domenica 19 gennaio 2014

Viviamo il presente nel timore del Signore

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XXXIII domenica del
Tempo Ordinario


Anno C


Viviamo il presente
nel timore del Signore

La Liturgia di questa domenica ci parla della fine del mondo, ma non dà delle indicazioni temporali. Vuole istillare in tutti speranza e fiducia. La paura e la timidezza sono estranee allo spirito cristiano, che quando è autentico è al riparo da ogni ingiustizia. Nella prima lettura il Profeta Malachia dice che “il giorno del Signore” è quello del suo ritorno; giorno rovente per i malvagi, ma pieno di sole radioso per i giusti.

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Una raffigurazione del
Profeta Malachia


Nel passo del Vangelo di Luca (21,5-19)  viene presentata la fine di Gerusalemme, sarà allora la fine di un mondo, ma ancora non sarà la fine. Nel tramonto del mondo e della storia, quel che conta è la persevernza nella fede.

Il Vangelo parla della fine ma non della fine del mondo ma bensi della cittá di Gerusalemme che gli ebrei univano alla fine del mondo. Con la distruzione di Gerusalemme termina la antica unione e succede la venuta di Gesú che viene a inaugurare la chiesa, il novo popolo di Dio.
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Gesù parla della distruzione di Gerusalemme dovuto all'osservanza dei discepoli della sua grandiositá e dei suoi adorni e dice a loro:
 
"State osservando queste cose ma verrá un giorno che
non resterá pietra sopra pietra che non sia diroccata" (Lc 21.6)


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Luca ci da una parola molto preziosa che marca bene la distinzione fra la distruzione di Gerusalemme e la fine del mondo: "...e Gerusalemme sará calpestata dai Gentili, finché i tempi dei gentili non siano compiuti" (vers. 2.4.)
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San Luca Evangelista

Di tutto il contesto delle parole di Gesú
dobbiamo ammettere due preposizioni!


La prima è che nessuno si lasci stupire da falsi profeti che annunciano l'arrivo di Cristo. La seconda, per la quale dobbiamo avere tanta attenzione è alla esortazione e alla speranza.
Dio sta sempre con noi, come disse:
"... non andrá caduto neppure un filo di capello dalla vostra testa, con la vostra perseveranza salverete le anime vostre. Nell'anima del vero cristiano mai muore la speranza, anche quando le cose sembrano scure dobbiamo avere la certezza della presenza e misericordia di Dio".

Abbiamo bisogno di una speranza viva dentro di noi e nel mondo in cui viviamo. Quanti segnali di morte, di minacce, di ignoranza!

Felice colui che non perde la speranza e che puó trasmettere speranza agli altri! Quanti giovani, per esempio, nelle nazioni considerate di primo mondo che sembrano ribelli a tutto con diabolica creativitá per manifestazioni le piú stravaganti!

Frattanto comincino a comprendere il valore dei genitori, della casa, del matrimonio, della scuola, della patria e della religione!
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É un nostro dovere non dare loro disillusioni, poi rappresentare la speranza, questa speranza che non puó morire nel loro cuore per nostra causa...

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