I Domenica di Quaresima - Anno A
Meditazione del giornoSan Gregorio Magno (ca 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo, n° 16
“Come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti
peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno
costituiti giusti” (Rom 5,19)
Considerando la successione delle tentazioni del Signore, potremo
comprendere con quale grandezza siamo stati liberati dalla tentazione.
Il nemico delle origini si è rivolto al primo uomo, nostro antenato, con
tre tentazioni: lo ha tentato con la gola, la vanagloria e la
cupidigia… E’ per la gola che gli ha mostrato il frutto proibito
dell’albero e l’ha persuaso a mangiarlo. Lo ha tentato con la vanagloria
dicendogli: “Diventereste come Dio » (Gen 3,5). Aggiungendo poi la
cupidigia l’ha tentato dicendo: « Conoscerete il bene e il male ».
Infatti la cupidigia non ha solo il denaro come oggetto, ma anche gli
onori…
Ma quando ha tentato il secondo Adamo (1Cor 15,47), il demonio è stato vinto dagli stessi mezzi che gli erano serviti a distruggere il primo uomo; lo ha tentato con la gola chiedendogli: « Dì che questi sassi diventino pane »; lo ha tentato con la vanagloria dicendogli: « Se sei Figlio di Dio, gettati giù »; lo ha tentato col desiderio avido degli onori quando, mostrandogli tutti i regni del mondo, ha detto: « Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai »… Fatto così prigioniero il demonio, il secondo Adamo lo caccia dai nostri cuori attraverso la stessa porta che gli aveva permesso di entrarvi e di tenerli in suo potere.
C’è un’altra cosa che dobbiamo considerare nelle tentazioni del Signore… : poteva precipitare il suo tentatore nell’abisso, ma non ha voluto manifestare il suo potere personale; si è limitato a rispondere al demonio con i precetti della Sacra Scrittura. Lo ha fatto per noi, per darci l’esempio della sua pazienza e invitarci così a ricorrere all’insegnamento piuttosto che alla vendetta… Vedete qual è la pazienza di Dio e quale la nostra impazienza! Siamo presi dalla rabbia quando ci arriva l’ingiustizia o l’offesa…; il Signore invece ha sopportato l’ostilità del demonio e gli ha risposto solo con parole di dolcezza.
Ma quando ha tentato il secondo Adamo (1Cor 15,47), il demonio è stato vinto dagli stessi mezzi che gli erano serviti a distruggere il primo uomo; lo ha tentato con la gola chiedendogli: « Dì che questi sassi diventino pane »; lo ha tentato con la vanagloria dicendogli: « Se sei Figlio di Dio, gettati giù »; lo ha tentato col desiderio avido degli onori quando, mostrandogli tutti i regni del mondo, ha detto: « Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai »… Fatto così prigioniero il demonio, il secondo Adamo lo caccia dai nostri cuori attraverso la stessa porta che gli aveva permesso di entrarvi e di tenerli in suo potere.
C’è un’altra cosa che dobbiamo considerare nelle tentazioni del Signore… : poteva precipitare il suo tentatore nell’abisso, ma non ha voluto manifestare il suo potere personale; si è limitato a rispondere al demonio con i precetti della Sacra Scrittura. Lo ha fatto per noi, per darci l’esempio della sua pazienza e invitarci così a ricorrere all’insegnamento piuttosto che alla vendetta… Vedete qual è la pazienza di Dio e quale la nostra impazienza! Siamo presi dalla rabbia quando ci arriva l’ingiustizia o l’offesa…; il Signore invece ha sopportato l’ostilità del demonio e gli ha risposto solo con parole di dolcezza.
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