lunedì 28 aprile 2014

Canonizzazione Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII

   
Giovanni XXIII fu eletto Papa nel novembre del 1958 e il suo pontificato durò fino alla sua morte, avvenuta nel 1963. Nato come Angelo Giuseppe Roncalli, Giovanni XXIII è stato il celebre pontefice che invitò gli adulti a dare una “Carezza ai vostri bambini” dicendo: “Questa è la carezza del Papa”. Papa Roncalli, a poco più di un mese dalla sua elezione, visitò il penitenziario di Regina Coeli commuovendo i carcerati. In pochi mesi riuscì anche ad organizzare il Concilio Vaticano II laddove i suoi consiglieri pensavano che i preparativi sarebbero durati almeno un decennio.


Papa Wojtyla è stato il pontefice capace di riportare i giovani sotto l'ala del cattolicesimo: fu lui ad istituzionalizzare le GMG, le "Giornate Mondiali della Gioventù". E’ stato inoltre il papa protagonista del dialogo con le altre religioni e il suo pontificato durò 27 anni. Giovanni Paolo II non abbandonò il trono di Pietro neanche quando la malattia si impadronì completamente del suo corpo. Il 2 aprile 2005 venne annunciata la sua morte a San Pietro e la piazza, colma di fedeli, rimase a pregare tutta la notte. Qualche breve riga non può certo bastare a spiegare perché Wojtyla e Roncalli saranno proclamati santi domenica 27 aprile. Pur riconoscendo il loro apporto alla storia della cristianità, cerchiamo di capire i veri motivi della loro canonizzazione.

Giovanni XXIII riceverà però una canonizzazione diversa da quella di Giovanni Paolo II. Papa Roncalli sarà infatti proclamato santo "pro-gratia", ovvero senza la prova di un miracolo formalmente riconosciuto. La Congregazione delle cause dei santi ha motivato così la richiesta: "Questo Sommo Pontefice, con la sua vita e il suo esempio, ha segnato in modo indelebile la storia della Chiesa”. Le motivazioni elencate furono: il regolare percorso della sua causa, la vastità del culto liturgico, la richiesta dei padri del Concilio Vaticano II (che, dopo la morte di Roncalli, ne chiesero la canonizzazione come atto del concilio stesso) ed infine “L’attualita della figura e dell’opera di Giovanni XXIII”. A tutto questo si aggiunsero negli anni i miracoli e segni annunciati in tutto il mondo dopo la sua beatificazione.
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Benedetto XVI
La santificazione di Giovanni Paolo II è invece accompagnata da un miracolo direttamente riconosciuto dalla Chiesa: quello di Floribeth Mora Dìaz, donna residente in Costa Rica, a cui fu diagnosticata una grave emorragia celebrale. I medici, dopo qualche giorno di ricovero, le comunicarono che se voleva avere qualche speranze di sopravvivere doveva farsi curare all'estero, ma la famiglia non aveva disponibilità economiche e i medici consigliarono al marito di riportarla a casa senza speranza: le sarebbe rimasto solo un mese di vita. Lei si rivolse allora al Papa: "Tu che sei così vicino a Dio, digli che non voglio morire, che non voglio abbandonare i miei figli" . Floribeth, il primo maggio 2011, guardò in tv la beatificazione di Giovanni Paolo II e affermò che, quando si svegliò la mattina dopo, si sentì subito diversa. La successiva visita neurologica diagnosticò la scomparsa spontanea dell’aneurisma. Il 28 febbraio 2013, nell’ultimo giorno di pontificato di Benedetto XVI, la Congregazione della cause dei santi approvò l’inspiegabilità dell’accaduto.

Papa Francesco: I santi fanno crescere la Chiesa: la santità è possibile anche nel XXI secolo

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La santità è possibile anche nel ventunesimo secolo: questo l’annuncio di Papa Francesco nel corso della Santa Messa e Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Sono i “santi che fanno crescere la Chiesa“: la Chiesa ha bisogno della santità per continuare a camminare nella storia testimoniando la gioia del Risorto.
Durante tutta la cerimonia si poteva quasi toccare la gioia dei presenti, giunti in pellegrinaggio per ascoltare le parole di Papa Francesco, che in latino, come prevede il rito di santificazione ha detto “Beatos Ioannem XXIII et Ioannem Paulum II Sanctos esse decernimus et definimus, ac Sanctorum Catalogo adscribimus“, ovvero “Dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Santi” ponendo così l’ultima e definitiva parola sulla causa di santità dei papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Cosa ci insegnano questi nuovi santi? Essi “hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. – ha spiegato il Vescovo di Roma – Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce” così trasponendo tutto questo nella vita di ogni giorno “non hanno avuto vergogna della carne del fratello, perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù“.
Così facendo “hanno dato testimonianza al mondo e alla Chiesa della bontà di Dio, della sua misericordia” e ci hanno insegnato che anche nel ventunesimo secolo la santità è possibile: “Sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo – ha infatti commentato il Santo Padre – Ne hanno conosciuto le tragedie ma non ne sono stati sopraffatti“.
In questi due uomini – ha quindi concluso il Pontefice – contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni della sua misericordia dimorava, insieme con una gioia indicibile e gloriosa, una speranza viva“: si tratta della speranza e della gioia di cui ha parlato in questi ultimi giorni Papa Francesco nel corso delle sue riflessioni, “la speranza e la gioia pasquali“.
Queste sono la speranza e la gioia che i due santi Papi hanno ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna riconoscenza“.

Meditazione del giorno 28/04/2014


 

Lunedì della II settimana di Pasqua
Meditazione del giorno
Santa Gertrude di Helfta (1256-1301), monaca bendettina
Gli esercizi, n° 1, Per recuperare l’innocenza battesimale; SC 127
 
« Rinascere dall’acqua e dallo Spirito »
 
    Per l’immersione nel fonte battesimale : In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù, fonte di vita, fammi bere alla tua stessa sorgente la coppa d’acqua viva, perché gustandoti eternamente non abbia più altra sete che di te ! Immergimi tutta intera nel profondo della tua misericordia. Battezzami e rendimi  senza macchia nella tua preziosa morte… Nell’acqua del tuo santissimo costato lava tutte le colpe con cui ho sporcato l’innocenza battesimale. Riempimi del tuo spirito e fammi tutta tua, in purezza di corpo e d’anima (cfr Gv 4,10; 19,34)…

    Per la veste bianca, dì: Gesù, sole di giustizia (Mal 3,20), fa’ che sia rivestita di te, per poter vivere secondo la tua parola. Seguendo te, fa’ che resti bianca, santa e immacolata la veste dell’innocenza battesimale e che la presenti senza macchia davanti al tuo tribunale, per conservarla per la vita eterna.

    Ricevendo la candela, chiederai l’illuminazione interiore: Gesù, luce che mai si spegne, accendi in me la lampada ardente della tua carità, e che mai si spenga, e insegnami a conservare il mio battesimo in modo irreprensibile affinché, chiamata alle tue nozze, tutta pronta meriti di entrare nelle delizie della vita eterna, per vederti, te, la vera luce,  e il dolce viso della tua divinità (cfr Mt 25,1ss)…

    Signore Dio, mio Creatore e mio Redentore, rinnova oggi il tuo Spirito Santo nel mio cuore… Fammi grande per la fede, gioiosa per la speranza, paziente nella tribolazione, felice solo nel lodarti, piena del fervore dello Spirito, sempre fedele al tuo servizio, Signore Dio, mio vero Re, e perseverante con te nella vigilanza fino all’ultimo giorno della vita. Così, ciò che ora credo e spero, allora i miei occhi lo contempleranno nella realtà; ti vedrò come sei, ti vedrò faccia a faccia (1Gv 3,2; 1Cor 13,12). Caro Gesù, là mi sazierai di te; là, nel rallegrarmi del tuo dolce viso, sarai il mio riposo eterno. Amen.

La parola del giorno 28/04/2014


 

Lunedì della II settimana di Pasqua

Atti degli Apostoli 4,23-31.
In quei giorni, Pietro e Giovanni, appena rimessi in libertà, andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani.
All'udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: "Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi,
tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane?
Si sollevarono i re della terra e i principi si radunarono insieme, contro il Signore e contro il suo Cristo;
davvero in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d'Israele,
per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse.
Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola.
Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù".
Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza.


Salmi 2,1-3.4-6.7-9.
Perché le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
"Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami".

Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
"Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte".

Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai".



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,1-8.
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei.
Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto.
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».

Frase del giorno 28 Aprile

Per avere un'idea di come sarà il Paradiso,
prendi il momento più felice della tua vita e
moltiplicalo per un milione.