La Chiesa oggi riceve lo Spirito Santo, che è il dono del Padre promesso da Gesù, che trasforma gli Apostoli che “pochi minuti prima erano tutti codardi” in veri testimoni del Vangelo, che “parlano con coraggio e franchezza, con la libertà dello Spirito Santo“.
“Qualcuno, a Gerusalemme, avrebbe
preferito che i discepoli di Gesù, bloccati dalla paura, rimanessero
chiusi in casa per non creare scompiglio – ha commentato il Pontefice - Anche oggi tanti vogliono questo dai cristiani. Invece il Signore risorto li spinge nel mondo“.
È lo Spirito Santo che rende possibile a tutti di comprendere il “messaggio nuovo”
che la Chiesa annuncia, la Resurrezione di Cristo, grazie a un nuovo
linguaggio universale: il linguaggio dell’amore. Così una volta disceso
lo Spirito Santo sugli Apostoli nel Cenacolo “la paura scompare e lascia il posto al coraggio – ha detto Bergoglio - le lingue si sciolgono e tutti capiscono l’annuncio“.
“La Chiesa di Pentecoste è una Chiesa che non si rassegna ad essere innocua, troppo “distillata” – ha quindi affermato il Santo Padre -
È una Chiesa che non esita ad uscire fuori, incontro alla gente, per
annunciare il messaggio che le è stato affidato, anche se quel messaggio
disturba o inquieta le coscienze, anche se quel messaggio porta, forse,
problemi e anche, a volte, ci porta al martirio”.
“La Chiesa di Pentecoste è… una Chiesa che abbraccia il mondo ma non lo cattura – ha infine concluso Papa Francesco - lo lascia libero… Noi cristiani siamo liberi, e la Chiesa ci vuole liberi!“
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