
Un Pensiero sul Vangelo
LA PARABOLA DEL RICCO E DEL POVERO
É
una parabola dai colori molto vivi. Il ricco che si veste di porpora e
di lino e che fa pranzo con gli amici tutti i giorni: il povero
appoggiato alla porta della sua casa, coperto di ferite, aspetta che
qualche persona gli dia un resto da mangiare dalla tavola del ricco e
nessuno gli dá e anche i cani venivano a leccare le sue ferite.
Frattanto il quadro cambia di colori.
Il povero entra nella intimitá del seno di Abramo mentre il ricco é tormentato nell'inferno. Naturalmente perché aveva fatto male uso delle sue ricchezze in quanto il povero nella sua povertá non aveva perso la fiducia in Dio.
Il povero entra nella intimitá del seno di Abramo mentre il ricco é tormentato nell'inferno. Naturalmente perché aveva fatto male uso delle sue ricchezze in quanto il povero nella sua povertá non aveva perso la fiducia in Dio.
La parabola é una lezione al fine che i ricchi non facciano male uso dei soldi e che i poveri guardino sempre per le mani di Dio, che non li abbandona mai. Il povero ha sempre il diritto di procurare la sua sorte con il lavoro onesto e competente e non permettere che la sua povertá arrivi al punto della miseria, che mai é stata benedetta dal Vangelo.
La
parabola ha una seconda parte veramente istruttiva: il ricco vede il
povere nel seno di Abramo in quanto lui soffre nel mezzo del fuoco e
chiede a Abramo che mandi Lazzaro a bagnare la sua bocca con i diti, ma
Abramo risponde che tale cosa é impossibile poi fra i due mondi c’ é un
abisso invalicabile. Cosa dice il ricco allora ? Manda Lazzaro ad
avvisare i suoi cinque fratelli , raccontando a loro la sua disgrazia
affinché siano provvidenti e non vengano a cadere nello stesso posto del
suo. La risposta di Abramo é che loro anno Mosè e i suoi profeti e che
lo ascoltino. Quando il ricco replica che se qualcuno fra i morti
andasse da loro, certamente farebbero penitenza, Abramo risponde che se
non ascoltano Mosè e i suoi profeti, anche se un morto resuscitasse per
avvisarli, non rimarrebbero convitti. ( Lc 16. 19/31) La grande
lezione é questa: ascoltare la parola di Dio che parla attraverso i suo
profeti. Non solo Mosè e gli antichi profeti ma anche il Vangelo e il
perenne insegnamento della chiesa che é una risonanza del Vangelo in
tutti i secoli.
"Chi vi ascolta, ascolta me: chi vi disprezza,
disprezza colui che mi ha mandato" come disse Gesú invitando i suoi
discepoli a pregare ( Lc. 10.16 e Mc 8.11) Non aspettare miracoli, poi
questo non é il cammino di Dio. É bene riflettere un momento che esiste
un " abisso invalicabile" nell'altra vita fra la sorte del ricco e del
povero della parabola. Pure oggi c’ é un grande abisso fra i ricchi e i
poveri e si approfondisce sempre di piú. Dentro un piccolo gruppo
immensamente ricco e una immensa moltitudine che vive in totale miseria é
un disequilibrio che non stá nei piani di Dio e che é la negazione del
Vangelo, dove si prega l'amore e la fratellanza. Il piccolo gruppo di
ricchi si trova sempre piú ricco e la multitudine dei poveri si trova
sempre piú povera. Non esistono leggi o sistemi economici che siano
capaci di correggere questa differenza nefasta. Solo il Vangelo,
conosciuto, amato, vissuto integralmente puó portare un medicinale a
tanto grande male.Che l'uomo mai si trovi servo dei soldi e che abbia sempre presente che servono alla prosperitá spirituale e temporale di tutti, portando pace, armonia e felicitá.........
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