giovedì 2 gennaio 2014

Donna, ecco tuo figlio


Dal Vangelo di Giovanni:
Mentre i soldati si occupavano di questo (dividersi i vestiti di Gesù e tirare a sorte la sua tunica), accanto alla croce stavano alcune donne: la madre di Gesù, sua sorella Maria di Cleofa e Maria di Magdala.
Gesù vide sua madre e accanto a lei il discepolo preferito. Allora disse a sua madre: "Donna, ecco tuo figlio". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre". Da quel momento il discepolo la prese in casa sua
. Giovanni 19,25-27.

Mia personale riflessione:
in questo episodio del Vangelo di Giovanni, Gesù è morente sulla croce. Vede ai piedi della croce sua madre e il suo discepolo prediletto e rivolgendosi a sua madre le dice: "Donna, ecco tua figlio". Non dimentichiamoci che nella dinamica del Vangelo, la donna simboleggia, dal mio punto di vista, la Chiesa cattolica. In questo caso Maria, la madre di Gesù, riceve da Gesù la sua eredità: Il discepolo prediletto che, per volontà di Gesù, diventa suo figlio. Ancora una volta siamo davanti ad un episodio dove emerge chiaramente che la Santa Madre Chiesa cattolica, in qualità di madre, è Maria, perché siamo tutti figli della Chiesa, almeno i cattolici. Gesù assegna quindi a Maria i suoi discepoli in qualità di figli. Ma se la Chiesa cattolica è Maria stessa e non può essere diversamente, allora viceversa, Maria è la Chiesa cattolica, non soltanto una immagine. La Chiesa cattolica è l'incarnazione di Maria, la madre di Dio, così come Gesù è stato l'incarnazione di Dio.
Successivamente Gesù, morente sulla croce, si rivolge al discepolo prediletto e gli dice: "Ecco tua madre". Gesù affida quindi in eredità la Chiesa cattolica al suo discepolo prediletto in qualità di madre.
Ma chi è il discepolo prediletto?
Sei tu! Sì, il discepolo prediletto da Gesù, sempre dal mio punto di vista, sei tu quando credi in Lui e ascolti il suo messaggio, seguendolo. Il discepolo prediletto siamo noi tutti quando crediamo in Gesù. A noi Gesù affida la Chiesa cattolica, Maria, sua madre. Ed è proprio in questo frangente di sofferenza che Gesù ci fa tutti fratelli all'interno della Chiesa, tutti sullo stesso piano di figliolanza, nessuna gerarchia, perché figli della stessa madre: la Chiesa cattolica. Ed è qui che Gesù svela chi è Maria, sua madre: è la Chiesa cattolica.
Gesù non si rivolge a Maria chiamandola, mamma, madre o Maria, ma chiamandola: donna, riallacciandosi alla Genesi, all'inizio, al principio della creazione, a quella donna creata da Dio da una costola dell'uomo-Gesù. Allo stesso modo Gesù si rivolge al suo discepolo prediletto, senza chiamarlo per nome, non lo chiama Giovanni, non lo chiama affatto, proprio perché il discepolo prediletto siamo tutti noi che crediamo in Lui.
Dopo che Gesù ha svelato al discepolo prediletto che sua madre è Maria, la madre di Gesù, l'episodio si chiude con questa frase: "Da quel momento il discepolo la prese in casa sua". Ma cosa vuol dire prendere in casa propria una persona? Vuol dire ospitarla, accudirla e dargli vitto e alloggio. E' quello che ogni discepolo di Gesù deve fare: occuparsi della Chiesa, difenderla, aiutarla, sostenerla, ospitarla in casa propria. Perché la Chiesa cattolica è Maria, la madre di Gesù e madre di Dio. Noi che crediamo in Gesù siamo tutti figli della Chiesa.
Il discepolo prediletto, il fedele, è quindi l'incarnazione di Gesù, perché nato da Maria, la Chiesa che è l'incarnazione della Madre di Gesù. Gesù quindi ritorna tutti i giorni attraverso la Chiesa cattolica, incarnandosi nei suoi discepoli e nei suoi fedeli. Per questo motivo Gesù dice alla fine del Vangelo di Matteo: "E sappiate che io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo."

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