giovedì 10 aprile 2014

VERSO DEL 09.04.2014

«Se qualcuno vuol essere il primo sarà l’ultimo di tutti e il servitore di tutti»

Marco 9:35

Testo biblico: Marco 9:30-37

Gesù stava parlando della Sua morte e resurrezione imminente eppure i discepoli, pur non comprendendo la portata di quell'annuncio, si guardavano bene dall'approfondire l'argomento.

Erano intenti a dibattere fra loro per stabilire chi avrebbe dovuto assumere la conduzione della nascente comunità. Tale discussione pare abbia assunto peraltro toni alquanto vivaci, riscaldando gli animi dei discepoli.

I discepoli non avevano compreso il significato della morte e resurrezione di Gesù, e soprattutto non avevano ancora inteso chiaramente che il Salvatore risorto, vivente e glorioso, sarebbe stato l'Unica Guida, perenne ed autorevole della Sua Chiesa.

Egli non ha abdicato dalla posizione di primato e signoria che Gli compete. Egli è il solo autentico Capo ed il perfetto esempio di fede che chiama ogni discepolo ad essere un autentico collaboratore nell'edificazione del Suo Regno.

Gesù regna dopo aver rinunciato "scandalosamente" alla Sua regalità, facendosi ubbidiente sino alla morte della croce.

Attraverso la Sua esperienza ed il Suo esempio, Egli ha mostrato quale debba essere il giusto atteggiamento interiore di quanti vogliono collaborare alla Sua opera.

Nessuno può assumere responsabilità nell'opera del Signore se prima non acquista la semplicità di carattere di un fanciullo, spogliandosi di ogni arroganza ed ambizione; se non acquista la disposizione naturale all'apprendimento e la stessa mancanza di malizia e artificialità di un bambino.

Nessuno può essere un vero collaboratore di Cristo Gesù se non è disposto a servire piuttosto che ad essere servito, adoperandosi con abnegazione e senza risparmio come un modesto lavoratore che fa solo il proprio dovere e spesso in maniera limitata e difettosa.

Nessuno potrà essere realmente utile al Signore se non è disposto a considerarsi 'l'ultimo di tutti", e non certo il migliore o il più meritevole.

Bisogna saper riconoscere che altri credenti vengono giustamente onorati più di noi, poiché sono stati maggiormente dotati di talenti e doni spirituali.

Ricordiamo che solo Gesù è il Primo e l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega e noi siamo tutti fratelli: sono beati dunque coloro che non fanno nulla per vanagloria o per spirito di parte ma che, umilmente, stimano gli altri più di se stessi.

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