In occasione dell’incontro con i lavoratori delle Acciaierie di Terni,
Papa Francesco ha ribadito il proprio messaggio di speranza nel futuro
ma anche la ferma convizione dell’importanza del lavoro, il quale “è una realtà essenziale per la società, per le famiglie e per i singoli“.
L’importanza del lavoro è palese, poiché “la dignità dell’uomo è collegata al lavoro” il quale “riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità“. Il lavoro realizza la persona umana “con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali” è proprio per questo che ritenere il lavoro limitato alla sua “finalità economica e di profitto” pone questo in una dimensione errata, poiché non si tiene conto di quella ulteriore “finalità che interessa l’uomo e la sua dignità“.
Il Papa ha ricordato come tutto questo
venga espresso dagli stessi disoccupati, i quali molte volte trovano
comunque come mangiare “tutti i giorni, perché al club o alla parrocchia o alla Croce Rossa ci danno da mangiare“ ma si sentono però in questo modo mancanti di un qualcosa: si tratta del “bisogno di avere la dignità di portare il pane a casa. È questo, il lavoro! E se manca il lavoro questa dignità viene ferita!“.
E questa lesione della dignità pone automaticamente il disoccupato, e il sottoccupato, “ai margini della società” esponendolo al rischio, sempre più presente,”di diventare una vittima dell’esclusione sociale” portando queste persone “nello scoraggiamento cronico o peggio nell’apatia“.
Come già ripetuto in più occasioni, questo “è
la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare
lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro“! Serve invece solidarietà per assicurare a tutti la possibilità di lavorare affiancata dalla “creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza“.
“Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. – ha quindi concluso Bergoglio – Lottate! Lottate per quello! Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo.
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