Capitolo 2
Guarigione di un paralitico
[1]Ed
entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa [2]e
si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla
porta, ed egli annunziava loro la parola.
[3]Si
recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. [4]Non
potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il
tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il
lettuccio su cui giaceva il paralitico. [5]Gesù, vista la loro fede,
disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
[6]Seduti
là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: [7]«Perché costui
parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».
[8]Ma
Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé,
disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? [9]Che cosa è più
facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi
il tuo lettuccio e cammina? [10]Ora, perché sappiate che il Figlio
dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, [11]ti
ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa
tua». [12]Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in
presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non
abbiamo mai visto nulla di simile!».
Chiamata di Levi
[13]Uscì
di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. [14]Nel
passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli
disse: «Seguimi».
Egli,
alzatosi, lo seguì.
Pasto con i peccatori
[15]Mentre
Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a
mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo
seguivano. [16]Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo
mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come
mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?». [17]Avendo
udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del
medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».
Discussione sul digiuno
[18]Ora
i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono
allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli
dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». [19]Gesù
disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è
con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. [20]Ma
verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. [21]Nessuno
cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo
nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. [22]E
nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli
otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».
Le spighe strappate
[23]In
giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli,
camminando, cominciarono a strappare le spighe. [24]I farisei gli
dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». [25]Ma
egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò
nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? [26]Come entrò nella
casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta,
che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi
compagni?». [27]E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e
non l'uomo per il sabato! [28]Perciò il Figlio dell'uomo è signore
anche del sabato».
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