giovedì 19 dicembre 2013

promesse di Gesù misericordioso





promesse Gesù misericordioso

Gesù ha deciso di farci dei grandissimi doni, essendo Egli Re della Misericordia ancor prima che Giudice infinitamente giusto, poiché "l'umanità non troverà la pace finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia". Ecco qui le Sue promesse:

"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.
Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria. I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina.
Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore.". La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente:

O ACQUA E SANGUE CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI MISERICORDIA PER NOI IO CONFIDO IN TE.



"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".
Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo.
Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine."

"Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia.
La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace."


"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

Come invocare la Misericordia di Gesù Cristo Gesù, nella Sua infinita Misericordia ha ispirato a Suor Faustina la seguente potentissima preghiera, la Coroncina della Divina Misericordia, che si recita sulla corona del S. Rosario. Gesù ha promesso:
"Concederò grazie senza numero a chi recita questa Corona. Se recitata accanto ad un morente non sarò giusto Giudice, ma Salvatore.".

In principio:
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Padre Nostro, Ave Maria,Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui 5 grani maggiori:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani minori:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine (3 volte):
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale abbi pietà di noi e del mondo intero.

Preghiera per ottenere la conversione di un peccatore .
Invocare l' intercessione di Suor Faustina Kowalska e recitare cin fede :
O sangue ed acqua che scaturisci dal cuore di Gesù, come sorgente di misericordia per noi, io confido in Te!
Gesù:
Quando, con fede e con cuore contrito, mi reciterai questa preghiera per qualche peccatore io gli darò la grazia della conversione.
Non temere Gesù tocchera' il cuore della persona a Lui lontana e gli dara' la grazia della conversione.
Per ogni preghiera puoi chiedere la conversione di un peccatore specifico e non dimenticare MAI l'intercessione di suor Faustina Kowalska .
Ogni giorno quando vedi persone che sono lontane dalla fede invoca l'intercessione di suor Faustina e recita questa preghiera. Al resto pensera' il Signore Gesu'.

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO.

INNO ALLO SPIRITO SANTO.

O Spirito Creatore, vieni, le menti visita: di grazia colma l'anima di chi creasti provvido.
Consolatore ottimo, dono del Dio altissimo, sorgente, fuoco, carità, consacrazione intima.
O Donatore benefico di sette doni mistici sul labbro degli Apostoli le lingue tu moltiplichi.
I nostri sensi illumina, d'amore i cuori penetra,rafforza i corpi deboli col tuo potente impeto.
Le forze ostili dissipa, dona la pace all'anima, con Te per guida, o Spirito, scampiamo dal pericolo.
A noi rivela, o Spirito, il Padre e l'Unigenito, uniti a Te nell'intimo d'amore inestinguibile.

Sia gloria al Padre altissimo, al Vincitor degli inferi, all'increato Spirito negli infiniti secoli. Amen.

V. - Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione.
R. - E rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo:
O Dio, che hai istruito i tuoi fedeli, illuminando i loro cuori con la luce dello Spirito Santo, concedi a noi di avere nello stesso Spirito il gusto del bene e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Gloria, adorazione, benedizione, amore a Te, Eterno Divino Spirito, che ci hai portato sulla terra il Salvatore delle anime nostre. E gloria e onore al Suo adorabilissimo Cuore, che ci ama di infinito amore!

O Spirito Santo, Anima dell'anima mia, io Ti adoro: illuminami, guidami, fortificami, consolami, insegnami ciò che devo fare, dammi i tuoi ordini. Ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che desideri da me e di accettare tutto ciò che permetterai mi accada: fammi solo conoscere la Tua volontà.


SEQUENZA ALLO SANTO SPIRITO.

Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. 0 luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

SPIRITO PARACLITO

O spirito Paraclito, uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell'intimo dei cuori. Voce e mente si accordino nel ritmo della lode, il tuo fuoco ci unisca in un'anima sola. 0 luce di sapienza, rivelaci il mistero del Dio trino ed unico, fonte d'eterno Amore. Amen.

SPIRITO DI DIO
(Canto).

Spirito di Dio scendi su di noi.
fondici, plasmaci, riempici, usaci.
Spirito di Dio scendi su di noi.
Spirito di Dio scendi su di me.
fondimi, plasmami, riempimi, usami.
Spirito di Dio scendi su di me.

VIENI, 0 SPIRITO CREATORE

Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore, sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Sia la gloria a Dio Padre al Figlio che è risorto e allo Spirito consolatore nei secoli senza fine. Amen.

Manda, o Padre, lo Spirito Santo alla tua Chiesa
Rinnova, Signore, il volto della terra.

VIENI, O SPIRITO SANTO.

Vieni, o Spirito Santo, Santificatore onnipotente, Dio d'amore. Tu che hai ricolmato di grazie la Vergine Maria, che hai prodigiosamente trasformato i cuori degli Apostoli, che hai infuso un miracoloso eroismo in tutti i tuoi martiri, vieni a santificarci. Illumina la nostra mente, fortifica la nostra volontà, purifica la nostra coscienza, infiamma il nostro cuore, e preservaci dalla sventura di resistere alle tue ispirazioni. Amen.

ALL’IMMACOLATA DELLO SPIRITO SANTO.

O Immacolata dello Spirito Santo, per il potere che l’Eterno Padre Ti ha dato sugli Angeli e gli Arcangeli, mandaci schiere di Angeli con a capo San Michele Arcangelo, a liberarci dal maligno ed a guarirci.

PREGHIERA PER IMPLORARE LO SPIRITO SANTO.

Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo; sentiamo il peso delle nostre  debolezze, ma siamo tutti riuniti del tuo nome; vieni a noi, assistici, vieni nei nostri cuori; insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire, compi tu stesso quanto da noi richiesto. Sii tu solo a suggerire e a guidare le nostre decisioni, perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo, hai un nome santo e glorioso; non permettere che sia lesa da noi la giustizia, tu che ami l’ordine e la pace; non ci faccia sviare l’ignoranza; non ci renda parziali l’umana simpatia, non ci influenzino cariche e persone; tienici stretti a te e in nulla ci distogliamo dalla verità; fa’ che riuniti nel tuo santo nome, sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme, così da fare tutto in armonia con te, nell’attesa che per il fedele compimento del dovere ci siano dati in futuro i premi eterni. Amen.

3 Gloria al Padre.

Mamma Celeste Regina del Cielo



Mamma è una parola dolce e soave, musica armoniosa del cuore, sentimento che racchiude l'essenza d'ogni creatura umana. Nessuno al suo dolce suono rimane insensibile, poiché la identifica con la parola amore. Il suo dolce nome evoca i momenti più belli della nostra infanzia, quando lei ci cullava tra le sue braccia, e i suoi occhi, stracolmi d'affetto, ci hanno regalato intensi momenti di felicità.
In ogni istante la mamma è la nostra certezza: vicina nei momenti felici per gioire e nelle difficoltà per incoraggiarci. Le sue carezze scendono come balsamo sul cuore per infonderci coraggio e ardore. In nessun momento ci ha tradito, e ci ha donato la sua vita; per questo mai nessuno potrà sostituirla nel nostro cuore.
Lassù nel cielo e nella gloria celeste abbiamo un'altra mamma che non vuole sostituirsi alla mamma terrena, ma brama per amarci ancor più di un figlio. È Maria, la mamma di Gesù che, alleata al figlio, desidera la redenzione d'ogni creatura umana. Come una mamma terrena è sempre accanto per aiutarci nelle difficoltà del cammino terreno, e desidera prenderci la mano per condurci a conoscere l'ardente amore di Dio. Di Maria Santissima possiamo fidarci.
Ha offerto il suo fanciullo per tutti noi, ebbene chi potrà donarci di più? Nel donare il suo amore ha gareggiato con l'amore del figlio. Mai nessuna creatura umana potrà raggiungere le sue perfezioni, frutto del suo immenso amore. Amore che l'ha spinta oltre la sua natura umana per scagliarla, già mentre era sulla terra, nella sfera degli Angeli.
Come ogni mamma dà la vita pur di vedere i suoi figli felici, anche la mamma del cielo desidera, con tutto il suo amore, donarci ciò che è bene, attende solo che noi gli affidiamo ogni cosa. Chi più di lei può intercedere presso suo figlio? Questa cara mamma tu puoi averla alleata e accanto in ogni istante che ti consola e ti guida.

La sua voce ti sussurra... Sono contenta quando nella preghiera fai salire al cielo il tuo affetto per me. Ti esorto, abbandona tutto ciò che ti lega all'umano. Le cose del cielo rendono felice ogni creatura, perché attendi ancora?
Coraggio, abbatti ogni barriera nel tuo cuore per affidarti al mio. Volgi gli occhi al cielo ed io ti condurrò alla battaglia più bella: la via dell'amore.
Non aver paura di combattere, le bandiere del cielo sventolano davanti ai tuoi passi. Procedi con l'ardore di un prode, certo di ottenere l'aiuto necessario per vincere; quando sei stanco rifugiati nelle mie braccia e sentirai il mio ardente amore.

Preghiere del Cristiano



Preghiere del Cristiano
Raccolta di preghiere di religione cattolica, a cui i cristiani si rivolgono per chiedere aiuto a nostro Signore.
A cosa serve pregare?
La preghiera è una relazione con Dio, e pregando si è vicini al Signore. La preghiera deve essere una parte importante della nostra vita, perchè non si può non stare lontani da chi ci ama. La preghiera ci mette in contatto con Dio, in cambio dal Signore riceviamo una grande sensazione di pace e serenità. Imparare a pregare è importante come imparare a camminare, più cresciamo e più diventeremo bravi a pregare e crescendo ci accorgeremo che pregare sarà il momento più bello della nostra giornata. Non è importante come si recita la preghiera, possiamo dirla anche con parole nostre, questo ci aiuterà a crescere spiritualmente e avvicinarci sempre di più a Gesù. La nostra vita diventa bellissima quando incontriamo la persona che il Signore ci ha donato, questo deve succedere anche tra noi e Dio. 




Preghiere del Cristiano
Accoglici Madre
Atto di confidenza in Dio
Cantico delle creature
Caro Gesù
Chiesi a Dio
Cristo risusciti
Custodiscimi Signore
Dammi la fede
Eterno riposo
Per i propri genitori
Preghiera dei genitori
E' passato un altro giorno
Fammi dormire in Pace
Gesù buon Pastore
Guarigione fisica
Guarigione interiore e fisica
Ho cercato Dio
Il coraggio di osare
Il credo dei sofferenti
L'uso del danaro
Madre di Misericordia
Momenti di depressione
Nel deserto
Non andare via Signore
Offerta della propria vita
Padre mi abbandono a Te
Per la guarigione interirore
Perchè sono nato
Poesia a Maria
Poesia a Maria (2)
Preghiera a Dio
Preghiera a Gesù Bambino
Preghiera a San Domenico
Preghiera a San Filippo
Preghiera a Santa Agnese
Preghiera a Santa Apollonia
Preghiera a Santa Barbara
Preghiera a Santa Fara Preghiera a Santa Flavia
Preghiera a Santa Lucia
Preghiera a Santa Lucia2
Preghiera a Santa Lucia Vergine E Martire
Preghiera a nostra Signora di Lourdes
Preghiera a nostro Signore Gesu Cristo
Preghiera a Santa Rosalia
Preghiera a San Biagio
Preghiera a San Ciro
Preghiera a San Gennaro
Preghiera a San Giovanni Bosco
Preghiera a San Giovanni Evangelista
Preghiera a San Giuseppe 2
Padre aiutami a santificarmi
Prg. al Santo (stesso nome)
Preghiera alla Madonna...
Preghiera di chi studia
Preghiera di riparazione
Preghiera del Prete
Preghiera del giorno
Preghiera dell'infermiere
Preghiera della gioia
Preghiera della malattia
Preghiera della mamma in attesa
Preghiera della pace
Preghiera della pazienza
Preghiera della serenità
Preghiera della speranza
Preghiera al Beato Amato
Preghiera del Beato Amato
Supplica al Beato Amato
Preghiera di Fatima
Preghiera alla M. di Fatima
Le sette Preghiere di Fatima
Preghiera di S. Ignazio
Preghiere di Padre Pio
Preghiera di San Francesco
Preghiera per gli agonizzanti
Preghiera per i defunti
Preghiera per l'ammalato
Preghiera per lo studio
Preghiera semplice
Regina della pace
Ricordati o Vergine
Sempre perdoni
Signore prendi me
So di essere amato
Sub Tuum Praesidium
Sul legno della Croce
Supp. S. Antonio di Padova
Telefono
Tu ci ami per primo sempre
Visita a Gesù Bambino 
Al mio Angelo custode
All'Angelo custode
Atto di carità
Atto di dolore
Atto di fede
Atto di speranza
Ave Maria(piu' canto)
Ave Maria splendore del mattino(piu' canto)
Ave Maria stella del mattino
Accompagnaci o Dio
Consacrazione al Cuore
Facci nuovi con Te
Gloria al Padre
Il credo
Implorare lo Spirito Santo
Inizio del giorno
Inno a Gesù bambino
Inno a Maria
Insegnami Signore....
Invocazione a San Michele
La Signora di tutti i Popoli
Mamme
Maria Assunta
Offerta della Giornata
O Cristo
Oraz. S. Antonio da Padova
Orazione a Maria
Orazione alla Beata Vergine Del Carmelo
Orazione a Santa Rita
Orazione a San Giuseppe
Orazione a San Lorenzo
Orazione a San Luigi Gonzaga
Orazione a San Rocco
Padre nostro
Per la famiglia
Per la giornata
Preghiera a Gesù Cristo Re Universale
A Maria SS. Madre della Divina Grazia
Preghiera a Maria SS.
Preghiera a Maria Stella...
Preghiera a San Giuseppe
Preghiera a San Michele
Preghiera a Santa Rita
Protezione di Santa Rita
Preghiera alla B. V. di Bonora
Preghiera alla M. di Lourdes
Preghiera alla Santissima Vergine
Preghiera al Cuore di Maria
Preghiera a Beata Maria Maddalena Martilengo
Pr. a San Michele dei Santi
Pr.a Maria Imm. Reg. Missioni
Pr. a Maria Ss. del Buon Consiglio
Pr. Signora del S. Cuore di Gesù
Preghiera al S. Sacramento
Preghiera allo Spirito Santo
Santo Spirito vieni in noi
Preghiera a San Ubaldo
Preghiera del mattino
Preghiera del mattino2
Preghiera dell'innamorato
Preghiera della sera
Preg. per bambini non nati
Preg. per ogni sofferenza
Preghiera quotidiana
Preghiere di guarigione
Preghiera di liberazione
Per battaglia spirituale
Preghiera per chi guida
Preghiera per chiedere la grazia
Santa Maria preghiera
Prima del riposo notturno
Primo incontro del mattino
Ringraziare è una festa
Ripensare all'Amore di Dio
Salve Regina(piu' canto)
Signore Gesù Cristo
Ti adoro Signore
Ti rendiamo grazie Signore
Tu sei la Luce
Vergine tutta Santa
Vieni vieni Spirito d'Amore
Vivere in Te
Vivo d'Amore



Dio ci parla

     "Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore.
     Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve
scendono dal cielo e non vi ritornano
senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare,
così sarà della parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata". (Isaia, 55)
 
     Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Non v’è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto. 


Lodiamo insieme il Signore: sia benedetto il suo nome.

Salmo

(148)

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. R.
Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli. R.
Lodate il Signore dalla terra, monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri, voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati. R.
I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra, i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambini lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime. R.
La sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. È canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama. R.

La storia del Natale

Spettacoli e Cultura: Come lo festeggiavano gli antichi
Nella Persia antica il solstizio invernale era celebrato cantando l'inno che narrava la nascita del mondo. In Alessandria d'Egitto esso ebbe la sua più completa espressione, prima dell'era cristiana, nella grande festa del Natale di Horus. Le statue della dea madre Iside, col piccolo in grembo o attaccato al seno, venivano portate in processione di notte verso i campi al lume delle torce.
Nella Roma pagana lo stesso significato avevano le feste d'inverno che si celebravano due o tre secoli prima della nascita di Cristo, note con il nome di Saturnali o feste di Saturno. I Saturnali romani avevano inizio il giorno 19 dicembre e si prolungavano fino al successivo 25. Erano feste di gioia, di rinnovamento, di speranza per il futuro e in tale occasione si rinnovavano i contratti agrari.
natale
Nel corso dell'ultimo cinquantennio precedente la nascita di Cristo fu introdotto a Roma il culto del Dio Sole, probabilmente diffuso dalle legioni reclutate in Siria e dagli schiavi orientali.
Come la festa pagana diventò cristiana:
Il Cristianesimo inserì nelle proprie concezioni religiose tradizioni popolari preesistenti, e fu così che il giorno natalizio del dio solare e agricolo dell'Egitto e della Persia, cadente nel solstizio d'inverno, diventò il Natale cristiano: la statua di Iside che allatta Horus diventò quella della Madonna che allatta il sacro Bambino. Non fu facile, però, utilizzare la data del 25 dicembre dal momento che il racconto evangelico di San Luca, il più completo sull'argomento, narrando di pastori che passano la notte all'aperto, evocava piuttosto un ambiente primaverile, che non il freddo periodo invernale. Poi c'era la precedente tradizione cristiana che fissava la nascita di Cristo in un giorno di primavera: Clemente di Alessandria l'aveva stabilita il 19 aprile, altri padri della Chiesa il 18 aprile, altri ancora il 29 maggio e il 28 marzo. Fu dopo molte discussioni ed esitazioni che i vescovi di Roma scelsero il 25 dicembre. La data fu ricavata calcolando gli anni di Cristo a ritroso, partendo cioè dalla cifra "magica" di 33, quanti sono gli anni che il figlio di Dio avrebbe trascorso sulla terra. Essendo stata fissata in precedenza la morte di Cristo al 25 marzo, presumendo dunque che essa fosse caduta 33 anni esatti dopo la sua incarnazione, che quindi veniva fissata anch'essa a un 25 marzo, la nascita non poteva essere avvenuta che nove mesi dopo la sua incarnazione nel ventre di Maria e precisamente il 25 dicembre.
Il Natale oggi:
La festa della Natività di Gesù, il Natale, quale lo conosciamo oggi, è divenuta la maggior festa ufficiale della cristianità solo in tempo relativamente recente. Le sue prime tracce come festività cristiana si incontrano solo intorno al terzo secolo dopo Cristo e il suo definitivo affermarsi solo a metà del quarto secolo. L'osservanza della festa natalizia fu introdotta in Antiochia solo verso il 375 dopo Cristo e in Alessandria solo dopo il 430. Così come viene vissuto e festeggiato oggi giorno, il Natale deriva dalle tradizioni borghesi del secolo scorso: abeti addobbati di luci, nastri e ninnoli (che in passato erano dolcetti); strenne; Babbi Natale con slitte e renne, sono tradizioni nordiche, protestanti che si sono mescolate ai nostri presepi cattolici. Il Natale comprende un periodo di festeggiamenti ininterrotti che dal solstizio di inverno arrivano all'epifania. Quest'ultima, che per la cristianità d'oriente è la data del Natale, è stata introdotta in occidente solo in un secondo tempo, con contenuti religiosi e valenze diverse sulle quali ha finito poi per prevalere il ricordo dell'offerta dei doni dei Magi nella grotta di Betlemme. In Italia si è sovrapposta a precedenti tradizioni popolari dalle quali è nata la figura della befana, che, metà mendicante metà strega, a cavallo della sua scopa, distribuisce doni (in origine erano poveri, come arance e frutta secca) attraverso i camini. Questa è la storia del Natale. E' una storia bella, poetica, creata dagli uomini per far posto a un poco di speranza e di letizia anche nel cuore dell'inverno più duro, quando sembra che tutto sia morto e sterile e invece il seme comincia a germinare nella terra e ha inizio la rivoluzione delle stagioni e la rapida, felice corsa dei giorni verso la fioritura di primavera.
origini del presepepresepe e le sue origininatalepresepenatale leggendanatale sotrianatalenatalenatalebabbo natalenatalenatalepresepenatalenataleabetenatalenatalemerry christmas

Il presepe di Greccio

Nel Natale 1223 San Francesco realizza in Greccio con l'aiuto della popolazione locale e di Giovanni Velìta, signore dei luoghi, un presepe vivente con l'intento di ricreare la mistica atmosfera del Natale di Betlemme, per vedere con i propri occhi dove nacque Gesù. Tutto fu approntato e, con l'autorizzazione di Papa Onorio III, in quella notte si realizzò il primo presepio vivente nel mondo. I personaggi che nella notte del 1223 animarono il "Presepio di San Francesco" sono quelli tramandati dalla tradizione e dalle fonti storiche, gli scritti di Tommaso da Celano e San Bonaventura:- San Francesco: che nel suo peregrinare giunge sul monte di Greccio nel 1208, dove incontra Messer Giovanni Velìta e la popolazione locale per farli partecipi della sua idea e chiedere la collaborazione necessaria alla realizzazione del progetto; - Giovanni Velìta: Signore di Greccio, discendente dai conti di Celano e della famiglia Berardi, che divenne grande amico del Santo e con lui collabora al progetto. Nonostante la sua avanzata età, non esitò a raggiungere San Francesco sui monti di Greccio per convincerlo a trasferirsi nel borgo e la, nei pressi di Fonte Colombo, il Santo di Assisi gli espresse il desiderio di rivivere a Greccio il mistero del Natale di Betlemme;- Alticama: figlia di Guido Castelli, Signore di Stroncone, sposa di Giovanni Velìta, che partecipa attivamente all'evento costruendo con le sue mani il simulacro del Bambino Gesù; - gli Araldi: guardie e servi fedeli del nobile Velìta che lo assistono in ogni sua attività e si recano in tutta la valle a convocare le genti per il Natale di Greccio; - i Nobili: cortigiani testimoni degli avvenimenti di quella mistica notte, vissuta al seguito del loro signore; - i Frati: compagni di Francesco, che lo seguivano fedelmente dovunque come Frà Leone, Rugino, Angelo, tre seguaci che in futuro, da Greccio, diedero testimonianza scritta della vita di San Francesco nella "Leggenda dei tre Compagni"; - il Popolo infine che accorre in massa al richiamo degli araldi portando ceri e fiaccole per rischiarare quella notte speciale, risalendo la selva con
il presepe di greccio


la leggenda del presepe


il presepe di greccio

canti e preghiere animato da una fede profonda risvegliata in loro dal poverello di Assisi. In questi luoghi nacque e si sviluppò il santuario del Presepe di Greccio, ove dal 1973 ogni anno, come da tradizione, viene rievocato fedelmente l'Evento. L'idea di rappresentare il primo presepe vivente è stata di P. Valerio Casponi e oggi alla sua realizzazione partecipano circa cento persone tra figuranti e struttura tecnica, impegnati nella rappresentazione che si svolge a Greccio il 24 e 26 dicembre e il 6 gennaio. L'azione scenica si compie in quattro quadri: - nel primo "San Francesco alla Cappelletta" si narra dell'arrivo del Santo sui monti di Greccio dove si costruirà un rifugio, quello appunto chiamato "Cappelletta"; - nel secondo, detto del "Lancio del Tizzo", si può vedere il Santo che giunto nell'abitato di Greccio, sollecitato dalla popolazione locale, decide di stabilire la sua dimora nel luogo dove andrà a cadere un tizzo ardente lanciato da un fanciullo dalla piazza di Greccio. Per un prodigio, secondo la tradizione, il tizzo andò a cadere nel luogo dove sorge l'attuale Santuario Francescano;- nel terzo "Giovanni Velìta a Fonte Colombo", si assiste all'incontro del Signore di Greccio e di San Francesco, che si trovava a Fonte Colombo per la stesura della Regola dei Frati Minori, durante il quale il Santo esprime il desiderio di rivivere a Greccio la scena della Natività e ne sollecita l'aiuto; - nel quarto e conclusivo, si rivive l'atmosfera di quella notte santa del 1223 con la nascita del Bambinello mostrato al popolo da San Francesco. La leggenda vuole che il simulacro del S. Bambino si animasse tra le mani del Santo, benedicendo la folla riunita.

La Gerusalemme Celeste



Apocalisse 21: 9- 27
L’architetto e il costruttore di questa città è Dio.
Possiamo vederla soltanto con gli occhi della fede, ma la vedono con gli occhi della fede solamente quelli che sono nati di nuovo (Giov. 3), o nati dall’alto che vuol dire nascere nella Gerusalemme celeste.
Salmo 87: 1-7 Chi è nato di nuovo, non appartiene più a questo mondo e si rende conto che la terra è solo un luogo di passaggio ed offre solo inganno e vanità.
Giosuè 24: 2-3 Gli antenati d’Abrahamo :”Vattene dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre “(Gen.12:1).
(Ebrei 11:8) Abrahamo ubbidì, per fede, quando fu chiamato, per andare verso il luogo che doveva ricevere in eredità.        (Ebrei 11:9) Per fede Abrahamo dimorò nella terra promessa come in un paese straniero( Ebrei 11:13 ); dimorò come forestiero e pellegrino sulla terra.(Ebrei 11:10), perché aspettava la città che ha i fondamenti.La Gerusalemme Celeste è l’unica città che sussisterà in eterno. (Ebrei 11:14) Abramo e tutti quelli che fecero il suo cammino, rappresenta una“patria”
(Ebrei11:16)una città preparata dal loro Dio. Il termine “patria”, viene dal greco- “Patris”: paese d’origine, luogo natio, casa del Padre. Per un “nato di nuovo”, il suo luogo d’origine è il cielo stesso, la casa del Padre. Sappiamo che la nostra cittadinanza è nei cieli (Filippesi 3:20). Il termine cittadinanza in greco- “Politeuma” che significa : la città, la sede del governo di cui siamo cittadini.
Questa città è la sposa dell’Agnello (Apoc. 21:9). La Gerusalemme Celeste sorpassa di gran lunga le meraviglie dei cieli, della terra e dei mari, perché è il “capolavoro di Dio.
Apocalisse 21:21 La città è fatta d’oro puro, trasparente come il cristallo. L’oro sta ad indicare l’opera di Dio stesso nei credenti; infatti i sette candelabri d’oro rappresentano le sette chiese (Apoc.1:20).
La forma della città è quadrangolare, cioè un cubo perfetto (Deut. 32:4), come il luogo Santissimo del tabernacolo e del tempio. Ogni suo lato (lunghezza, altezza e larghezza) misura 12.000 stadi. Uno stadio è circa 185m, per cui la città è grande 2.220 km. Nel tabernacolo e nel tempio tutte le misure erano multiplo di 5; Il numero 5 è il numero della grazia che ci è fatta in Gesù. Nella Gerusalemme Celeste, tutte le misure sono 12 o multiplo di 12. Il 12 è il numero del governo perfetto secondo Dio. Infatti abbiamo: le 12 tribù d’Israele, i 12 apostoli, i 24 anziani, 12 mesi dell’anno, 24 ore in un giorno, 60 min. in un ora (12x5). Da questo intendiamo che nella Bibbia non c’è niente di casuale.
Isaia 28: 16
Isaia, riferendosi a Gesù, parla di una pietra posta come fondamento in Sion e l’apostolo Pietro dice che Gesù è la Pietra Angolare, eletta e preziosa (I° Pietro 2:6)  
Il muro della città è alto 144 cubiti (cubitum: un cubito è 55cm), cioè 12 x 12, ha 12 porte ed è fatto di diaspro; le 12 fondamenta del muro indicano perfezione, bellezza e varietà. In esse sono scritti i nomi dei 12 apostoli dell’Agnello. Nelle porte della città sono scritti i nomi delle 12 tribù dei figli d’Israele. Le 12 porte sono disposte a nord, a sud, a est ed a ovest, perché la città governerà tutto l’universo.
Le pietre usate per la costruzione del tempio di Salomone in Gerusalemme erano preparate nella cava (I°Re 6:7); ora, perla costruzione della città santa, le pietre sono preparate qui sulla terra e devono essere pietre viventi (I°Pietro 2:5). La Gerusalemme Celeste quindi, è un edificio interamente vivente. Allora, non ci sarà più bisogno di luci fisiche, ma la gloria di Dio e l’Agnello stesso illumineranno la santa città. Non ci sarà più notte e le porte della città rimarranno sempre aperte. Nulla d’immondo potrà entrare, difatti, nell’antichità le cose immonde, impure erano portate fuori da Gerusalemme e venivano bruciate. (In seguito la figura del luogo finale di punizione eterna nel fuoco,Isaia 66:24, è chiamato da Gesù, GEENNA dove il verme non muore e il fuoco non si spegne (Marco 9:44 e46 e 48).
Se vogliamo giungere alla Gerusalemme Celeste, dobbiamo ora, vivere e comportarci come cittadini di questa meravigliosa città, seguendo l’esempio di Cristo Gesù.


Cos’è Sion? Cos’è il Monte di Sion? Qual è il significato biblico di Sion?




Domanda: "Cos’è Sion? Cos’è il Monte di Sion? Qual è il significato biblico di Sion?"

Risposta:
Salmo 87:2-3 dice: “Egli ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. Cose gloriose son dette di te, o città di Dio!” La parola “Sion” compare circa 150 volte nella Bibbia, principalmente con il significato di “fortificazione”. Nella Bibbia Sion è sia la città di Davide che la città di Dio. La parola “Sion” nella Bibbia viene usata primariamente come una città fisica e successivamente assume un significato più spirituale.

Il primo riferimento alla parola “Sion” nella Bibbia è 2 Samuele 5:7:” Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide.” Sion, dunque, era originariamente il nome dell’antica fortezza, nella città di Gerusalemme. Sion divenne non solo il nome per indicare la fortezza ma anche la città nella quale stava la fortezza. Dopo che Davide ebbe conquistato “la fortezza di Sion” Sion fu chiamata “la Città di Davide” (1 Re 8:1; 1 Cronache 11:5; 2 Cronache 5:2).

Quando Salomone costruì il Tempio a Gerusalemme, Sion si estese per includere il Tempio e l’area circostante (Salmi 2:6, 48:2, 11-12, 132:13). Sion venne in seguito usato come nome per la città di Gerusalemme, la terra di Giuda e il popolo d’Israele (Isaia 40:9; Geremia 31:12; Zaccaria 9:13).

L’uso più importante della parola “Sion” è in termini teologici. Sion è usato in maniera figurativa d’ Israele come popolo di Dio (Isaia 60:14). Il significato spirituale di Sion prosegue nel Nuovo Testamento, dove viene dato il significato cristiano del regno spirituale di Dio, la Gerusalemme celeste (Ebrei 12:22; Apocalisse 14:1). Pietro si riferisce a Cristo come alla pietra angolare di Sion. “Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso” (1 Pietro 2:6).


La preghiera di pentimento

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Beati quelli che sanno di essere peccatori
 
C’è la preghiera penitenziale.
Più completamente: la preghiera di chi sa di essere peccatore.  Cioè dell’uomo che si presenta davanti a Dio riconoscendo le proprie colpe, miserie, inadempienze.
E tutto ciò, non in rapporto ad un codice legale, ma al codice assai più esigente dell’amore.
Se la preghiera è un dialogo d’amore, la preghiera penitenziale è propria di chi riconosce di aver commesso il peccato per eccellenza: il non-amore.
Di colui che ammette di aver tradito l’amore, essere venuto meno ad un “patto reciproco”.
La preghiera penitenziale e i salmi ci offrono esempi illuminanti in questo senso.
La preghiera penitenziale non riguarda i rapporti tra un suddito ed un Sovrano, ma un’ Alleanza, ossia una relazione di amicizia, un legame d’amore.
Smarrire il senso dell’amore significa perdere anche il senso del peccato.
E recuperare il senso del peccato equivale a recuperare l’immagine di un Dio che è Amore.
Insomma, soltanto se hai capito l’amore e le sue esigenze, puoi scoprire il tuo peccato.
In riferimento all’amore, la preghiera di pentimento mi fa prendere coscienza che sono un peccatore amato da Dio.
E che sono pentito nella misura in cui sono disposto ad amare ( “…Mi vuoi bene?..”- Gv.21,16).
Dio non è tanto interessato alle sciocchezze, di varie dimensioni, che posso aver commesso.
Ciò che gli sta a cuore è accertare se sono consapevole della serietà dell’amore.
Per cui la preghiera penitenziale implica una triplice confessione:
-         confesso che sono peccatore
-         confesso che Dio mi ama e mi perdona
-         confesso che sono “chiamato” ad    amare, che la mia vocazione è l’amore
Un esempio stupendo di preghiera di pentimento collettivo è quella di Azarìa in mezzo al fuoco:
“…Non ci abbandonare fino in fondo
     per amore del Tuo nome,
    non rompere la Tua alleanza,
    non ritirare da noi la Tua misericordia…” (Daniele 3,26-45).
Si invita Dio a prendere in considerazione, per regalarci il perdono, non i nostri meriti precedenti, ma unicamente le ricchezze inesauribili della Sua misericordia, “..per amore del Suo nome…”.
Dio non bada al nostro buon nome, ai nostri titoli o al posto che occupiamo.
Tiene solo conto del Suo amore.
Quando ci presentiamo di fronte a Lui realmente pentiti, crollano ad una ad una le nostre sicurezze, perdiamo tutto, ma ci rimane la cosa più preziosa: “…essere accolti con cuore contrito e con lo spirito umiliato…”.
Abbiamo salvato il cuore; tutto può ricominciare.
Ci siamo illusi, come il figliol prodigo, di riempirlo di ghiande contese ai porci  (Luca 15,16).
Finalmente ci siamo accorti che possiamo riempirlo solo di Te.
Abbiamo inseguito i miraggi. Ora, dopo aver inghiottito delusioni a ripetizione, vogliamo imboccare la strada giusta per non morire di sete:
“…Ora Ti seguiamo con tutto il cuore,…cerchiamo il Tuo volto…”
Quando si è perso tutto, rimane il cuore.
E ha inizio la conversione.
Un esempio semplicissimo di preghiera penitenziale è quello offerto dal pubblicano (Luca18,9-14),che fa il gesto semplicissimo di battersi il petto (cosa non sempre facile quando il bersaglio è il nostro petto e non quello degli altri) e usa parole semplici ( “…O Dio, abbi pietà di me peccatore…”).
Il fariseo ha portato davanti a Dio l’elenco delle proprie benemerenze, delle proprie prestazioni virtuose, e fa un discorso solenne (una solennità che, come spesso accade, sconfina nel ridicolo).
Il pubblicano non ha neppure bisogno di presentare la lista dei propri peccati.
Si limita a riconoscersi peccatore.
Non osa levare gli occhi al cielo, ma invita Dio a chinarsi su di lui ( “ ..Abbi pietà di me..” si può tradurre con “Chinati su di me”).
La preghiera del fariseo contiene un’espressione che ha dell’incredibile: “…O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini…”.
Lui, il fariseo, non sarà mai capace di una preghiera penitenziale (al massimo, nella preghiera, confessa  le colpe degli altri, oggetto del suo disprezzo: ladri, ingiusti, adulteri).
La preghiera di pentimento è possibile quando uno ammette umilmente di essere come gli altri, ossia peccatore bisognoso di perdono e disposto a perdonare.
Non si arriva a scoprire la bellezza della comunione dei Santi, se non si passa attraverso la comunione coi peccatori.
Il fariseo reca i propri meriti “esclusivi” davanti a Dio. Il pubblicano reca i peccati “comuni” (i propri, ma anche quelli del fariseo, ma senza aver bisogno di accusarlo).
Il “mio” peccato è il peccato di tutti (o che ferisce tutti).
E il peccato degli altri mi chiama in causa a livello di corresponsabilità.
Quando dico: “…O Dio, abbi pietà di me peccatore…”, intendo implicitamente “…Perdona i nostri peccati…”.

Cantico di un anziano
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia
Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti
Benedetti quelli che s’interessano della mia lontana giovinezza
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi, già tante volte ripetuti
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine
Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio
Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù!