Padre,
mi abbandono a te!
Come sei buono, mio Dio!
Sei sempre lo stesso.
"Colui che
non spezza la canna incrinata
e non spegne il lucignolo fumigante".
E non lo fai ancora oggi?
"Ecco, ti ho disegnato
sul palmo della mia mano"!
"Ti ho amato di un amore
da sempre e per sempre".
Eppure, a Parigi, tra le vie
del Quartiere latino, a S. Agostino,
un giovane ufficiale pregava:
"Sr esisti, fa che io ti conosca".
E un fragile prete lo accoglie
e, invece di discutere di religione,
gli chiede la conversione:
"In ginocchio, si confessi,
faccia la verità nel suo cuore.
E avrà la tunica bella,
l'anello del figlio,
e ripeterà la vicenda di Gesù
a Nazareth, discendendo sempre
fino all'ultimo posto".
Quell'uomo era Charles de Foucauld:
poi Nazareth, la Turchia, Beni-Abbes,
e Tamanrasset nell'Hoggar
. Il 1° dicembre 1916 è ucciso:
"Padre mio, mi abbandono a te".
Chicco di grano che cade in terra
e, nel buio solo, marcisce ...
Ma quel deserto un giorno fiorisce:
giardino dai mille colori,
spazio di gioia, dono di vita,
e, soprattutto e sempre,
trionfo dell'amore.
È il paradiso di Dio:
è il compimento del Regno,
dove, tutti come figli e figlie,
si consegnano a Dio,
perché è Padre.
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