domenica 19 gennaio 2014

SOLDATI DI CRISTO RE.


San Pietro di G.B. Castiglione (1609-1664)





DALLE MASSIME EVANGELICHE
A
SOLDATI DI CRISTO RE.



«Non vi è albero buono
che produca un frutto cattivo...
Ogni albero si riconosce dal suo frutto...»
(Lc 6,43).




NEL CONTESTO DI QUANTO ESPOSTO
NELLE PAGINE DEI NOSTRI LINK,
FORMULIAMO UN APPELLO
AD OGNI UOMO DI BUONA VOLONTA'




Il mondo cammina sulle sabbie mobili; solo la Parola di Gesù è la sicura Pietra su cui poter edificare la Vita.



<< Signore, da chi andremo?
Tu hai Parole di vita eterna;
noi abbiamo creduto e conosciuto
che Tu sei il Santo di Dio>> (Gv. 6, 60-69)


<< Io Sono la Vite, voi i tralci >> (Gv. 15, 1-8)
“Con la bocca dei lattanti e dei bimbi, Affermi la Tua Potenza contro tutti gli avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli” (Salmo 8)

“La scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere“(1 Cor 8,2).

Ogni Parabola di Gesù, ogni gesto della Chiesa, hanno sempre avuto l’obiettivo di “fare la Volontà del Padre, Nostro Creatore”, cioè di realizzare il Regno di Dio.
Gesù, con i gesti sacramentali, istituisce la Chiesa che, a sua volta, con i Sacramenti diffonde sulla Terra la Speranza, il Perdono, la comunione con Dio, fattoSi Uomo.
Al di la di ogni considerazione etica, con tutti i risvolti etnici, culturali e religiosi, il compito essenziale del cristiano non è solo quello di aprirsi con umiltà alle esigenze dei fratelli in Cristo, ma anche quello di difendere la dignità di ogni figlio di Dio. Se la Carità è legata alla Fede (San Paolo), altrettanto la carità non deve far tramontare la vera Fede; l’abbandono al folclore religioso, che spesso conduce ad una facile e discutibile socialità, può creare subdole tendenze e falsi idoli.
In questa epoca di relativismo, di individualismo, di particolarismo e di transizione, il cristiano deve saper riconoscere i limiti del qualunquismo, per saper difendere le radici naturali del cristianesimo, per ricondurre alla preghiera ed alla spiritualità l’essenza del vero Credo.


Rispettare i Sacramenti,
il Tempio Divino e la Santa Eucaristia.
Occorre riconoscere ciò che è Sacro
da ciò che è profano!
Difendere la Chiesa,
il Santo Padre Benedetto XVI
("Ubi Petrus, ibi Ecclesia" -San Ambrogio-)...
il Sacerdozio !
Tutto ciò è un dovere inoppugnabile
da parte di ogni Cattolico!



Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore Che ci ha creati. Egli E’ il Nostro Dio, e noi il popolo del Suo pascolo, il gregge che Egli conduce(salmo 94).


Il Tempio Divino, il Santo Altare con il Santo Tabernacolo, sono l’essenza delle Fede Cattolica, dell’Amore e della devozione verso Dio, Nostro Signore.

E’ qui, nella Sua Casa,
innanzi a Gesù che si ricevono le Grazie.
Innanzi al Santo Tabernacolo Egli ti parla liberamente,
per animarti alla Sua Luce,
perché tu possa ascoltarLo
nell’intimo del tuo cuore e parlarGli,
come Lui ti parla,
liberamente, fiduciosamente, amorevolmente.
Accetta questo Suo invito e fanne tesoro.


Il Santo Altare è il Luogo inviolabile Consacrato a Dio, a Gesù Che ci ha redenti; occorre rispettare e far rispettare questa Realtà Sacra, riconducendo al primordio rispetto tutto ciò che è stato (volutamente od incoscientemente) violato o profanato con tanta superficialità, genuflettendosi innanzi al Santo Tabernacolo, a Gesù Sacramentato.
Spesso il Santo Altare viene profanato anche con l'allestimento di fiori inadeguati (vedi "Un fiore irriverente" cliccando qui).


Finché tutto quanto sopra non sarà osservato e rispettato, non vi sarà mai una vera Devozione, con un giusto richiamo alla Viva Fede.


Esaltate il Signore Nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei Suoi Piedi, perché E’ Santo(salmo 98).


Cuore Sacerdotale di Gesù,
Santifica i Tuoi Sacerdoti.


"Il Sacerdozio è l'Amore del Cuore di Gesù"
- Santo Curato d'Ars -


Così ha insegnato e pregato Gesù: “Padre Nostro, Che sei nei Cieli, sia Santificato il Tuo Nome … “. Santificare il Nome di Dio significa anche santificare ed avere supremo rispetto per la Sua Casa, il Luogo Sacro, Luogo di Preghiera e di Culto verso Dio Padre, Nostro Creatore e Nostro Signore, verso il Suo Santo Altare.


Recarsi in chiesa con vestiti non adatti ed immodesti, procurare chiasso con microfoni ad alto volume, con chiacchierio inutile ecc. (battute di mani, che spesso producono seri disturbi ai malati di cuore -e non solo-), eseguire in chiesa spettacoli musicali, teatrali ecc. (come ormai d’uso in molte importanti chiese),  è un chiaro sintomo di una mancanza di rispetto verso il Luogo Sacro, che deve essere dedicato esclusivamente al Culto. Tutto questo, agli occhi dei profani e di Dio, denota una devozione persa, una Fede spenta, un cuore turbato e confuso, dando una pessima testimonianza di veri credenti.

La Regina della Mondo ci ammonisce che non possiamo unirci a Suo Figlio se il nostro cuore è impuro ed incapace di ravvedersi.

Messaggio della Madonna a Medjugorje
del 2 luglio 2011

A nulla serve cercare i luoghi delle Sue Apparizioni, chiedere il Suo Aiuto se poi si rimane immersi nel peccato o si rimane indifferenti verso chi profana la Casa di Dio.


Occorre il ravvedimento e, da veri cattolici, bisogna assumere ferme posizioni, con adeguati provvedimenti, per far rispettare il Santo Padre e tutto quanto stabilisce la Santa Madre Chiesa con i suoi millenari Dogmi.


Il Sacramento della Confessione, quindi del Perdono e della Penitenza, prima di accostarsi alla Santa Comunione, sono gli “Strumenti” indispensabili per evitare sacrilegi, trovare la serenità interiore e non tradire il Maestro Divino.
Il seguace di Gesù, ricevendo lo Spirito Divino per mezzo dei Sacramenti, giorno dopo giorno diventa così sempre più mite, più umile e buono.
Per questo la Santissima Madre Celeste ci esorta a fare "un passo difficile e doloroso", quello di riconoscere i propri peccati, purificandosi con la confessione.
Solo così possiamo sentirci sereni in coscienza, per unirci a Gesù, per dare testimonianza di lealtà, per diffondere l'Amore di Dio, per aiutare anche coloro che non conoscono le Grazie ed i frutti per la Vita Eterna.



"Figli Miei, ascoltateMi ed incamminatevi con Me”
I Santi Sacramenti che ricolmano di straordinarie Grazie, sollevando l’uomo dalla sua misera condizione del “peccato originale”, sono:
Il Battesimo, la Confessione
e la Santa Comunione,
quindi la Cresima
(che ci rende "Soldati di Cristo Re").






L’uomo che corrisponde alla Grazia di Dio, frequentando i Sacramenti, viene trasfigurato dallo Spirito Santo, che è Dio, per santificarlo ed elevarlo verso il Cielo.
Tutti siamo chiamati a ritrovare in noi la docilità, la bontà, la dolcezza, che fanno affrontare serenamente tutte le situazioni temporali e spirituali della vita. Queste qualità si trovano e si rafforzano chiedendole ogni giorno a Gesù, Che dimora nel Santo Tabernacolo, dove Egli continuamente attende tutti.



L’uomo che non intraprende il cammino cristiano, rimane vulnerabile e schiavo di se stesso. Per questo occorre la perseveranza nella Preghiera e l’affidamento al Cuore Immacolato di Maria e a San Giuseppe, Suo Castissimo Sposo. In fine, occorre invocare l’aiuto dell’Arcangelo Michele, per sfuggire ai pericoli dell’eterno mistificatore: ‘il maligno’!



Iddio ha assegnato a ciascuno gli anni della vita: a chi cinque, o dieci, a chi cinquanta o cento (per i più robusti)... Così pure mette i limiti ai peccati che vuol perdona­re: a chi uno, o due, a chi cento o mil­le... Ci sarà gente all'inferno che avrà commesso un solo peccato mortale e gente che avrà ripetuto mille volte l'offesa a Dio. Come non sappiamo il numero dei nostri giorni di vita, così ignoriamo il numero delle colpe gravi che Iddio vorrà perdonarci. E' assai pericoloso il dire: “Commetto quest'altro peccato!” - chi sa che quest'ultimo pec­cato non faccia traboccare la bilancia della divina misericordia!
Sodoma e Gomorra, città della Pen­tapoli, moltiplicavano i peccati; Iddio aspettava (con tanta pazienza). Alla fine la bilancia traboc­cò ed allora disse il Signore: “Il grido di Sodoma e di Gomorra è giunto fino a Me. La misura è al colmo. Distrugge­rò la Pentapoli facendo piovere fuoco dal cielo!”
Quando si è tentati a dire: “Un pec­cato di più o un peccato di meno, im­porta poco!”, si pensi subito a quanto insegna Sant'Alfonso, Dottore di Santa Madre Chiesa.
Ammonisce Sant'Alfonso De' Liguori che << “ Manda più anime all'inferno la Divina Misericordia anzichè la Divina Giustizia”.
“Guai ad abusare della bontà di Gesù! Sarebbe questo il più grande oltrag­gio al Suo Cuore”.
“La Misericordia di Dio è infinita di per se stessa, ma è limitata nei rappor­ti con le creature. Chi non si rimette con la bontà di Gesù, presto o tardi ne proverà la giustizia, la quale tanto più sarà terribile, quanto più avrà aspettato”.


“Anima cristiana, alla considerazione della bontà di Gesù, apri il cuore alla confidenza e non abbatterti al ricordo dei molti peccati commessi. Procura pe­rò di essere vigilante per l'avvenire. Guai però a coloro che, conoscendo la Misericordia di Dio, concludono: Da­to che è così, io pecco, godo la vita e poi il Signore misericordioso mi perdo­nerà!”
“Chi ritorna a peccare con tali dispo­sizioni, si mette in pericolo di essere abbandonato dal Signore ed andare e­ternamente perduto” >>.
Da quanto sopra, possiamo comprendere l’importante ruolo dell’apostolato laico, in aiuto a tanti fratelli che disconoscono la Divinità di Cristo Gesù e la Sua Parola di Vita. Oggi non sono più sufficienti i Sacerdoti, occorre la collaborazione di tutti i credenti, per essere “testimoni della Fede”, per divenire “lievito fecondo”,  per fare conoscere e propagare il Santo Vangelo.
Con il Sacramento della Cresima, diventiamo soldati di Cristo, cristiani e soldati chiamati a difendere e a diffondere il Vangelo storico.


Ogni discepolo di Gesù si deve rivestire della corazza spirituale per sapere reagire con amore nelle prove e nelle persecuzioni. È un’armatura che si crea attraverso la Grazia sacramentale, con i Sacramenti portatori dello Spirito Santo.

“Dai frutti si conosce l’albero”.
“Perciò, chiunque Mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’Io lo riconoscerò davanti al Padre Mio Che è nei Cieli; chi invece Mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’Io lo rinnegherò davanti al Padre Mio Che è nei Cieli”.
“E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo”.
“Io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”.
«Cose spaventose e  strane occorrono in terra: i profeti profetano menzogne e i sacerdoti li applaudono con le loro mani; e il mio popolo ama queste cose. Che castigo non seguirà tutto questo?» (cf. Geremia 5, 30-3)
“Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa Mia”.

Christus Vincit,
Christus Regnat,
Christus Imperat!


<< Dai vari scritti e da quanto predetto dal Montfort, tra l’altro, si legge: (...) “APOSTOLI DEGLI ULTIMI TEMPI, dovete seguire Gesù sulla strada del disprezzo del Mondo e di voi stessi, dell'umiltà, della Preghiera, della povertà, del silenzio, della mortificazione, della carità, di una più profonda unione con Dio. Siete sconosciuti e disprezzati dal Mondo e da quanti vi circondano, spesso siete ostacolati, emarginati e perseguitati, perché questa sofferenza è necessaria alla fecondità della vostra stessa Missione”. (Dai commenti di Don Stefano Gobbi su Montfort del 8 Giugno 1991) >>
<< Afferma ancora il Montfort: " (...) MA IL POTERE DI MARIA SU TUTTI I DEMONI RISPLENDERÀ IN MODO PARTICOLARE NEGLI ULTIMI TEMPI, quando Satana insidierà il Suo calcagno, cioè i Suoi poveri schiavi e umili figli che Lei susciterà per muovergli guerra. Questi saranno piccoli e poveri secondo il Mondo, infimi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come il calcagno lo è in confronto alle altre membra del corpo. In cambio saranno ricchi di Grazia Divina, che Maria comunicherà loro in abbondanza, grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori ad ogni creatura per lo zelo coraggioso, e così fortemente sostenuti dall'Aiuto di Dio, che con l'umiltà del loro calcagno, uniti a Maria, schiacceranno il capo del ‘diavolo’ e faranno trionfare Gesù Cristo". (54) >>
<< IL Montfort così conclude: " (...) Conosceranno le grandezze di questa Sovrana, e si consacreranno interamente al Suo servizio. Sperimenteranno le Sue dolcezze e la Sua bontà materna, l'ameranno teneramente come figli di predilezione (...). Conosceranno le Misericordie di cui Essa è ricolma e il bisogno che essi hanno di esser aiutati da Lei; a Lei ricorreranno in ogni cosa, come a loro cara avvocata e Mediatrice presso Gesù Cristo (…). Sapranno che Maria è il Mezzo più sicuro, più facile, più breve e più perfetto per andare a Gesù Cristo, e si offriranno a Lei anima e corpo, senza nessuna riserva, per appartenere nello stesso modo a Gesù Cristo" (55). >>
“Le dodici stelle significano anche una nuova realtà. L’Apocalisse infatti Mi vede come un grande Segno nel Cielo: Donna vestita di Sole, Che combatte il ‘Drago’ ed il suo potente esercito del male.”
“Allora LE STELLE ATTORNO AL MIO CAPO INDICANO COLORO CHE SI CONSACRANO AL MIO CUORE IMMACOLATO, fanno parte della Mia schiera vittoriosa, si lasciano guidare da Me per combattere questa battaglia e per ottenere alla fine la nostra più grande vittoria.”
“Così tutti i Miei prediletti ed i figli consacrati al Mio Cuore Immacolato, chiamati ad essere oggi gli Apostoli degli ultimi tempi, sono le Stelle più luminose della Mia regale Corona". (Dai commenti di Don Stefano Gobbi su Montfort del 8 Dicembre 1989).




PREGHIERA
ALLA MADONNA DELLE ROSE

O Madre Celeste, Regina dei Cieli, Sovrana Signora degli uomini, Che hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di ‘satana’, docili all’invito della Tua materna voce, accorriamo ai Tuoi piedi ove Ti degnasTi di apparire per indicare ai traviati il cammino della Preghiera e della Penitenza e dispensare ai languenti le Grazie ed i Prodigi della Tua sovrana bontà.
Accogli, o Madre pietosa, le lodi e le preci che i figli Tuoi, pellegrini di tutto il Mondo, stretti da amare angustie, fidenti levano a Te.
O candida Visione di Paradiso, fuga dalle nostre menti le tenebre dell’errore con la Luce della Fede.
O mistico Roseto, solleva le anime affrante con il Celeste Profumo della Speranza.
O Sorgente inesausta di Acqua Salutare, ravviva gli aridi cuori con l’Onda Divina della Carità.
Fa che noi, figli Tuoi, da Te confortati nelle pene, protetti nei pericoli, sostenuti nelle lotte, amiamo e serviamo il Tuo dolce Gesù, ci innamoriamo del Tuo Rosario, diffondiamo la Tua devozione, ci sforziamo di vivere in Grazia, per meritare i Gaudi Eterni, presso il Tuo Trono nei Cieli. Amen.
( Salve Regina ... )

Approviamo questa Preghiera
ed accordiamo indulgenza parziale a chi la pregherà.
Assisi, 8 Novembre 1969.
+ Giuseppe Placido Nicolini O.S.B.   -   Vescovo di Assisi

(A cura dell’Associazione “Ospizio Madonna delle Rose”)


(Prima di bere l'Acqua -di San Damiano Piacentino-, invocare la SS. Trinità con tre Gloria Patri, quindi far seguire la giaculatoria MADONNA MIRACOLOSA DELLE ROSE LIBERACI DA OGNI MALE DELL'ANIMA E DEL CORPO, pregandoLa con tre Ave Maria).

____________________________________


Preghiera a Dio Padre
per onorare il Santo Altare
con il Sacro Tabernacolo,
Dimora Viva e Vera
della Santissima Eucaristia.

O Dio Onnipotente ed Eterno,
Nostro Padre e Nostro Signore,
Illumina le menti con il Tuo Santo Spirito,
affinché in ogni Tempio,
il Tuo Divin Figlio Gesù
non sia più relegato
in una provvisoria o nascosta Dimora.

Fa che il Santo Tabernacolo,
Luogo del Pane Vivo Celeste,
Rifulga visibile e Maestoso
al centro del Santo Altare
di ogni Tua chiesa,
perché sia e resti unico riferimento
di richiamo spirituale e di unione con Te.

O Padre Celeste,
Ravviva la nostra Fede,
Fa che chi entra nella Tua Casa,
Tempio Santo e Divino,
luogo di Culto, di Preghiera e di conforto,
possa sentire Viva la Tua Presenza
ed il Fuoco del Tuo Paterno Amore .

O Santissima Vergine Maria,
Nostra Regina e Madre Celeste,
Che con San Giuseppe Tuo Sposo,
Sei sempre Presente
presso ogni Santo Tabernacolo,
Intercedi presso Il Tuo Divino Gesù,
affinché vengano esaudite
le Preghiere e le Suppliche
di chi Ti invoca con fiducia.

Santissima Trinità,
Padre Creatore,
Figlio Redentore e
Spirito Santo Che E’ Amore,
Infondete in tutti gli animi la Speranza,
perché il Mondo si rinnovi
alla Luce della Vostra Divina Presenza.
Amen
( Gloria Patri ... )


AD JESUM PER MARIA


(Come tutti i Santi, scelti da Nostro Signore, quasi tutti hanno ricevuto dallo Spirito Santo doni particolari, come quello della profezia, della beata visione, della sapiente lungimiranza ecc..
Santa Teresa del Bambin Gesù - Dottore della Chiesa - con le sue riflessioni spirituali, sulla  Santa Casa di Loreto, ci fa tutt’oggi meditare.
Nella STORIA DI UN’ANIMA, tra l’altro, racconta di aver sentito nella Santa Casa la Viva Presenza di Gesù, assieme a quella della Santissima Vergine Maria, quando ha ricevuto la Santa Comunione. La giovane Teresina descrive di vivere sempre una grande gioia nel ricordare come  tra quelle Sante Mura abbia ricevuto il Sacro Corpo di Gesù Eucaristico. Un luogo, questo della Santa Casa, che a suo dire rende chiara ed imprescindibile la Presenza e la vera Comunione che vi è tra Gesù e Maria presso il Santo Tabernacolo, che da sempre è esistito nella Santa Casa di Loreto.)
LA SANTA CASA DI LORETO

Ricordiamo che dove c’è Gesù
- nel Santo Tabernacolo -
c’è la Santissima Madre,
la Vergine Maria,
Nostra Regina.


Papa Giovanni Paolo II,
in raccoglimento di preghiera,
nella Santa Casa di Loreto
innanzi al Santo Tabernacolo,
(prima che venisse tolto).
La Santa Casa di Loreto,
prima,
quando vi era il Santo Tabernacolo con Gesù.

La Santa Casa di Loreto,
ora,
dopo che è stato rimosso
il Santo Tabernacolo con Gesù.


Santa Teresa di Lisieux (Cesare Peruzzi - Cappella Ultima Cena - Loreto) riceve nella Santa Casa la Comunione, usando il ‘Piattino’, una pratica, questa, indispensabile per evitare che Particelle del Corpo di Cristo cadano sul pavimento.

(CONCLUDIAMO LA NOSTRA CARRELLATA SPIRITUALE CON UNA VALORORSA DENUNCIA CHE TESTIMONIA COME IL VERO CRISTIANO POSSA ESSERE PERSEGUITATO ANCHE AI GIORNI NOSTRI).


DA UNA RECENSIONE LIBRARIA
Martirio al Santuario
Lo psicologo e terapeuta Roberto Marchesini, collaboratore di varie testate, come “Studi Cattolici” ed “Il Timone”, ci offre un saggio storico, bello ed incoraggiante, che ha per tema l’uccisione di un giovane militante cattolico, nella Lombardia all’inizio ‘900, ad opera di attivisti socialisti (cfr. R. Marchesini, Martirio al Santuario. Angelo Minotti e l’Avanguardia Cattolica, Edizione D’Ettoris, Crotone 2010, pp. 100; -per atto di cortesia- euro 11,90. Si può richiedere al tel.: 0962.905192).
«All’inizio del ‘900, Rho era un borgo di circa 7.000 abitanti, con una economia prevalentemente agricola» (p. 65). Angelo Minotti vi era nato nel 1890 da umile famiglia, era un giovane cattolico, impegnato in parrocchia come catechista, il quale si era distinto per il coraggio nei tre anni di prigionia che patì durante la guerra, essendo stato deportato dagli austriaci nel 1916.
Questi i fatti del martirio: «Il 13 giugno del 1920, come ogni anno, la Domenica dopo l’ottava del Corpus Domini, si festeggiava la Festa del Sacro Cuore. Alle due del pomeriggio, al suono delle campane, i rhodensi cominciarono ad affluire sul piazzale del Santuario della Beata Vergine Addolorata. In quel momento giunse sul piazzale anche un gruppo di socialisti, arrivati a Rho con il tram da Milano, per l’inaugurazione di alcune bandiere. Dopo aver insultato i presenti sul piazzale ed averli offesi gridando bestemmie, spezzarono l’asta di un’orifiamma, con il simbolo del comune di Rho, e bruciarono lo stendardo. I presenti tentarono di reagire, ma furono presi a bastonate. Intervenne anche un oblato, padre Rebuzzini, ma venne ferito gravemente con un colpo di bastone spezzatogli sul suo capo. Ad un certo punto sul piazzale echeggiarono alcuni colpi di rivoltella: uno colpì Natale Schieppati, ma l’orologio da tasca deviò il colpo e gli salvò la vita; un altro ferì mortalmente Angelo Minotti, che spirò dopo mezz’ora d’agonia» (pp. 74-75).
A quei tempi almeno, davanti all’aggressione dei comunisti, i cattolici sapevano difendersi. Marchesini infatti racconta per sommi capi, ed è la parte più interessante del libro, la storia di un’organizzazione para-militare cristiana, sorta proprio a causa di queste continue sopraffazioni (cfr. pp. 53-64). Si chiamava “Avanguardia Cattolica”; il suo motto, “Cristo o morte”, era intarsiato su un fazzoletto bianco dai bordi neri, che sventolava fieramente nelle processioni pubbliche; era sostenuta, seppure in modo discreto, trattandosi di un servizio d’ordine non ufficiale (ma che contò fino a 70 gruppi in Italia e circa 1500 membri!), da importanti personaggi (ora Beati) della Gerarchia Ecclesiastica, come il Cardinal Ferrari ed il Cardinale Ildefonso Schuster (1880-1954), il quale scrisse di suo pugno il Decalogo della milizia.
Talmente pare inconsueto tutto ciò, dopo il pacifismo post-conciliare, che per mostrare al lettore del XXI secolo l’attualità e la perennità dell’ideale cavalleresco-crociato, riportiamo in extenso i 10 punti scritti da Schuster (cfr. pp. 55-56):
« 1. Scopo: tutela dei diritti dei Cattolici italiani con i mezzi autorizzati dalle Leggi;
2. Membri: i più generosi, già spiritualmente formati entro le file dell’Azione Cattolica;
3. Requisiti: senza macchia e senza paura;
4: Aiuti: l’uso frequente del Pane dei forti;
5. Armi: “Forti nella Fede”, illuminati nella cultura religiosa, onorati  nella vita;
6. Posto: sempre avanti;
7. Metodo: organizzazione compatta e che ben funziona agli ordini dei Capi;
8. Spazio vitale: in Chiesa e fuori, nei Sindacati e nell’AC, nella vita politica e civile della Patria, nel Senato e nella piazza;
9. Vantaggi: intervenire e farsi rispettare: gli assenti hanno sempre torto!;
10. Premio: Dio e il proprio diritto. »
L’Avanguardia Cattolica, nata nel 1919 e finita con il Concilio, fu onorata da due splendidi discorsi laudativi, riportati in appendice nel saggio di Marchesini (pp. 83-95): uno del 1948 tenuto da Papa Pio XII, a Roma, il 4 gennaio del 1948, ed il secondo letto dal Cardinal Montini, futuro Paolo VI, a Milano, nel 1955.






“ Bianco Padre che da Roma
ci sei mèta, luce e guida,
su noi tutti Tu confida,
su noi tutti puoi contar.
Siamo arditi nella Fede,
siamo araldi della Croce,
ad un cen della Tua voce,
un esercito all’Altar ! ”


W IL PAPA  !












"Bianco Padre"

Inno dell'Azione Cattolica

Qual falange di Cristo Redentore
la gioventù cattolica è in cammino
la sua forza è lo Spirito Divino,
origine di sempre nuovo ardor
ed ogni cuore affronta il suo destino
votato al sacrificio ed all'amor.

- Bianco Padre che da Roma
ci sei meta luce e guida,
in ognun di noi confida
su noi tutti puoi contar:
siamo arditi della Fede,
siamo araldi della Croce,
al tuo cenno, alla tua voce,
un esercito all'altar!

Balde e salde s'allineano le schiere
che la gran Madre dal Suo sen disserra,
la più santa Famiglia della Terra,
innalza al Cielo i cuori e la Bandiera:
ed ogni figlio è pronto alla sua guerra,
votato al sacrificio ed all'amor.

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