«Se qualcuno vuol essere il primo sarà l’ultimo di tutti e il servitore di tutti»
Marco 9:35
Testo biblico: Marco 9:30-37
Gesù
stava parlando della Sua morte e resurrezione imminente eppure i
discepoli, pur non comprendendo la portata di quell'annuncio, si
guardavano bene dall'approfondire l'argomento.
Erano
intenti a dibattere fra loro per stabilire chi avrebbe dovuto assumere
la conduzione della nascente comunità. Tale discussione pare abbia
assunto peraltro toni alquanto vivaci, riscaldando gli animi dei
discepoli.
I
discepoli non avevano compreso il significato della morte e
resurrezione di Gesù, e soprattutto non avevano ancora inteso
chiaramente che il Salvatore risorto, vivente e glorioso, sarebbe stato
l'Unica Guida, perenne ed autorevole della Sua Chiesa.
Egli
non ha abdicato dalla posizione di primato e signoria che Gli compete.
Egli è il solo autentico Capo ed il perfetto esempio di fede che chiama
ogni discepolo ad essere un autentico collaboratore nell'edificazione
del Suo Regno.
Gesù regna dopo aver rinunciato "scandalosamente" alla Sua regalità, facendosi ubbidiente sino alla morte della croce.
Attraverso
la Sua esperienza ed il Suo esempio, Egli ha mostrato quale debba
essere il giusto atteggiamento interiore di quanti vogliono collaborare
alla Sua opera.
Nessuno
può assumere responsabilità nell'opera del Signore se prima non
acquista la semplicità di carattere di un fanciullo, spogliandosi di
ogni arroganza ed ambizione; se non acquista la disposizione naturale
all'apprendimento e la stessa mancanza di malizia e artificialità di un
bambino.
Nessuno
può essere un vero collaboratore di Cristo Gesù se non è disposto a
servire piuttosto che ad essere servito, adoperandosi con abnegazione e
senza risparmio come un modesto lavoratore che fa solo il proprio dovere
e spesso in maniera limitata e difettosa.
Nessuno
potrà essere realmente utile al Signore se non è disposto a
considerarsi 'l'ultimo di tutti", e non certo il migliore o il più
meritevole.
Bisogna
saper riconoscere che altri credenti vengono giustamente onorati più di
noi, poiché sono stati maggiormente dotati di talenti e doni
spirituali.
Ricordiamo
che solo Gesù è il Primo e l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega e noi siamo tutti
fratelli: sono beati dunque coloro che non fanno nulla per vanagloria o
per spirito di parte ma che, umilmente, stimano gli altri più di se
stessi.
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