A volte crediamo di
essere dei buoni cristiani solo perché abbiamo ricevuto i sacramenti del
Battesimo, della Comunione e della Cresima, ma ciò non basta per essere un buon
cristiano.
Quante volte ci capita di sentire qualcuno dire: - Sono
credente ma non praticante; - Credo ma non vado a messa la domenica, perché non
ho tempo; sappiamo bene, però, che quando si vuole fare qualcosa, si trova sia
il tempo che il modo di farlo.
Non ha senso dire: -
Sono credente ma non praticante, è come dire: - Amo i miei
genitori ma non vado mai a far loro visita. Se amiamo Dio, nostro Padre, abbiamo
il dovere di andare a visitarLo nella Sua casa, la Chiesa, ascoltare la Santa
Messa e ringraziarLo ogni giorno con la preghiera, per tutte le cose belle di
cui ci ha fatto dono. Preghiamo, perché nella preghiera il nostro cuore si apre
a Dio con la fiducia che le nostre richieste non rimarranno inascoltate e, certi
del suo amore, ritroviamo la gioia e la speranza per il futuro. Quando andiamo a
Messa, accostiamoci alla Santa Comunione, dopo esserci purificati dai nostri
peccati con la Confessione, perché non ha senso ascoltare la Parola di Dio e non
ricevere Gesù Eucaristia, le due cose si compensano, se facciamo una cosa e non
l’altra, è come fare un lavoro a metà, non serve a niente.
Affermava San Bernardo in una delle sue riflessioni: “L’Eucaristia è l’amore che supera tutti
gli amori nel cielo e sulla terra”.
“Impariamo a ricevere Gesù dentro di noi, perché ogni volta
che riceviamo l’Eucaristia entriamo nella pace del Signore, gustiamo e
apprezziamo quella pace che viene dal cielo, perché Cristo è la nostra
pace. Noi abbiamo bisogno della pace che è Cristo, nessuno mai ha fatto la
volontà del Padre come l’ha fatta Lui, consegnando se stesso alla morte e alla
morte di croce per tutti e per ciascuno di noi uomini e per la nostra salvezza “
(tratto dal libro “Meditiamo insieme” di Padre Giuseppe).
Dopo aver partecipato alla Messa, ascoltato la Parola di Dio
e ricevuto Gesù Eucaristia, guardiamoci intorno e se c’è qualcuno che ha bisogno
di noi, non voltiamogli le spalle, ma diamogli una mano, perché ogni volta che
aiutiamo qualcuno, aiutiamo Gesù a soffrire meno sulla croce.
Essere un buon cristiano vuol dire, prima di tutto, mettere
da parte il nostro “io”, sopprimere la nostra vanità, la nostra presunzione e il
nostro egoismo e metterci al servizio del nostro prossimo con umiltà e
carità.
Quanti sprechi ci
sono nella nostra vita quotidiana! Quanti soldi sciupiamo in cose
superflue! Quei soldi spesi in cose superflue potrebbero essere di vitale
importanza per altri.
Quanti bambini
muoiono di fame! Quanti uomini e donne sono nudi e scalzi mentre i nostri armadi
sono stracolmi di vestiti e scarpe! Freniamo questa mentalità
consumistica, rinunciamo alle gioie effimere del fare shopping, compriamo solo
ciò che ci è necessario e quel che risparmiamo, doniamolo a chi non può comprare
il cibo, i vestiti o altre primarie necessità.
Sperimentiamo la
gioia di donare agli altri, di essere d’aiuto a chi ne ha bisogno, anche
a costo di privarci di qualcosa, la ricompensa sarà una pace infinita che
invaderà il nostro spirito. Colmiamo il cuore di gioia, compiendo opere buone,
consapevoli, però, che abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere di buon
cristiano. E allora via con le nostre buone azioni, soprattutto con
l’avvicinarsi del Santo Natale.
Non buttiamo via i nostri
soldi in cose inutili e futili, aiutiamo chi ha bisogno e soprattutto non
dimentichiamoci dell’ “Opera di Maria Vergine e Madre”, che senza il vostro
contributo non avrebbe possibilità di esistere e allora, auguro a tutti un buon
Natale e…chi più ne ha più ne metta!
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