martedì 18 marzo 2014

VERSO DEL 18.03.2014


«Se tarda, aspettalo, poiché per certo verrà, non tarderà»

Habacuc 2:3

Lettura biblica: Genesi 16:1-16

SAPER ASPETTARE

In questo brano vediamo come è possibile che uomini di Dio sbaglino perché spinti dalla sollecitudine.

Quando Abramo, ricevette la promessa di un figlio, nonostante la sua età, «credette in Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia» (Romani 4:2; cfr. Genesi 15:6).

Ma gli anni passavano e il figlio non arrivava. Le pressioni di Sara si facevano più insistenti e, ad un certo punto, Abramo cedette: «E Abramo dette ascolto alla voce di Sarai» (Genesi 16:2).

Questo è un esempio di ciò che può accadere al credente: tanti pensieri affollano la sua mente, gli si prospettano soluzioni allettanti o accomodanti capaci di distoglierlo dalla sua fiducia in Dio e indurlo a dubitare delle promesse divine; o quantomeno, come nel caso di Abramo, indurlo a non aspettare l'adempimento di quelle promesse.

Abramo cedette: rimane l'esempio un po' triste di un uomo che fu preda dell'impazienza e della sfiducia.

È utile considerare le conseguenze di questo atto: Abramo fu costretto a separarsi dal figlio che sicuramente amava e, inoltre, ancora oggi gli Arabi - discendenti da Ismaele - sono accaniti nemici di Israele.

Mancare di fiducia nelle promesse di Dio, o pensare di poter sostituire le nostre iniziative alle occasioni che Dio ha preparato, può avere conseguenze anche gravi, non solo nella nostra vita privata, ma anche per l'intera comunità in cui siamo inseriti.
Rimaniamo quindi saldi nelle promesse del Signore, ricordando sempre la rassicurante esortazione del profeta Habacuc: «Se tarda, aspettalo, poiché per certo verrà, non tarderà» (Habacuc 2:3).

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