Ho un amico
che non crede. Non crede perché non ha mai visto niente che possa indurlo a
credere in Dio.Questo amico non crede neanche ai "sentito dire" o ai
" c'è qualcuno che ha visto..." o "c'è qualcuno che ha
sentito...".Lui non crede a nessuno.Questo mio amico crede solo in quello
che vedono i suoi occhi e se i suoi occhi vedessero il soprannaturale,se i suoi
occhi vedessero una apparizione,se egli vedesse un "miracolo" allora
dice che crederebbe.Questo mio amico ha una ragazza e anche lei crede solo a
quello che vedono i suoi occhi.
Quando a
questi amici parlo della mia fede mi vedono come una persona felice ed appagata
spiritualmente perché ho tutte le risposte,mentre loro non ne hanno e quindi non
si pongono neanche domande.Credono che le mie certezze siano la panacea dei miei mali,la mia ancora
di salvataggio nei momenti difficili e che,in un certo senso,siano una
"gabbia di certezze" in cui mi posso chiudere per evitare di vedere la
realtà che mi circonda.Questi miei amici credono che la mia fede sia un mondo
chiuso ed eternamente stabile di domande e di risposte preconfezionate dove ci
si possa immergere per estraniarsi dal presente e continuare a vivere senza
molte preoccupazioni nonostante il male che quotidianamente vediamo nella nostra
vita.
Peccato che
non sia così.
La fede,la
vera fede,nasce da una domanda che ci poniamo ad un certo punto della nostra
vita.Una domanda che ci porta ad iniziare un cammino interiore alla ricerca
della Verità.La ricerca di questa Verità non è un cammino preconfezionato
uguale per tutti,un cammino al riparo dagli eventi negativi che ci ingloba in
una sorta di bambagia salvifica.Il cammino per cercare questa Verità è
differente per ognuno di noi che la cerchiamo ed è irto di spine e di tranelli
tesi da chi questa Verità non vuole fartela conoscere.La fede è una lotta
continua che si combatte giorno dopo giorno,la fede è formata da una serie di
certezze che si conquistano passo dopo passo e sacrificio dopo sacrificio,una
"via crucis" spirituale aspra e dura.E come Gesù,che sulla via del
Calvario cadde sotto il peso della sua croce,così chi ricerca la Verità può
cadere sotto il peso di certezze che da un momento all'altro possono vacillare e
farti incespicare sino a cadere.Ma dopo le cadute ci si rialza e si prosegue
come fece Gesù.La fede è una lotta dura contro la ragione,contro gli
eventi,contro le avversità.
Non esiste
fede senza l'utilizzo intensivo della ragione che sradica i preconcetti e ti fa
intravedere la Luce che Illumina il sentiero.
I miei amici
pensano che chi ha fede sia vittima di una falsa felicità,quasi fosse una
dottrina acquisita come capita a certe sette di fanatici che,ormai se ne sentono
in tutto il mondo,seguono senza ragionare il loro "capo spirituale".Ma
è proprio questa la differenza:il fanatismo ostacola il ragionamento,anzi,viene
utilizzata la coercizione,la forza,contro coloro che tentano un qualche minimo
utilizzo volontario della ragione.La fede cattolica,la fede in Cristo,non è
imposta.Chi crede in Lui lo fa a suo rischio e pericolo sacrificando tutto sé
stesso.
Mentre
quando si decide di non credere,e quindi di non mettersi alla ricerca della
verità,e quindi di non impegnarsi in un cammino di santità,non bisogna
sacrificare nulla di più del normale.
Spero che la
luce dello Spirito Santo possa un giorno illuminare questi miei amici ed indurli
a cominciare un cammino verso la santità,a cui noi tutti,figli di Dio,dobbiamo
aspirare.
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