venerdì 24 gennaio 2014

Il regno di Dio o quello del denaro?



Una delle preghiere recitate più sovente nel mondo cristiano è il “Padre nostro”. Contiene questa richesta: “Venga il tuo regno!” Si fa fatica a credere che esprima il desiderio sincero del nostro povero mondo, quando lo si vede correre verso un tutt’altro regno: quello del denaro.
L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. (1 Timoteo 6:10)
Guadagnare, speculare, lavorare per produrre di più, accrescere i profitti per poter consumare di più e concedersi sempre più piaceri.
Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» I discepoli si stupirono di queste sue parole. E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro: «Chi dunque può essere salvato?» Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio». (Marco 10:23-27)
In altre parole, uno dei più grandi ostacoli per accettare la salvezza, è proprio l’attrazione delle ricchezze cha affascinano l’uomo.
Esaminiamoci sinceramente. Che cosa primeggia nei nostri desideri? E’ veramente il regno di Dio, vale a dire il pieno riconoscimento della sua autorità? Non solo sul pianeta per stabilirvi finalmente la giustizia e la pace – il che avrà luogo – ma sopratutto nel nostro cuore, fin da oggi.

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