Capitolo 12
Parabola dei vignaioli omicidi
[1]Gesù
si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi
pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi
la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. [2]A
suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della
vigna. [3]Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a
mani vuote. [4]Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello
lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. [5]Ne inviò
ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora
mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. [6]Aveva ancora
uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno
rispetto per mio figlio! [7]Ma quei vignaioli dissero tra di
loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. [8]E
afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. [9]Che
cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei
vignaioli e darà la vigna ad altri. [10]Non avete forse letto
questa Scrittura:
La
pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
[11]dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri»?
è diventata testata d'angolo;
[11]dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri»?
[12]Allora
cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito
infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo,
se ne andarono.
Il tributo a Cesare
[13]Gli
mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel
discorso. [14]E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo
che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia
agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no
dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?». [15]Ma egli,
conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un
denaro perché io lo veda». [16]Ed essi glielo portarono. Allora
disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli
risposero: «Di Cesare». [17]Gesù disse loro: «Rendete a
Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero
ammirati di lui.
La risurrezione dei morti
[18]Vennero
a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo
interrogarono dicendo: [19]«Maestro, Mosè ci ha lasciato
scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza
figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello.
[20]C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza
lasciare discendenza; [21]allora la prese il secondo, ma morì
senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, [22]e nessuno
dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna.
[23]Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro
apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». [24]Rispose
loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non
conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? [25]Quando
risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma
saranno come angeli nei cieli. [26]A riguardo poi dei morti che
devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del
roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio
di Isacco e di Giacobbe? [27]Non è un Dio dei morti ma dei
viventi! Voi siete in grande errore».
Il primo comandamento
[28]Allora
si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come
aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i
comandamenti?». [29]Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta,
Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; [30]amerai
dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
mente e con tutta la tua forza. [31]E il secondo è
questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro
comandamento più importante di questi». [32]Allora lo scriba
gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico
e non v'è altri all'infuori di lui; [33]amarlo con tutto
il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare
il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i
sacrifici». [34]Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente,
gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il
coraggio di interrogarlo.
Il Cristo, figlio e Signore di Davide
[35]Gesù
continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli
scribi che il Messia è figlio di Davide? [36]Davide stesso
infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo:
Disse
il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi.
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi.
[37]Davide
stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la
numerosa folla lo ascoltava volentieri.
Gli scribi giudicati da Gesù
[38]Diceva
loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare
in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, [39]avere i primi
seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. [40]Divorano
le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi
riceveranno una condanna più grave».
L'obolo della vedova
[41]E
sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel
tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. [42]Ma venuta una
povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. [43]Allora,
chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa
vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. [44]Poiché
tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi
ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
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