venerdì 20 dicembre 2013

Il sangue di Cristo

Nicoletta De Matthaeis in Reliquie


longino
"… uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato, e subito ne uscì sangue ed acqua.  Gv 19,34"
Questo è l’unico riferimento che ci dà il Vangelo sul sangue ed acqua che uscirono dal costato di Cristo per effetto della ferita provocata dalla lancia del centurione romano. Nella tradizione ebraica, per coloro che morivano di morte violenta, il sangue doveva essere conservato e seppellito insieme al corpo, come anche qualsiasi altro tessuto o oggetto macchiati di sangue. Però si sovrappongono le versioni (fra leggende e apocrifi) di come e chi raccolse questo sangue e che cosa successe dopo. Una tradizione dice che furono la Vergine Maria e San Giovanni a raccogliere il prezioso liquido in un’ampolla ed un’altra dice che fu Giuseppe d’Arimatea, colui che prestò il sepolcro a Gesù Cristo. Qui si aggancia la leggenda del Santo Graal. Ossia, Giuseppe d’Arimatea avrebbe utilizzato il calice dell’Ultima Cena.

Varie sono le reliquie del sangue di Cristo, o macchiate con il sangue di Cristo, esistenti nel mondo, però citeremo qui solo alcune delle piú famose. E non ci riferiamo a quegli oggetti suppostamente macchiati con il sangue di Cristo distillato vari secoli dopo la sua morte, in diversi luoghi del mondo cristiano -con evidenti parallelismi- per effetto di un miracolo.
Due ampolle con il sangue ed acqua del costato di Cristo dovrebbero essere custodite in San Giovanni in Laterano di Roma, perché sono citate nella Tabula Magna Lateranensis, un mosaico con l’elenco delle reliquie custodite nella basilica. Non se ne fa propaganda e non so se sono presenti nell’esposizone annuale delle reliquie. Robert de Clari, cronista della IV Crociata, dice di aver visto un’ampolla di sangue a Costantinopoli  insieme ad altre reliquie di Cristo.
Facciata chiesa BrugesPiù famosa, invece, è la reliquia del Santo Sangue (Heilig Bloed) di Bruges custodita nella cappella e basilica omonima, nella piazza Burg. La reliquia viene mostrata tutti i venerdì, e dal 3 al 17 maggio tutti i giorni. Secondo la tradizione, fu portata da Gerusalemme in Belgio, dopo la II Crociata, da Teodorico di Alsazia, conte di Fiandra, e arrivò a Bruges nel 1150. Teodorico l’avrebbe ricevuta il dono da suo cognato Baldovino III per riconoscimento ai servizi prestati. Però studi più recenti dimostrano che non v’era traccia di questa reliquia a Bruges prima del 1250. Pertanto si pensa che, ancora una volta, sia una delle tante reliquie rubate durante il famoso sacco di Costantinopoli del 1204, alla fine della IV Crociata. In questo caso sarebbe stato l’esercito del Conte di Fiandra Baldovino IX.
Santo sangue Bruges
processione BrugesSi tratta di un piccolo pezzo del panno che suppostamente utilizzò Giuseppe d’Arimatea per lavare il corpo di Cristo e che rimase macchiato del suo sangue. E’ racchiuso in una fiala di cristallo di rocca dell’XI-XII secolo, un antico recipiente per profumi di Processione Bruges 2fattura bizantina.  A sua volta, la fiala è custodita in un reliquiario cilindrico di vetro chiuso alle estremità da due fregi a forma di corona, con una data incisa: ‘MCCCLXXXVIII die III maii’, ossia 3 maggio 1388. Viene risposto in una specie di tabernacolo d’argento del Processione Bruges 31617 e tutti gli anni, il giorno dell’Ascensione, viene portato in processione. La processione del Santo Sangue, istituita nel secolo XIV, e alla quale processione bruges 4partecipano circa 2.000 persone, ricrea l’arrivo della reliquia alla città e vengono utilizzati, per l’occasione, costumi dell’epoca. Sono anche rappresentate scene della Bibbia e della vita di Gesù. Ci sono cori, gruppi di danza, carrozze e animali (cammelli, capre..). Questo evento è stato dichiarato, nel 2009, Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco.
E adesso ci spostiamo un po’ più al Sud. A Mantova, nella cripta della basilica di Sant’Andrea si conservano due reliquiari con terra intrisa di sangue di Cristo che avrebbe portato Longino. Il Vangelo Sacro sangue Mantovanon dice come si chiamava il centurione romano che trafisse Gesù, ma è passato alla storia con questo nome che deriva dalla parola greca ‘lonché’, lancia. Secondo la leggenda, alcune gocce di sangue ed acqua che uscirono dal costato di Cristo bagnarono gli occhi di Longino che da tempo erano molto malati. Longino immediatamente guarì e si convertì. Dopodiché raccolse la terra intrisa e la portò via con sé. Secondo la tradizione, Longino morì in Cappadocia predicando la nuova fede. Però esiste anche un’altra tradizione che dice che Longino, predicando la nuova fede, giunse fino a Mantova, dove fu martirizzato. La tradizione italiana va pure oltre, attribuendo natali italiani al famoso centurione, più precisamente emiliani.
Come dicevamo, Longino arriva a Mantova e nasconde la reliquia sotto terra in un luogo che successivamente diventò l’orto dello ‘Spedale del Pellegrino’. Dopo il suo martirio nel 37 d.C., e secondo una tradizione posteriore, il corpo fu sepolto accanto alla reliquia nella contrada stranamente (?) chiamata Cappadocia. Nell’804 un’apparizione dell’apostolo Andrea ad un fedele portò al ritrovamento della reliquia. Accanto ad essa vennero ritrovate delle ossa umane che immediatamente vennero attribuite a Longino e che adesso sono conservate nella terza cappella a destra della Basilica di Sant’Andrea. Papa Leone III (795 -816) dichiarò autentica la reliquia e ne donò una piccola parte a Carlo Magno che la fece deporre nella Cappella Reale di Parigi. Durante l’invasione degli Ungari nel 923, una parte della reliquia venne nascosta nella Chiesa di San Paolo, adiacente alla cattedrale, e l’altra parte fu divisa in due vasi di cristallo che furono poi sepolti nell’orto dell’oratorio dedicato al Sangue di Cristo. Poi, grazie di nuovo all’aiuto dell’apostolo Andrea, che apparse per tre volte ad un proce mantovacieco, il Beato Adalberto, antico servitore dei Canossa, nel 1048 vi fu il secondo ritrovamento, che tuttora si celebra ogni anno il 12 marzo. Per albergare la reliquia vennero costruiti una chiesa ed un monastero. Nell’anno 1053 il papa Leone IX e l’imperatore Enrico III di Franconia nel 1055 ne ricevettero in dono una minuscola porzione. Quest’ultima, passando per diverse mani, arrivò a Weingarten in Germania nel 1094. Longino fu santificato nel 1340.
Nel 1472 comiciarono i lavori della nuova basilica che avrebbe dato degna dimora alla reliquia e nel 1479 fu ritrovata la porzione nascosta nella chiesa di San Paolo. Dopo vari cambi di reliquiari, nel 1530 la reliquia fu depositata in due nuovi di oro massiccio disegnati da Benvenuto Cellini, che poi furono trafugati nel 1848 da soldati austro-ungarici e non furono mai piu ritrovati. Con i frammenti nascosti si riuscì a ripristinare la reliquia e a deporla in altri due reliquiari che furono donati dall’imperatore Francesco Giuseppe.
Sant'Andrea_CriptaLa reliquia è nella cripta della basilica di Sant’Andrea, custodita in una cassaforte la cui apertura è molto complicata e che richiede la presenza di minimo quattro persone: il Prefetto, il Vescovo, il Capitolo del Duomo e un rappresentante della Fabbriceria di San’Andrea che sono in possesso delle dodici chiavi necessarie. Il venerdí santo vengono estratti i due reliquiari dalla cassaforte ed esposti alla devozione dei fedeli prima di essere portati in processione.
Quanto a Weingarten, ogni anno nel giorno dell’Ascensione viene organizzata, in onore della reliquia, una cerimonia conosciuta come la Cavalcata del Sangue (Blutritt), una sfilata alla quale partecipano circa 3.000 cavalli montati dai rappresentanti delle parrocchie del contado e anche da cavalieri mantovani. Questa città è gemellata con Mantova dal 12 marzo 1998.
Blutritt  weingarten

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