Santi Filippo e Giacomo (il Minore) apostoli, festa
Meditazione del giornoPapa Francesco
Esortazione apostolica « Evangelii Gaudium / La gioia del Vangelo » §180-181 (© Libreria Editrice Vaticana)
San Filippo e San Giacomo, apostoli inviati proclamare al mondo intero il Regno di Dio
Leggendo le Scritture risulta peraltro chiaro che la proposta del
Vangelo non consiste solo in una relazione personale con Dio. … La
proposta è il Regno di Dio (Lc 4,43); si tratta di amare Dio che regna
nel mondo. Nella misura in cui Egli riuscirà a regnare tra di noi, la
vita sociale sarà uno spazio di fraternità, di giustizia, di pace, di
dignità per tutti. Dunque, tanto l’annuncio quanto l’esperienza
cristiana tendono a provocare conseguenze sociali. Cerchiamo il suo
Regno: «Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in aggiunta» (Mt 6,33). Il progetto di Gesù è
instaurare il Regno del Padre suo; Egli chiede ai suoi discepoli:
«Predicate, dicendo che il Regno dei cieli è vicino» (Mt 10,7).
Il Regno che viene anticipato e cresce tra di noi riguarda tutto e ci ricorda quel principio del discernimento che Paolo VI proponeva in relazione al vero sviluppo: «ogni uomo e tutto l’uomo». Sappiamo che «l’evangelizzazione non sarebbe completa se non tenesse conto del reciproco appello, che si fanno continuamente il Vangelo e la vita concreta, personale e sociale, dell’uomo” (Paolo VI). Si tratta del criterio di universalità, proprio della dinamica del Vangelo, dal momento che il Padre desidera che tutti gli uomini si salvino e il suo disegno di salvezza consiste nel ricapitolare tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra, sotto un solo Signore, che è Cristo (cfr Ef 1,10). Il mandato è: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15), perché «l’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19). Tutta la creazione vuol dire anche tutti gli aspetti della natura umana, in modo che «la missione dell’annuncio della Buona Novella di Gesù Cristo possiede una destinazione universale. Il suo mandato della carità abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza, tutte le persone, tutti gli ambienti della convivenza e tutti i popoli. Nulla di quanto è umano può risultargli estraneo».
Il Regno che viene anticipato e cresce tra di noi riguarda tutto e ci ricorda quel principio del discernimento che Paolo VI proponeva in relazione al vero sviluppo: «ogni uomo e tutto l’uomo». Sappiamo che «l’evangelizzazione non sarebbe completa se non tenesse conto del reciproco appello, che si fanno continuamente il Vangelo e la vita concreta, personale e sociale, dell’uomo” (Paolo VI). Si tratta del criterio di universalità, proprio della dinamica del Vangelo, dal momento che il Padre desidera che tutti gli uomini si salvino e il suo disegno di salvezza consiste nel ricapitolare tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra, sotto un solo Signore, che è Cristo (cfr Ef 1,10). Il mandato è: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15), perché «l’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19). Tutta la creazione vuol dire anche tutti gli aspetti della natura umana, in modo che «la missione dell’annuncio della Buona Novella di Gesù Cristo possiede una destinazione universale. Il suo mandato della carità abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza, tutte le persone, tutti gli ambienti della convivenza e tutti i popoli. Nulla di quanto è umano può risultargli estraneo».
Nessun commento:
Posta un commento