La santità è possibile anche nel ventunesimo secolo: questo l’annuncio di Papa Francesco nel corso della Santa Messa e Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Sono i “santi che fanno crescere la Chiesa“: la Chiesa ha bisogno della santità per continuare a camminare nella storia testimoniando la gioia del Risorto.
Durante tutta la cerimonia si poteva
quasi toccare la gioia dei presenti, giunti in pellegrinaggio per
ascoltare le parole di Papa Francesco, che in latino, come prevede il
rito di santificazione ha detto “Beatos Ioannem XXIII et Ioannem Paulum II Sanctos esse decernimus et definimus, ac Sanctorum Catalogo adscribimus“, ovvero “Dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Santi” ponendo così l’ultima e definitiva parola sulla causa di santità dei papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Cosa ci insegnano questi nuovi santi? Essi “hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. – ha spiegato il Vescovo di Roma – Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce” così trasponendo tutto questo nella vita di ogni giorno “non hanno avuto vergogna della carne del fratello, perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù“.
Così facendo “hanno dato testimonianza al mondo e alla Chiesa della bontà di Dio, della sua misericordia” e ci hanno insegnato che anche nel ventunesimo secolo la santità è possibile: “Sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo – ha infatti commentato il Santo Padre – Ne hanno conosciuto le tragedie ma non ne sono stati sopraffatti“.
“In questi due uomini – ha quindi concluso il Pontefice – contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni della sua misericordia dimorava, insieme con una gioia indicibile e gloriosa, una speranza viva“: si tratta della speranza e della gioia di cui ha parlato in questi ultimi giorni Papa Francesco nel corso delle sue riflessioni, “la speranza e la gioia pasquali“.
“Queste sono la speranza e la gioia
che i due santi Papi hanno ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro
volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna
riconoscenza“.
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