mercoledì 5 marzo 2014

Signore prendi me


Signore, prendi questa fame che ho di Te e trasformala in pane per chi non ha da mangiare. Signore, prendi questa sete che ho di te e trasformala in acqua che purifica i peccati, quella voglia di volare insieme a Te quella voglia di parlarti sempre, ora c'è. Signore, non abbandonarmi ora, a me basta una parola per tirare il meglio che c'è in me. Signore, prendi questi occhi che ho per Te e dà luce ai disperati, che sian sempre meno soli. Signore, prendi queste mani, Tu lo puoi e raccogli i Nostri cuori, dona loro un giorno nuovo, dà speranza a chi sperare non sa più. Io volevo, che arrivasse il giorno in cui, avrei detto di non poter più fare a meno di te, tu che hai dato un senso alla mia vita, questa strada non sarà mai in salita, se al mio fianco ci sei tu. Ora si, credo io Signore. Tu sarai per sempre il mio Dio.

PER CELEBRARE LA RICONCILIAZIONE

Vedi anche :          2 ESAME DI COSCIENZA  
                              3 LA TUA RIFLESSIONE 
                              4 RITO DELLA PENITENZA
                              5. E ORA PARTIAMO NELLA PACE E PIENI DI RICONOSCENZA.


 
OGGI MIO PADRE MI ATTENDE: VOGLIO ANDARE DA LUI
Gesù raccontò: un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al Padre: "Padre, dammi la parte di eredità che mi spetta": E poi partì...Dissipò i suoi beni in una vita folle...e cominciò a sentire le privazioni...rientrando in se stesso, disse: "mi alzerò e andrò da mio Padre e gli dirò: padre ho peccato..."
Lo vide il padre mentre era ancora lontano e ebbe pietà; allora correndogli incontro gli si gettò al collo e lo baciò. Il Padre ordinò ai suoi servi: “Presto, portate la veste più bella e rivestitelo...perché questo mio figlio era morto, ed è tornato a vivere..." (Luca 15)
OGGI RICONOSCO IL MIO PECCATO: SARO' PERDONATO
Uno dei due ladri che erano stati crocifissi con Gesù lo insultava...Ma l'altro, lo rimproverava dicendogli: "Tu non hai paura di Dio? Per noi è giustizia, perché le nostre azioni meritano la punizione...ma Egli non ha fatto nulla di male...".
Poi soggiunse: "Gesù ricordati di me quando sarai nel Tuo regno":
E Gesù gli rispose: "Oggi sarai in Paradiso con me". (Luca 23)

OGGI DEVO RICOMINCIARE UNA VITA NUOVA
IN MEZZO AI MIEI FRATELLI
-Zaccheo desiderava vedere Gesù...Salì sopra un sicomoro.
Gesù, levando gli occhi, gli disse: "Zaccheo, presto, scendi, oggi devo fermarmi a casa tua".Zaccheo scese svelto, lo accolse con gioia e, stando in piedi davanti al Signore disse: "Ecco, Signore che io do ai poveri la metà dei miei beni e se ho frodato qualche cosa a qualcuno gli rendo il quadruplo".
Gesù disse allora: "Oggi la salvezza è venuta in questa casa" (Luca 19)

5. E ORA PARTIAMO NELLA PACE E PIENI DI RICONOSCENZA.

Non andare via subito: con una formula di preghiera o con tue parole ringrazia Dio che ti ha aiutato! Abituati dopo la Confessione a sceglierti un impegno come penitenza. Non stare molto tempo senza confessarti. Devi essere tu a decidere la frequenza della tua confessione. Se vuoi un consiglio, è meglio non passare più di un mese tra una confessione e l'altra.

San Francesco pregava anche così:
"O Signore, fa' di me uno strumento della tua pace:
- dove c'è l'odio, fa' che io porti l'amore - dove c'è offesa, ch'io porti il perdono - dove c'è discordia, ch'io porti l'unione - dove c'è dubbio, ch'io porti la verità - dove c'è disperazione, ch'io porti speranza - dove c'è tristezza, ch'io porti la gioia - dove ci sono tenebre, ch'io porti la luce".

4 RITO DELLA PENITENZA

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Il Signore, che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua misericordia.Amen.

ACCUSA DEI PECCATI E DIALOGO CON IL SACERDOTE

INVOCAZIONE DI PERDONO
 
1. Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi,
e molto di più perché ho offeso te,
infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più
e di fuggire le occasioni prossime di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.

 
2.O Gesù d'amore acceso, non ti avessi mai offeso!
O mio caro e buon Gesù: con la tua santa grazia
non ti voglio offender più,
né mai più disgustarti, perché ti amo sopra ogni cosa.
Gesù mio, misericordia, perdonami.

3. Pietà di me, Signore, secondo la tua misericordia
non guardare i ai miei peccati e cancella tutte le mie colpe;
crea in me un cuore puro e rinnova in me un spirito di
fortezza e di santità.

4. Signore Gesù, che volesti essere chiamato amico dai
peccatori per il mistero della tua morte e risurrezione
liberami dai miei peccati e donami la tua pace, perché io
porti frutti di carità, di giustizia e di verità.

Il sacerdote, tenendo stese le mani sul capo del penitente, dice:

Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo
nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.Amen.

Dopo l'assoluzione il sacerdote prosegue con queste parole:

Lodiamo il Signore perché è buono.
Eterna è la sua misericordia.
Il Signore ha perdonato i tuoi peccati. Va' in pace.

3 LA TUA RIFLESSIONE


 

- I PECCATI non sono soltanto una serie di mancanze, pure e semplici, ma sono altresì la nostra COMPLICITA'  con il MALE di oggi: incredulità, indifferenza, egoismo, violenza, erotismo, disprezzo dei deboli, razzismo, oblio dei poveri, corsa sfrenata al denaro, sperperi vergognosi, arrivismo a danno d'altri, spirito di denominazione, ecc. Ogni PECCATO, anche individuale, ha una DIMENSIONE COMUNITARIA: esso pesa sul Corpo di Cristo che noi insieme formiamo e peggiora il mondo, la Chiesa, il paese e l'ambiente.
Ogni PECCATO deve provocare in noi un umile PENTIMENTO e una fiduciosa domanda di PERDONO.
E' necessario accusare tutti i peccati gravi. A riguardo dei peccati veniali abbi cura di confessare quelli che più ostacolano il tuo cammino verso Dio.

- Il FRUTTO della Confessione è:
. Un sincero pentimento della colpe commesse
. Il fermo proposito di evitare il peccato in avvenire
. ri-orienta la mia esistenza davanti a Dio;
. ri-concilia me stesso con Dio e con i fratelli;
. ri-forma l'immagine di Cristo nata in me con il Battesimo e   offuscata con il peccato;
. Allora non é un semplice dire i propri peccati, ma trattandosi
 di una conversione sa vedere anche il cammino di fede fatto e considera anche il bene che c'é in me e le virtù acquisite;
. è un riconoscere la paziente fedeltà di Dio che ci sa accogliere come figli amati, sebbene deboli;
. è un momento anche di gioia e di luce: perché Dio ci ridona la forza di vivere secondo il Vangelo.
 
Per celebrare bene IL SACRAMENTO DI RICONCILIAZIONE
io devo:
- credere che Dio mi accoglie, mi ascolta, mi illumina, mi perdona, mi guarisce, mi dona un cuore nuovo.
- "essere vero" allo scopo di preparare il mio domani.
Nell'incontro personale con un Sacerdote, io accetto il dialogo per cercare le cause profonde delle mie azioni e delle mie omissioni.
- domandarmi: qual'è il mio posto, la mia responsabilità in mezzo agli altri, nella Chiesa e nel mondo di oggi?

2 ESAME DI COSCIENZA


 

Confessarsi significa riconoscersi peccatori e nello stesso tempo proclamare l’infinita misericordia di Dio. Per confessarsi bene è indispensabile l'esame di coscienza.
Su tre punti è necessario esaminarsi:
 
1. DIO E' MIO PADRE, VIVO DA SUO VERO FIGLIO?
- Riconosco Dio come unico Signore della mia vita?
- Ho santificato le feste partecipando alla S.Messa e ai   Sacramenti? - Ho bestemmiato Dio? Ho giurato il falso?
- Cerco di istruirmi nella religione e nella conoscenza della   Parola di Dio? - Ho pregato ogni giorno?
- "Non potete servire Dio e la ricchezza".
- Dio entra nelle mie azioni e atteggiamenti e parole e progetti?
- So dirgli grazie?

2. OGNI UOMO E' MIO FRATELLO: LO AMO?
- Onoro il padre e la madre? Rispetto tutti?
- Mantengo nel cuore odio o rancore? Evito la maldicenza e la calunnia? - Ho rubato? Osservo le leggi civili e la giustizia?
- So dare del mio per le necessità altrui?
- Se sono fidanzato: sono leale? Mi preparo seriamente a formare una famiglia cristiana? Ho rispetto per l'altro imponendomi i sacrifici che il vero amore esige?
- Se sono sposato: sono fedele agli impegni del mio matrimonio? So superare incomprensioni ed egoismi, dedicando tempo e attenzione alla famiglia? Mi sforzo di attuare una procreazione generosa e responsabile, evitando mezzi illeciti, ricorrendo con fiducia all'aiuto e alla luce di Dio attraverso i Sacramenti? Mi preoccupo dell'educazione cristiana dei figli? Sono di esempio a loro? Mi vedono pregare? Ho impedito la nascita con u n aborto o aiutato e consigliato altri a compierlo?

3. GESU' E' VERITA': LO SEGUO?
- Mi lascio vincere dal nervosismo o dall'ira? - Ho commesso atti impuri da solo o con altri?- Faccio letture e discorsi disonesti? Accetto spettacoli immorali? - Che uso faccio dei miei beni e del tempo? - Sono sincero e leale con tutti? Sono invidioso se ad altri va meglio? - Se il tuo occhio è puro, tutto il tuo corpo è nella luce. - "Voi sarete miei testimoni": la mia vita è di cittadino onesto e membro attivo della Chiesa?
- "Non sono venuto per giudicare e condannare: ma per salvare": e io comprendo e aiuto? Sono generoso?
- Ho convinzioni e speranze nella mia vita? So il fine della mia vita?

I profumi di Padre Pio

Fra Modestino raccontava:
“Una volta mi trovavo in vacanza a San Giovanni Rotondo. Al mattino mi presentai in sacrestia per servire la Messa a Padre Pio, ma già c’erano altri che si disputavano questo privilegio. Padre Pio interruppe quel sommesso vociare dicendo – la Messa la serve solo lui – e indicò me.
Nessuno parlò più, accompagnai il Padre all’altare di San Francesco e, chiuso il cancelletto iniziai a servire la Santa Messa in assoluto raccoglimento.
Al “Sanctus” ebbi un improvviso desiderio di risentire quell’indescrivibile profumo che già tante volte avevo percepito nel baciare la mano di Padre Pio.
Il desiderio fu subito esaudito. Un’ondata di tanto profumo mi avvolse. Aumentò sempre di più’ fino a togliermi il respiro.
Mi ressi con la mano alla balaustra per non cadere. Stavo per svenire e chiesi mentalmente a Padre Pio di evitarmi una brutta figura dinanzi alla gente.
In quel preciso istante il profumo sparì.
A sera, mentre l’accompagnavo alla cella, chiesi a Padre Pio spiegazioni sul fenomeno.
Mi rispose: “Figlio mio, non sono io. È il signore che agisce. Lo fa sentire quando vuole e a chi vuole. Tutto avviene se e come piace a Lui.”

Dio vede tutto


 

Dio vede tutto e di tutto dovremo dare conto.
Il racconto che segue, dimostra che anche i nostri pensieri più nascosti sono conosciuti da Dio. Un uomo, nel 1920 si presenta al convento dei cappuccini per parlare con Padre Pio, certamente non è un penitente come tanti altri in cerca di perdono anzi, a tutto pensa tranne che al perdono.
Appartenente ad una banda di criminali incalliti, quest’uomo ha fermamente deciso di sbarazzarsi della moglie per convolare a nuove nozze. Vuole ucciderla e al tempo stesso procurarsi un alibi indiscutibile. Sa che sua moglie è devota di un Frate che vive in un paesino del Gargano, li nessuno lo conosce e può mettere facilmente in atto il suo piano omicida.
Un giorno quest’uomo convince con una scusa la moglie a partire. Quando giungono in Puglia, la invita a fare visita a quel personaggio di cui tanto già si parla. Alloggia la moglie in una pensione appena fuori paese e si reca da solo al convento per ritirarle le prenotazione della confessione, quando questa poi andrà dal frate lui si farà vedere in paese per costruirsi un alibi.
Cerca un’osteria e conosciuti degli avventori li inviterà a bere e a farsi una partita a carte. Allontanandosi più tardi con una scusa si recherebbe ad uccidere la moglie appena uscita dalla confessione. Tutto intorno al convento è aperta campagna e nella penombra della sera nessuno si accorgerà di nulla, tanto meno di chi sotterra un cadavere. Poi tornato continuerebbe ad intrattenersi con i compagni di giuoco per poi ripartire, da solo, così come è arrivato.
Il piano è perfetto ma non ha tenuto conto della cosa più importante: mentre lui pianifica l’omicidio, qualcuno ascolta il suo pensiero. Giunto al convento vede Padre Pio che confessa alcuni paesani, preda di un impulso che neanche lui riesce a ben contenere, presto si inginocchia ai piedi di quel confessionale degli uomini. Non ha finito neanche il segno della croce che dal confessionale escono delle urla inconcepibili: “Via! Via! Via! Non sai che è proibito da Dio macchiarsi le mani di sangue con un omicidio? Vattene! Vattene!” – Poi preso per un braccio il cappuccino finisce di scacciarlo. L’uomo è sconvolto, incredulo, sgomento.
Sentitosi scoperto fugge atterrito verso la campagna, dove, caduto ai piedi di un macigno, con la faccia nel fango, finalmente si accorge degli orrori della sua vita di peccato. In un attimo rivede tutta la sua esistenza e, fra laceranti tormenti dell’animo, comprende a fondo la sua aberrante cattiveria. Tormentato nel più profondo del suo cuore ritorna in Chiesa e chiede a Padre Pio di confessarlo veramente. Il padre glielo concede e questa volta, con infinita dolcezza gli parla come se lo conoscesse da sempre. Anzi per aiutarlo a non dimenticare nulla di quella vita sbandata gli elenca tutto momento per momento passato, peccato dopo peccato, crimine dopo crimine con ogni dovizia di particolari. Arriva fino all’ultimo infamante premeditato, quello di uccidere la sua consorte.
L’uomo si sente raccontare l’uxoricidio che solo lui aveva partorito nella sua mente e che nessun altro all’infuori della sua coscienza, conosceva.
Esausto ma finalmente libero, si getta ai piedi del frate e chiede umilmente perdono. Ma non è finita. L’uomo terminata la confessione, mentre si sta accomiatando, fatto l’atto di alzarsi, Padre Pio lo richiama a sé e gli dice: “Tu hai desiderato avere dei figli, non è vero? – Caspita questo santo pure questo sa! – “Ebbene non offendere più Dio ed un figlio ti nascerà!”. Quell’uomo tornerà da Padre Pio esattamente lo stesso giorno di un anno dopo, totalmente convertito e padre di un figlio nato da quella stessa moglie che lui voleva uccidere.

FRA MODESTINO DA PIETRALCINA

Pope's General Audience 2014-03-05

LE PROFEZIE DI PADRE PIO.


padre pio

Le profezie di Padre Pio sono delle profezie che parlano della fine dei tempi ed hanno molte similitudini con altre profezie della Madonna e con dei passi biblici. Ampiamente diffuse in rete vengono però ritenute da alcune persone soltanto dei falsi. Personalmente non siamo in possesso delle informazioni necessarie per dare un parere sulla loro autenticità, ma senza ombra di dubbio lo stato di coscienza degli uomini è quello riportato in queste profezie. Vediamone il contenuto:
L’ora dei castighi è vicina, ma manifesterò la Mia Misericordia. La vostra epoca sarà testimone di un terribile castigo. I Miei Angeli prenderanno cura spirituale di annientare tutti coloro che si burlano di Me e che non crederanno alle Mie profezie. Uragani di fuoco saranno scagliati dalle nuvole, e si estenderanno su tutta la terra. Temporali, tempeste, tuoni e piogge ininterrotte, terremoti copriranno la terra durante tre giorni. Seguirà allora una pioggia di fuoco ininterrotta, per dimostrare che Dio è Signore della creazione.
Coloro che sperano e credono nella Mia Parola non dovranno temere, nè dovranno temere nulla coloro che divulgheranno il Mio messaggio, perchè non li abbandonerò. Nessun male sarà fatto a coloro che sono nelle Mie Grazie, e che cercheranno la protezione della Madre Mia.
Per prepararvi a questa prova, vi darò dei segni e delle istruzioni.
La notte sarà freddissima, il vento spunterà, il tuono si farà sentire.
Chiudete tutte le porte e tutte le finestre. Non parlate con nessuno di fuori. Inginocchiatevi davanti al vostro Crocifisso; pentitevi dei vostri peccati; pregate Mia Madre di ottenere la Sua protezione.
Non guardate fuori durante il terremoto, perchè l’ira del Padre Mio è santa, non sopportereste la vista della Sua ira…

Nella terza notte cesseranno i terremoti ed il fuoco, ed il giorno dopo il sole risplenderà di nuovo. Gli angeli scenderanno dal cielo e porteranno sulla terra lo spirito della pace. Un terzo dell’ umanità perirà…
Messaggi profetici di Padre Pio (Tratti dal libro “I grandi Profeti” di Renzo Baschera)


Il mondo sta andando verso la rovina. Gli uomini hanno abbandonato la giusta strada, per avventurarsi in viottoli che finiscono nel deserto della violenza… Se non ritorneranno subito ad abbeverarsi alla fonte dell’umiltà, della carità e dell’amore, sarà la catastrofe.


Verranno cose tremende. Io non riesco più a intercedere per gli uomini. La pietà divina sta per finire. L’uomo era stato creato per amare la vita, ed è finito per distruggere la vita…


Quando il mondo è stato affidato all’uomo era un giardino. L’uomo lo ha trasformato in un rovaio pieno di veleni. Nulla serve ormai per purificare la casa dell’uomo. È necessaria un’opera profonda, che può venire solo dal cielo.


Preparatevi a vivere tre giorni al buio totale. Questi tre giorni sono molto vicini… E in questi giorni rimarrete come morti, senza mangiare e senza bere. Poi tornerà la luce. Ma molti saranno gli uomini che non la vedranno più.


Molta gente scapperà sconvolta. Ma correrà senza avere una meta. Diranno che a oriente c’è la salvezza e la gente correrà verso oriente, ma cadrà in un dirupo. Diranno che a occidente c’è la salvezza e la gente correrà verso occidente, ma cadrà in una fornace.


La terra tremerà e il panico sarà grande… La terra è malata. Il terremoto sarà come un serpente: lo sentirete strisciare da tutte le parti. E molte pietre cadranno. E molti uomini periranno.


Siete come formiche, perchè verrà il tempo in cui gli uomini si toglieranno gli occhi per una briciola di pane. I negozi saranno saccheggiati, i magazzini saranno presi d’assalto e distrutti. Povero sarà colui che in quei giorni tenebrosi si troverà senza una candela, senza una brocca d’acqua e senza il necessario per tre mesi.


Scomparirà una terra… una grande terra. Un paese sarà cancellato per sempre dalle carte geografiche… E con lui verrà trascinata nel fango la storia, la ricchezza e gli uomini.


L’amore dell’uomo per l’uomo è diventato una vuota parola. Come potete pretendere che Gesù vi ami, se voi non sapete amare nemmeno quelli che mangiano alla stessa vostra tavola?… Dall’ira di Dio non saranno risparmiati gli uomini di scienza, ma gli uomini di cuore.

10°
Sono disperato… non so più che cosa fare perchè l’umanità si ravveda. Se continuerà su questa strada, l’ira tremenda di Dio si scatenerà come un fulmine tremendo.

11°
Una meteora cadrà sulla terra e tutto sussulterà. Sarà un disastro, molto peggiore di una guerra. Molte cose saranno cancellate. E questo sarà uno dei segni…

12°
Gli uomini vivranno una tragica esperienza. Molti verranno travolti del fiume, molti verranno inceneriti dal fuoco, molti verranno sepolti dai veleni… M io rimarrò vicino ai puri di cuore.
Maggio sarà un mese tragico
L’arcangelo Michele e l’arcangelo Gabriele sono lieti di annunciarvi la venuta di vostro fratello in Cristo,
Padre Pio…
Eccomi qui, care sorelle, in questa casa dove non ero mai venuto prima d’ora… Sono lieto di essere qui, fra voi. Vedete, per me il tempo non esiste. Tenete però presente che tutto quello che vi ho detto si realizzerà chiedo a tutti di pregare per il mondo intero… Avrete dei momenti tragici… State attenti al mese di maggio. Vedo ancora dei terremoti, delle alluvioni… Vedo del sangue. Povera Italia… sta andando verso una brutta violenza. Pregate, pregate, affinchè la pietà di Dio risparmi qualcosa. Pregate per i tre giorni di buio che vivrete… Ma non lasciatevi smarrire. Vi saluto e vi benedico… Che il Signore vi aiuti, perchè di aiuto ne avrete molto bisogno.
Tutto si fermerà per tre mesi
L’arcangelo Michele e l’arcangelo Gabriele sono lieti di annunciarvi la venuta di vostro fratello in Cristo, Padre Pio… Sono giunto tra voi per darvi un messaggio di speranza… ma è anche un messaggio tragico. Gli avvenimenti che ho annunciato da tempo stanno precipitando. Il mondo va ormai verso la rovina totale. Ci saranno enormi cataclismi. Vedo dall’alto la terra come una enorme palla avvolta da nubi infuocate… Sono disperato… Non so più come fare… Pregate, pregate, pregate e preparatevi. Vi ho già detto che verranno a mancare le cose più essenziali. Fate delle provviste, almeno per tre mesi… Tutto precipiterà in pochissimo tempo. Quando ve ne renderete conto, avrete già la valanga addosso. L’umanità è vicina al baratro… Cercate di stare vicini, di aiutarvi, perché avrete bisogno l’un l’altro di aiuto. Il ritorno di Cristo non è vicino… ma manca poco. Preparatevi… Sono angosciato. Molti uomini hanno davanti il precipizio e non lo vedono.
Parla Padre Pio
(Messaggio ricevuto dalla carismatica A.S)
Non ci sono mezzi termini per annunciare il Castigo che avverrà. Tu, piccola A., ascolta bene: non ti crucciare troppo per questo e per quello e redigi gli scritti importantissimi che Dio ti darà. Ogni colpa sarà lavata, ogni peccato purificato e presto, molto presto, arriverà l’Armata Rossa. Ma voi non giudicate, accoglieteli come fratelli, figli dell’unico Dio. Essi verranno armati di molte parole da spargere per spegnere il sentimento della fede nel cuore umano. Ma voi direte sempre questo ritornello:”Siamo figli di Dio, e tali vogliamo rimanere. Nessuno ci strapperà la fede dal nostro cuore, perché siamo stati rigenerati dal Sangue di Gesù Cristo Dio e con Lui, per Lui e in Lui riporteremo vittoria”. E queste frasi le dovrete ripetere anche migliaia di volte, fino a stancarli, fino a deluderli, fino a reprimerli, così che snervati, fidati, ritorneranno nelle loro case. Hanno paura di una sola cosa, questi uomini: della fede di Colui che guida il popolo italiano nella Chiesa, il Santo Padre. Vestito di bianco appare loro come una figura temibile e certamente inopportuna per il loro piano diabolico. Essi non sanno come eliminarlo. Perciò ricordatevi: fedeltà a tutta prova al Santo Padre, pietà profonda per coloro che sono inviati a strappare la fede, ma non ci riusciranno! Le porte dell’Inferno giammai prevarranno contro la Chiesa di Cristo Dio!
Risolviti, piccina cara A., a dire molte serie parole di preparazione, perchè il Castigo è pronto e principalmente sarà questo: che coloro che hanno fatto del Sacerdozio una comoda poltrona per i propri gusti e comodi, gli sarà tolta, e in malo modo. Non vi conturbate, però, voi anime semplici e pure che Dio vi farà agire in modo meraviglioso, opererete portenti, e stabilirete così un accordo con i vostri persecutori che, donandovi la loro attenzione, porterete indietro dalle loro posizioni sbagliate. Essi riprenderanno il cammino giusto della vita e diranno: “Abbiamo cercato di ottenebrarli, ma loro, con la loro luce, ci hanno umiliati”.
Ed ecco che così si riporterà una grande vittoria spirituale e gli animi esulcerati saranno curati. Essi ritorneranno nella loro Patria ma cambiati e, nello stesso tempo, molti, qui, si saranno purificati giacche la Gerarchia corrotta e insolente deve pur purgarsi, mentre i buoni sacerdoti diventeranno Angeli di luce che rischiarano le tenebre.
Pace a voi, figli del mio cuore, e un abbraccio da Padre Pio da Pietralcina.
Gesù purtroppo ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine
Una dolorosa apparizione
Mio carissimo padre,
venerdi’ mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesu’.
 Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostro’ una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici; di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e chi si stava svestendo dele vesti sacre.
La vista di Gesu’ in angustie mi dava molta pena, percio’ volli domandargli perche’ soffrise tanto. Nessuna risposta n’ebbi. Pero’ il suo sguardo si riporto’ verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritiro’ lo sguardo ed allorche’ lo rialzo’ verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote.
Si allontano’ da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”.
E rivolto a me disse: “Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io saro’ per cagione delle anime da me piu’ beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pieta’ umana, ma ohime’
mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono piu’ gravosa l’agonia.
Ohime’ come corrispondono male al mio amore! Cio’ che piu’ mi affligge e’ che costoro, al loro indifferentismo, aggiungono il disprezzo, l’incredulita’.
Quante volte ero li’ li’ per fulminarli, se non fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate…
Scrivi al tuo padre e narragli cio’ che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale…”.
Gesu’ continuo’ ancora, ma quello che disse non potro’ giammai rivelarlo a creatura alcuna di questo mondo.
Questa apparizione mi cagiono’ tale dolore nel corpo, ma piu’ ancora nell’anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto di morirne se il dolcissimo Gesu’ non mi avesse gia’ rivelato…
Gesu’ purtroppo ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all’amore di Gesu’ col buttarsi a braccia aperte nell’infame setta della massoneria!
Preghiamo per costoro acciocche’ il Signore illumini le loro menti e tocchi il loro cuore.
Fate coraggio al nostro padre provinciale, che copioso soccorso di celesti favori ne ricevera’ dal Signore.
Salutatemi il padre provinciale e ringraziatelo per me dell’applicazioni.
Fra Pio
Pietralcina, 7 aprile 1913


IL RITORNO DI CRISTO: SIAMO PRONTI ?

Vedi anche: Le Profezie di padre Pio.


(1 Tessalonicesi 5:1-11)

Nel brano di 4:13-18, Paolo ci ha insegnato vari fatti importanti che riguardano quel che succede ai credenti che muoiono prima del ritorno di Cristo, e cosa succederà quando Gesù ritornerà.
Nel brano che vogliamo considerare oggi, capitolo 5:1-11, Paolo spiega come la realtà del ritorno di Cristo dovrebbe trasformare il modo in cui viviamo. Ci esorta a vivere alla luce del ritorno di Cristo.
sarà senza preavviso
La Bibbia parla moltissimo del ritorno di Cristo per giudicare il mondo, sia nell'AT che nel NT. Però, Dio NON rivela QUANDO Cristo ritornerà. Egli ci chiama ad essere sempre pronti. È inutile parlare di una data.
Tenendo questo in mente, leggiamo 1 Tessalonicesi 5:1,2.

1 Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. (1 Tessalonicesi 5:1-2)
Il punto qui è chiaro: non c'è bisogno che vi scriva riguardo a una data, perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del SIGNORE verrà senza preavviso, come un ladro viene senza preavviso. È inutile parlare di quando verrà, la cosa importante è sapere che quel giorno arriverà sicuramente.
le conseguenze per chi non è già salvato
Quando Cristo ritornerà, i non credenti non saranno pronti. Il versetto 3 ci spiega come sarà l'arrivo di Cristo per loro.
"Quando diranno: pace e sicurezza, allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno."
Tante persone non credono veramente che Cristo ritornerà per giudicare il mondo, e perciò, non hanno timore di Dio. Si sentono in pace e tranquilli per quanto riguarda il giudizio finale, non perché sanno di essere pronti, ma perché non credono che ci sarà, o non credono che il metro di Dio sarà tanto difficile da superare.
Vediamo questo stesso atteggiamento nell'AT quando Dio stava per giudicare Israele e poi Giuda. Egli li aveva avvertiti tante volte tramite i profeti che avrebbe mandato il giudizio. Ma essi non credevano, e quando arrivò quel terribile giorno, se ne stavano in pace e tranquillità.
La situazione oggi è uguale. Dio ci dichiara che Gesù Cristo ritornerà per giudicare il mondo. Però, le persone non credono. Non temono il giudizio. Credono di essere al sicuro. Perciò, quando Cristo arriverà, sarà una rovina improvvisa per loro. Sarà una rovina terribile, eterna e totale.
In 2 Tess. 1:7-9, impariamo in cosa consisterà:
7 ... quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. 9 Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza.
Al ritorno di Cristo, i non salvati saranno respinti eternamente dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza. La porta del cielo sarà chiusa per sempre a loro.
1 Tessalonicesi 5:3 ci fa capire che non ci sarà scampo in quel giorno. Al momento della morte, o al momento del ritorno di Cristo per chi sarà ancora in vita, la porta alla salvezza sarà chiusa. Non ci sarà alcun modo di chiedere misericordia, non ci sarà modo di chiedere un'altra possibilità. Chi non sarà già dentro, resterà fuori, respinto per sempre dalla presenza del Signore.
Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo (Ebrei 12:25)
Chi non si ravvede oggi, prima della morte, e prima del ritorno del Signore, non avrà alcuna speranza, sarà sottoposto ad eterna rovina, respinto da Dio.
Per rendere ancora più vivido e chiaro l'insegnamento, Paolo paragona la rovina improvvisa di coloro che non sono salvati alle doglie di una donna incinta. Una donna incinta non sa esattamente il giorno e l'ora in cui inizieranno le doglie. Ma esse inizieranno, senza possibilità di scampo. Così è per il giudizio di Dio. Non si conosce il giorno, ma arriverà sicuramente. Quanto sarà terribile per coloro che avranno rifiutato di cercare Dio con tutto il loro cuore. Quando Cristo ritornerà, sarà per essi una terribile sorpresa.

v. 5:4-7 restiamo svegli, come figli della luce
Iniziando al v.4, Paolo descrive quanto sarà diverso per chi è veramente salvato. Leggiamo i vv.4-7.
4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; 5 perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; 7 poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. (1 Tessalonicesi 5:4-7)
v.4 quel giorno non dovrà sorprenderci
Per noi che siamo veramente salvati, il ritorno di Cristo non deve sorprenderci. Non conosciamo la data, ma sappiamo che Cristo ritornerà.
Supponiamo che mia madre mi scriva, e dica che arriverà, senza dirmi la data. Non so la data, ma quando arriverà, non sarò sorpreso, anzi, sarò gioioso. Pur non conoscendo la data, giorno per giorno, guarderò dalla finestra, sperando di vederla. Quando finalmente la vedrò, avrò grande gioia. Così sarà per coloro che aspettano il ritorno di Cristo. Essi non saranno sorpresi di vederLo.
Ascoltiamo alcuni versetti che parlano di come un credente deve vivere, alla luce della realtà del ritorno di Cristo.
Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione. (2 Timoteo 4:8)

12 E ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, 13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. (Tito 2:12-13)

11 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, 12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! (2 Pietro 3:11-12)
La verità in questi versetti è chiara. Ogni vero figlio di Dio vive in attesa del ritorno di Cristo. Non sa il momento, ma non vede l'ora. Quando Cristo ritornerà, il vero credente non sarà sorpreso. Sarà gioioso.
Che contrasto con coloro che non sono salvati! Non stanno aspettando il ritorno di Cristo. Saranno sorpresi, con un terribile spavento ed un terrore che durerà per tutta l'eternità.

v.5 siamo figli della luce
Al v.5, abbiamo letto che siamo figli della luce. Prima della salvezza, eravamo figli delle tenebre. Quando Cristo ci ha salvato, ci ha trasportati dalle tenebre alla luce. Leggiamo di questo in Colossesi 1:12,13:
ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. (Colossesi 1:13)
Prima della salvezza, eravamo nelle tenebre, schiavi del peccato, come gli altri. Ora, siamo nel regno di Cristo, nella luce. Perciò, è essenziale camminare nella luce.
Efesini 5 parla dell'importanza di non avere come compagnia chi ancora cammina nelle tenebre.
5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 7 Non siate dunque loro compagni; 8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce, 9 poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità, 10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; 12 perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. (Efesini 5:5-12)
Avendo la grande benedizione di appartenere alla luce, camminiamo nella luce.
il dunque: v.6 non dormiamo
Al v.6, arriviamo ad un importante dunque. Finora, Paolo ci ha ricordato delle meravigliose benedizioni che abbiamo in Cristo. In Cristo, abbiamo una speranza viva, così che, anziché temere il ritorno di Cristo, possiamo aspettarlo con gioia. Per la grazia di Dio siamo diventati figli di Dio. Ora, egli spiega come dovremmo vivere alla luce di questa realtà. Leggiamo i vv.6,7:
6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; 7 poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. (1 Tessalonicesi 5:6-7)
Alla luce di tutto questo, e alla luce della realtà del ritorno di Cristo, Paolo ci esorta a non dormire come gli altri, ma a vegliare e a essere sobri. Consideriamo il senso dell'esortazione di non dormire.
Per capire meglio questa esortazione, consideriamo il sonno fisico. Quando una persona è veramente addormentata, sa poco o niente della realtà intorno a sé. In quel momento, i suoi sogni sono la sua realtà.
Spiritualmente, è molto simile. Dormire in senso spirituale vuol dire non essere coscienti delle realtà spirituali intorno a noi. Per esempio, vuol dire vivere senza tenere conto del pericolo spirituale e delle conseguenze spirituali che ci sono per ogni decisione della vita. Vuol dire agire e decidere in base alle cose del mondo, e non alle verità spirituali.
Chi pecca dorme spiritualmente, perché è sveglio ai piaceri del peccato, ma addormentato alla realtà del giudizio.
Quindi, in base al fatto che siamo figli della luce, salvati per mezzo di Gesù Cristo, Paolo ci esorta a rimanere svegli alla realtà spirituale. Anziché dormire, dobbiamo vegliare. Dobbiamo valutare tutte le cose alla luce dell'eternità, alla luce della Parola di Dio.
Ogni decisione ha un'importanza spirituale. Perciò vegliare non vuol dire solamente seguire Cristo nelle decisioni importanti, ma anche nel modo di gestire quello che facciamo nel nostro tempo libero, o come spendiamo i soldi, o come ci rilassiamo, o quali amici frequentiamo. Dio ci chiama ad essere svegli, spiritualmente preparati e attenti, in tutta la nostra vita. Non è un comandamento limitato. Dobbiamo renderci conto che ogni decisione deve essere una decisione spirituale. Dobbiamo valutare tutte le cose nella nostra vita alla luce della nostra crescita spirituale. Dobbiamo essere spiritualmente svegli in ogni cosa. Solo così siamo spiritualmente svegli anziché addormentati.

vv. 6,7 sobri e non ubriachi
Oltre a non dormire e a rimanere svegli, Paolo ci esorta ad essere sobri, a non ubriacarci. Nel NT, il senso della parola "sobrio" non è riferito tanto all'alcol, quanto a un modo di essere tranquilli, seri e attenti.
Se pensiamo a cosa vuol dire essere sobri e ubriachi in senso fisico, possiamo capire meglio come Dio vuole che viviamo. Una persona ubriaca è controllata dall'alcol. Non riesce a concentrarsi bene. Ha i sensi intorpiditi. Questa è l'ubriachezza fisica.
Si può essere ubriachi anche in senso spirituale. Per esempio, quando una persona è molto piena dei pensieri del mondo, o degli impegni mondani, o delle preoccupazioni della vita, o dei piaceri e dei divertimenti della vita, questo è un tipo di ubriachezza spirituale, che rende i sensi spirituali intorpiditi.
Per esempio, nella parabola del seminatore e dei quattro tipo di terra, Gesù parla di quelle persone in cui la verità viene soffocata dai pensieri della vita.
Contrariamente a questo, Dio ci chiama ad essere sobri, cioè, a non essere così presi dai tanti pensieri della vita da non riuscire a essere attenti alle cose spirituali. Dobbiamo restare spiritualmente svegli in ogni momento.
In senso pratico, mentre gli altri bevono, ovvero, mentre si riempiono con pensieri sulle cose del mondo, noi, sapendo che siamo in una guerra spirituale, dobbiamo stare attenti. Mentre gli altri fissano i pensieri sulle cose di questo mondo, sulla sicurezza economica, sul divertimento, su tutte quelle cose che il mondo offre, noi dovremmo fissare il nostro sguardo e la nostra attenzione sulle cose di Dio. Questo è il senso dell'esortazione di svegliarci ed essere sobri.

v.7 i non salvati
Quelli che dormono, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. La notte rappresenta le tenebre, quando si è lontani dalla luce. Le persone che commettono peccati, si tengono lontane da Dio. Se chi si definisce credente cammina nelle tenebre, non mostra di appartenere veramente a Dio. Camminiamo nella luce, in modo sobrio!
v. 5:8 l'armatura del credente
Allora Dio ci esorta ad essere sobri. Il versetto 8 ci aiuta a capire come possiamo applicare quest'esortazione.
Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. (1 Tessalonicesi 5:8)
Il modo di restare svegli e sobri è rivestirci con la corazza della fede e dell'amore e prendere per elmo la speranza della salvezza. Consideriamo come fare questo in senso pratico.
La parola "rivestire" è un verbo che indica azione. Bisogna farlo, ogni giorno. Chi lavora in ospedale in certi reparti si copre con guanti di protezione, e lo fa ogni giorno. Similmente, dobbiamo rivestirci ogni giorno con questa corazza.
La corazza della fede indica la fede in Cristo. In senso pratico, vuol dire porre la fede in Dio anziché nelle cose di questo mondo. Vuol dire credere alle verità della Parola di Dio anziché ai consigli del mondo e al nostro discernimento. Questa fede diventa una forte corazza che ci protegge dai pericoli spirituali. Questo è un aspetto del rimanere svegli e sobri.
Poi, siamo chiamati ad avere anche la corazza dell'amore. Abbiamo già visto in questa lettera quanto è importante crescere sempre di più nell'amore gli uni per gli altri. Quando abbiamo la corazza dell'amore, cerchiamo il bene degli altri, anziché solo il nostro bene e le nostre preferenze. Impegnarci ad amare veramente gli altri è una forte difesa contro il peccato.
Un'altra parte dell'armatura che ci protegge e che ci permette di stare svegli e sobri è prendere l'elmo della speranza della salvezza.
In pratica, vuol dire sperare nel ritorno di Cristo, anziché nelle cose di questo mondo. Una persona non salvata spera in qualsiasi cosa tranne che in Dio. C'è chi spera nella sua religione, chi spera nei soldi, chi in se stesso, chi nella carriera. Un figlio di Dio deve sperare nel ritorno di Cristo. Questo diventa un elmo che protegge i suoi pensieri dai tanti inganni del mondo. Anche questo fa parte dell'essere sobri e svegli.
Invito ciascuno di voi a valutare se stesso, per riconoscere in che cosa sta sperando.
Dobbiamo proteggere i nostri pensieri, con l'elmo della speranza della salvezza. È quella l'unica speranza degna per un figlio di Dio. È l'unica speranza che non ci deluderà.

v. 5:9-10 la base della salvezza: Cristo
Per concludere questi pensieri, Paolo ci ricorda del fondamento della nostra speranza, quello che ci permette di vivere nella luce, e non più nelle tenebre.
v.9-10. "Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui."
Le persone intorno a noi sono destinate all'ira di Dio, se non si ravvedono e non si convertono a Cristo. Quest'ira durerà per tutta l'eternità.
Per mezzo dell'opera di Cristo sulla croce per noi, noi che siamo veramente salvati non siamo destinati più ad ira, perché Gesù Cristo ha già subito l'ira di Dio per noi.
Invece dell'ira, siamo destinati ad ottenere la salvezza. Per mezzo dell'opera di Cristo, il nostro destino è avere la vita eterna, la piena comunione con Dio stesso. I problemi di oggi, le prove, le difficoltà, saranno tutti dimenticati. Invece, avremo gioia, senza misura, avremo cuori soddisfatti, come non sono stati mai soddisfatti in questa vita. Questo è ciò che aspetta ogni figlio di Dio.
Questa meravigliosa salvezza è per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. È impossibile ottenere la salvezza per contro proprio. La salvezza che abbiamo ricevuto è totalmente per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.
Nel v. 10, Paolo parla di un risultato del fatto che Cristo è morto per noi.
"il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui".
Il senso di vegliare e dormire qui è il senso che abbiamo visto nel capitolo 4, quando si parlava di quei credenti che erano ancora in vita, e quelli che avevano lasciato i loro corpi nella morte fisica. La verità del v.10 è che dal momento che Cristo ci ha salvati, noi saremo sempre con Lui, sia che siamo fisicamente in vita, sia che abbiamo lasciato questo corpo con la morte fisica, che qui viene chiamata "dormire".
Grazie a Dio, non dobbiamo aspettare la fine del mondo per dimorare in Cristo. Chi è salvato, già è in Cristo, e può dimorare in Cristo ogni giorno. Infatti, Dio ci esorta a dimorare in Cristo. Se abbiamo il cuore fisso su Lui, se confessiamo i nostri peccati giorno per giorno, allora dimoreremo in Cristo, e avremo già un assaggio della gioia dell'eternità.

v. 5:11 il perciò: possiamo consolarci a vicenda
Paolo conclude questo brano con un meraviglioso perciò. Ascoltiamo il v.11:
Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate. (1 Tessalonicesi 5:11)
Perciò, considerando la viva speranza che abbiamo alla luce del ritorno di Cristo, considerando che per mezzo dell'opera di Cristo non siamo più schiavi delle tenebre, e che abbiamo la certezza che staremo sempre con Cristo, alla luce di queste meravigliose verità, possiamo veramente consolarci ed edificarci.
Chi non ha Cristo può solo consolare con parole vuote. Senza Cristo non c'è alcuna vera consolazione. Invece chi è in Cristo può veramente consolare altri veri credenti con le verità che non cambieranno mai. Le verità di Dio possono darci pace in qualsiasi prova.
In più, possiamo edificarci l'un l'altro. Edificare vuol dire rendere più forte. Possiamo edificare aiutandoci l'un l'altro a conoscere meglio le verità di Dio.

conclusione
Quindi fratelli, ricordiamo che Cristo ritornerà! Non sappiamo il giorno, ma sappiamo che sarà il giorno più importante per ogni persona nel mondo, perché in base alla propria condizione quel giorno, ciascuno di noi passerà l'eternità o in grandi tormenti, o in una gioia immensa.
Dio esorta noi che sappiamo di essere salvati per l'opera di Cristo, a non dormire più, ovvero, a restare pienamente svegli e sobri, riconoscendo l'importanza di ogni nostra decisione e pensiero. Non dobbiamo riempirci la testa di tanti pensieri in modo da essere spiritualmente assopiti.
Abbandoniamo ogni peccato, e qualunque cosa che potrebbe rallentare la nostra crescita. Poniamo tutta la nostra fiducia in Dio, e non nei soldi, né nella carriera, né in altre persone, né in noi stessi, ma completamente e solamente in Dio.
Cerchiamo oggi di dimorare di più nella presenza di Dio, di goderLo di più, giorno per giorno. Consoliamoci l'un l'altro, e impegniamoci a edificarci l'uno con l'altro. Grazie a Dio per l'opera di Cristo, che ci ha trasportato dalle tenebre alla luce eterna! Viviamo in attesa del ritorno di Cristo!