lunedì 14 aprile 2014
Un Grido D'Amore
Benvenuto! In questa via che porta al Calvario, Gesù vuol parlare al tuo cuore: ascoltalo! | |
È il cammino pasquale che si snoda nella sua fase finale attraverso le tappe dolorose e drammatiche della Passione e della Croce per sfociare dopo il silenzio del Sabato Santo, nella esplosione gioiosa della Pasqua |
Era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca ( Isaia 53,7 ) |
Verso la risurrezione
|
È come una luce purificatrice che irrompe in maniera vistosa dentro la coscienza di ogni cristiano che si lascia sopraffare dall'emozione di un amore così grande del Figlio di Dio che giunge a dare via tutto se stesso per noi. |
Il potere straordinario che ha sull'anima la meditazione delle varie fasi della Passione del Signore, si manifesta nella pace che si prova, negli affetti forti che suscita, nel senso di forza che ti invade e di speranza nuova che infonde. |
Questo buio impressionante che avvolge la creazione nell'estremo limite della morte di Gesù, non è altro che un simbolo di un'altra eclissi di estrema radicalità che incombe dentro la coscienza del Figlio di Dio fatto uomo che prova in sé, per libera scelta d'amore estremo, che cosa significa la perdita totale del Padre. | Non indugiare |
VERSO DEL 14.04.2014
«Cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!»
Genesi 19:17
Lettura biblica: Genesi 19:12-38
Il
nostro testo mette in rilievo il fatto che non ci si può beffare di
Dio. Le Sue promesse sono veraci sia nella benedizione che nel giudizio.
L'empietà della città di Sodoma era arrivata al colmo, però Dio non ignorò il giusto e volle liberarlo.
L'orecchio dell'Eterno è attento al grido di coloro che desiderano essere affrancati dalla schiavitù del peccato, dal dolore e dalla sofferenza.
Notiamo che il primo passo da fare è quello di uscire dal luogo dell'empietà:
«Salvati la vita!», fu l'ordine dato dagli angeli a Lot e alla sua famiglia. L'invito di Dio al peccatore è di uscire per salvarsi.
Il
mondo giace nell'iniquità e nel peccato, l'uomo ha bisogno di essere
salvato e uscire dal luogo dove risiede, che sta per essere distrutto
dall'ira di Dio.
«Salvati!»: è l'invito fatto al peccatore, non guardare indietro, non fermarti! Dio, non solo invita l'uomo a salvarsi, ma ha provveduto la via per la sua salvezza.
«Salvati... che tu non abbia a perire!» è l'imperativo di Dio. Dove e come salvarsi è la domanda che pone il peccatore.
La
risposta la fornisce Dio stesso provvedendo uno strumento di salvezza.
Per Lot e la sua famiglia, la condizione posta fu quella di uscire da
Sodoma e trovare salvezza al monte.
Un
giorno, "sul monte" Cristo fu crocifisso per pagare il prezzo di
riscatto dell'umanità perduta. Sul monte Egli fu crocifisso; con le Sue
braccia distese Egli "abbracciò" in anticipo chiunque sarebbe andato a
Lui con fede.
É
là, sul Golgota, che si trova salvezza e perdono. Come per Lot, che fu
liberato dal giudizio, così sarà per chiunque andrà a Gesù ubbidendo al
Suo invito.
Allora si troverà al riparo dall'ira e dal giudizio di Dio. Solo Cristo è il Salvatore del mondo!
Non guardare indietro, ma corri al monte della salvezza divina. Gesù ha provveduto per te, non indugiare, fallo subito.
Cos’è la Settimana della Passione/ la Settimana Santa?
La settimana della Passione (anche chiamata Settimana Santa) è la settimana che va dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua (la Domenica della Resurrezione). La Settimana della Passione è così chiamata per la passione con la quale Gesù è andato alla croce per pagare i nostri peccati. La Settimana della Passione è descritta in Matteo nei capitoli 21-27; Marco capitoli 11-15; Luca capitoli 19-23; e Giovanni capitoli 12-19. La Settimana della Passione inizia con la Domenica delle Palme come profetizzato Zaccaria 9:9.
La Settimana della Passione è ricca di memorabili eventi. Gesù è stato al tempio (Luca 19:45-46) e parlò con i Farisei sulla Sua autorità. Poi diede il discorso sul Monte Ulivi, parlando dei segni della Sua seconda venuta. Gesù mangiò l’ultima Cena con i Suoi discepoli (Luca 22: 7-38), andò al giardino del Getsemani per pregare mentre aspettava la Sua ultima ora. Durante questa cena, dopo essere stato tradito da Giuda, fu arrestato e portato di fronte a Ponzio Pilato ed Erode (Luca 22: 54- 23:25).
Dopo di che, Gesù fu dato ai soldati Romani e poi fu costretto a portare l’oggetto della sua esecuzione (la croce) attraverso le strade di Gerusalemme, sulla via chiamata oggi Via Dolorosa. Gesù fu crocifisso sul Golgota, il giorno prima del Sabbath, ed infine ci fu la Sua gloriosa resurrezione.
Si chiama la Settimana della Passione perché fu proprio in quella settimana che Gesù ha rivelato la Sua passione per noi nella sofferenza che volontariamente decise di vivere al posto nostro. Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento verso la Settimana della Passione? Dovremmo noi stessi essere appassionati nella nostra adorazione verso Gesù e per la proclamazione del Suo vangelo! Come Lui ha sofferto per noi, così anche noi dovremmo essere disposti a soffrire per seguirLo e per proclamare il messaggio della Sua morte e resurrezione.
Per saperne di più: http://www.gotquestions.org/Italiano/Settimana-Santa.html#ixzz2yqHAPG61
Papa Francesco: Dove è il mio cuore? Chi sono io, davanti al mio Signore?
Nella domenica delle palme e della
passione del Signore la riflessione di Papa Francesco va dritta al senso
profondo delle letture bibliche del giorno e interroga la coscienza
ciascun cristiano: chi sono io?
Di fronte alle tante figure che vediamo
intervenire nel racconto della passione di Gesú quale è quella che piú
assomiglia al nostro modo di vivere e di comportarci? Non è una domanda
semplice quella che ci rivolge il Pontefice così come lascia il segno
l’analisi schietta che il Vescovo di Roma svolge.
La passione, spiega Bergoglio, ci mostra
una serie di persone, ognuna caratterizzata in modo particolare:
troviamo i detrattori di Gesú,”il gruppo dei dirigenti che di fretta fanno il tribunale e cercano falsi testimoni” ma anche “alcuni sacerdoti, alcuni farisei, alcuni maestri della legge” tutte persone che “avevano deciso di ucciderlo“.
E troviamo anche coloro che seguivano da
vicino Gesú, i suoi stessi discepoli, i quali peró vivono il tutto
senza capire realmente quanto stava succedendo e si “addormentavano mentre il Signore soffriva“. Tra questi, tra le persone più vicine a Gesú appunto, troviamo anche Giuda, il discepolo che “fa finta di amare e bacia il Maestro per consegnarlo“ per 30 monete, così “quell’altro discepolo che voleva risolvere tutto con la spada“.
Papa Francesco ha continuamente riproposto la sua domanda: “Chi sono io? Chi sono io, davanti al mio Signore? Chi sono io, davanti a Gesù?” Nel mentre continuava a descrivere i vari “Pilato che quando vedo che la situazione è difficile, mi lavo le mani e non so assumere la mia responsabilità” oppure la folla che decide in base a cosa “era più divertente, per umiliare Gesù” o ancora i soldati che “gli sputano addosso, lo insultano, si divertono con l’umiliazione del Signore?“
In mezzo a tutte queste ombre peró, ci fa notare il Pontefice, vi sono anche icone di luce, come il “Cireneo che tornava affaticato dal lavoro ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce” o come “quelle donne coraggiose, e come la Mamma di Gesù, che erano lì, soffrivano in silenzio” o ancora “il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore, per dargli sepoltura“.
“Dov’è il mio cuore? A quale di queste persone io assomiglio?” ha quindi concluso senza mezzi termini Bergoglio “Che questa domanda ci accompagni durante tutta la settimana“.
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