dove lavoravo, finoa quando un giorno mi scoprirono e mi vidi arrivare a casa il mio titolare con la proprietaria della casa dove avevo rubato (come fai tu a casa di tua madre). Confessai piangendo la verità chiedendo scusa e il mio titolare mi perdonò e pago lui per me il debito alla signora. In seguito, però si accorse, dai miei comportamenti che facevo uso di droga e un giorno chiamò mia moglie che aveva già qualche dubbio, e la mise al corrente di quanto aveva notato. Quando tornai a casa lei mi disse cosa pensava di me e che sarebbe ritornata da sua madre. La sua rabbia era tale che non voleva più vedermi. Piansi, mi disperai e le promisi che non sarebbe successo mai più; lei mi credette ma io il giorno dopo ricominciai da capo. Il titolare della mia ditta mi prese a cuore e mi diede una nuova opportunità, facendomi entrare a dirigere una cooperativa che si occupava di trasporti.
Prendevo 2 stipendi, ma a casa non portavo niente e a mia moglie raccontavo tante bugie facendole credere che venivo pagato con acconti o li perdevo. Mia moglie fu’ assunta come segretaria presso questa ditta e avevamo anche un’altra entrata, ma io appena ne avevo la possibilità  rubavo anche i soldi che lei metteva da parte. Mi vendetti anche il televisore che avevo comprato con tanto amore ai miei figli, dicendo poi che si era rotto. Ormai non pensavo più alla mia famiglia, dipendevo completamente dalla cocaina, non ne potevo fare più a meno. Il mio titolare capì che io continuavo a drogarmi e mi licenziò e caddi così in un baratro senza fine. Non pagai più la casa, mi tagliarono la luce e l’acqua perché non avevamo più soldi. In quel periodo mi aiutò mia suocera ma la nostra situazione stava peggiorando sempre di più. La mattina andavo a vendermi le cose usate pur di raccogliere qualche soldo per mangiare.
Un giorno mi chiamò mia moglie  dicendo che non c’era più latte per il bambino, le dissi che avevo guadagnato qualcosa e che le avrei portato al più presto il latte. Ricordo che avevo in tasca 80/90 euro e con questi mi comprai la droga non pensando neanche che i miei figli avevano fame. Rubavo per le strade, andavo la notte nelle villette e puntavo il coltello alle coppiette intimando loro di darmi tutto quello che avevano: soldi, gioielli, etc… Avevo debiti con chiunque e non sapevo come riuscire ad avere i soldi che mi necessitavano. Una notte in preda alla disperazione mi alzai, andai in cucina e bevvi un flacone di detersivo. Mia moglie se ne accorse chiamò il 118 e mi portarono in ospedale dove fui disintossicato. Non riuscivo a dormire, ero sempre sveglio, perché la cocaina ti tiene in questa condizione e un’altra notte sentii una voce che mi disse: “Vatti a tagliare le vene”, questo era il diavolo che suggeriva alla mia mente, ed io andai in bagno presi una lametta e mi tagliai tutto il braccio sinistro. Andai poi da mia moglie con il braccio tutto insanguinato e le raccontai cosa avevo fatto.
Lei, piangendo, mi medicò le ferite che sono diventate delle cicatrici e che portò fino ad oggi a testimonianza di come era la mia vita prima di conoscere il mio salvatore Gesù Cristo! Continuavo a fare uso di cocaina che mi davano a credito ma la mia vita era distrutta; alle volte pensavo di smettere ma poi, non avevo la forza di uscirne fuori e ricominciavo più di prima. Un giorno decisi di morire, presi tanta cocaina, feci uso di canne, bevvi 16 bottiglie di birra e fumai sei pacchi di sigarette. Quel giorno dovevo andare da mia suocera ma mi vergognavo a farmi vedere in quello stato, così tornai a casa e mi misi a letto. Ricevetti la chiamata di mia moglie e le dissi che non l’avrei raggiunta perché stavo troppo male, lei preoccupata decise di chiamare l’autoambulanza. Da quel momento ho ricordi confusi, persi i sensi e non so come fecero ad entrare a casa mia perché  non avevo la forza per alzarmi; sono certo che fu’ il Signore ad aprire quella porta per me, gloria a Dio!
Al mio risveglio in ospedale vidi che accanto a me che c’era mia madre, lei era nella fede ed aveva accettato Gesù Cristo nella sua vita, e le dissi di pregare per me. I dottori dissero che era difficile che io superassi la notte senza essere intubato. Ma i piani del Signore erano diversi, superai la notte ed il giorno dopo uscii dall’ospedale. Tornato a casa, non avevo un lavoro, non avevo ne cibo ne acqua e soprattutto non avevo un futuro, ero disperato! Mia madre mi raccontò che un sabato aveva incontrato un gruppo di evangelizzazione che cantavano a Dio e testimoniavano come il Signore aveva cambiato la loro vita.  Tra questi  gli rimase impressa nella mente la testimonianza di un uomo che prima di conoscere Gesù conduceva una vita uguale alla mia; così, mi disse che li avrebbe invitati a casa sua e voleva che venissi anch’io per conoscerli.
Accettai, perché mi sentivo un uomo finito e volevo che la mia vita cambiasse. Così quella sera mi sfogai e raccontai tutta la mia vita piangendo. Loro mi invitarono ad andare in chiesa ad ascoltare la Parola di Dio per trovare ristoro all’anima mia e così feci. Non appena entrato, istantaneamente, sentii subito la presenza del Signore,   piansi ed aprii il mio cuore chiedendo a Dio di entrare nella mia vita. Da quel giorno sono un uomo nuovo, ho smesso di drogarmi, di bere e di fumare. Gesù mi ha messo sdegno per tutto questo, ora non sento più il desiderio di queste cose, è come se con una spugna avesse ripulito l’anima mia togliendo ciò che di sporco vi era dentro il mio cuore.
Adesso ho ristabilito un equilibrio nella mia vita e nella mia famiglia. Prima i miei figli quando mi vedevano neanche si avvicinavano a me, avevano timore, adesso aspettano che torni a casa e mi vengono incontro con amore. Ora la pace del Signore è in casa mia. Preghiamo insieme e mi cercano nel continuo per parlare insieme e mi cercano nel continuo per parlare insieme del nostro amato Gesù che ha fatto di me una nuova creatura. Adesso lavoro e non mi manca nulla ma, soprattutto, Gesù mi fa sentire nel continuo che mi ama e che è vicino a me. Se penso a come stavo distruggendo la mia esistenza e la mia famiglia non posso far altro che ringraziarlo di avermi tirato fuori dalla schiavitù del peccato in cui mi trovavo, rendendomi un uomo libero.
Caro amico/a che stai leggendo questa testimonianza, se anche tu vivi una situazione analoga alla mia, o hai un parente, un amico o un figlio o un genitore che è schiavo della droga o dell’alcool, voglio dirti che c’è una soluzione ed una via d’uscita, e questa è accettare Gesù Cristo nella tua vita. Egli è morto sulla croce per i nostri peccati ed è pronto a tirarti fuori dal peccato e liberarti da questa dipendenza che non ti permette più di vivere e che sta distruggendo te e la tua famiglia. Io ero nella tua stessa condizione, ti capisco, con le tue forze non puoi farcela, ma Dio è pronto a tendere la Sua mano per aiutarti. Dio vi benedica!
Tuo amico Antonio Casale

Gesù ti vuole parlare come un Padre che parla al suo figliolo



Amico/a ti hanno mai parlato di Dio quale tuo migliore e fedele amico? Sappi che Dio ti ama, e fino ad oggi non ti ha mai perso di vista perché Egli è Padre di misericordia, non si stanca di fare del bene e di perdonare i suoi figli. Pensa quale amore ha il Padre Celeste, che ha mandato il Suo Figliolo Gesù Cristo per salvare il mondo e anche te, per liberarti dalla droga,dai mali affari, dai vizi e dai peccati innominabili, che stanno nascosti nel tuo cuore. Essi sono come un peso di cui non puoi liberartene da solo, nemmeno se li confessi all’uomo. Sono come una barriera posta fra te e Dio, come un muro che ti separa e non ti lascia avvicinare a Lui. Ma il Signore Gesù dice nel Vangelo di Giov. 6:37 : “Colui che viene a me io non lo caccerò fuori”. Perciò io oggi ti incoraggio a rivolgerti a Lui, e se vuoi puoi esprimerti in questa maniera, secondo le tue necessità: “Padre mio, mio Signore, abbi pietà di me, dei miei falli e di tutti i peccati che ho commesso. Io ho peccato contro di te bestemmiando il tuo Nome! Tu vedi come mi sento, sono triste e abbandonato da tutti; mi accorgo che tutte le cose che voglio fare non mi riescono, cerco di togliermi il vizio della droga ma non ci riesco, voglio liberarmi dall’alcol e dal fumo (della sigaretta o dello spinello) che mi fa male ma non ci riesco. Non voglio rubare né bestemmiare, ma è più forte di me. AIUTAMI SIGNORE! Non voglio truffare né parlare falsamente, né ingannare la povera gente, ma non ne sono capace. Cosa devo fare per liberarmi da tutte queste cose? Signore io so che se tu vuoi puoi aiutarmi. Ho bisogno di Te non ce la faccio più, aiutami Signore! Nella mia casa tutto va male, non c’è più pace, siamo tutti l’uno contro l’altro.
Gli affari ci vanno male. Vienici incontro per aiutarci! Signore, tu sei buono e benigno, lento all’ira e di grande benignità, aiutami te ne prego, poiché io non so cosa devo fare. Amico/a ascolta ciò che vuole dirti il Signore Dio, il grande perdonatore: “Si, Io voglio aiutarti, salvarti e liberarti dalle brutte acque in cui stai navigando. Quando tu verrai a Me con tutto il tuo cuore, Io mi lascerò trovare da te e farò cose grandi nella tua vita, tutto quello che non potrai mai fare con le tue forze e che nessun altro potrà fare per te, Io, il tuo Signore Gesù, lo farò! Ti guarirò da ogni male, da ogni paura e da ogni forma di ribellione contro Dio. Sai come mi devi trovare? Leggi la Bibbia, mettila in pratica e vedrai che mi rivelerò nella tua vita. Figliolo, sappi che colui che può risolvere i tuoi problemi sono solo Io, Gesù, il padrone della tua vita, colui che può tirarti fuori dalla fossa pantanosa dove tu ti trovi”. Ma per mezzo di questo messaggio il Signore Gesù ti vuole fare sapere che Lui solo può liberarti! Non vedi
cosa c’è nel mondo? Corruzione, droga, prostituzione, immoralità, stregoneria, falsa religione, rubare, parlare falsamente, sodomia, sesso (adulterio e fornicazione) etc.
Tutte queste cose sono nel cuore dell’uomo e della donna (leggi Galati 5:19-21 e Marco 7:22). Non parliamo poi delle malattie incurabili che affliggono ancora oggi l’umanità, ma c’è uno che può guarirti da tutte queste cose, Egli si chiama Gesù. Lui solo è venuto sulla terra a salvare e a guarire l’umanità perduta e a riscattarla dalle mani del diavolo. Amico/a, nel leggere questo opuscolo non indurire il tuo cuore ma accetta oggi ciò che il Padre Celeste vuole donarti, poiché Egli vuole liberarti da tutti questi mali, vuole salvarti e darti la vita eterna che è in Gesù Cristo (Giov. 6:47). Non dire che sei religioso, perché Dio non è di nessuna religione e non è d’accoro con il tuo credo umano. Dio è d’accordo con colui che mette in pratica i suoi comandamenti scritti nella Sacra Bibbia. Oggi, mentre leggi questo opuscolo, ti invito ad accettare Gesù Cristo come tuo personale Salvatore nella tua vita e vedrai che tutto passerà. Sei afflitto, travagliato, aggravato, tutto ti va male? Vai a Gesù, Lui sa cosa fare per te. Hai bisogno di aiuto, di conforto, di qualcuno che ti dona la
pace? “Gesù è la risposta a tutte le tue necessità”! Ricordati che i tuoi peccati saranno perdonati quando li confesserai solo a Dio e li lascerai. Vedrai che i travagli e i pesi che porti scompariranno e nuove cose si realizzeranno nella tua vita che mai avresti sperato di ottenere da qualcuno più potente di te.
Tutto questo avverrà quando aprirai il tuo cuore a Gesù! Vedi quale amore ha il Signore Iddio per te? Egli ti ama e sta aspettando che tu gli dai il tuo cuore. Ascolta amico/a, prima che sia troppo tardi, accetta Gesù ora, prima del suo ritorno, poiché nel giorno che nessuno sa, Egli verrà per rapire i Suoi eletti (I°Tessal. 4:17). Fatti trovare pronto per quel giorno e anche tu entrerai nella gioia del Signore. Sai, può anche venire in questo momento! Amico/a ho scritto questo opuscolo per l’amore che il Signore Gesù ha messo nel mio cuore per te e per tutti coloro che ancora non sono salvati. Con gioia aspetto il Suo ritorno sperando che questa sia anche la tua gioia. Ti amo nel Signore Gesù Cristo, ricordati che la cosa più importante di questo mondo non sono né i divertimenti né la religione, ma è avere Cristo nel cuore e leggere la Sacra Bibbia. Essa ti fa conoscere la verità in quanto è la Parola di
Dio. Amici cari, se avete bisogno di un consiglio a carattere spirituale, venite a trovarci nella casa del Signore e noi pregheremo per voi. Ricordatevi che uno solo salva, libera e perdona i peccati (Marco 2:5-10), resuscita i morti e dona la vita eterna (Giov. 5: 24). Tu potresti essere Cattolico,
Buddista, testimone di Geova, Evangelico, questo non ti salva, poiché la denominazione di una religione non ha mai salvatonessuno anzi ha sempre separato l’uomo da Dio. L’unico al duro legno della croce versando il Suo Sangue per riscattarci dalla morte eterna (leggi Isaia 53 tutto il capitolo e capirai).
Esso ci purifica dai nostri peccati (I Giov. 1:1-9). Ricordati amico che Gesù ti aspetta con le braccia aperte, perché Egli ti ama di un amore eterno! Questo invito non è solo per me, che Dio me lo ha fatto scrivere, ma è anche per te amico che sei nel bisogno: venite, venite al vostro Dio e sarete salvati.
Non c’è nessuno che vi potrà salvare, Io solo posso farlo. Non ho mediatori, Io solo, Gesù, sono morto per voi, sono il vostro mediatore e intercessore (I Tim. 5:6). Leggete la mia Parola, che vi illuminerà e vi darà intendimento. Confida solamente nel Signore con tutto il cuore (Prov. 3:5). Il Signore ti benedica e dia pace al tuo cuore.

Meditazione del giorno 27/02/2014

Giovedì della VII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Papa Francesco
Udienza generale del 12/06/2013 
“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri”
 
    Qual è la legge del Popolo di Dio? E’ la legge dell’amore, amore a Dio e amore al prossimo secondo il comandamento nuovo che ci ha lasciato il Signore (cfr Gv 13,34)… : riconoscere Dio come unico Signore della vita e, allo stesso tempo, l’accogliere l’altro come vero fratello, superando divisioni, rivalità, incomprensioni, egoismi; le due cose vanno insieme.

    Che missione ha questo popolo? Quella di portare nel mondo la speranza e la salvezza di Dio: essere segno dell’amore di Dio che chiama tutti all’amicizia con Lui; essere lievito che fa fermentare tutta la pasta, sale che dà il sapore e che preserva dalla corruzione, essere una luce che illumina. Attorno a noi…, vediamo che la presenza del male c’è, il Diavolo agisce. Ma vorrei dire a voce alta: Dio è più forte! … Perché Lui è il Signore, l'unico Signore. E vorrei aggiungere che la realtà a volte buia, segnata dal male, può cambiare, se noi per primi vi portiamo la luce del Vangelo soprattutto con la nostra vita. …

    Cari fratelli e sorelle, essere Chiesa, essere Popolo di Dio, secondo il grande disegno di amore del Padre, vuol dire essere il fermento di Dio in questa nostra umanità, vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso è smarrito, bisognoso di avere risposte che incoraggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa sia luogo della misericordia e della speranza di Dio, dove ognuno possa sentirsi accolto, amato, perdonato, incoraggiato a vivere secondo la vita buona del Vangelo. E per far sentire l’altro accolto, amato, perdonato, incoraggiato la Chiesa deve essere con le porte aperte, perché tutti possano entrare. E noi dobbiamo uscire da quelle porte e annunciare il Vangelo.

La parola del giorno 27/02/2014


Giovedì della VII settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Lettera di san Giacomo 5,1-6.
Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano!
Le vostre ricchezze sono imputridite,
le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti.
Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza.


Salmi 49(48),14-15ab.15cd-16.17-18.19-20.
Questa è la sorte di chi confida in se stesso,
l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
Come pecore sono avviati agli inferi,
sarà loro pastore la morte.

Scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà ogni loro parvenza:
gli inferi saranno la loro dimora.
Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte.

Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.

Nella sua vita si diceva fortunato:
"Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene".
Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,41-50.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
.
Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
.
Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna,
dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Perché ciascuno sarà salato con il fuoco.
Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Vangelo secondo marco


Capitolo 3 

Guarigione di un uomo dalla mano inaridita

[1]Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita, [2]e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. [3]Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!». [4]Poi domandò loro: «E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?». [5]Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata. [6]E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Le folle al seguito di Gesù

[7]Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. [8]Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. [9]Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. [10]Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo.
[11]Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». [12]Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.

Istituzione dei Dodici

[13]Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. [14]Ne costituì Dodici che stessero con lui [15]e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni.
[16]Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; [17]poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; [18]e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo [19]e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.

Passi dei parenti di Gesù

[20]Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. [21]Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé».

Calunnie degli scribi

[22]Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». [23]Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? [24]Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; [25]se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. [26]Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. [27]Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. [28]In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; [29]ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». [30]Poiché dicevano: «E' posseduto da uno spirito immondo».

I veri parenti di Gesù

[31]Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. [32]Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». [33]Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». [34]Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! [35]Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».

SALMO 31


1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
3 Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
4 Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
5 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
6 Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
7 Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
io invece confido nel Signore.
8 Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita;
9 non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso.
10 Abbi pietà di me, Signore, sono nell’affanno;
per il pianto si consumano i miei occhi,
la mia gola e le mie viscere.
11 Si logora nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore
e si consumano le mie ossa.
12 Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13 Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.
14 Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
15 Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
16 i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
17 sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
18 Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato;
si vergognino i malvagi,
siano ridotti al silenzio negli inferi.
19 Tacciano le labbra bugiarde,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
20 Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
21 Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.
22 Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia
in una città fortificata.
23 Io dicevo, nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
24 Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
25 Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

La Frase del giorno 27 Febbraio

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nell'aldilà. Devi solo farti
prendere per mano da Dio
e lui ti ci porterà.