sabato 20 settembre 2014

Papa Francesco: Non abbiamo paura della resurrezione dei corpi

Non abbiamo paura della resurrezione dei corpi
La resurrezione dei morti è stato il tema trattato da Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata oggi, 19 settembre 2014, a Casa Santa Marta. Prendendo spunto dalla Prima Lettura (1 Cor 15, 12-20) il Pontefice ha parlato della Resurrezione e della “paura della nostra risurrezione” che ogni cristiano prova e che agisce da freno che non permette di credere fino in fondo.
Questa paura della resurrezione dei morti è la stessa che provavano, ai tempi di San Paolo, in Grecia, tanto che quando l’Apostolo inizia parlare loro della resurrezione questi si spaventano: “la resurrezione dei cristiani è uno scandalo, non possono capirlo. – ha detto Bergoglio - E per questo Paolo fa questo ragionamento, ragiona così, tanto chiaro: ‘Se Cristo è risorto, come possono dire alcuni tra voi che non vi è resurrezione dai morti? Se Cristo è risorto, anche i morti risusciteranno’.” il nostro linguaggio dice: “‘Ma, io voglio andare in Cielo, non voglio andare all’Inferno’, – ha detto il Santo Padre – ma ci fermiamo lì. Nessuno di noi dice: ‘Io resusciterò come Cristo’: no. Anche a noi è difficile capire questo“.
Eppure dobbiamo essere in grado di superare questa resistenza verso la resurrezione poiché “questo è il futuro che ci aspetta“. Non credere alla resurrezione dei corpi è non riconoscere la nostra “identità cristiana” ed è strano questo perché “forse non abbiamo tanta paura dell’Apocalisse del Maligno, dell’Anticristo che deve venire prima” o ancora “forse non abbiamo tanta paura della voce dell’Arcangelo o del suono della tromba” ma abbiamo “paura della nostra resurrezione“.


“L’identità cristiana è una strada, è un cammino dove si sta con il Signore; – ha concluso Papa Francesco – come quei due discepoli che ‘stettero con il Signore’ tutta quella serata, anche tutta la nostra vita è chiamata a stare con il Signore per – alla fine, dopo la voce dell’Arcangelo, dopo il suono della tromba – rimanere, stare con il Signore“.

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