Un capolavoro scultoreo
Il meraviglioso capolavoro conosciuto in tutto il mondo col nome della Pietà di Michelangelo (vedi immagine sotto),
è una scultura realizzata col marmo bianco di Carrara da colui che è
considerato giustamente dagli esperti, come il più grande artista
scultore di tutti i tempi, e cioè Michelangelo Buonarroti.
Quest’opera
è conservata presso la Basilica di San Pietro, nella città del Vaticano
a Roma, il piccolo Stato ove risiede il nostro Santo Padre. La Pietà è
stata realizzata all’incirca negli anni 1497-1499, quando Michelangelo
aveva circa 22 anni, ed era ancora agli inizi della sua straordinaria
carriera artistica. La scultura è di dimensioni medie, alta circa 174
centimetri, larga 195 ed ha una profondità di circa 69 centimetri. Viene
considerata uno dei maggiori capolavori scultorei che l’arte
occidentale ci abbia dato. Possiamo anche dire che sia uno dei primi
capolavori assoluti di Michelangelo, se si pensa che quando la realizzò,
aveva soltanto appena 22 anni circa, quindi molto giovane, ma già pieno
di talento e genio. La Pietà, è stata anche firmata da Michelangelo,
infatti, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine
affranta, possiamo trovare il nome dell’artista. Sembra che la Pietà,
sia la sola opera firmata dal grande artista, e c’è anche un piccolo
episodio che ci fa capire il motivo della sua firma, in quanto non usava
mai mettere il suo nome nelle opere che realizzava. Sembra che un
giorno lo stesso Michelangelo, senti parlare due signori tra di loro,
mentre rimanevano affascinati e meravigliati davanti questa stupenda
scultura. Uno diceva all’altro che l’artefice di tale bellezza era uno
scultore lombardo, tale Cristoforo Solari. Per questo Michelangelo,
volle evitare qualunque confusione di paternità, e firmò la Pietà. La
Pietà, raffigura il momento forse più drammatico dell’episodio della
Crocifissione di Gesù. Nell’opera, riconosciamo subito infatti, la
Vergine Maria (la Madonna), che tiene tra le braccia il proprio figlio
Gesù Cristo, morto per tutta l’umanità sulla croce. Il Cristo, è stato
appena deposto dalla croce, e i suoi aguzzini romani, lo consegnano nudo
e pieno di piaghe, con un semplice straccio nelle mani della Madre,
affranta dal dolore per la grave perdita.
Ammirando
la Pietà di Michelangelo, una delle prime cose che possiamo notare, è
la grande naturalezza dei corpi. A differenza di altre Pietà dell’arte
antica, dove la tradizione voleva che i due corpi, fossero “composti”
con uno schema ben preciso, posizionati cioè, la Madonna ritta in
verticale e rigida, mentre il corpo del Cristo in orizzontale, dando una
sensazione irreale, di rigidezza. Nell’opera di Michelangelo grande
innovatore in scultura, invece troviamo la realtà, la naturalezza e la
fisicità nei corpi. Quello di Gesù per esempio è perfettamente e
naturalmente appoggiato, ci restituisce le giuste pieghe fisiche delle
pelle e dei muscoli, che notiamo come se fossero molli, appunto “veri”.
Viene quasi di andare a toccare con le nostre mani le vene perfette
delle mani o le caviglie del Cristo, o magari le carni attorno al
costato flagellate dalle fruste degli aguzzini, come se lo avessimo
davanti a noi. L’artista, con questa sua opera, è riuscito a cogliere
l’istante più intimo e più toccante che possa esserci tra una Madre ed
il suo Figliolo morto. Mi chiedo, cosa possa esserci di più straziante e
drammatico al mondo, di una immagine dove una madre, sia sopravvissuta
al figlio, e quest’ultimo giace morto tra le braccia di Lei. Nessuna
Madre vorrebbe vivere più di un figlio…
Nel
viso della Madonna dopo tanto dolore, urla, lacrime sparse ed ore di
strazianti immagini del povero Figlio ucciso dagli aguzzini, sembra che
si intraveda, quasi rassegnata, la consapevolezza del grande progetto
Divino, di resurrezione e salvezza dell’ umanità, per opera del figlio
Gesù. Sembra che con il movimento della sua mano sinistra, la Madonna
voglia invitarci a riflettere su quello che abbiamo davanti e
sull’importanza del gesto divino. A mio parere la Pietà di Michelangelo è
davvero una delle poche sculture che riescono a trasmetterci un
importante messaggio. È un opera che riesce davvero a sensibilizzare le
persone, a trasmettere un grande amore… straordinario capolavoro della
nostra arte italiana. Nel 1972 l’opera venne sfregiata dalle martellate
inferte da un folle, procurando diversi danni al volto e al braccio
della Vergine, ma per fortuna fu prontamente restaurata e la stessa
ritorno come prima. Grazie anche di questo Michelangelo Buonarroti.
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