giovedì 6 febbraio 2014

In ricordo di Padre Emanuele

Fratelli del blog pescatori di uomini, facebook e twitter, oggi 06 Febbraio 2014 nostro fratello Padre Emanuele è tornato alla casa del Padre.
La sua forza, il suo sorriso, la sua fede contaggiosa saranno sempre con noi.
Ciao Padre Emanuele

Claudio e Carmen

Meditazione del giorno 06/02/2014

Meditazione del giorno
Papa Francesco
Messaggio per la giornata missionaria mondiale 2013 
“Diede loro potere sugli spiriti immondi”
 
    Viviamo poi in un momento di crisi che tocca vari settori dell'esistenza, non solo quello dell’economia, della finanza, della sicurezza alimentare, dell’ambiente, ma anche quello del senso profondo della vita e dei valori fondamentali che la animano. Anche la convivenza umana è segnata da tensioni e conflitti che provocano insicurezza e fatica di trovare la via per una pace stabile. In questa complessa situazione, dove l'orizzonte del presente e del futuro sembrano percorsi da nubi minacciose, si rende ancora più urgente portare con coraggio in ogni realtà il Vangelo di Cristo, che è annuncio di speranza, di riconciliazione, di comunione, annuncio della vicinanza di Dio, della sua misericordia, della sua salvezza, annuncio che la potenza di amore di Dio è capace di vincere le tenebre del male e guidare sulla via del bene. L’uomo del nostro tempo ha bisogno di una luce sicura che rischiara la sua strada e che solo l’incontro con Cristo può donare. Portiamo a questo mondo, con la nostra testimonianza, con amore, la speranza donata dalla fede!

    La missionarietà della Chiesa non è proselitismo, bensì testimonianza di vita che illumina il cammino, che porta speranza e amore. La Chiesa - lo ripeto ancora una volta - non è un’organizzazione assistenziale, un’impresa, una ONG, ma è una comunità di persone, animate dall'azione dello Spirito Santo, che hanno vissuto e vivono lo stupore dell’incontro con Gesù Cristo e desiderano condividere questa esperienza di profonda gioia, condividere il Messaggio di salvezza che il Signore ci ha portato. E’ proprio lo Spirito Santo che guida la Chiesa in questo cammino. Vorrei incoraggiare tutti a farsi portatori della buona notizia di Cristo.

La parola del giorno 06/02/2014

Giovedì della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Primo libro dei Re 2,1-4.10-12.
Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone:
"Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo.
Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto,
perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti.
Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide.
La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta anni: sette in Ebron e trentatré in Gerusalemme.
Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto.


Primo libro delle Cronache 29,10.11ab.11d-12a.12bcd.
Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide disse: "Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.

Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere.
Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere.
Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere.
Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 6,7-13.
Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi.
E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa;
ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.
E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo.
Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro».
E partiti, predicavano che la gente si convertisse,
scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

Vangelo secondo Matteo

10. IL DISCORSO MISSIONARIO
1Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
11In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 12Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. 14Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. 15In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città.
16Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: 20infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 22Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 23Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo.
24Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; 25è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
26Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
34Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. 35Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; 36e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
37Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
 


I “dodici”, i “discepoli”, gli “apostoli” (10,1-2) sono i diversi nomi dei collaboratori più stretti di Gesù. “Dodici” designa il collegio apostolico. Il numero è in relazione con le dodici tribù di Israele. I “discepoli” sono il modello del cristiano, chiamato a condividere l’esperienza di vita di Gesù e degli apostoli. Il gruppo dei discepoli doveva essere abbastanza vasto (Luca 10,1). A differenza di quanto avveniva nel giudaismo, il discepolo è scelto e chiamato personalmente da Gesù. Il termine “apostolo” deriva dal verbo greco apostellein (“inviare”, “mandare”) e designa coloro che sono vissuti con Gesù e da lui inviati ad annunciare il vangelo. I Samaritani. Erano considerati dai Giudei come i pagani. Infatti, dopo la caduta della loro capitale Samaria (722-721 a.C.), si erano costruiti un proprio tempio sul monte Garizim (vedi Giovanni 4,20). In Matteo 10,5 Gesù sembra prendere atto della divisione tra i due popoli, mentre in altri passi la mette in discussione (Luca 10,30-37; Giovanni 4,4-42), fino a eliminarla (Atti 1,8). La proibizione di estendere l’attività missionaria fuori di Israele corrisponde ­ in Matteo ­ a un piano divino, atto a favorire il popolo scelto da Dio.


(Foto: rovine sul monte Garizim)


“Scuotere la polvere” (10,14). È un gesto che significa separazione. Era ciò che faceva il pellegrino israelita al momento di toccare il suolo della terra santa, per non contaminarlo con terra pagana. Negli Atti degli Apostoli vengono ricordati alcuni casi in cui questo avvertimento di Gesù fu attuato (vedi 13,51). Corpo e anima (10,28). La distinzione risente del dualismo greco, secondo il quale l’anima spirituale è immortale. Nella concezione biblica, invece, l’uomo è un tutt’uno: corpo e anima designano il suo vero io.

SALMO 10

10. DIO ABBATTI GLI EMPI E SALVA I GIUSTI
Lamed     1 (9,22) Perché, Signore, ti tieni lontano,
                   nei momenti di pericolo ti nascondi?
 2 (9,23)            Con arroganza il malvagio perseguita il povero:
                      cadano nelle insidie che hanno tramato!
 3 (9,24)            Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
                      l’avido benedice se stesso.
 4 (9,25)            Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:
                      «Dio non ne chiede conto, non esiste!»;
                      questo è tutto il suo pensiero.
 5 (9,26)            Le sue vie vanno sempre a buon fine,
                      troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi:
                      con un soffio spazza via i suoi avversari.
 6 (9,27)                 Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
                      vivrò sempre senza sventure».
 Pe              7 (9,28) Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca,
                      sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza.
 8 (9,29)            Sta in agguato dietro le siepi,
                     dai nascondigli uccide l’innocente.
 Ain                I suoi occhi spiano il misero,
9 (9,30)            sta in agguato di nascosto come un leone nel covo.
                             Sta in agguato per ghermire il povero,
                      ghermisce il povero attirandolo nella rete.
 10 (9,31)           Si piega e si acquatta,
                      cadono i miseri sotto i suoi artigli.
 11 (9,32)           Egli pensa: «Dio dimentica,
                      nasconde il volto, non vede più nulla».
 Kof            12 (9,33) Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano,
                      non dimenticare i poveri.
 13 (9,34)           Perché il malvagio disprezza Dio
                      e pensa: «Non ne chiederai conto»?
 Res             14 (9,35) Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
                      li guardi e li prendi nelle tue mani.
                      A te si abbandona il misero,
                      dell’orfano tu sei l’aiuto.
 Sin          15 (9,36) Spezza il braccio del malvagio e dell’empio,
                      cercherai il suo peccato e più non lo troverai.
 16 (9,37)           Il Signore è re in eterno, per sempre:
                      dalla sua terra sono scomparse le genti.
 Tau         17 (9,38) Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri,
                      rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio,
 18 (9,39)           perché sia fatta giustizia all’orfano e all’oppresso,
                      e non continui più a spargere terrore l’uomo fatto di terra.
 
Il leone (10,9-10). Il mondo antico era colpito dalla forza e dalla fierezza di questo animale, tanto che esso veniva raffigurato e posto a guardia dei templi e dei palazzi reali. Figure di leoni decoravano il trono di Salomone.


(foto: Un leone.Bassorilievo assiro, secolo VII a.C.Londra, British Museum).


Nei Salmi il leone è simbolo dell'abisso che divora l'uomo (Salmo 22,22: «Salvami dalla bocca del leone»). “Essere gettato in pasto ai leoni” significa vedere la morte in faccia. La prima lettera di Pietro vede nel leone l'immagine delle potenze del male: «Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare» (5,8).

GOCCE DI VITA

Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera 
 (Lettera ai Romani, 12, 12)

La frase del giorno 06/02/2014

Cos'hanno di speciale le
persone felici? Forse il fatto che
sono troppo occupate a pensare
agli altri per avere tempo di
pensare a sè.

Frammenti di cielo

Detti di Arisitide l'Apologeta

"E' per la preghiera dei cristiani che il mondo sta in piedi".