mercoledì 18 dicembre 2013

Betlemme la Grotta della Natività

Betlemme - Basilica della Natività
La Grotta della Natività è secondo la tradizione il luogo dove Cristo nacque dalla Vergine Maria. Sulla Grotta fu edificata la basilica a cinque navate nella quale si entra attraverso un umile ingresso. Intorno alla Grotta della Natività ci sono altre grotte legate al ricordo di S. Girolamo. A fianco della basilica sorge la chiesa di S. Caterina preceduta da un piccolo chiostro.

La basilica del IV secolo fu sostituita nel VI secolo da un’altra di dimensioni maggiori, che è quella ancora oggi in piedi. In epoca crociata (XII sec.) le pareti furono abbellite di preziosi mosaici dai fondi incrostati d’oro e di madreperla, dei quali rimangono ampi frammenti con scene del Nuovo Testamento (nel transetto, con iscrizioni latine) e la rappresentazione simbolica di concili ecumenici (nella navata, con iscrizioni greche). Al di sopra delle colonne della navata in una fila di medaglioni sono raffigurati gli antenati di Gesù (con diciture latine). Uno degli angeli adoranti della parete sinistra ha ai piedi una iscrizione (in latino e in siriaco) con il nome dell’artista, il pittore Basilio. Scavi fatti negli anni 1934-35 (dal governo mandatario inglese) hanno riportato alla luce considerevoli resti dei mosaici pavimentali della basilica costantiniana, alcuni dei quali sono visibili tanto nella navata che nel transetto della basilica.
I francescani, che dimorano a Betlemme dal 1347, posseggono accanto alla basilica della Natività il proprio convento e una chiesa dedicata alla S. Martire Caterina. La chiesa esiste dal XII secolo e in seguito fu ripetutamente ampliata.


Dalla Bibblia: La nascita di Gesù

Statua di Gesù Bambino a Betlemme

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

(Luca 2,1-19)

Preghiera


Guida. In questo luogo santo nel quale si sono manifestati la bontà di Dio, Salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini rivolgiamo la nostra preghiera a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nato dalla Vergine Maria, fiduciosi nella sua onnipotenza e misericordia. Tutti. Ascoltaci, o Signore.

1. Per la Chiesa diffusa su tutta la terra, perché in ogni tempo e luogo accolga e annunci Cristo Signore che la Vergine Maria ha concepito e generato in modo ineffabile. Preghiamo:
2. Per tutti i popoli della terra, perché nel Figlio di Dio nato da Maria e fatto concittadino del mondo riconoscano e accolgano l’unica salvezza e la vera pace. Preghiamo:
3. Per le autorità politiche e per chi opera nel campo sanitario, perché nel rispetto dei valori fondamentali proteggano la vita fin dal suo concepimento e promuovano l’assistenza alle madri in attesa. Preghiamo:
4. Per coloro che non hanno la gioia di credere in Cristo, perché illuminati dallo Spirito Santo possano accogliere anch’essi il messaggio di pace che il Natale di Gesù offre ad ogni persona di buona volontà. Preghiamo:
5. Per noi pellegrini e per tutta l’umanità, perché la grazia di Betlemme ci aiuti ad accogliere sempre di nuovo da Maria il dono del Salvatore e ad annunciarlo con la vita e la parola. Preghiamo:

Guida. O Padre, che non lasci delusi quanti sperano in te, accogli le nostre suppliche per intercessione di Maria, madre di Gesù Cristo, tuo Figlio, che è, che era e che viene. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Tutti. Amen
 
La tradizione cristiana
Dopo i vangeli, la più antica testimonianza sul luogo della nascita di Gesù (verso la metà del II sec.) è del filosofo e martire Giustino, originario di Flavia Neapolis, odierna Nablus, in Palestina: “Al momento della nascita del bambino a Betlemme, poiché non aveva dove soggiornare in quel villaggio, Giuseppe si fermò in una grotta prossima all’abitato e, mentre si trovavano là, Maria partorì il Cristo e lo depose in una mangiatoia, dove i Magi venuti dall’Arabia lo trovarono”. In particolare la menzione della Grotta come abitazione di fortuna va riconosciuta come un’eco della viva tradizione locale, attestata anche nell’antichissimo apocrifo detto Protovangelo di Giacomo (II sec.), ripetuta da Origene (III sec.) e alla base di tutta la storia successiva del santuario betlemitano. Questa medesima Grotta fu circondata dalle magnifiche costruzioni dell’imperatore Costantino e di sua madre Elena non molto dopo il 325 d. C., come ci narra lo storico Eusebio di Cesarea, contemporaneo ai fatti. Nel 386, S. Girolamo si stabilì nei pressi della basilica, con la nobile matrona romana Paola e altri seguaci, vivendo vita monastica, dedicandosi allo studio della Bibbia e producendo la sua celebre versione latina (Vulgata), che divenne poi ufficiale nella Chiesa d’occidente.

Testi biblici


La visita dei Magi
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
(Matteo 2,1-12)

Fuga in Egitto e strage degli innocenti
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio.
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
(Matteo 2,13-18)



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