martedì 11 febbraio 2014

Cos'è la Nuova Evangelizzazione?

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  La prima volta che il beato Giovanni Paolo II ne parla è nel 1979 durante un viaggio apostolico in Polonia, a Nowa Huta: «Abbiamo ricevuto un segno, che cioè alla soglia del nuovo millennio – in questi nuovi tempi, in queste nuove condizioni di vita – torna ad essere annunziato il Vangelo. È iniziata una nuova evangelizzazione, quasi si trattasse di un secondo annuncio, anche se in realtà è sempre lo stesso».
Nel corso degli anni successivi egli esplicita meglio in cosa consista la novità; così ad Haiti, durante l'incontro della Conferenza Episcopale Latino-Americana nel 1983: «Nuova nel suo ardore, nei suoi metodi e nelle sue espressioni».
Giovanni Paolo II, nel 1987 incoraggia i vescovi francesi in visita ad limina «a formare i vostri cristiani alle responsabilità, a promuovere con essi una nuova evangelizzazione».
Nel 1988, durante un pellegrinaggio in Francia, specifica che «il punto di partenza della nuova evangelizzazione, è sempre Cristo, il salvatore dell’uomo. I popoli di oggi aspettano la buona novella: Dio è fedele alla sua alleanza con l’umanità, attraverso il Figlio offerto in sacrificio per noi tutti, risorto il terzo giorno, presente con noi fino alla fine dei secoli. La sua luce penetra le tenebre del dubbio. I muri dell’odio vengono abbattuti. Il peccatore viene redento. Il perdono viene offerto fino all’ultimo giorno. La tavola viene imbandita per la comunione nell’amore. A conclusione di questo secondo millennio, l’appello evangelico si rivolge ad ogni uomo, ricco della sua cultura e della sua storia, ma incerto sul senso del suo cammino. Che egli si rivolga verso la verità intera, “che intraprenda il cammino della conversione”. Con il Cristo che gli schiude una nuova vita, egli dirà: “Tu sei mio Padre, mio Dio e roccia della mia salvezza” (Sal 89, 27)». 
La Nuova Evangelizzazione è dunque l'incontro con Gesù ed esige innanzitutto un rinnovamento di coloro che evangelizzano: «In realtà, il richiamo alla nuova evangelizzazione è prima di tutto un richiamo alla conversione. Infatti, attraverso la testimonianza di una Chiesa sempre più fedele alla sua identità e più viva in tutte le sue manifestazioni, gli uomini e i popoli di tutto il mondo, potranno continuare a incontrare Gesù Cristo» (ai vescovi latino-americani il 12 ottobre 1992 a Santo Domingo).
Concludendo, rimandiamo all'enciclica Redemptoris Missio scritta da Giovanni Paolo II «A venticinque anni dalla conclusione del concilio e dalla pubblicazione del decreto sull'attività missionaria Ad gentes, a quindici anni dall'esortazione apostolica Evangelii nuntiandi del pontefice Paolo VI».

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