venerdì 31 gennaio 2014

Vangelo secondo Matteo

4. LA TENTAZZIONE DI GESU'

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:
a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.

17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
 

Il “pinnacolo del tempio” (4,5). Il termine greco pterughion (“piccola ala”) può significare l’ala di una costruzione o il punto più elevato. Qui forse si allude all’angolo sud-est della cinta esterna del Tempio di Gerusalemme, dove si congiungevano il portico di Salomone e il portico regio, su uno strapiombo di più di 100 metri nella valle del Cedron. Da lì venivano gettati i bestemmiatori




(Foto: Le tentazioni, Bassorilievo, scuola di Niccolò da Ferrara, secolo XII.Duomo di Piacenza)
“Il regno dei cieli” (5,3). Fedele alla tradizione ebraica, che evita di pronunziare il nome sacro JHWH (vedi Esodo 20,7), Matteo sostituisce l’espressione: “regno di Dio” con “regno dei cieli”. Altre volte ricorre alla forma passiva del verbo: “Avete inteso che fu detto agli antichi...” (5,21). Anche nella lettura dell’Antico Testamento il nome divino viene sostituito con Adonai (“il Signore”). Il regno non indica il luogo del dominio di Dio, ma la sua paternità e la sua premura verso tutti. Nazara, Siria e Decapoli. In Matteo 4,13 (e in Luca 4,16) la città di Nazaret è chiamata con il nome più arcaico: “Nazara”. Con il termine Siria si indica in 4,24 la zona settentrionale della Galilea. Infatti la Galilea (che in ebraico significa “distretto”) confina con la Siria. Decapoli (4,25) in greco significa “dieci” (deka) “città” (poleis). Esse costituivano una lega di città libere, sotto l’amministrazione del legato della provincia romana di Siria. Lo scrittore latino Plinio il Vecchio le elenca così: Damasco, Filadelfia, Rafana, Scitopoli, Gadara, Hippos, Dion, Pella, Gerasa e Chanata.

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