martedì 15 aprile 2014

Papa Francesco: Se chiudiamo cuore e mente, chiudiamo la porta del cuore a Dio

 Se chiudiamo cuore e mente, chiudiamo la porta del cuore a Dio
I comandamenti, ha chiarito Papa Francesco nel corso della riflessione mattutina in Casa Santa Marta, sono delle indicazioni che Dio ci ha dato per indicarci il cammino verso Lui: se non teniamo in conto di questo rischiamo di smarrire il cammino.
Questo, ha chiarito il Pontefice, vuol dire che il cristiano deve rispettare i comandamenti ma facendo attenzione a non “staccare i comandamenti dal cuore di Dio“. Se questo avviene, infatti, si finisce col commettere il medesimo errore nel quale erano inciampati i farisei, ovvero il pensare che una osservanza fredda e formale dei comandamenti porti alla salvezza. Mentre i comandamenti, ha spiegato ulteriormente il Vescovo di Roma, “non sono una legge fredda” ma nascono proprio dal rapporto di amore tra Dio e l’uomo.
Quando chiudiamo il nostro cuore all’amore di Dio diventiamo incapaci di comprendere appieno i comandamenti: “È il dramma del cuore chiuso, il dramma della mente chiusa – afferma il Santo Padre durante l’omelia – e quando il cuore è chiuso, questo cuore chiude la mente, e quando mente e cuore sono chiusi non c’è posto per Dio“.
Non essendoci più posto per Dio finiamo col colmare questo vuoto con quello che noi pensiamo sia la interpretazione da dare ai comandamenti: si tratta dell’idolatria del proprio pensiero, ovvero del pensiero unico. Il pensiero unico chiude “alla possibilità che ci sia un’altra cosa, alla possibilità che Dio ci parli, ci dica com’è il suo cammino, come ha fatto con i profeti” e così facendo il pensiero unico uccide “la libertà dei popoli, la libertà della gente, la libertà delle coscienze“, sostituendo tutto questo con una sorta di “dittatura del pensiero unico“.
Anche oggi vi è questa dittatura del pensiero unico, questo voler imporre il proprio pensiero come l’unico possibile e percorribile, sia in ambito morale che economico: “oggi si deve pensare così e se tu non pensi così, non sei moderno, non sei aperto o peggio“.
La nostra reazione, in quanto cristiani, conclude Bergoglio, deve essere quella di vigilare e pregare affinché il Signore ci doni un cuore sempre aperto.

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