Questa fame, ha sottolineato il Pontefice “non può essere saziata con cibo ordinario” e di questo ce ne rendiamo conto anche ai giorni nostri, nei quali “ci sono tante offerte di cibo” che fanno in modo che “alcuni si nutrano con il denaro, altri con il successo e la vanità, altri con il potere e l’orgoglio” ma nessuno di questi è mai realmente sazio.
La sfida, come cristiani è quella di imparare a “riconoscere il pane falso“, che è un pane che non sazia e corrompe: poiché il cibo che “ci sazia è soltanto quello che ci dà il Signore“.
La fame dell’uomo non è solo fisica, ma è – ha spiegato Bergoglio – “fame di vita“, fame “di amore” e fame “di eternità“. Solamente Gesù “ci dona questo cibo“: è il Corpo di Cristo, l’unico capace di dare “vita eterna“, l’unico in grado di saziare veramente.
Il Corpo di Cristo “è il vero cibo sotto la specie del pane – annota il Santo Padre - il suo Sangue è la vera bevanda sotto la specie del vino“. Si tratta, certo, di un cibo “diverso dagli altri, e forse non ci sembra così gustoso – ha ulteriormente spiegato Papa Francesco – come certe vivande che ci offre il mondo“.
Questo è proprio quanto successe agli Ebrei, e che rivediamo nel racconto della Prima Lettura, che “rimpiangevano
la carne e le cipolle che mangiavano in Egitto, ma dimenticavano che
quei pasti li mangiavano alla tavola della schiavitù“.
Così anche noi oggi, ha quindi concluso Papa Francesco, dobbiamo difenderci dalla tentazione di “sognare altri pasti” e nutrirci dell’Unico Pane capace di saziarci veramente “perché la sostanza di questo pane è Amore“.
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