venerdì 3 gennaio 2014

COMMENTO AL SALMO 119 – Lampada per i miei passi


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Meditazione sulla legge del Signore
1 Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
2 Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
3 Non commette certo ingiustizie
e cammina nelle sue vie.
4 Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
5 Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.
6 Non dovrò allora vergognarmi,
se avrò considerato tutti i tuoi comandi.
7 Ti loderò con cuore sincero,
quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.
8 Voglio osservare i tuoi decreti
non abbandonarmi mai.
[...]
Pochi lettori cristiani sono in grado di apprezzare la bellezza del salmo 119, questo salmo alfabetico che, lungo tutti i suoi 176 versetti, non fa che ripetere sempre la stessa cosa, ossia l’amore di Israele per la Torà. Era costretto ad ammetterlo già Agostino: “È di una profondità della quale pochi si rendono conto… quanto più sembra semplice, tanto più mi appare profondo” . Gli accorgimenti messi in atto dal salmista, in questa lunghissima composizione sapienziale, sono di due tipi: anzitutto l’acrostico, che ha per effetto di dividere il salmo in ventidue strofe, quante sono le lettere dell’ alfabeto; e l’alternarsi, negli otto versetti di ciascuna strofa, di otto diversi sinonimi che stanno a indicare la Torà: legge, promessa, parola, testimonianza, ordine, decreto, precetto, giudizio. Questa insistente variazione di termini è già un indizio molto efficace che la Torà, così com’è concepita dall’ebraismo biblico, è un concetto riassuntivo di tutta la rivelazione: non è quindi relegabile in un ambito esclusivamente legalistico.
Torà è l’insieme delle norme, orali e scritte, che ci consentono di condurre una vita buona, degna di questo nome.  la Torà è un “albero di vita” , o addirittura ”l’albero della vita” vietato in paradiso. Vuol dire che essa è un organismo vivente, che cresce e produce frutti, e che questi frutti fanno vivere l’uomo.
a) Fammi vivere, secondo la tua parola:
Sal 119,25.37.107.
b) Fammi vivere, secondo la tua promessa:
Sal 119,154.
c) Fammi vivere, secondo i tuoi giudizi:
Sal 119,149.156.
d) Fammi vivere, secondo la tua giustizia:
Sal 119,40.
e) Fammi vivere, secondo il tuo amore:
Sal 119,88.159.
Esiste certamente un nesso tra tutte queste espressioni: non soltanto perché vi è un termine comune e la medesima costruzione sintattica, ma anche per la notevole analogia dell’ elemento variabile: parola, promessa, giudizi sono infatti tre degli otto sinonimi usati dal salmista per nominare la Torà. Anche gli altri due, giustizia e amore, sono sempre adoperati in funzione dell’ adesione personale del salmista alla Torà. Tutti rientrano, dunque, nello stesso ambito, straordinariamente omogeneo, di pensiero:
- Ecco, io amo i tuoi comandi
secondo la tua giustizia fammi vivere (Sal 119,40).
- Vedi, io amo i tuoi comandi
JHWH, secondo il tuo amore fammi vivere (Sal 119,159).

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