2. DISCORSO ECCLESIASTICO
Chi è il più grande
[1]In
quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque
è il più grande nel regno dei cieli?». [2]Allora Gesù chiamò
a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: [3]«In verità
vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non
entrerete nel regno dei cieli. [4]Perciò chiunque diventerà
piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
Lo scandalo
[5]E
chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
[6]Chi
invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me,
sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata
da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo
per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai
all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
[8]Se
la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e
gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo,
che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. [9]E
se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da
te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere
due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.
[10]Guardatevi
dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro
angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
[11]E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era
perduto].
La pecora smarrita
[12]Che
ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà
forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? [13]Se
gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più
che per le novantanove che non si erano smarrite. [14]Così il
Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi
piccoli.
Correzione fraterna
[15]Se
il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo;
se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; [16]se non ti
ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia
risolta sulla parola di due o tre testimoni. [17]Se poi non
ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà
neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. [18]In
verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato
anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà
sciolto anche in cielo.
Preghiera in comune
[19]In
verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per
domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
[20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in
mezzo a loro».
Perdono delle offese
[21]Allora
Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò
perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».
[22]E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a
settanta volte sette.
Parabola del servo spietato
[23]A
proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti
con i suoi servi. [24]Incominciati i conti, gli fu presentato uno
che gli era debitore di diecimila talenti. [25]Non avendo però
costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui
con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il
debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava:
Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. [27]Impietositosi
del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. [28]Appena
uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento
denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! [29]Il
suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza
con me e ti rifonderò il debito. [30]Ma egli non volle
esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse
pagato il debito.
[31]Visto
quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a
riferire al loro padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il padrone
fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato
tutto il debito perché mi hai pregato. [33]Non dovevi forse
anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di
te? [34]E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,
finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. [35]Così
anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete
di cuore al vostro fratello».
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