martedì 21 gennaio 2014

Messaggio per te


LA VERA AMICIZIA IN CRISTO GESU’


Quante volte abbiamo sentito dire “Chi trova un amico trova un tesoro”
Ebbene questo lo possiamo sperimentare solo in Cristo Gesù, poiché Lui è “l’amico” per eccellenza.
Gv 13, 34-35 “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”. E ancora Gv 14, 21 “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anche io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
Questo è ciò che si sperimenta quando si incontra il Signore e ci si converte, ci si sente amati di un amore personale e incondizionato, perché Gesù ha dato la propria vita sulla croce per ognuno di noi e questo lo ha fatto per amore nei nostri confronti. Ma oltre a sperimentare l’amore di Dio nella propria vita, si sperimenta anche l’amore fraterno, la vera amicizia tra persone diverse, di età diverse, tra uomo e donna, di provenienza geografica diversa, di cultura diversa ma basato su un unico comune denominatore che è Cristo. Questo è quello che ho sperimentato personalmente all’interno della Koinonia Giovanni Battista. Posso fare un confronto tra quelle che sono le mie amicizie fuori dalla comunità e quelle che ho trovato all’interno della comunità. Le prime sono amicizie più superficiali, spesso nate per pura convenienza, per un profitto personale, e pronte ad essere interrotte da un momento all’altro per motivi futili. Le seconde sono volute da Dio, perché i membri della Koinonia Giovanni Battista sono scelti e voluti dal Signore, per formare un corpo, e il corpo è fatto di molte membra, 1 Cor 12, 21-22 “ Non può l’occhio dire alla mano: non ho bisogno di te; né la testa ai piedi: non ho bisogno di voi. Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto”.
Questo è il sentimento che lega i fratelli in Cristo, ognuno è importante, ognuno deve aver cura dell’altro, deve mettere a disposizione degli altri le proprie risorse, le proprie capacità, i propri mezzi. Tutto questo fa si che si crei una “famiglia” senza confini geografici. Altro aspetto dell’amicizia in Cristo è il perdono, Col 3, 12 “Rivestitevi di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di pazienza sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi”.
E’ difficile perdonare, ma si può e si deve farlo se siamo veramente fratelli in Cristo. Essere amici equivale ad essere fratelli o sorelle, un fratello ti accoglie per quello che sei, con i tuoi difetti, i tuoi limiti, ti sostiene nelle prove con la preghiera, e gioisce per te nei momenti di gioia. Ho potuto provare personalmente tutto questo visitando alcune delle Oasi della comunità, come l’Oasi di Camparmò, di Strona, di Plzen. Non è necessario conoscersi da tanto tempo per essere amici, basta essere un Giovanni Battista, e ovunque si vada ci si sente sempre in famiglia, uniti dall’amore per Cristo.

L’ATTESA


Lettera agli Ebrei 10,29/37-39 “Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso….Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà. Il mio giusto vivrà mediante la fede; Noi non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima”.
Nella Vita si hanno situazioni che ci portano alla certezza della presenza del Signore e momenti in cui ci sentiamo delusi e in noi sorgono dubbi di essere veramente sulla giusta strada, e poi se ci sono amici, conoscenti e autorità che buttano fuoco sulla benzina dei tuoi dubbi allora il buio diventa profondo.
Nel camminare con il Signore ci sono situazioni in cui il nostro più caro amico non si fa presente, noi gridiamo a lui e lui non si fa vivo anzi si allontana, tutte le nostre richieste si spengono nel vuoto e nel silenzio di Dio, in quei momenti noi ci sentiamo delusi da Dio.
Un giorno è andato da Gesù una persona che lo avvisava di qualcosa di molto triste anzi non solo lo avvisava ma gli chiedeva a nome delle amiche Marta e Maria di andare in fretta. Gv 11,1-44 (leggere)  Lazzaro il suo amico era ammalato ma non poco, cioè era grave, Gesù non si rattrista ma dice “Questa malattia non è per la morte ma per la Gloria di Dio, perché per essa il figlio di Dio sia glorificato” Cosa avete pensato voi a queste parole se non: certamente viene e guarisce Lazzaro, ha detto che non è per la morte, quindi lo guarirà anche perché Gesù è noto a tutti voleva molto bene a Marta a sua sorella e a Lazzaro . Ma non è così Gesù, dice la parola sente che Lazzaro è malato e non si precipita a Betania al contrario si ferma dov’è per due giorni fin che non viene a sapere che Lazzaro è morto.
Per noi forse è normale non vedere niente di strano nel comportamento di Gesù, conosciamo cosa è accaduto dopo. Ma proviamo a pensare alle sorelle di Lazzaro Marta e Maria discepole di Gesù sorelle dell’amico di Gesù proviamo a metterci nei loro panni.
Lazzaro era un uomo conosciuto da tutti in Gerusalemme e come da tradizione ebraica quando moriva uno, tutti si recavano alla casa del morto per fare il lamento funebre e portare il cordoglio e questo durava per otto giorni.
Tutti sapevano che la famiglia di Lazzaro era discepola di Gesù, tutti sapevano che Gesù era amico di Lazzaro, tutti lo sapevano, anche i nemici di Gesù.
Alla casa di Lazzaro c’erano gli scribi e i farisei che sicuramente non avranno perso la occasione di mostrare alle sorelle che Gesù in fondo le aveva solo prese in giro, che si diceva amico ma proprio nel momento del bisogno Lui il grande amico non si era nemmeno presentato ai funerali. Lui che aveva ridato vita alla bambina appena morta, ma forse quella bambina non era effettivamente morta, Gesù era solo un ciarlatano che non si cura dei suoi amici era un approfittatore.
Proprio quando l’amico aveva bisogno dell’amico Gesù non si è interessato dell’amico, l’amicizia che tanto decantava Lui se l’era gettata alle spalle. Chissà quanti dubbi saranno passati nella mente di Marta e Maria, si ha fatto miracoli, segni  e prodigi, ha moltiplicato i pani e i pesci ma, forse non è colui che dice di essere, forse abbiamo messo la fiducia in una persona sbagliata, abbiamo mandato i servi ad avvisare che nostro fratello stava per morire e Gesù il maestro non è venuto.
Quante volte anche noi ci sentiamo delusi da Gesù che ci chiam amici ma poi non si fa sentire, non da ascolto alle nostre preghiere, vediamo che gli altri ottengono subito e noi che siamo i più impegnati nel fare secondo i suoi desideri non vediamo accolte ed esaudite le nostre richieste e magari abbiamo una sua promessa.
Magari abbiamo chiesto e ci siamo sentiti dire non temere io sono con te e le cose invece di risolversi precipitano, come fu con Marta e Maria, Gesù aveva detto ai suoi discepoli che la malattia non era per la morte ma per la Gloria di Dio.

La delusione è un tarlo che corrode la fiducia e apre il cuore alla maldicenza e alla critica, per non cadere in questo c’è una unica strada aggrapparsi alle promesse di Gesù e andare da Lui e dire come Marta “Se tu fossi stato qui questo non sarebbe successo, ma so che qualsiasi cosa chiederai al Dio egli te la concederà” Nonostante tutto Signore credo “Che tu sei il Cristo il Figlio di Dio…”

Come dice Paolo alla lettera agli Eb 10,29/37-39 “Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso….Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà. Il mio giusto vivrà mediante la fede; Noi non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima”.
La delusione accompagnata da un atto di fede produce miracoli, Signore aumenta la nostra fede, hanno detto gli apostoli, e un’altro gli disse aiutami nella mia incredulità.
La delusione aggrappata alla fede ci rende una roccia davanti agli attacchi di coloro che vogliono scoraggiarci nel essere discepoli del Cristo.
Gesù è sempre presente ma alle volte non si fa sentire per provare la nostra fede e volontà di seguirlo nonostante il non sentirlo o non vedendo la sua mano che agisce in nostro favore. Il più vicino al Signore non è colui che riceve subito quello che chiede, ma è colui che crede contro ogni speranza.
Riprendi forza e coraggio decidi di credere in Gesù che ti assicura che ti è vicino e non ti lascerà e non ti abbandonerà.

MOLTE VOLTE CI CHIEDIAMO


Marco 8:27-28 “Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti”.
Ancora oggi ci sono varie opinioni e immagini diverse del Signore, e ognuna di queste opinioni e immagini è condizionata da quello che si sta vivendo, per questo motivo quando le cose non vanno secondo i nostri desideri soffriamo. In quei momenti di tenebra e tempesta in cui non riusciamo a vedere chiaro ci chiediamo: cosa ho fatto per soffrire cosi? Perché Dio doveva farmi questo? e altre cose del genere. Al riguardo una piccola storiella molto significativa
Un giorno una ragazza mentre la mamma sta facendo un dolce, apre il suo cuore dicendoli come tutto gli stia andando male: il mio fidanzato mi ha lasciata per un’altra, la migliore amica che ho si trasferisce in una altra città, al lavoro con il responsabile non c’è dialogo e via dicendo, ad un certo punto del racconto, la mamma quasi non ascoltasse la figlia, chiede: desideri mangiare qualcosa, la figlia disse si mamma ho po’ di appetito, pero mi fa gola il dolce che stai facendo, deve essere molto buono.
La mamma senza guardarla gli dice, tieni intanto bevi questo olio, la figlia sbigottita risponde bere olio?  La mamma allora riprende: allora mangia un paio di uova crude. Che schifo mamma, allora vuoi un poco di farina con un poco di bicarbonato?  Mamma tutto  questo è disgustoso e ripugnante.
A questa esclamazione la mamma risponde: Si, hai ragione, tutte queste cose prese da sole sembrano non buone. Però quando le metti insieme in maniera adeguata diventano un dolce meraviglioso.
Così lavora Dio.  Molte volte ci chiediamo perché Dio ci fa passare attraverso un tempo in cui permette che accadano certe cose che sembrano strane, difficile e alle volte dolorose.
Dio sa quello che fa quando permette queste cose che ci fanno anche soffrire e lo fa per un bene. Quei momenti strani e dolorosi sono i momenti in cui Dio sta amalgamando gli ingredienti, per farne una cosa meravigliosa ai suoi occhi e per la nostra gioia.
Noi dobbiamo fare una sola cosa saper confidare in Lui e attendere pazientemente che il tutto sia ben amalgamato.
Le cose che ti sono successe ultimamente, ora possono sembrare strane incomprensibili e forse fanno anche paura, ma confidando in Lui e pazientando diventeranno qualcosa di meraviglioso, perché dice la scrittura “che tutto concorre al bene di chi ama Dio”
Dio è pazzo di te, tanto pazzo d’amore per te che compie prodigi in ogni momento.
Ti manda fiori ogni primavera.
L’alba ogni mattina.
Quando vuoi parlargli Lui ti ascolta e ti risponde, puoi andare in qualsiasi posto dell’universo Lui è li.
Ma c’è una cosa importante che non deve accadere, restare immobile ad attendere che gli ingredienti si mescolino da soli, se il tuo atteggiamento è di stare immobile in attesa, aspetterai invano, Dio ha messo nelle tue mani gli ingredienti, tu devi unirli Lui gli amalgamerà perché diventino un buon dolce. Devi praticare la pazienza, il perdono, l’accoglienza, la docilità, il sorriso, il silenzio, l’obbedienza in poche parole devi praticare praticare l‘amore (1 Cor 13)
Può essere che la vita non sia una festa, come la immaginiamo ma visto che siamo qui è meglio che la viviamo nel miglior dei modi non credi?
Per vivere nei migliore dei modi la vita l’unico modo è viverla completamente in accordo con la volontà del Signore che ci vuole perfetti e per questo ci amalgama per renderci somiglianza di Dio.
Ora Scopri un momento difficile e doloroso passato e ciò che ha prodotto in te.
Poi chiedi al Signore che quel momento diventi una benedizione per te e per coloro che ti sono accanto.
Che la Grazie del Signore sia su di voi.

INSEGNAMENTO


Brano da leggere Luca 6:46-49
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande”.
Non basta dire Signore, Signore per essere di Cristo e quindi suo discepolo, Gesù si deve accogliere nella pienezza della sua persona e in concreto nella pienezza della sua Parola.
Se io non accolgo nella totalità la sua parola e la metto in pratica la MIA FEDE è VANA – LA SPERANZA è TEMPO PERSO – LE OPERE DI PIETA’ SAREBBERO SOLO OPERE DELLA CARNE.
E’ NECESSARIO CREDERE A TUTTA LA SUA PAROLA e soprattutto metterla in pratica perché, TUTTA LA SUA PAROLA è VERITA’ — TUTTA LA SUA PAROLA è VITA – TUTTA LA SUA PAROLA è VIA.
Solo credendo e praticando la sua Parola si compie interamente la volontà del Padre, perché la volontà del Padre è che tu creda a suo Figlio Gesù in tutta la sua PAROLA e CHE TU SIA UN BUON IMITATORE del Figlio suo.
Per arrivare all’imitazione di Cristo per prima cosa si devono AMARE GLI AMICI SENZA RISERVE arrivando a dare la vita per l’amico Giov 15:13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
E amare i nemici Lc 6:27 “Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano”. Qui si realizza il porgere l’altra guancia, facile da dire ma difficile da fare. “Se uno ti da uno schiaffo sulla guancia destra tu porgili anche la sinistra”
Gesù per te non ha posto l’altra guancia, ha offerto tutto se stesso per giustificarti davanti al Padre.
Porgere l’altra guancia significa perdonare per essere perdonato e così poter essere uno, come Lui ci ha ordinato.
Per poter accogliere la Parola di Dio nella sua totalità e metterla in pratica è necessario fare lunghi studi di teologia della Parola applicata, altrimenti non si può mettere in pratica ciò che non si ha studiato.
Non è propriamente così anche se in qualche ambiente si sente dire che è così.
Dio è amore, la natura di Dio è amore senza limiti e condizioni, questo vuol dire che ti ama così come sei: peccatore,
Nel peccato è racchiuso tutto il tuo essere, il peccato ti impedisce di essere toccato dall’amore di Dio che incessantemente scende verso di te.
La soluzione a questa situazione è una sola: rompere la cappa impermeabile che non ti permette di essere avvolto dall’amore di Dio, e oggi è giunto il momento di svegliarti dal sonno come dice Iasaia:Svegliati, svegliati, rivestiti della tua magnificenza, Sion; indossa le vesti più belle,Gerusalemme, città santa; perché mai più entrerà in te il non circonciso né l’impuro. Scuotiti la polvere, alzati, Gerusalemme schiava! Sciogliti dal collo i legami, schiava figlia di Sion!Poiché dice il Signore: «Senza prezzo foste venduti e sarete riscattati senza denaro». Is 52:1-3
Il vestito del peccato che ti copriva ti è stato tolto, non per le tue opere ma per l’unica opera meravigliosa compiuta per te da Gesù, che è morto per te sulla croce distruggendo in se il peccato ed è risorto distruggendo in se la tua morte regalandoti la vita nuova.
Gesù stesso è la Parola e per poterla mettere in pratica c’è una sola via da percorrere: Accogliere Gesù nella tua vita e proclamarlo tuo unico Salvatore e Signore ma non solo con il cuore ma anche formalmente con la bocca:
Rom 10:10 “Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza”.
Senza una adesione a Gesù non è possibile credere e mettere in pratica tutta la sua Parola, per il semplice fatto che è Gesù che invia lo Spirito Santo il quale ci rende capaci di mettere in pratica tutta la Parola di Dio e cosi formare un solo corpo.
Il Signore chiede proprio a te di cambiare direzione nei suoi confronti percè “NON BASTA DIRE SIGNORE, SIGNORE E’ NECESSARIO CREDERE E METTERE IN PRATICA TUTTA LA SUA PAROLA”.
Amen

INSEGNAMENTO


Ogni giorno che inizia porta con se cose diverse, anche se sembra la solita vita non è così perché le cose di ieri sono passate e non tornano più.
C’è solo una cosa che è stabile e non cambia ed è Dio che ha creato tutto ciò che esiste, ed è l’unico che possa fare cose nuove.
Nell’Apocalisse al capitolo 21,5a si legge “E colui che sedeva sul trono disse: ecco, Io faccio nuove tutte le cose. E soggiunse: Scrivi, perché queste parole sono certe e vere”
Che meravigliosa promessa che ci fa oggi Dio, una promessa per te fratello e sorella che leggi, una promessa alla quale ci possiamo aggrappare con fiducia perché è una promessa fatta non da un uomo, ma da Dio stesso che ci è padre e ci ama e il suo amore non ha limiti impedimenti.
É una promessa che nasce dal cuore di Dio innamorato, nemmeno il peccato può far diminuire il suo amore per noi.
Egli per questo amore si è legato a noi nel figlio suo Gesù con un patto irrevocabile, che nessuno e niente può sciogliere, un patto firmato con il sangue di Gesù.
Il Padre per sigillare questo patto d’amore e amicizia è sceso la dove regnava il peccato, è sceso in mezzo ad un popolo che attendeva il Salvatore.
Il popolo però attendeva un Salvatore, che lo liberasse dall’oppressione romana, un salvatore con la spada.
Gv 1,9-11”Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”.
Dio è sceso in forma umana in mezzo al popolo che aveva scelto fra tanti, e proprio coloro che avrebbero dovuto riconoscerlo, non lo hanno riconosciuto.
In Gesù non hanno saputo riconoscere il volto del Padre che era sceso per salvare il suo popolo e tutta l’umanità.
Non era sceso per liberare dai Romani o dal Faraone era sceso per dare libertà da colui che veramente rende schiavo l’uomo – Satana -.
Dio si è fatto uomo in Gesù per distruggere in se stesso il peccato trasformandosi in peccato e maledizione e renderti libero da Satana.
Gesù è sulla croce è entrato nella morte e nelle tenebre più profonde e Risorgendo ha vinto la morte e le tenebre aprendo a la via alla vita in Dio.
Gesù ha vinto non una battaglia, ma una guerra ed ha sigillato la vittoria con un patto. Gv 17,18-23 “Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me”.
Questo è il patto nuovo – Gesù consacra se stesso per te oggi e questo patto nessuno può revocarlo – è fissato irremovibile ed è per te.
In forza di questo patto possiamo alzare la testa e guardare avanti con fiducia.
Proprio per la consacrazione di Gesù per noi Dio non è più all’esterno della nostra vita ma è dentro, ne fa parte.
Il peccato non ha più il potere di allontanarci da Dio perché in Gesù è stato vinto per sempre facendo nuove tutte le cose e inviandoci il consolatore, lo S. Santo che resta sempre con noi.
Dio si è legato a noi in modo indissolubile con un patto irrevocabile come è irrevocabile la consacrazione di Gesù per noi che ci ha resi figli adottivi di Dio.
Oggi Dio vuole fare nuove tutte le cose in te riconosci che hai questa necessità di rinascere dall’alto per essere rinnovato/a, accogli Gesù nella tua vita Egli ti rinnoverà.

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