Detti di S. Serafino di Sarov
Seminare la gioia è importante: aiuta lo spirito dell'uomo a restare davanti al volot di Dio
L'amore per le chiacchiere è anche amore per la pigrizia. Se non
capisci te stesso cosa puoi insegnare agli altri ? taci, taci sempre,
ricordati costantemente della presenza di Dio e del suo amore.
Il digiuno non consiste solo nel mangiare raramente, ma nel mangiare
poco. Non ha senso che chi digiuna, dopo aver atteso con impazienza
l'ora del pasto, si precipiti aconsumare il cibo con voracità corporale e
mentale.
Insegnare è facile come scagliare pietre dal'alto di un campanile.
Mettere in pratica quello che si insegna invece è difficile come portare
pietre in cima al campanile.
Non seguiamo la via dello scoraggiamento: Cristo ha vinto ogni cosa.
Come il ferro si abbandona all'incudine così io affido la mia volontà a Dio.
Il fine della vita cristiana è uno solo: è ottenere lo Spirito Santo.
La preghiera, il digiuno, le veglie, l'elemosina e ogni altra buona
azione, fatta in nome di Cristo, sono solo mezzi per ottenere lo Spirito
Santo.
La salit verso il Regno richiede pazienza e generosità. Non si vince facilmente l'attaccamento alle vanità di questo mondo.
"Vegliate e pregate per non cadere in tentazione" Mt 26,41, cioè per
non essere privati dello spirito di Dio; le veglie e la preghiera
infatti ci aprono alla sua grazia.
Tutti possono pregare! Il ricco e il povero, il forte e il debole, il
sano e il malato, il santo e il peccatore. La preghiera è sempre a
nostra disposizione, più di ogni altra cosa.
Quando in un cuore discende lo Spirito Santo è bene essere
assolutamente silenziosi da sentire chiaramente la sua voce e capire la
luce che ci dona.
E' impossibile per il demonio far perire una persona a meno che smetta di invocare la Madre di Dio.
Acquista e conserva la pace interiore e migliaia intorno a te troveranno la salvezza.
La pace si acquista attraverso le tribolazioni. Chi vuole amare di Dio deve superare molte prove.
Nulla aiuta di più la pace interiore che il silenzio: il dialogo icessante con se stessi e il silenzio con gli altri.
Non bisogna mai esagerare in nulla, ma fare in modo che il nostro
amico, il corpo, rimanga fedele e partecipi alla nostra vita interiore.
Bisogna essere pazienti verso se stessi e sopportare le proprie
mancanze come si sopportano quelle degli altri, ma bisogna anche non
lasciarsi prendere dalla pigrizia e sforzarsi di sempre migliorare.
Davanti alle nostre mancanze non arrabbiamoci, non aggiungiamo un
male ad un altro male, ma conserviamo la pace interiore, e dedichiamoci
con coraggio a convertirci. La virtù non è una pera che si mangia in un
solo boccone.
Dobbiamo attenderci gli attacchi del demonio. Come possiamo sperare
che ci lascierà tranquilli se ha tentato anche nostro Signore Gesù ?
Se Dio abbandonasse l'uomo a sé stesso, il diavolo sarebbe pronto a ridurlo in polvere come un chicco di grano sotto la macina.
Guardati dallo spirito di scoraggiamento, perché di qui nasce ogni male.
Per custodire la pace bisogna fuggire la tristezza e conservare
sempre lo spirito allegro: nella tristezza non c'è alcun giovamento.
Quando il corpo è indebolito dalla malattia è un segno della
misericordia di Dio...la malattia indebolisce le passioni e l'uomo
rientra in se stesso.
Il Signore ha creato il corpo non le malattie, ha creato l'anima non
il peccato. Se perdiamo l'amore di Dio diventiamo preda di numerosi
mali.
Dobbiamo trattare il prossimo con dolcezza, stando attenti a non
offenderlo in alcun modo. Quando voltiamo le spalle a qualcuno o lo
offendiamo, è come se mettessimo una pietra sul nostro cuore.
Giudica te stesso, allora cesserai di giudicare gli altri.
Non bisogna mai vendicarci di un'offesa, qualunque essa sia, al
contrario dobbiamo perdonare di tutto cuore a chi ci ha offesi, anche se
il nostro cuore si oppone. Dio ci chied inimicizia solo col serpente
che fin da principio ha indotto l'uomo in tenatazione e l'ha cacciato
dal paradiso.
Se credi di essere staccato dalla tua volontà, ma conservi
l'attaccamento a qualcosa, vuol dire che non sei staccato da nulla;
nemmeno da quelle cose da cui ti credevi libero.
I peccati degli altri sono in profondità anche i nostri.
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