Capitolo 6
Le spighe strappate
[1]Un
giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli
coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. [2]Alcuni
farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». [3]Gesù
rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe
fame lui e i suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio,
prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni,
sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». [5]E
diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Guarigione di un uomo dalla mano inaridita
[6]Un
altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era
là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. [7]Gli scribi e
i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo
di trovare un capo di accusa contro di lui. [8]Ma Gesù era a
conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano
inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise
nel punto indicato. [9]Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E'
lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una
vita o perderla?». [10]E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di
loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì.
[11]Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su
quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
La scelta dei Dodici
[12]In
quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte
in orazione. [13]Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli
e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: [14]Simone,
che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni,
Filippo, Bartolomeo, [15]Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone
soprannominato Zelota, [16]Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota,
che fu il traditore.
Le folle al seguito di Gesù
[17]Disceso
con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi
discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme
e dal litorale di Tiro e di Sidone, [18]che erano venuti per
ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano
tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. [19]Tutta la
folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava
tutti.
Discorso inaugurale. Le Beatitudini
[20]Alzati
gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
[21]Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
[21]Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
[22]Beati
voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e
v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa
del Figlio dell'uomo. [23]Rallegratevi in quel giorno ed
esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo
stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.
Le maledizioni
[24]Ma
guai a voi, ricchi,
perché avete gia la vostra consolazione.
[25]Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
[26]Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
perché avete gia la vostra consolazione.
[25]Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
[26]Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
L'amore dei nemici
[27]Ma
a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a
coloro che vi odiano, [28]benedite coloro che vi maledicono,
pregate per coloro che vi maltrattano. [29]A chi ti percuote
sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non
rifiutare la tunica. [30]Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende
del tuo, non richiederlo. [31]Ciò che volete gli uomini facciano
a voi, anche voi fatelo a loro. [32]Se amate quelli che vi amano,
che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. [33]E se
fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete?
Anche i peccatori fanno lo stesso. [34]E se prestate a coloro da
cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono
prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. [35]Amate invece
i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il
vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli
è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Misericordia e beneficienza
[36]Siate
misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. [37]Non
giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete
condannati; perdonate e vi sarà perdonato; [38]date e vi sarà
dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata
nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi
in cambio».
Condizioni dello zelo
[39]Disse
loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutt'e due in una buca? [40]Il discepolo non è da
più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. [41]Perché
guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi
della trave che è nel tuo? [42]Come puoi dire al tuo fratello:
Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la
trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e
allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo
fratello.
[43]Non
c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che
faccia frutti buoni. [44]Ogni albero infatti si riconosce dal suo
frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un
rovo. [45]L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo
cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché
la bocca parla dalla pienezza del cuore.
Necessità della pratica
[46]Perché
mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? [47]Chi
viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a
chi è simile: [48]è simile a un uomo che, costruendo una casa,
ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia.
Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a
smuoverla perché era costruita bene. [49]Chi invece ascolta e
non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa
sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e
la rovina di quella casa fu grande».
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