lunedì 3 marzo 2014

Liberato da Gesù

Testimonianza
 

Scrivo la mia testimonianza affinché possa essere di aiuto a qualche persona che ancora non sa quanto è meraviglioso vivere con la presenza di Gesù nella propria vita, sapendo che Lui è il vero Dio vivente e qualsiasi situazione noi stiamo affrontando possiamo contare nel suo aiuto e nella sua protezione. Ho sempre creduto in Dio, la domenica andavo in chiesa(cattolica), non bestemmiavo mai e quando passavo davanti una chiesa subito mi facevo il segno della croce e mi sentivo a posto con Dio. Ma non mi accorgevo che ero guidato dal diavolo che voleva portarmi all’inferno.
Ma Gesù aveva preparato un piano di salvezza per me. Vivevo come se Dio non esistesse ma, grazie a Dio, io esistevo per Lui. Da molti anni la mia vita si svolgeva soprattutto di notte, giravo per tanti locali notturni e conoscevo tante persone, soprattutto donne che non bastavano mai, anzi ne cercavo sempre altre. Bevevo superalcolici e fumavo tante canne (spinelli). Mio padre aveva una videoteca ed io vedevo tanta pornografia. Ero schiavo di tutte quelle cose, non ne potevo fare a meno, facevano parte della mia vita. Lavoravo in discoteche e pub, e con le mie capacità e con le mie amicizie portavo tante persone in quei luoghi e i padroni dei locali mi cercavano sempre. La mia vita era tutta sesso, droga e rock and roll.
Una sera di Novembre cominciai a prendere cocaina per la prima volta. Abitavo in un quartiere dove l’eroina abbondava e quasi tutti i ragazzi si drogavano, ma io non toccai mai eroina. Purtroppo però diventai schiavo della cocaina. In quella polvere bianca c’è davvero il diavolo. All’inizio sei tu che la comandi ma poi è lei che ti comanda, diventi suo schiavo e ti senti un verme. Diventai cocainomane e non sapevo come uscirne o a chi chiedere aiuto: stavo sprofondando pian piano in una palude. La notte non riuscivo a dormire perché questo è l’effetto della cocaina. Una notte, nella mia disperazione, cominciai a piangere e, senza guardare nessun quadro, o statua alzai spontaneamente le mie mani verso il cielo e pregai Gesù dicendo:”Aiutami Signore! Se tu esisti aiutami! Solo tu puoi salvarmi!”- Pregai quasi tutta la notte piangendo.
La mattina seguente mi telefonò un’amica che conosco da circa 15 anni, Anna. Lei mi disse:”Pronto Salvo, ciao,come stai? Stanotte ti ho sognato e stavi male e piangevi.” – Io risposi che stavo bene perché non volevo rivelare nulla, però rimasi meravigliato e pensai:”ma lei come poteva sapere questo?” – Ma poi pensai che forse poteva essere una casualità. E così continuavo a vivere la mia vita mondana. Tempo dopo accadde che passai un’altra notte piangendo e pregando, ed ecco che la mattina seguente il mio telefono squillò. Era di nuovo Anna che mi diceva:”Salvo, continuo a sognarti che stai male e piangi, ma la cosa strana è che anche mia cognata Liliana ti sogna. Vorrei sapere perché il Signore ci fa vedere tutto ciò !” – Mi venne la pelle d’oca e risposi: “Il Signore!?”- E lei mi parlò di Gesù e della fede evangelica di cui non sapevo nulla. Ed io le dissi:”Sto venendo.”
Anna non poteva sapere nulla di me, non la vedevo da circa un anno e pensai:”O c’è qualche microfono nella mia stanza o c’è veramente Dio” – Il microfono non c’era! Andai da Anna e non dissi che prendevo cocaina; lei mi parlò di Gesù con tanto entusiasmo e poi mi portò in una chiesa cristiana evangelica dove pregarono per me. Io comunque continuai a vivere sempre nello stesso modo, però pensavo spesso a quelle parole, a quella gente di fede evangelica e invidiavo quelle persone che avevano tanta fede e dicevo in me stesso: “Io non potrò mai essere come loro.”
La Domenica mattina andavo sempre in chiesa cattolica (ci andavo da quando avevo 15 anni), ma una Domenica pomeriggio decisi di andare in una chiesa cristiana evangelica. Entrai in punta di piedi, mi sentivo osservato da tutti. Era strana per me quella chiesa senza statue, senza confessionali, senza preti, però notai che la maggior parte di quelle persone erano piene di gioia e fu questo che mi convinse a restare. Lì incontrai due persone che conoscevo, Matteo e Pasquale, i quali mi fecero una grande festa. Pensai che forse volevano soldi ma mi sbagliavo: era l’amore di Dio! Qualche volta Matteo mi aveva parlato di Gesù ma io ero cieco e sordo alla verità. Da quel giorno cominciai a frequentare entrambe le chiese, quella cattolica perché era la mia religione e quella evangelica perché volevo capire, avevo la curiosità di sapere il motivo di tanta gioia. Cominciai a leggere il Vangelo e vidi la coerenza nel comportamento degli evangelici. Un giorno, trovandomi nella chiesa evangelica, sentii la presenza di Dio dentro di me e provai una gioia che il mondo non ti può dare e decisi di accettare il Signore Gesù come mio personale Salvatore.
A questo punto il diavolo si arrabbiò contro Anna perché era stata lei a condurmi a Cristo. Una notte, mentre lei era in dormiveglia, sentì una voce molto brutta (era il diavolo) che le diceva: ”Quello che hai fatto non lo dovevi fare, te la farò pagare, mi hai strappato Salvo dalle mani, lui mi appartiene ed io ti farò succedere brutte cose!” – Ma Anna non ebbe paura e combattè nel nome di Gesù contro quella persona malefica. E successivamente avvenne che una notte sempre in dormiveglia, Anna Sentì un’altra voce, ma questa volta era il Signore Gesù che le diceva:”Io ho scelto Salvo, lui è mio figlio, però dovrà superare varie prove.” – Oggi io so in chi credo e chi crede in lui non può camminare nella menzogna perché la verità appartiene a Dio. Il 6 aprile 2007 mi battezzai in acqua nonostante c’erano tante persone che mi dicevano:”Pensaci, forse ancora è presto !”- Presto? Quando ho capito chi è Gesù ho pensato che ero in ritardo, ma meglio tardi che mai!
Cari amici, come il Signore ha liberato e salvato me così vuole liberare e salvare ognuno di voi. Non importa quanto tu sia peccatore, vai a Gesù. Scrivo questa testimonianza anche per quelle persone che mi incontrano e mi dicono:”Salvo, sei proprio tu?”- Si, sono proprio io e amo Gesù e adesso vedo il mondo con un’altra ottica.

Salvatore Lombardo

Meditazione del giorno 03/03/2014

Lunedì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
No Greater Love, p. 47
“Se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni”
 
    Non pensiamo di avere diritto di giudicare i ricchi. Non vogliamo la lotta di classe, ma un incontro fra le classi, nel quale il ricco salva il povero e il povero salva il ricco.

    Di fronte a Dio la nostra povertà è ammettere e accettare in modo umile la nostra condizione di peccato, d’impotenza e di totale nullità; riconoscere il nostro stato di nudità, ma che si esprime come speranza in lui, attesa di ricevere ogni cosa da lui in quanto Padre nostro. La nostra povertà dovrebbe essere un’autentica povertà evangelica – amabile, tenera, felice, vissuta da un cuore aperto, sempre pronto a dare un gesto d’amore. La povertà è amore prima di essere rinuncia. Per amare è necessario dare. Per dare è necessario essere liberi da ogni egoismo.

La parola del giorno 03/03/2014


 

Lunedì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Prima lettera di san Pietro apostolo 1,3-9.
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva,
per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi,
che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un pò afflitti da varie prove,
perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo:
voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,
mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime.


Salmi 111(110),1-2.5-6.9.10ac.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
nel consesso dei giusti e nell'assemblea.
Grandi le opere del Signore:
le contemplino coloro che le amano.

Egli dà il cibo a chi lo teme,
si ricorda sempre della sua alleanza.
Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
gli diede l'eredità delle genti.

Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile il suo nome:
la lode del Signore è senza fine.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,17-27.
In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!».
I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio!
E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?».
Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».

Vangelo secondo Marco


 

Capitolo 7

Discussione sulle tradizioni farisaiche

[1]Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. [2]Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - [3]i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, [4]e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - [5]quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». [6]Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
[7]Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
[8]Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». [9]E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. [10]Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. [11]Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, [12]non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, [13]annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Insegnamento sul puro e sull'impuro

[14]Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: [15]non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». [16].
[17]Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. [18]E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, [19]perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. [20]Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. [21]Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, [22]adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. [23]Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».

III. VIAGGI DI GESU' FUORI DALLA GALILEA

Guarigione della figlia di una Siro-fenicia

[24]Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non potè restare nascosto. [25]Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. [26]Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. [27]Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». [28]Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli». [29]Allora le disse: «Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia».
[30]Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.

Guarigione di un sordomuto

[31]Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. [32]E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. [33]E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; [34]guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». [35]E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. [36]E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano [37]e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

SALMO 35


1 Di Davide.
Signore, accusa chi mi accusa,
combatti chi mi combatte.
2 Afferra scudo e corazza
e sorgi in mio aiuto.
3 Impugna lancia e scure contro chi mi insegue;
dimmi: «Sono io la tua salvezza».
4 Siano svergognati e confusi
quanti attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quanti tramano la mia sventura.
5 Siano come pula al vento
e l’angelo del Signore li disperda;
6 la loro strada sia buia e scivolosa
quando l’angelo del Signore li insegue.
7 Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
8 Li colga una rovina improvvisa,
li catturi la rete che hanno teso
e nella rovina siano travolti.
9 Ma l’anima mia esulterà nel Signore
e gioirà per la sua salvezza.
10 Tutte le mie ossa dicano:
«Chi è come te, Signore,
che liberi il povero dal più forte,
il povero e il misero da chi li rapina?».
11 Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
12 mi rendevano male per bene:
una desolazione per l’anima mia.
13 Ma io, quand’erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
la mia preghiera riecheggiava nel mio petto.
14 Accorrevo come per un amico, come per un mio fratello,
mi prostravo nel dolore come in lutto per la madre.
15 Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi di sorpresa.
Mi dilaniano di continuo,
16 mi mettono alla prova, mi coprono di scherni;
contro di me digrignano i loro denti.
17 Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l’unico mio bene.
18 Ti renderò grazie nella grande assemblea,
ti loderò in mezzo a un popolo numeroso.
19 Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzino l’occhio quelli che, senza motivo, mi odiano.
20 Poiché essi non parlano di pace;
contro gente pacifica tramano inganni.
21 Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono: «Bene! I nostri occhi hanno visto!».
22 Signore, tu hai visto, non tacere;
Signore, da me non stare lontano.
23 Déstati, svégliati per il mio giudizio,
per la mia causa, mio Dio e Signore!
24 Giudicami secondo la tua giustizia, Signore, mio Dio,
perché di me non debbano gioire.
25 Non pensino in cuor loro: «È ciò che volevamo!».
Non dicano: «Lo abbiamo divorato!».
26 Sia svergognato e confuso chi gode della mia rovina,
sia coperto di vergogna e disonore chi mi insulta.
27 Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: «Grande è il Signore,
che vuole la pace del suo servo».
28 La mia lingua mediterà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre.

La frase del giorno 03 Marzo

Il solo sbaglio irrimediabile è il non
imparare dai nostri sbagli.