Mercoledì della I settimana di Quaresima
Meditazione del giornoAfraate (?-ca 345), monaco e vescovo nei pressi di Mossul
Dimostrazioni, n°3 “Sul digiuno”; SC 349
« Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: Sciogliere le catene inique ? » (Is 58,6)
Gli abitanti di Nìnive fecero un digiuno puro quando Giona predicò
loro la conversione... Sta scritto infatti: «Dio vide che si erano
convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al
male che aveva minacciato di fare loro» (Gn 3,10). Non è detto: «Vide
un'astinenza da pane e da acqua, con il sacco e la cenere» ma : «Che si
erano convertiti dalla loro condotta malvagia». Il re di Nìnive infatti
aveva detto: «Ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla
violenza che è nelle sue mani» (v. 8). Questo fu un digiuno puro, e fu
accettato...
Infatti, amico mio, quando uno digiuna, l'astinenza migliore è sempre quella dalla malvagità, che è migliore dell'astinenza da pane e da acqua, migliore del «piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto» come dice il Profeta Isaia (58,5). Infatti quando l'uomo si astiene da pane, da acqua o da qualsiasi cibo, quando si copre di sacco e di cenere e si mortifica, è certo amato, bello agli occhi di Dio, e gradito. Ma Dio gradisce di più: «sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo» (v. 6). Per tale uomo allora «la sua luce sorgerà come l'aurora e davanti a lui camminerà la sua giustizia. Sarà come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono» (vs 8-11). Non assomiglia agli ipocriti che «assumono aria malinconica e si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano» (Mt 6,16).
Infatti, amico mio, quando uno digiuna, l'astinenza migliore è sempre quella dalla malvagità, che è migliore dell'astinenza da pane e da acqua, migliore del «piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto» come dice il Profeta Isaia (58,5). Infatti quando l'uomo si astiene da pane, da acqua o da qualsiasi cibo, quando si copre di sacco e di cenere e si mortifica, è certo amato, bello agli occhi di Dio, e gradito. Ma Dio gradisce di più: «sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo» (v. 6). Per tale uomo allora «la sua luce sorgerà come l'aurora e davanti a lui camminerà la sua giustizia. Sarà come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono» (vs 8-11). Non assomiglia agli ipocriti che «assumono aria malinconica e si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano» (Mt 6,16).
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